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Autore Ewan MacColl

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Dirty Old Town

Dirty Old Town
‎[1949]‎
Parole e musica di Ewan MacColl‎
La prima incisione risale ad un EP del 1956 con Alan ‎Lomax and the Ramblers e Peggy Seeger.‎

Una delle più famose canzoni di Ewan MacColl, seconda forse soltanto a “The First Time Ever I ‎Saw Your Face” e come questa interpretata da tantissimi artisti, dai Dubliners ai ‎‎Pogues, da Rod Stewart agli Specials …‎

Una canzone d’amore e di protesta con sullo sfondo le ciminiere di Salford, città natale di MacColl, ‎cuore della rivoluzione industriale inglese e poi emblema del suo declino a partire dai primi decenni ‎del 900…‎

Propongo questa bellissima canzone perché in pochi e semplici versi descrive, a mio parere, ‎benissimo la violenza che la società industriale ed i suoi agglomerati urbani hanno esercitato e ‎continuano ad esercitare contro l’uomo ed i suoi sentimenti, contro la natura… Chissà se verrà mai ‎il giorno in cui l’essere umano deciderà,... (continua)
I found my love 'neath the gasworks croft falls
(continua)
inviata da Bernart 25/7/2013 - 11:22
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The Wark O' The Weavers

The Wark O' The Weavers
David Shaw di Forfar, Scozia – autore pure di The Forfar Soldier già presente su questo sito – era un ‎‎“weaver”, un operaio tessile che amava comporre canzoni. Siccome pare sia morto intorno al 1856, ‎fu sicuramente testimone, se non protagonista, del grande sciopero armato che i lavoratori scozzesi, ‎i tessili in testa, proclamarono nel 1820 per protestare contro le condizioni di lavoro, le paghe da ‎fame e la disoccupazione galoppante dovuta alla crisi successiva alla fine delle guerre napoleoniche ‎e all’avvento dei primi telai meccanici. ‎

Più che uno sciopero fu proprio un’insurrezione in nome della fine dello sfruttamento e per ‎l’eguaglianza dei diritti, insomma una protesta armata ispirata ai valori della Rivoluzione francese. ‎Nei primi giorni di aprile del 1820 si verificarono parecchi scontri tra manifestanti ed esercito e ‎polizia. Le forze della repressione ebbero la meglio,... (continua)
We're a' met thegither here tae sit an' tae crack,‎
(continua)
inviata da Bernart 24/7/2013 - 15:11
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Fourpence a Day

Fourpence a Day
‎[inizio 900?]‎
Canzone che Ewan MacColl apprese da tal John Gowland, un minatore in pensione di Middleton-‎in-Teesdale, nella contea inglese di Durham.‎
Nel disco “Shuttle and Cage” pubblicato nel 1957.‎



Una volta estratto dalla miniera il carbone va “lavato” per separare la frazione combustibile dal ‎materiale sterile. Oggi l’operazione è automatica, attraverso macchinari che usano un processo ‎gravimetrico basato su di una miscela di acqua e magnetite, ma un tempo veniva svolta a mano, ed ‎erano i ragazzini dagli 8/9 anni in su a farlo, sottopagati e sfruttati peggio dei loro padri… Il ‎‎“washer boy” o “coal-breaker boy” arrivava a lavorare fino a 12 ore al giorno per 4 centesimi di ‎paga, o al massimo 9 per i ragazzi più grandi, quelli prossimi a scendere in miniera…‎
Ore's a-waiting in the tubs, snow's upon t'fell,
(continua)
inviata da Bernart 24/7/2013 - 14:35
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The Blantyre Explosion

The Blantyre Explosion
‎[1877]‎
Canzone di autore anonimo incisa per primo da Ewan MacColl nel suo disco “Shuttle and Cage” ‎pubblicato nel 1957.‎

