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Prima del 2009-10-25

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A galopar

A galopar
[1969]
Album "Paco Ibáñez 3"
Il testo è costituito dalla poesia di Rafael Alberti "Galope", scritta durante la guerra civile spagnola.

Questa poesia/canzone fu uno degli inni del "piccolo maggio" spagnolo del 1968.
Las tierras, las tierras, las tierras de España,
(continua)
inviata da Alessandro 20/10/2009 - 13:34
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Contra la por

Contra la por
CONTRE LA PEUR
(continua)
inviata da Alessandro 20/10/2009 - 11:17
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In The Ghetto

In The Ghetto
I miserabili

di Massimo Gramellini, da La Stampa del 20 ottobre 2009

A Napoli un bambino è morto a sei anni di povertà. Veniva dall’isola di Capo Verde, ma sapeva già leggere e scrivere in italiano. Era educato, ordinato, molto pignolo, dicono le maestre. Amava il disegno e sognava di fare l’ingegnere. Si chiamava Elvis, come l’eroe del rock. Lo hanno trovato per terra, in una stamberga di venti metri quadri, i polmoni intasati dalle esalazioni di un piccolo braciere. Da quando l’Enel aveva staccato la corrente che alimentava la stufetta elettrica, quel fuoco improvvisato e velenoso era diventato l’unica fonte di riscaldamento di tutta la famiglia. Non c’era altro calore, non c’era più cibo. Ed Elvis se n’è andato così, addosso alla madre agonizzante, la testa appoggiata al ventre da cui era uscito sei anni prima per la sua breve e infelice partecipazione alle vicende del pianeta Terra.

Mi... (continua)
Alessandro 20/10/2009 - 07:55
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Elegía a un tirano

Elegía a un tirano
[1976]
Album "No me llames extranjero"
¿Adónde irás tirano? Adónde irás?
(continua)
inviata da Alessandro 20/10/2009 - 07:50
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No me llames extranjero

No me llames extranjero
[1976]
Album "No me llames extranjero"
No me llames extranjero, por que haya nacido lejos,
(continua)
inviata da Alessandro 20/10/2009 - 07:49
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Nella chiesa di Bellusco

Nella chiesa di Bellusco
sono un musicista da 15 anni e posso dire che per conto mio questa è una delle canzoni più belle e commoventi sulla guerra.
é di un intensità rara.
Stefano 19/10/2009 - 14:42
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Zimbabwe

Zimbabwe
[1979]
Album “Survival”

Marley scrisse questa canzone mentre la Rhodesia bianca e razzista di Ian Smith era costretta a scendere a patti con la guerriglia della maggioranza nera. Nella primavera del 1979 il regime dell’apartheid firmò un accordo con le due fazioni del fronte patriottico, lo ZANU di Robert Mugabe e lo ZAPU di Joshua Nkomo, intesa patrocinata dal vescovo nero Abel Muzorewa. Il 1 dicembre 1979 anche la vecchia potenza coloniale, la Gran Bretagna, fu costretta a riconoscere la nascita dello Zimbabwe. Anche Bob Marley fu invitato ad Harare per prendere parte ai festeggiamenti per l’indipendenza e tenne un grande concerto libero, anche se con un giorno di ritardo a causa dei disordini e del trambusto che certi eventi epocali portano inevitabilmente con sé…
Ma nella canzone di Marley traspare anche la preoccupazione per la forte rivalità fra le fazioni armate artefici della lotta... (continua)
Every man gotta right to decide his own destiny,
(continua)
inviata da Alessandro 19/10/2009 - 13:40
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Gimme Hope Jo'anna

Gimme Hope Jo'anna
DAME ESPERANZA, JO'ANNA
(continua)
inviata da Alessandro 19/10/2009 - 10:14
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Otra voz canta

Otra voz canta
[1978]
Album "En vivo"
Le parole sono della poetessa uruguyana Circe Maia e parlano di desaparecidos...
Por detrás de mi voz
(continua)
inviata da Alessandro 19/10/2009 - 09:55
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Yo te nombro: Libertad

Yo te nombro: Libertad
Il poeta Joan Oliver i Sellarès, alias Pere Quart, tradusse in catalano la poesia "Liberté" di Paul Éluard... il cantatutore catalano Ramón Muntaner la mise in musica.

