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Mal d'Africa (Ilaria, Miran e i sentieri delle banane)

Mal d'Africa (Ilaria, Miran e i sentieri delle banane)
Album: "Il diavolo di mezzogiorno" (2003)


Ilaria Alpi e Miran Hrovatin



"Ilaria e Miran uccisi per un traffico rifiuti-armi. Ma è una verità troppo scomoda per l'Italia"


"In 20 anni di indagini", spiega la madre della giornalista del Tg3 uccisa a Mogadiscio con il suo operatore, "mi sono scontrata con un muro di silenzi, depistaggi, documenti spariti e strani decessi di persone legate al duplice omicidio". Il governo potrebbe desecretare gli 8 mila documenti raccolti dai nostri Servizi. "Credo servirà a poco", sostiene la signora Alpi, "a me basta trovare i mandanti e guardarli in faccia"

Io so perché Ilaria e Miran sono stati uccisi. Dopo 20 anni di indagini inutili e faticose, di menzogne, depistaggi, sparizioni, altre morti sospette, ho bisogno solo di conoscere i nomi dei mandanti di quel duplice omicidio. Non li voglio vedere dietro le sbarre. Mi basta guardarli in faccia".... (continua)
Non c'è verso di conoscere il vento
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 30/5/2014 - 00:03

Orta Nova 1948

Orta Nova 1948
[1975]
Testo e musica di Nadia Furlon e Mario Acquaviva
Album: Quarto Stato
Lyrics and music by Nadia Furlon and Mario Acquaviva
Album: Quarto Stato



"E' stato uno dei primi gruppi della Cooperativa L’Orchestra, l'etichetta musicale degli Stormy Six. Il loro disco, che prendeva il nome Quarto Stato, uscito nel 1975, ha avuto un certo ruolo nel campo della nuova musica politica, grazie alle numerose esibizioni, sostenute anche all’estero, soprattutto in Germania. Il disco era firmato dai due componenti del Quarto Stato, Nadia Furlon e Mario Acquaviva, che provenivano dalla Commissione Culturale del Movimento Studentesco, e si avvaleva del contributo di musicisti occasionalmente strappati al terreno jazzistico, Gaetano Liguori, Roberto Del Piano. C’erano alcuni pezzi che si elevavano sopra gli altri, Il brigante, Luca Marano (ripresi dalle tradizioni popolari del sud) e Non è tempo...... (continua)
Dieci giorni alla bonifica e dodici all’azienda
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/5/2014 - 18:51
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Ruanda

Ruanda
[1995]
Brano strumentale nell’album intitolato “Sanacore”

In Ruanda, dal 6 aprile alla metà di luglio del 1994, per circa 100 giorni, vennero massacrate sistematicamente - a colpi di armi da fuoco, machete pangas e bastoni chiodati - almeno 500.000 persone (secondo le stime di Human Rights Watch), in stragrande maggioranza appartenenti all’etnia minoritaria dei Tutsi (ma anche Hutu moderati). I carnefici, organizzati in milizie finanziate, armate ed equipaggiate dal Governo, erano di etnia Hutu. La stima delle vittime salì in seguito fino a raggiungere una cifra pari a circa 800.000 o 1.000.000 di persone.

Un’immagine emblema del genocidio ruandese:

Durante un notiziario del 2000 il quotidiano britannico The Guardian rivelò che l’allora Segretario Generale dell'ONU, l’egiziano Boutros Boutros-Ghali [in carica tra il 1992 ed il 1996 e quindi anche durante il genocidio ruandese], giocò... (continua)
[strumentale]
inviata da Bernart Bartleby 29/5/2014 - 14:57
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Tall el Zataar

Tall el Zataar
[1976]
Atlantic Records, T 50324.
Ristampato in CD nel 2003
e nuovamente in vinile nel 2012 da BTF.

Si tratta di un brano strumentale jazz rock progressive che gli Agorà, storica band marchigiana ancora in attività (fondata nell'estate del 1974) dedicò al Massacro di Tell al-Zataar, avvenuto durante la guerra civile libanese il 12 agosto 1976. Tell al-Zaatar (in arabo تل الزعتر) era un campo di rifugiati palestinesi gestito dall'UNRWA, e ospitava circa 50000-60000 rifugiati nella zona nordorientale di Beirut; il suo nome significa "La collina del timo", ed è traslitterato in vari modi. Gli Agorà, scossi dal terribile massacro di profughi inermi perpetrato dalle milizie "cristiane" libanesi con il coinvolgimento diretto della Siria di Hafez al-Assad (il padre dell'attuale presidente siriano), provocò migliaia di vittime.
inviata da Riccardo Venturi 29/5/2014 - 12:42
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Larimer Street

Larimer Street
[1973]
Parole e musica di Utah Phillips.
Nel songbook “Starlight On The Rails and Others Songs – The Golden Voice of the Great Southwest”, raccolta di canzoni scritte da Bruce ‘Utah’ Phillips tra anni 60 e primi 70.
Poi anche in dischi successivi come “El Capitan” del 1975.