Il 22 ottobre del 1877 si verificò una devastante esplosione in due pozzi della William Dixon's ‎Blantyre Colliery a Blantyre, Scozia. ‎
Morirono 207 minatori che lasciarono un centinaio di vedove e circa 250 orfani.‎

By Clyde’s bonny banks as I sadly did wander,‎
(continua)
inviata da Bernart 24/7/2013 - 13:52
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Four-Loom Weaver

Four-Loom Weaver
‎[1819-20]‎
Una canzone sulla grande crisi delle tradizionali manifatture tessili inglesi occorsa all’inizio ‎dell’800 in concomitanza con la comparsa dei primi telai meccanici.‎
Testo trovato su English Folk Music

Fu Ewan MacColl a raccoglierne alcune strofe nei primi anni 50 nel Lancashire (poi nella ‎raccolta “World Library of Folk and Primitive Music – England” curata da Alan Lomax).‎

Nel 1963 la incise Albert Lancaster Lloyd nel suo “The ‎Iron Muse - A Panorama of Industrial Folk Music”.‎

Ma la versione più bella resta questa di June Tabor e ‎‎Maddy Prior nel loro album del 1976 “Silly Sisters”‎

Dai commenti ai video pubblicati su YouTube apprendo che la canzone dovrebbe risalire ‎esattamente al 1790 e che Ewan MacColl la incise anche nel suo disco “Shuttle and Cage” ‎pubblicato nel 1957.‎
I'm a four-loom weaver as many a one knows;
(continua)
inviata da Bernart 24/7/2013 - 13:14
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Cut-Price Hero

Cut-Price Hero
‎[1973]‎
Parole e musica di Ewan MacColl
Nel disco “Folkways Record of Contemporary Songs”, con Peggy Seeger.‎



Poi anche in “Hot Blast” del 1978, sempre con la Seeger.‎

Una canzone contro gli “eroi a buon mercato”, populisti, nazionalisti, capipopolo e dittatori di ogni ‎risma ed epoca…‎
Present-day hero,‎
(continua)
inviata da Dead End 8/3/2013 - 10:42
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Black and White

Black and White
‎[1964]‎
Parole e musica di Ewan MacColl‎
Nel disco “Folkways Record of Contemporary Songs”, con Peggy Seeger.‎



Come anche The Ballad of Sharpeville, un’altra canzone sul massacro di Sharpeville, Sudafrica, 21 marzo 1960…‎


The apples ripe upon the bough
(continua)
inviata da Dead End 8/3/2013 - 09:48
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Daddy What Did You Do in the Strike?‎

Daddy What Did You Do in the Strike?‎
‎[1984]‎

Daddy What Did You Do In The ‎Strike?, copertina dell’audiocassetta che circolava tra i minatori inglesi durante lo sciopero del ‎‎1984/85 che durò per più di un anno e che si concluse con la sconfitta del NUM e dei lavoratori…‎
It was in the year of '84 shit really hit the fan
(continua)
inviata da Bartleby 19/3/2012 - 10:13
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Fehér László lovat lopott

Fehér László lovat lopott
[1904/05]

Da “Magyar népdalok” (Canti popolari ungheresi), edito a Budapest nel 1963.
Canzone popolare magiara risalente chissà a quando, visto che il testo compare già in raccolte ottocentesche.

E’ nei primi anni del 900 che il grande compositore ungherese conobbe il linguista ed etnomusicologo (e pure lui compositore) Zoltán Kodály ed insieme visitarono i villaggi magiari più remoti raccogliendo antiche canzoni e melodie popolari. Tutta l’opera successiva di Bartók fu fortemente influenzata dalle radici folkloriche del suo paese.

