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Prima del 2016-5-1

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Totentanz 1916

Totentanz 1916
Suomennos Seppo Ilmarinen
KUOLEMANTANSSI 1916
(continua)
inviata da Seppo Ilmarinen 1/5/2016 - 23:51
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Źródło

Źródło
[1978]
Parole e musica di Jacek Kaczmarski
Dal sito http://www.kaczmarski.art.pl/tworczosc...
Płynie rzeka wąwozem jak dnem koleiny, która sama siebie żłobiła,
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 1/5/2016 - 22:05
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Mury

Mury
Habakuk plays Mury (Get Up, Stand Up version)

Krzysiek 1/5/2016 - 21:40
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Con chi fugge

Con chi fugge
[2016]
Singolo tratto dall'album "8000 Km"

"Con chi fugge' affronta un tema centrale del nostro tempo, la migrazione, riprendendo l'affermazione di Herta Müller (Nobel 2009 per la letteratura) 'Io sto con chi fugge'. "Un manifesto di sostegno - spiega lo stesso gruppo - al dramma di un mondo che fugge semplicemente per cercare di sopravvivere. Nel video abbiamo cercato di trattare il tema con rabbia e con allegria per gridare il diritto alla speranza in un mondo migliore". Ne sono protagonisti gli ospiti i componenti del Coro Moro, otto giovani rifugiati che vivono nelle valli di Lanzo e cantano in piemontese.
Da questa pagina"
Chi scappa perché c’è una guerra
(continua)
inviata da adriana & dq82 1/5/2016 - 17:27
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La lode de l'ecelentissima merda

La lode de l'ecelentissima merda
Versi del veronese Angelo Sartori, detto “Angelin”, illustre avvocato e poeta dialettale.
Testo trovato su La Rena Domila. L’informassion veronese
La merda mi canto
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/5/2016 - 16:25
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Vernichtungsbefehl

Vernichtungsbefehl
Riccardo, cazzarola, non ti ho mai ringraziato per aver dato un senso compiuto e comprensibile a questa difficile pagina...
Grazie!
Un abbraccio
B.B. 1/5/2016 - 15:13
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Su fratelli pugnamo da forti

anonimo
Su fratelli pugnamo da forti
Ciao, conoscevo una versione più veloce di questa canzone. Ma non riesco a trovarla, qualcuno può aiutarmi?
alessandapepe40134@gmail.com 1/5/2016 - 10:05
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Ni Dieu ni Maître

Ni Dieu ni Maître
Interpretazione di Peppe Voltarelli
“Storie e amori di anarchie”
Teatro del Casinò di Sanremo
parole e musica Léo Ferré
traduzione in italiano Enrico Medail

adriana 1/5/2016 - 09:00
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Yo pisaré las calles nuevamente

Yo pisaré las calles nuevamente
La prima occasione per Pablo Milanes di esibirsi all'estero arrivò nel settembre 1972 quando fu invitato insieme a Silvio Rodríguez e Noel Nicola al IV Festival de la Canción Comprometida di Valparaiso in Cile. Il 4 settembre per l'anniversario dell'elezione di Allende furono invitati a cantare sul palco. I ricordi dell'esperienza in Cile così profonda e toccante acquistarono una dimensione drammatica quando l'anno dopo il governo socialista cileno fu rovesciato dal golpe del generale Pinochet e il presidente trovò la morte nell'attacco alla Moneda.

Lo shock seguito a questi eventi emerge in due canzoni di Pablo: Yo pisaré las calles nuevamente e A Salvador Allende en su combate por la vida.
30/4/2016 - 23:14
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Mi verso es como un puñal

Mi verso es como un puñal
Versi di José Martí da "Versos sencillos"
Musica di Pablo Milanés
dal disco "Versos de José Martí" (1974)

La seconda e la quarta quartina sono famose per essere la base della famosissima e bellissima Guantanamera.
Mi verso es como un puñal
(continua)
30/4/2016 - 22:44
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Guantanamera

Guantanamera
Rispetto alla versione standard usa due strofe diverse (la seconda e la quarta) sempre tratte dai "Versos sencillos" di José Martí. Come sempre omettiamo la ripetizione dei primi due versi di ogni quartina.
GUANTANAMERA
(continua)
30/4/2016 - 22:24
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Army Ants

Army Ants
[2006]
Scritta da Tom Waits con la moglie Kathleen Brennan
In “Bastards”, ultima delle tre parti che compongono l’album intitolato “Orphans”

Inquietante lezione di entomologia del prof. Tom Waits... Non ci sono qui farfalline e luccioline ma alcuni orridi e schifosi insetti che ne fanno di ogni...

E senz’altro il più terribile è l’army ant, la formica legionario, già cattivissima se presa da sola, mortale quando insieme alle sue simili, nella fase migratoria, formano colonie di 300-700.000 esemplari: leggo su it.wikipedia che possono arrivare ad uccidere più di 90.000 artropodi in un solo giorno ed a consumare circa 40 grammi di cibo ciascuna!