Una canzone sulla trasformazione di Larimer Street, un tempo la “skid row” di Denver, Colorado, la strada più vecchia della città.
Piccoli negozi, barucci, bordelli e camere a buon mercato dove i diseredati potevano trovare un minimo di conforto furono spazzati via alla fine dei 60 per fare spazio al “progresso”, alle sedi di grosse compagnie, della camera di commercio, a ristoranti di lusso e boutiques… E i poveracci vennero cacciati e relegati ai margini della città… “Così ho capito”, dice Utah Phillips, “che c’è un solo genere di guerra, quella tra i ricchi e i poveri. Non so molto di classi sociali, ma so che quella alta e quella media possono anche baciarmi il culo…”
Your bulldozers rolling through my part of town
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/5/2014 - 12:09
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La ballata del Pinelli [Ballata dell'anarchico Pinelli, o Il feroce questore Guida]

La ballata del Pinelli [Ballata dell'anarchico Pinelli, <i>o</i> Il feroce questore Guida]

“L’IMPEGNO DI MIO PADRE E LA VIOLENZA DEL POTERE”. PARLA LA FIGLIA DI GIUSEPPE PINELLI

“Dalla lotta partigiana al movimento anarchico e alla non violenza, Pino era un ottimista che viveva con entusiasmo quel tempo di speranze e di profondi cambiamenti. Con la sua tragica morte è diventato un simbolo dei diritti negati e dei connotati violenti che può assumere il potere”. Claudia Pinelli ricorda il padre Giuseppe, volato da una finestra della Questura di Milano la notte del 15 dicembre 1969.

di Laura Tussi, da peacelink.it, ripreso da MicroMega in data 29 maggio 2014.

Il ricordo di tuo padre è stato un punto fermo nella vita della famiglia Pinelli. Quali sono le parole più significative e gli ideali più alti che la sua memoria ti ha trasmesso?

Il suo ricordo sicuramente è un punto fermo nella nostra famiglia e abbiamo dovuto testimoniarlo innumerevoli volte, ma la memoria sua e di quello... (continua)
Bernart Bartleby 29/5/2014 - 10:23
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The Two Bums

The Two Bums
[1973]
Parole e musica di Utah Phillips.
Ispirata al volume di George Milburn (1906-1966, scrittore dell’Oklahoma) intitolato “The Hobo's Hornbook”, una raccolta di ballate di homeless vagabondi incontrati nei suoi viaggi.
Nel songbook “Starlight On The Rails and Others Songs – The Golden Voice of the Great Southwest”, raccolta di canzoni scritte da Bruce ‘Utah’ Phillips tra anni 60 e primi 70.
Poi anche in dischi successivi come “We Have Fed You All for a Thousand Years” del 1983.

I due fannulloni scansafatiche parassiti della società sono, il primo, un homeless vagabondo, una piccola pulce che viaggia aggrappato agli assi dei merci, mentre il secondo è il “parassita di lusso”, la sanguisuga sociale che gozzoviglia alle spalle dei lavoratori, accumulando profitti e ricchezze. Quale dei due è il più fastidioso, il più pericoloso? Ancora oggi, come sempre, grazie ai benpensanti, ai fascisti,... (continua)
The bum on the rod is hunted down
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/5/2014 - 09:00
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Jungle Sermon & Dump the Bosses Off Your Back

Jungle Sermon & Dump the Bosses Off Your Back
[1973]
Parole di Utah Phillips.
Sulla melodia di inni religiosi come “Take It to the Lord in Prayer” o "What a Friend We Have in Jesus”.
Nel songbook “Starlight On The Rails and Others Songs – The Golden Voice of the Great Southwest”, raccolta di canzoni scritte da Bruce ‘Utah’ Phillips tra anni 60 e primi 70.
Poi anche in dischi successivi come “All Used Up: A Scrapbook” (1979) e “We Have Fed You All for a Thousand Years” (1983)

Una “tirata” sulla necessità dell’organizzazione fatta da uno di quegli organizzatori/agitatori alla Joe Hill che anche il nostro Utah Phillips conobbe bene e che sono stati ormai, purtroppo, consegnati alla Storia. Gente che conosceva bene il lavoro, i lavoratori, i loro problemi e che naturalmente, non per investitura dall’alto, diveniva leader. Non come i sindacalisti di oggi, giacca e cravatta, indaffarati in continue riunioni nei palazzi del potere, con... (continua)
I guess you think I'm gonna preach a sermon,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/5/2014 - 17:49

The Pride of Northern Mexico

The Pride of Northern Mexico
[1973]
Parole di Utah Phillips.
La melodia è quella di una “ranchera” composta da Hoyle Osborne, poliedrico pianista e compositore.
Nel songbook “Starlight On The Rails and Others Songs – The Golden Voice of the Great Southwest”, raccolta di canzoni scritte da Bruce ‘Utah’ Phillips tra anni 60 e primi 70.