“Fehér László ha rubato un cavallo” fu poi tradotta in inglese dal folksinger Albert Lancaster Lloyd (1908-1982), amico e collaboratore di Ewan MacColl, con il titolo di “Laszlo Thea stole a stallion” e quindi approdò in America dove fu ripresa ed adattata da Judy Collins e da Bob Dylan che ne fecero due loro grandi successi, rispettivamente “Anathea” (da “Anna... (continua)
Fehér László lovat lopott
(continua)
inviata da Bartleby 28/7/2011 - 11:47
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Miner's Wife

Miner's Wife
This short song was written for the documentary Radio Ballad, The Big Hewer, first broadcast by the BBC in 1961. A number of interviews were conducted with miners' wives and the greatest concern seemed to be the dangers in the pit, a subject which worried the women as much as the miners themselves. One woman described it as as "a constant war of nerves".

http://raymondfolk.wetpaint.com/page/E...

1989:] The miners' strike [of 1984/85] lasted 358 days, and [...] cost fourteen deaths (one of them officially a murder), nearly 10,000 arrests, thousands of injuries to both miners and police, and over £7 billion of taxpayers' money. It was a dispute about pit closures and the future of mining communities that was seen by much of the media and the public in more simple terms, as a show of strength between a hard-line left-winger, Arthur Scargill, the miners' leader, and an apostle of market forces,... (continua)
Every day for weeks and weeks on end he's gone to join the battle
(continua)
inviata da DonQuijote82 16/6/2011 - 11:00
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The Big Hewer

The Big Hewer
[1961]
Si tratta della canzone che dà il titolo ad una delle “radio ballads”, i documentari musicali sulle diverse realtà sociali inglesi che MacColl e la Seeger, insieme al produttore della BBC Charles Parker, realizzarono tra il 1958 ed il 1964.
La trascrizione integrale della puntata.

Fu poi inclusa in diversi dischi di MacColl, a cominciare proprio da “The Big Hewer” del 1967, incisione su vinile di quella trasmissione radiofonica dedicata in particolare ai minatori del carbone del Northumberland, Durham, South Wales ed East Midlands.
Testo da Mudcat Café

Il “Big Hewer” è il minatore per antonomasia, lo spirito immortale dei minatori del carbone, una figura mitica e leggendaria analoga, per esempio, al “Casey Jones” degli operai delle ferrovie o al “John Henry” dei lavoratori di colore, insomma, un “supereroe” creato, a partire da episodi e personaggi reali, dal sudore, dalla fatica,... (continua)
Out of the dirt and darkness I was born, go down!
(continua)
inviata da DonQuijote82 16/6/2011 - 10:51
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March With Us Today

March With Us Today
[1961]
Album “New Briton Gazette, Vol. 2”, Folkways Records, 1962, con Ewan MacColl
Su di una melodia tradizionale inglese.

Una delle tante canzoni nate nell’ambito del movimento inglese Campaign for Nuclear Disarmament (CND) e cantate durante le marce di protesta da Aldermaston, sede dell’Atomic Weapons Establishment (AWE), a Londra che si tennero regolarmente dal 1958 al 1964.
Si veda anche, per esempio, There’s Better Things For You già presente su questo sito.
O, I heard a man in the street
(continua)
inviata da Bartleby 15/6/2011 - 13:52
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The Ballad of Jimmy Wilson

The Ballad of Jimmy Wilson
[1962]
Album “New Briton Gazette, Vol. 2”, Folkways Records
Parole e musica by Peggy Seeger ed Ewan MacColl



Marion, Alabama, 1958. La signora Esteele Barker, stimata cittadina bianca, asserì che uno sporco negro, tal Jimmy Wilson, artigiano, le avesse rubato 1.95$. Wilson fu arrestato, processato e condannato da una giuria composta interamente da stimatissimi cittadini bianchi: la sentenza fu di morte. Il mondo intero si indignò di fronte ad un tale abominio ed il presidente Eisenhower ed il suo braccio destro Foster Dulles furono letteralmente sommersi dalle lettere di protesta provenienti da ogni angolo del globo.
Finalmente il governatore dell’Alabama Jim Folsom, detto "Big Jim", si mise la mano sulla coscienza e riformò d’autorità la pena comminata: non più la morte ma… il carcere a vita!
Giustizia era fatta!
Jimmy Wilson, lo sporco negro che aveva rubato 1.95$ alla povera signora... (continua)
In Alabama, nineteen-fifty-eight,
(continua)
inviata da Bartleby 15/6/2011 - 13:16
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Blackleg Miner