La formica legionario assomiglia, per organizzazione e devastante voracità, ad un’altra specie animale, che però non fa parte della classe Insecta ma di quella Mammalia: trattasi del più pericoloso e letale fra gli esserei viventi, il cosiddetto army human...
The whirligig beetles are wary and fast
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/4/2016 - 18:44
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On vaut mieux que ça!

On vaut mieux que ça!
La réforme du Code du Travail? on vaut mieux que ça!
(continua)
inviata da adriana 30/4/2016 - 16:59
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4 Degrees

4 Degrees
(2016)
Album: HOPELESSNESS

Il primo singolo estratto dall'album, parla di riscaldamento climatico. Provocatoriamente Anohni parla dalla prospettiva dell'establishment ("che vuoi che sia, un aumento di 4 gradi centigradi?") che sta portando il nostro pianeta e l'intera umanità all'autodistruzione.


In solidarity with the climate conference in Paris,
giving myself a good hard look,
not my aspirations but my behaviors,
revealing my insidious complicity.
It’s a whole new world.
Let’s be brave and tell the truth as much as we can.
Anohni x
It's only 4 degrees, it's only 4 degrees
(continua)
30/4/2016 - 16:20
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Crisis

Crisis
(2016)
Album: HOPELESSNESS

In Crisis dice di sentirti personalmente responsabile per la politica estera degli Usa. Cosa cambierebbe lei?
“Non sono un politico, ma uno dei temi dell’album è quello strano senso di complicità… Siamo così abituati a sentirci parte del problema che ormai lo diamo per scontato, e questo diventa un alibi per non combattere più. Sono una cittadina americana e in quanto tale pago le tasse e quei soldi sono spesi anche per azioni che non condivido. Dal punto di vista economico sono parte della macchina. Donald Trump va in tv a dire che la guerra in Iraq è stata un errore. Ma come puoi definire “errore” l’uccisione di mezzo milione di persone?”.

Pensa mai di andarsene dagli Stati Uniti?
“Non farebbe molta differenza. Non sono problemi nazionali, ma globali. Quando uso la parola “America” ormai lo faccio quasi come fosse una metafora per indicare una cultura virulenta... (continua)
Crisis
(continua)
30/4/2016 - 13:28
Percorsi: Guantanamo Bay
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Obama

Obama
(2016)
Album: Hopelessness

Uno dei brani più amari è Obama. Il presidente l’ha delusa?
“Avevo molte speranze. Ha fatto anche un buon lavoro ma non è certo diventato il salvatore che tutti volevamo. Ripensandoci è stato infantile sperarlo. A questo punto penso che se vogliamo cambiare la traiettoria della nostra specie servirà un grande movimento globale”.

da Repubblica.it
When you were elected
(continua)
30/4/2016 - 13:24
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Drone Bomb Me

Drone Bomb Me
2016
Hopelessness

Two days after the Obama administration killed 150 Somali people in a drone attack, ANOHNI released “Drone Bomb Me,” the second single off HOPELESSNESS. It’s a coincidence that could have aligned on many other weeks: U.S. drone warfare has steadily expanded in the last decade, operating in relative secrecy that has only recently been challenged by artists and journalists in projects such as The Intercept’s Drone Papers, Addie Wagenknect’s “Drone Painting,” and Laura Poitras’ Astro Noise. “Drone Bomb Me” joins these ranks, written from the perspective of a girl seeking death after her family was killed in a drone attack.
As with “4 Degrees,” which personified the hypocrisy behind climate change, ANOHNI is not letting anyone off the hook. “Blow me from the mountain and into the sea,” she croons over a major synth drop. Her voice, and the production by Hudson Mohawke and... (continua)
Drone bomb me
(continua)
30/4/2016 - 13:07
Percorsi: Droni di merda
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Come esempio sulla massa

Come esempio sulla massa
[2016]
Album: Schegge di shrapnel
Parole tratte dal memoriale di Gino Frontali, La prima estate di guerra

Nel corso della Grande Guerra, i soldati condannati per infrazioni alla disciplina furono 24601, pari al 79,4% di quelli che vennero sottoposti a giudizio per tali reati. E’ una percentuale di condanne molto più alta della media (64,7%) e le cifre furono in costante aumento durante gli anni del conflitto. Se poi si guarda alle condanne a morte per insubordinazione, ne vennero comminate 182 di cui 154 effettivamente eseguite (84,6%). Il dato è il più alto in assoluto, superiore anche a quello relativo alle diserzioni: in quel caso ci furono 162563 soldati rinviati a giudizio, ma le sentenze capitali si tradussero in fucilazioni nel 47,8% dei casi (considerando i disertori ancora reperibili, perché molti fecero perdere le proprie tracce e vennero processati in contumacia. Se si considerano... (continua)
Sono chiamato d’urgenza a visitare un soldato, ferito da una rivoltella. Il maresciallo spiega che il soldato era sempre arrogante. Al mattino, in seguito ad una osservazione del suo sergente, lo minaccia coi pugni alzati. Quindi rifiuta di lasciarsi mettere i ferri e s’avventa contro il maresciallo come per percuoterlo. Allora questi estrae la rivoltella e, mentre il soldato cerca di mettersi in salvo, spara in direzione della schiena e lo vede cadere bocconi.
(continua)
29/4/2016 - 23:00
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Compagni Fratelli Cervi

anonimo
Compagni Fratelli Cervi
[1944]

Parole di autore/i anonimo/i, partigiano/i del distaccamento garibaldino “Fratelli Cervi” operante in val d’Enza, tra le province di Massa e Carrara e Reggio Emilia.