“Here's a different kind of bandit. Northern Mexico is that part of Mexico north of the Rio Grande: Texas, New Mexico, California, Utah, Nevada, and Colorado. That's the half of the infant republic of Mexico which we stole in 1847, during the first of our imperialist wars.
The people who were left behind became virtual slaves. They were disfranchised, they lost their wealth, they lost their land, they lost everything. It's their descendants who are living on the back sides of the cities in the slums, and who are working as migrants in the fields.
This song is about a wise-ass Mexican... (continua)
You have heard them sing of Jesse and William Bonney, too.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/5/2014 - 15:40
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Jesse James Farewell Blues

Jesse James Farewell Blues
[1973]
Parole di Bruce 'Utah' Phillips.
Sulla melodia di “Farewell Blues”, un brano di Glenn Miller.
Nel songbook “Starlight On The Rails and Others Songs – The Golden Voice of the Great Southwest”, raccolta di canzoni scritte da Bruce ‘Utah’ Phillips tra anni 60 e primi 70.

“Now we come to an occupation highly honored among people in the old and new West. At the end of the Civil War a lot of guys came home to the border states, Kansas and Missouri, found out their stock had been run off and their land had been expropriated, or the mortgage had been foreclosed, and they didn't have any home to come back to. They figured, ‘For this I went off and fought for the Union? Maybe got an eye or an arm shot off. I spent four years of my life to find out I don't have a home anymore.’
A lot of these angry young fellows decided to become outlaws, bank robbers and train robbers. I always did feel... (continua)
Jesse James he lived in Arkansas,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/5/2014 - 14:45
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Fratelli

Fratelli
1994
corrispondance

testo e musica di François Castiello
Siamo tutti fratelli
(continua)
inviata da donquijote82 28/5/2014 - 13:22
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All About Preachers

All About Preachers
[1973]
Parole e musica di Utah Phillips.
Nel songbook “Starlight On The Rails and Others Songs – The Golden Voice of the Great Southwest”, raccolta di canzoni scritte da Bruce ‘Utah’ Phillips tra anni 60 e primi 70.

“E’ tutto previsto nei piani di Dio. Saremo tutti insieme lassù in cielo”. Frasi simili, pronunciate brandendo la Bibbia di fronte alle vedove e agli orfani di minatori ed operai morti sul lavoro, hanno fatto spesso di preti e predicatori il braccio “celeste” di padroni e sfruttatori…
Here comes the preacher with his long black coat
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/5/2014 - 10:07
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Mrs. McGrath

anonimo
Mrs. McGrath
MME MCGRATH
(continua)
inviata da donquijote82 28/5/2014 - 09:20
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Różne rozmowy z życiem

Różne rozmowy z życiem
Grazie a tutti, specialmente a Donquijote82, al grande Riccardo, a Lorenzo, Bart, Gian Piero e Flavio, lasciamo perde le femmine. Sto chiudendo 'na tappa nella mia vita e vi voglio augurare ogni bene, pace e prosperità. Questa qua vi tocca tradursela da soli, ma vale la pena. Poi, se le frontiere permangono, pazienza, fu sempre così. Un abbraccio forte... e a riscriverci, nel non più definito futuro.
Krzysiek
Krzysiek Wrona 28/5/2014 - 06:07
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Prośba o piosenkę

Prośba o piosenkę
28.05.2014
E che Julian Tuwim mi perdoni...che non capì più un cazz
LA PREGHIERA PER UNA CANZONE
(continua)
inviata da krzyś³ 28/5/2014 - 03:23
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Płyń mój bluesie płyń

Płyń mój bluesie płyń
Rysiek nacque in Alta Slesia, una regione delle miniere di carbone nella Polonia meridionale. Allora procurarsi la morfina era quasi impossibile...se no, forse sarebbe ancora fra di noi...così va la vita :)
E questo blues parla di luogo dove nacque
krzyś 28/5/2014 - 00:47
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Back Home In Derry

Back Home In Derry
POTESSI TORNARE A DERRY
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 27/5/2014 - 22:40

Secret, secret

Secret, secret
Secret, secret

Canzone française – Secret, secret – Marco Valdo M.I. – 2014

Le Livre Blanc 3

Opéra-récit contemporain en multiples épisodes, tiré du roman de Pavel KOHOUT « WEISSBUCH » publié en langue allemande – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1970 et particulièrement de l'édition française de « L'HOMME QUI MARCHAIT AU PLAFOND », traduction de Dagmar et Georges Daillant, publiée chez Juillard à Paris en 1972.