anonimo
Blackleg Miner
[fine 800/inizio 900]
Trovata su English Folk Music

Testo pubblicato nel 1952 nel volume “Come All Ye Bold Miners - Ballads & Songs of the Coalfields” così come raccolto da A.L. Lloyd, in quegli anni protagonista insieme ad Ewan MacColl del revival della musica folk, dalla voce di un minatore del Durham.

Nel 1962 Louis Killen incise il brano nell’EP “The Colliers' Rant Mining Songs of the Northumberland-Durham Coalfield”

Seguirono le versioni di Ian Campbell Folk Group (1965, nell’album “Coal Dust Ballads”) e degli Steeleye Span (1970, nell’album “Hark! The Village Wait”).

L'ha interpretata anche Richard Thompson in 1000 Years of Popular Music

La canzone è un'invettiva piuttosto violenta nei confronti dei crumiri, durante gli scioperi dei minatori. Un brano molto, molto cantato anche nel corso del famoso “UK miners' strike” del 1984–1985.

Blackleg, scab, strikebreaker = crumiro.

Questo... (continua)
It's in the evening after dark,
(continua)
inviata da Bartleby 13/5/2011 - 11:45
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The Recruited Collier (Jenny's Complaint)

The Recruited Collier (Jenny's Complaint)
[1803?]

La prima versione di questa ballata compare con il titolo di “Jenny's Complaint” nel volume "Ballads in the Cumberland Dialect", una raccolta di canzoni in dialetto del Cumberland curata nel 1808 dal poeta inglese Robert Anderson (1770-1833). Non ho capito però se l’autore sia Anderson stesso o se egli abbia trascritto un canzone settecentesca…
All’inizio degli anni 50 A.L. Lloyd, protagonista insieme ad Ewan MacColl del revival della musica folk, raccolse da un minatore di Workington, tal J.T. Huxtable, una canzone molto simile a quella del libro di Anderson, ne pubblicò il testo nel suo lavoro “Come All Ye Bold Miners - Ballads & Songs of the Coalfields” e qualche anno dopo ne propose un arrangiamento ad una grande interprete di musica folk, Anne Briggs. Fu così che “The Recruited Collier” fu incisa nel disco “The Iron Muse - A Panorama of Industrial Folk Music” prodotto da... (continua)
O what's the matter wi' you, my lass,
(continua)
inviata da Bartleby 12/5/2011 - 15:11
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The Durham Strike

The Durham Strike
[1892]
Nell’album “Second Shift” del 1958, con Peggy Seeger.
Compare anche nel successivo “British Industrial Ballads” del 1961.

Come Trimdon Grange, un’altra canzone scritta da Thomas “Tommy” Armstrong (1848-1920), poeta e cantautore nativo della contea di Durham, nel nord-est inglese. Tommy da bambino aveva sofferto di una grave forma di rachitismo che lo costrinse alle stampelle e che gli impedì di scendere nelle gallerie a scavar carbone, il destino di quasi tutti gli altri uomini del posto. Ma la sua vita fu comunque indissolubilmente legata alla miniera perché Tommy divenne “The Pitman's Poet”, il poeta dei minatori, dei quali raccontava in versi la vita, le lotte, gli scioperi, le tragedie del lavoro molto frequenti e spesso con bilanci di perdita di vite umane a due o tre cifre. Armstrong non fu solo un poeta ma anche un “entertainer” con grandi doti improvvisative, molto richiesto... (continua)
In our Durham County I am sorry for to say,
(continua)
inviata da Bartleby 11/5/2011 - 13:06
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Alabama 58