Testo trovato sul blog di Gustavo Sierra Fernández
ESCRIC EL NOM
(continua)
inviata da Alessandro 19/10/2009 - 09:33
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La historia os arrincona

La historia os arrincona
[1977]
Album "Choca la mano!"

Un LP che raccoglie le canzoni di Elisa Serna proibite durante il franchismo... E perchè questa fosse proibita non devo nemmeno spiegarvelo...

Testo trovato sul blog di Gustavo Sierra Fernández
A medida que la historia os arrincona
(continua)
inviata da Alessandro 19/10/2009 - 08:03
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Ma mi

Ma mi
Την μουσική την έγραψε ο Φιορέντσο Κάρπη, καλός ιταλικός μουσικός. Το κείμενο, ο σκηνοθέτης ο Τζόρτζο Στρέχλερ, πολύ σπουδαίο πρόσωπο της μεταπολεμικής θεατρικής λογοτεχνίας στην Ιταλία.

Ο Στρέχλερ ύδρησε, μαζί με τον Πάολο Γκράσι, το περίφημο "Μικρό Θέατρο του Μιλάνο", λίγους μήνες μετά την απελευθέρωση της βόριας Ιταλίας (Απρίλη του 1945) από τους Γερμανούς και από τους φασιστές, στο ίδιο μέγαρο, στην οδόν Ροβέλλo 2, που, στα σκοτεινά χρόνια της γερμανικής κατοκής ( 8 Σεπτέμβρη 1943 - 25 Απρίλη 1945) ήταν η έδρα μιάς αιματηρής φασιστικής ομάδα (η "Μπάντα Μούτι"), ειδική για βασανιστίρια των πολεμιστών της Εθνηκής Αντίσταση. Προς τους Ιταλούς ο Στρέχλερ ήταν κάτι όμοιο με τον Κάρολο Κούν πρoς τους Έλληνες, δηλαδή προφήτης δημιουργός καὶ δάσκαλος ενός καινούριου πολιτισμού.

Το τραγούδι γράφτηκε σε διάλεκτο του Μιλάνου, και γρήγωρα τo αγάπησαν και το τραγούδησαν οι Μιλανέζοι, οι οποίοι... (continua)
Gian Piero Testa 18/10/2009 - 18:36
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Fogli volanti

Fogli volanti
[2005]
Album :Legàmi

Testo e musica: Sandra Boninelli. 3° premio Concorso Giovanna Daffini, Comune di Motteggiana (MN), giugno 2003
Fogli volanti di vecchie canzoni
(continua)
inviata da adriana 18/10/2009 - 17:45
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La Ballata di via Tibaldi

La Ballata di via Tibaldi
[1972]
Testo e musica di Anton Virgilio Savona
Album: È Lunga La Strada

Dalle cronache d'epoca:

Milano, 6 giugno 1971. Nello sgombero delle case occupate di via Tibaldi muore Massimiliano Ferretti, un bimbo di sette mesi
6 giugno 1971. 4000 agenti della polizia sgomberano le case IACP occupate di via Tibaldi.
L'aggressione poliziesca è bestiale. La polizia spara all'impazzata candelotti lacrimogeni.
Un bambino di appena sette mesi, Massimiliano Ferretti, malato di cuore ed affetto da bronchite, viene colpito dai gas lacrimogeni. Ricoverato alla clinica Mangiagalli, cessa di vivere.
Le famiglie sgomberate raggiungono la facoltà di Architettura occupata dagli studenti che le accolgono. Durante l'assemblea, il cantastorie siciliano Franco Trincale dichiara di uscire dal PCI, che ha abbandonato le lotte sociali.