Voici donc, Lucien l'âne mon ami, le troisième épisode de cette curieuse histoire d'Adam Juracek, l'homme qui vainquit la pesanteur. Il te souviendra – on le sait par la déposition du professeur de physique au commissariat, celle qui se termine par

« Pourquoi ? Ô pourquoi t'ai-je quittée Elisabeta ?
Pour ce merdeux de Newton ... »,

il te souviendra donc qu'Adam était monté au plafond en plein conseil de professeurs du lycée de K, où il enseigne la gymnastique et... (continua)
De là-haut, hého, de là-haut
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 27/5/2014 - 21:17
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Mutation

Mutation
Translated by Steven Birkbeck
The Cavalryman’s Farewell
(continua)
inviata da Steven Birkbeck 27/5/2014 - 20:29
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L'Histoire du Soldat

L'Histoire du Soldat
Pare che anche qua il diavolo centri :)
krzyś 27/5/2014 - 20:25
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Dyktator

Dyktator
27.05.2014
IL DITTATORE
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 27/5/2014 - 20:08
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The Miner's Lullaby

The Miner's Lullaby
[1973]
Parole e musica di Bruce 'Utah' Phillips.
Nel quadruplo disco compilativo intitolato “Starlight On The Rails: A Songbook” pubblicato nel 2005.

Lavorando per la società storica di Salt Lake City, ad Utah Phillips capitò di fare un sopraluogo in un villaggio di minatori abbondonato all’inizio del 900. Quasi tutto era rimasto fermo ad allora, intatto. In una drogheria, fra le mercanzie e gli oggetti ancora allineati sugli scaffali, Utah Phillips trovò alcune piccole scatole di metallo ermetiche da portarsi alla cintura. Scoprì che si trattava di contenitori per fiale di morfina che i minatori si portavano in galleria per potersi suicidare nel caso fossero rimasti intrappolati in galleria in seguito a frane, esplosioni ed incidenti. Una pratica consueta, di cui però non si poteva parlare, essendo molte famiglie cattoliche, religione che condanna come peccato imperdonabile alzare la mano su sé stessi…
Once, long ago, he was handsome and tall
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/5/2014 - 17:10

Ride Away

Ride Away
[seconda metà dell’800]
Testo tradizionale del Sud degli USA
Arrangiamento e musica di Bruce “Utah” Phillips (1973)
Nel quadruplo disco compilativo intitolato “Starlight On The Rails: A Songbook” pubblicato nel 2005.

Una canzone che Utah Phillips ascoltò dalla voce di un’anziana donna in qualche Stato del Sud.
Una giovane donna, rimasta sola ad accudire un vecchio in una villa ormai decadente nel Sud degli USA, risponde ad una lettera del suo amato che è partito in cerca di fortuna all’Ovest…

In apparenza si tratta solo di una storia di amore e di abbandono ma in realtà racconta di quali furono le conseguenze della Guerra Civile americana (1861-1865), la cruenta guerra fratricida che causò più di 600.000 morti e 400.000 feriti. I reduci della Confederazione sconfitta spesso non avevano nemmeno più una casa o una proprietà dove tornare e ricostruirsi una vita: i reduci dell’Unione vittoriosa... (continua)
Remember the morning got spurred your great stallion
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/5/2014 - 16:27
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Катюша

Катюша
Anche nel brano "Russian Reggae", tra le citazioni e vocalizzi della cantante Nina Hagen, dopo le note della canzone popolare russa, la "Kalinka", viene ripresa la melodia del "Эй, ухнем!", il canto dei battellieri del Volga.
Nonché la forza espressiva paragonabile ai lanciarazzi russi : D
krzyś 27/5/2014 - 14:36
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It Could Be a Wonderful World

It Could Be a Wonderful World
[anni 50]
Parole di Lou Singer (Louis C. Singer, 1912-1966), songwriter newyorkese.
Musica di Hy Zaret (Hyman Harry Zaritsky, 1907–2007), liricista e compositore newyorkese.
Nel disco di Pete Seeger del 1963 intitolato “Children's Concert At Town Hall”
Incisa anche dalla folksinger Rosalie Sorrels nel suo disco intitolato “Somewhere Between” del 1964.
If we could consider each other
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/5/2014 - 13:38
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Il gioco dei grandi

Il gioco dei grandi
1999
Grazie di tutto
Giocano con te ma non ti vedono
(continua)
inviata da Donquijote82 27/5/2014 - 12:57




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