Alabama 58
[1970]
Album “Revolution”
Scritta da Ewan MacColl ma, vista la sua discografia sterminata, ignoro se lui stesso l’abbia incisa prima dei Dubliners
In Alabama 1958
(continua)
inviata da Bartleby 26/10/2010 - 09:01
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Coal Owner and Pitman's Wife

Coal Owner and Pitman's Wife
[1844]
Lyrics by William Hornsby (a collier of Shotton Moor, during the "Great Strike")
Music: The tune belongs to the great family of "Henry Martin" and a score of ballads with 'Derrydown' refrain
Album: The Iron Muse - A Panorama of Industrial Folk Music

Another propaganda ballad, written by William Hornsby and published as a broadside during the 1844 strike, this time extolling the heroic and steadfast virtues of the women in the coalfield. Like many songs of the time it used an existing popular folk tune.
A dialogue I'll tell you as true as my life
(continua)
inviata da giorgio 22/5/2010 - 14:42
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Derek Bentley

Derek Bentley
[1960]
Album “Chorus From the Gallows”, con Peggy Seeger.
Testo trovato su Mudcat Café


Derek Bentley aveva 20 anni quando il 28 gennaio 1953 fu impiccato nella prigione di Wandsworth a Londra. Derek, che da piccolino aveva contratto l’epilessia in seguito ad una brutta caduta, vide aggravarsi le proprie condizioni di salute quando, durante la seconda guerra, una bomba nazista distrusse la sua casa lasciandolo gravemente ferito. A causa dei danni ricevuti, lo sviluppo mentale di Derek era pari a quello di un bambino di 11 anni. Nel 1952, insieme ad un amico, tentò una maldestra rapina. Scoperti e raggiunti dalla polizia, il complice - tal Christopher Craig di 16 anni – sparò uccidendo un poliziotto. Benchè non fosse nemmeno armato, Derek fu condannato a morte al posto di Christopher, cui non poteva essere inflitta la pena capitale perché minorenne.
Nel 1998, 45 anni dopo, il povero Derek Bentley, maltrattato dalla vita e assassinato dalla “giustizia”, è stato ufficialmente riabilitato.

It's of a great adventure, to you that I will tell,
(continua)
inviata da The Lone Ranger 6/5/2010 - 11:31

The Terror Time (I Like to Settle in the Wintertime)

The Terror Time  (I Like to Settle in the Wintertime)
[1964]
Album “The Travelling People”, ultima puntata delle “BBC Radio Ballads 1957-1964”, con Charles Parker e Peggy Seeger.
Una canzone dedicata alla discriminazione e al pregiudizio di cui sono vittime, nella perfida Albione come in tutto il mondo, gli “zingari”.
Interpretata anche da altri artisti, come Archie Fisher e Iain MacKintosh


“This song from the last of Ewan MacColl's radio ballads, 'The Travelling People', a programme that dealt with the culture and the living conditions of Britain's gypsies, didikais and tinkers, the ordinary people's ignorance of their ways and the shameful intolerance that is shown them. It was one of the most successful of the radio ballads and was the only one which used traditional as well as revival singers. It also had one of the most shocking endings of any radio programme when the Birmingham Councillor, Harry Wottan, J.P., suggested his ultimate solution to Britain's nomad problem: 'There is nothing left for it but to exterminate them,' he said.”
(nota da MySongBook)
I like to settle in the wintertime
(continua)
inviata da The Lone Ranger 3/5/2010 - 14:25
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The War Game

The War Game
[1953]
Tune: “O Charlie, O Charlie”, traditional.
Il testo è incluso nel volume “The Essential Ewan MacColl Songbook: sixty years of songmaking” (1998), ma non so se la canzone sia mai stata incisa su disco.
O Johnnie, O Johnnie, just listen to what I say,
(continua)
inviata da The Lone Ranger 30/4/2010 - 14:08
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Only Doing Their Job

Only Doing Their Job
[1984]
Album “Items of News” (1986)
Tune: “The Chapter of Kings”, traditional.