9 giugno 1971. A Milano, le forze di polizia procedono con violenza allo... (continua)
Erano in tanti venuti a Milano
(continua)
inviata da giorgio 18/10/2009 - 09:00
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Ogni anno a fine d'agosto

Ogni anno a fine d'agosto
[1969]
Testo e musica di Anton Virgilio Savona
Album: È Lunga La Strada [1972]

In Calabria si diventa mafiosi per generazione, per casato, per discendenza, o per il semplice fatto di essere nato in una famiglia di mafiosi. Il figlio di un mafioso è solitamente un mafioso e lo è sin dalle prime classi elementari. Si diventa mafiosi però anche per esigenza, in mancanza di lavoro, per l'assoluta mancanza di qualcuno che risponda nei modi essenziali alle esigenze di vita di un giovane moderno". Al contrario di quanto molti per lungo tempo hanno creduto, famiglia e parentado si sono rivelate - nella realtà della Calabria e in quella di territori anche molto lontani e diversi - uno straordinario strumento di salvaguardia e di espansione della 'ndrangheta. È proprio questa struttura "primitiva" che ha consentito alla 'ndrangheta di evitare le sorti toccate a Cosa nostra, alla camorra e alla... (continua)
Ogni anno a fine d'agosto lassù nei boschi dell'Aspromonte
(continua)
inviata da giorgio 18/10/2009 - 08:48
Percorsi: Mafia e mafie
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Voltiamo il foglio

Voltiamo il foglio
[1972]
Testo e musica di Anton Virgilio Savona
Album: È Lunga La Strada
Prima di andare a dormire
(continua)
inviata da giorgio 18/10/2009 - 08:39
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The Little Green Man

The Little Green Man
[1969]
Testo e musica di Anton Virgilio Savona
Album: Pianeta pericoloso
Un giorno un little green man - arrivò dallo spazio con i suoi,
(continua)
inviata da giorgio 18/10/2009 - 08:34
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Smisurata preghiera

Smisurata preghiera
In d-unu de is amentus de issu, Gabrieli Garcia Marquez, contat custu chi dhi fiat sutzèdiu:
“Àlvaro Mutis nci fut ampuau a ancadas mannas is seti pranus de sa domu de mei etotu e cun d-unu imbodhicàmini de una meca de lìbburus, iat pratziu de totu su muntoni su prus pitichedhedhu e m’iat nau arriendi a scracàllius: «Ligidia custu sciollòriu, catzu, e impara!». Fut su lìbburu “Perdu Pàramo”. Cudha noti no femu arrenèsciu a dromiri ainnantis de dh’èssiri lìgiu po sa de duas bortas”.
Arrogu liau de sa parti de aintru de sa crubeca de apalas de su lìbburu de Juan Rulfo, s’inspiradori de Venutu Lobina, su chi at scritu s'arrumanzu contras a is guerras “Po cantu Bidhanoa”, su prus mellus arrumanzu in lìngua sarda, cun tradusidura italliana a su costau de Lobina etotu.

Da Emigrati sardi
SMANADA PREGADORIA
(continua)
inviata da Francu De Fabiis 18/10/2009 - 07:17
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A questo punto il prezzo qual è

A questo punto il prezzo qual è
[1972]
Parole e musica di Ivan Della Mea
Lyrics and music: Ivan Della Mea
Paroles et musique: Ivan Della Mea
Sanat ja sävel: Ivan Della Mea
Album / Albumi: Il rosso è diventato giallo




L'ho saputo dagli occhi

È una lunga notte.

E vi voglio raccontare una cosa, accaduta qualche giorno fa.

Qualche giorno fa, in due serate del primo freddo forte di quest'autunno, delle persone si sono ritrovate in un posto antico rubato alla periferia. Una villa. Di solito, vi si ritrovavano all'interno, in quello che chiamo il chiostro anche se non si tratta, no di certo, di un monastero.

Anzi, tutt'altro che solitudine, tutt'altro che contemplazione quieta e inutile delle bellezze del mondo. Là attorno, di bellezze ce ne sono poche. Ci sono i casermoni della città che cresce disordinata. Ci sono i capannoni industriali. Ci sono gli interminabili vialoni delle puttane e delle polizie.

Quel... (continua)
Si può amare la vite sul colle
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 18/10/2009 - 03:23

En suivant dans l'air un poisson...

En suivant dans l'air un poisson...
En suivant dans l'air un poisson...

Canzone léviane – En suivant dans l'air un poisson – Marco Valdo M.I. – 2009
Cycle du Cahier ligné – 58

En suivant dans l'air un poisson est la cinquante-huitième chanson du Cycle du Cahier ligné, constitué d'éléments tirés du Quaderno a Cancelli de Carlo Levi.