Quante volte, in guerra come in pace, gli uomini in divisa, gli sgherri del Potere hanno cercato di giustificare le loro nefandezze e i loro assassinii con la frase: “Ho solo obbedito agli ordini”?
E quante volte in virtù del fatto di aver fatto soltanto il loro sporco “lavoro” sono andati impuniti o, anzi, sono stati premiati e hanno fatto carriera?
If there's anyone there has a moment to spare
(continua)
inviata da The Lone Ranger 30/4/2010 - 13:07
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Lament for the Death of a Nobody

Lament for the Death of a Nobody
[1973]
Album “Folkways Record of Contemporary Songs”, con Peggy Seeger (Folkways Records)
Testo trovato su MySongBook

A proposito di lavoro che uccide, questa canzone parla della cosiddetta “sindrome dell’orologio d’oro”, cioè l’incremento statistico dei suicidi in quel segmento di popolazione maschile costituito da chi è stato mandato in pensione dopo decenni di onorato servizio… Aggiungerei che quei numeri, già significativi negli anni 60, sono oggi ben più impressionanti, vista la facilità con cui l’attuale sistema produttivo espelle i lavoratori ben prima dell’età pensionabile ma spesso ormai troppo vecchi per trovare un nuovo lavoro…
As I was a-walking down by the Thameside
(continua)
inviata da Alessandro 27/4/2010 - 10:41
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Island

Island
[1990]
nell'album "Naming of Names" del 1990 e s'intitola semplicemente "Island".

Incisa da Christy Moore nell'album “Smoke and Strong Whiskey” del 1991 (con il titolo Green Island)

Ispirata alla irish rebel song ottocentesca scritta da Robert Dwyer Joyce The wind that Shakes the Barley
Testo trovato su MySongBook
The island lies like a leaf upon the sea
(continua)
inviata da Alessandro 23/4/2010 - 12:51
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The Klan

The Klan
[1951]
Album "Something Else Again", 1968
Scritta da David e Alan Arkin con lo pseudonimo di David e Alan Gray.
La canzone sii trova anche eseguita dal vivo da Ewan MacColl, Peggy Seeger nell'album "Songs of Struggle" del 1976 e anche interpretata da Gil Scott-Heron nel suo album "Real Eyes" del 1980

L'autore di questa canzone, David Arkin, era insegnante, pittore e scrittore. Nel secondo dopoguerra trovò lavoro negli Studios di Hollywood ma lo perse quasi subito quando, accusato di essere comunista – erano gli anni in cui furibonda impazzava la "caccia alle streghe" - rifiutò di presentarsi a rispondere davanti alla commissione sulle attività anti-americane. La famiglia Arkin fu segnata da questa vicenda e non è certo un caso se questa canzone David e il figlio Alan la firmarono con lo pseudonimo di Gray. E non è neppure un caso se, all'inizio della sua carriera come attore cinematogafico,... (continua)
Countryside was cold and still
(continua)
inviata da Alessandro 17/4/2010 - 15:46
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Caryl Chessman

Caryl Chessman
[1960]
Album "Bill McAdoo Sings with Guitar"
With Pete Seeger on banjo.
Tune: "Go Down You Murderers" di Ewan McColl, meglio conosciuta con il titolo di The Ballad Of Tim Evans.

Rinvio alla canzone Caryl Chessman di Lorenzo De Antiquis per chi volesse sapere della storia di questo personaggio, Caryl Chessman, condannato a morte nel 1948 per rapina, sequestro e stupro e "giustiziato" 12 anni dopo benchè la sua colpevolezza non fosse affatto certa e nonostante la mobilitazione in suo favore del movimento per l'abolizione della pena di morte... Mi soffermerei qui soltanto sulla terzultima e penultima strofa, quella in cui Bill McAdoo, volutamente senza entrare nel merito dell'innocenza o colpevolezza di Chessman, ricorda come nessun trafficante di armi sia mai stato mandato a morte, e così nemmeno tanti ufficiali nazisti, responsabili di crimini di guerra, che all'indomani della fine del... (continua)
Caryl Chessman was a prisoner in a California jail,
(continua)
inviata da Alessandro 24/3/2010 - 23:40
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Brother, Won't You Join In The Line?

Brother, Won't You Join In The Line?
[1960]
In Ewan MacColl and Peggy Seeger, “New Briton Gazette, Vol. 1”, Folkways Records.
Words by Ewan MacColl
Melody: Brother, Can You Spare A Dime?
Brother, won't you join in the line?
(continua)
inviata da Alessandro 28/1/2010 - 10:05
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The Crooked Cross

The Crooked Cross
[1960]
In Ewan MacColl and Peggy Seeger, “New Briton Gazette, Vol. 1”, Folkways Records.
Words and music by Peggy Seeger

Una canzone sulla guerra nazista e sull’Olocausto degli ebrei in Europa che si chiude con due significative strofe di condanna per le gerarchie politico-militari alleate che, tolta qualche condanna esemplare al processo di Norimberga, non perseguirono affatto i responsabili di tanta carneficina e di tanto orrore ed, anzi, si avvalsero ampiamente dei servigi dei nazisti durante il periodo della guerra fredda.
The sudden crop of swastikas on synagogues and cemetaries in Germany and other parts of Europe produced this song.
(continua)
inviata da Alessandro 26/1/2010 - 09:54
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Brother, Did You Weep?

Versione spagnola di Rolando Alarcón dal disco "Por Cuba y Vietnam" del 1969.
Brother, Did You Weep?
Trovata su Cancioneros.com
HERMANO, HERMANO... LLORARÁS
(continua)
inviata da Alessandro 9/11/2009 - 14:20
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Such a Parcel of Rogues in a Nation

Such a Parcel of Rogues in a Nation
[1791]


Con l’Acts of Union del 1707 i parlamenti di Scozia e di Inghilterra ratificarono il Treaty of Union siglato l’anno precedente. Non più due Stati separati ma uno solo, il Regno Unito di Gran Bretagna.
Il nazionalismo scozzese era definitivamente sconfitto. Vano ormai appariva l’impegno indipendentista ed il sacrificio di antichi guerrieri come Robert the Bruce e William Wallace.
In questa sua canzone Robert Burns gliele cantava per bene ai politici scozzesi che con un tratto di penna avevano cancellato secoli di fiera resistenza contro la corona inglese: “noi, il fiero e indomito popolo scozzese, siamo stati comprati e venduti da un pugno di furfanti avidi soltanto dell’oro inglese!”
La melodia del brano è contenuta nel libro di James Hogg, allievo ed amico di Robert Burns, “The Jacobits Relics of Scotland” (1817), una raccolta di canzoni dedicata alle insurrezioni giacobite... (continua)
Fareweel to a' our Scottish fame,
(continua)
inviata da Alessandro 24/9/2009 - 08:56
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Johnny Faa, or The Gypsy Laddie

anonimo
Johnny Faa, <i>or</i> The Gypsy Laddie
Child #200
Tradizionale scozzese
Scottish Traditional
[Origin: 17th Century]
[Origine: XVII Secolo]
Modern Performers: Ewan McColl, Dick Gaughan, Jean Ritchie (American version)
Interpreti moderni: Ewan McColl, Dick Gaughan, Jean Ritchie (versione americana)