Comment peut-on suivre un poisson dans l'air ?, dit Lucien l'âne aux yeux de velours et au sourire à peine esquissé. Et pour aller jusqu'au printemps, en plus ? En voilà une étrange histoire...

C'est, en effet, une étrange expression, mais elle est très belle et elle me plaît beaucoup, répond Marco Valdo M.I.. Le reste du texte de la canzone est truffé d'images qu'on devine mouvantes et colorées. Mais vois-tu, Lucien mon ami, je te dis mon ami car j'aime t'appeler ainsi, j'aime aussi qu'on sache que j'ai comme ami Lucien l'âne. Voilà. Et malgré son air d'être ailleurs, elle est terrible cette... (continua)
J'étais allé jusqu'au printemps
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 17/10/2009 - 22:03
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C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones

C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones
HABIA UN MUCHACHO QUE COMO YO AMABA A LOS BEATLES Y A LOS ROLLING STONES
(continua)
17/10/2009 - 14:48
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Si se calla el cantor

Si se calla el cantor
Una delle più belle canzoni di Horacio Guarany, un invito alla lotta attraverso il canto.
Si se calla el cantor calla la vida
(continua)
inviata da Marcia 16/10/2009 - 18:40
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Zamba de mi esperanza

Zamba de mi esperanza
[1964]
Luis Morales

Scritta da Luis Morales resa famosa da Jorge Cafrune. Nonostante non avesse contenuti sovversivi questa canzone fu proibita dalla dittatura militare per il solo fatto che comparisse nel testo la parola "speranza".
Al Festival di Cosquín, nel gennaio 1978, il pubblico chiese a Cafrune di cantarla e benchè non fosse nella lista delle canzoni "autorizzate" dai militari lui lo fece.
Questo suo atteggiamento di sfida non piacque soprattutto al tenente colonello Carlos Enrique Villanueva che disse che bisognava ammazzarlo per dare un esempio a tutti gli altri...Il 1 febbraio dello stesso anno, Jorge Cafrune viene investito da un camioncino guidato da un giovane e rimane ucciso.
La giustizia ufficiale archivia il caso come incidente.
Zamba de mi esperanza
(continua)
inviata da Marcia 16/10/2009 - 17:14
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Vitti na crozza

Vitti na crozza
Ho letto i commenti relativi alla parola "cannuni" o "cantuni". Pur non essendo siciliano, ho girato la Sicilia varie volte, per lavoro e per piacere, e ho visto che esistono entrambe le versioni. Ricordo che nel nord della Sicilia (palermitano e messinese) si usa la parola "cannuni", col significato qui riportato di "torre", mentre in alcune zone del sud della Sicilia (forse l'agrigentino?) si usa la parola "cantuni". Notata la differenza, mi sono informato e su un sito ho trovato il significato della parola cantuni: "'u cantuni è la porta della zolfara oppure quell'asse misu a spicu di cantunera che permetteva i carretti di girare facilmente".
Dato che il testo risale al tempo delle zolfatare, anche la parola "cantuni" ha un suo senso.
Arnaldo 16/10/2009 - 13:29
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Pisoteados

Pisoteados
[1977]
Album "No hay derecho"

Trovata sul blog di Gustavo Sierra Fernández

Le parole di questa canzone sono di Pedro Cobos (1928-1989), giurista, scrittore e poeta originario di Jumilla, nella comunità autonoma spagnola di Murcia.

La poesia originaria è dedicata ad Antonio Esteve Ródenas, meglio conosciuto come Antonio Gades (1936-2004), ballerino e coreografo spagnolo che ebbe in Lorca il principale ispiratore dei suoi allestimenti.
(Bernart Bartleby)
¡Pisoteados, pisoteados!
(continua)
inviata da Alessandro 16/10/2009 - 13:29
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Fusilamiento

Fusilamiento
[1968]

Da "Ensayo 2", disco collettivo universitario in cui Hilario Camacho propose la propria versione di due poesie del cubano Nicolás Guillén, "El fusilamiento" e "El son del desahucio".

Versi del poeta cubano Nicolás ‎Guillén, dalla raccolta poetica “Cantos para soldados y sones para turistas”.‎[1937]‎



Trovata sul blog di Gustavo Sierra Fernández

Van a fusilar
(continua)
inviata da Alessandro 16/10/2009 - 13:20




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