In questo sito cerchiamo il più possibile di andare alle radici delle cose. Con questa ballata seicentesca scozzese, catalogata dal Child con il n° 200, ci spingiamo in epoche dove gli "zingari rapitori" vengono messi alla forca; una cosa, ovviamente, promanante da un pregiudizio del tutto scomparso. In questa felice epoca, secoli dopo, ci limitiamo soltanto a dire che "rapiscono i bambini" con susseguenti pogrom a Ponticelli e altrove. Pregiudizi, come si vede, antichissimi. Anche in questo caso il commento e la traduzione provengono dal mio vecchio sito sulle Ballate Popolari Angloscozzesi; la traduzione risale a circa il 1992.... (continua)
The gypsies they came to my Lord Cassilis’ yett
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 24/9/2009 - 03:08
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The Ballad Of Tim Evans

The Ballad Of Tim Evans
[1953]
Registrata per la prima volta in "Chorus from the Gallows" (1960)

Also known as "Go Down, Ye Murderers", this song is about a well-known instance of a miscarriage of justice, in which 26-year-old Timothy John Evans was hanged in the UK in 1950 for the murder of his infant daughter. In fact, both his wife and daughter, and a number of other women, were strangled by Evans' neighbour, John Christie. This case was a major catalyst for the eventual abolition of capital punishment in Britain.
(fonte: Raymond's Folk Song Page)
Tim Evans was a prisoner,
(continua)
inviata da Alessandro 20/9/2009 - 22:34
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The Press Gang

The Press Gang
[1982]
Album "Black And White"
Il testo è tradizionale.

Con "Impressment" o, meglio, "The Press" si intendeva il sistema, usato in particolare dagli inglesi nel XVII e XVIII secolo, di reclutamento forzato e violento degli uomini da destinarsi al fronte di guerra di turno, specie per rimpolpare le ciurme sugli scafi della Royal Navy. Spesso accadeva che interi quartieri venissero circondati dai soldati e tutti gli uomini tra i 18 e i 45 anni che venivano rastrellati finivano, con le buone o con le cattive, in divisa. Ancora nel XIX secolo, durante la guerra civile americana, un sistema simile era in voga ma "appaltato" a bande della malavita, che letteralmente vendevano gli avventori di bettole e bordelli, una volta ubriachi o tramortiti, all'esercito (si veda al proposito il film di Martin Scorsese "Gangs of New York" del 2002).
As I walked out on London Street
(continua)
inviata da Alessandro 18/9/2009 - 21:17
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Geordie, or My Geordie Will Be Hanged In A Golden Chain

anonimo
Geordie, <i>or</i> My Geordie Will Be Hanged In A Golden Chain
Child #209K
[XVIII secolo / 18th Century / 18ème siècle / 1700-luku]

First Recording in print:
Thomas D'Urfey, Wit & Mirth, or Pills To Purge Melancholy, 1719-1720, Vol. II, p. 49
Prima attestazione a stampa:
Thomas D'Urfey, Wit & Mirth, or Pills To Purge Melancholy, 1719-1720, Vol. II, p. 49
Première attestation imprimée:
Thomas D'Urfey, Wit & Mirth, or Pills To Purge Melancholy, 1719-1720, Vol. II, p. 49
Ensimmäinen painettu todistus:
Thomas D'Urfey, Wit & Mirth, or Pills To Purge Melancholy, 1719-1720, Vol. II, p. 49



Recordings
One of the earliest recorded versions is by Joan Baez, who included a live performance of the song on her first live album in 1962. The Baez version makes it clear that Geordie's crime was poaching the King's deer, for which the penalty was hanging with a silken rope. It has also been recorded by Ewan MacColl, John Jacob Niles, Doc... (continua)
As I walked out over London Bridge
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 27/11/2007 - 22:49
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Brother, Did You Weep?

Brother, Did You Weep?
Questa canzone ha un'intensità particolare, scorre come un torrente di notte.. la rabbia e la misura sono una sola e identica cosa... è la dimostrazione che la malinconia è alla radice un fatto politico, se quest'espressione ha ancora un senso...
Alessandro Ceccarelli 12/9/2007 - 20:58




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