Sull’aria di “Dalmazia”, canzone degli Arditi d’Italia prima e dei fascisti dopo, tuttavia si sente anche l'eco della canzone fascista della X Mas Arma la prora, i cui versi così recitano: Vesti la giubba di battaglia / per la Repubblica Sociale / forse domani si morirà / arma la prora marinaro.

Testo trovato sul “Canzoniere partigiano 1944-1950” presente nella rivista “La Piva del Carner”, numero di aprile 2015

Il 16 maggio 1944 è la data di nascita del distaccamento “Fratelli Cervi”, sotto il comando dell’ex garibaldino di Spagna Fausto Pattacini “Sintoni”. Il canto vide la luce tra il maggio e il giugno 1944, nel vivo delle prime azioni in armi compiute lungo la Val d’Enza (il distaccamento, composto di giovanissimi,... (continua)
COMPAGNI, FRATELLI CERVI
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/4/2016 - 21:15
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Dormi e vola

Dormi e vola
Forse andrebbe specificato chi l'ha scritta e composta "di getto" questa meravigliosa ninna nanna cioè il cantautore GIAMPIERO MAZZONE.
Valentina Ersilia Matrascia 29/4/2016 - 19:52

I Sette Cervi

anonimo
I Sette Cervi
[1950]
L’anonimo autore (o forse autori) faceva probabilmente parte dell’Associazione Pionieri d’Italia, organizzazione scoutistica nata dell’immediato secondo dopoguerra per iniziativa di genitori militanti del PCI.
Sull’aria della canzone alpina “Il testamento del capitano”.
Testo trovato sul “Canzoniere partigiano 1944-1950” presente nella rivista “La Piva del Carner”, numero di aprile 2015

Della canzone ne danno conto i curatori de Il canzoniere ribelle dell’emilia romagna (1967), Gianfranco Ginestri e Janna Carioli, datandone la composizione attorno al 1950 (sull’aria alpina de Il testamento del capitano), nell’ambito dell’Associazione Pionieri di Reggio Emilia. Fu quello, in effetti - nella prima metà degli anni ’50, con un apice nel 1955, 80° compleanno di papà Cervi -, il tempo in cui presso la casa di famiglia dei Cervi ai Campi Rossi si susseguirono delegazioni popolari, visite... (continua)
I sette figli di papà Cervi
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/4/2016 - 16:50
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Gufo nero

Gufo nero
Testo trovato nel “Canzoniere partigiano 1944-1950” presente nella rivista “La Piva del Carner”, numero di aprile 2015.

Il canto appare nel primo Canzoniere popolare del 1948 con il sottotitolo ≤Canto di montagna≥; con il titolo ≤Canzone dei ribelli≥, medesime le parole, si trova nei due canzonieri popolari editi successivamente a Reggio Emilia: Canzoni Partigiane , s.d., ma fine anni ’40; Canti della Gioventù, s.d., ma anni ’50. Maria Franceschini(1911-1997) testimoniò di averla ascoltata a Mancasale - nel forese di Reggio Emilia, dove era sfollata con la famiglia dall’inizio dei bombardamenti sulla città- dai partigiani Roberto Redeghieri “Baracca” (77° SAP, Squadre di Azione Patriottica) e Remo Redeghieri “Cherubino” (garibaldino dal maggio ’44). Veniva cantata sull’aria della prima guerra mondiale Addio padre e madre addio. Nella versione partigiana la si ritrova più facilmente con... (continua)
La canzone dei ribelli (O Germania)
(continua)
inviata da dq82 29/4/2016 - 15:52
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La classe operaia (Non va più in paradiso)

La classe operaia (Non va più in paradiso)
2014
Album:L'amore (è) sostenibile
La classe operaia c'ha la tv al plasma
(continua)
inviata da adriana 29/4/2016 - 15:34
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Ho conosciuto un uomo

Ho conosciuto un uomo
[2015]

Album : Quando piove tutti cercano riparo tranne gli alberi che hanno altro a cui pensare

In copertina Luca Bassanese “visto” e disegnato da Stefano Benni



Don Andrea Gallo (Campo Ligure, 18 luglio 1928 – Genova, 22 maggio 2013)


Andrea Gallo nasce a Genova il 18 Luglio 1928. Fin da piccolo fu attratto dalla spiritualità dei salesiani di Giovanni Bosco tanto che nel 1948 entrò nel loro noviziato di Varazze, proseguendo poi a Roma gli studi liceali e filosofici. Fin dall’adolescenza, fece sua la dedizione di don Bosco di vivere a tempo pieno con gli ultimi, i poveri , gli emarginati.

Nel 1953 chiede di partire per le missioni e viene mandato in Brasile a San Paulo dove compie studi teologici. Il clima per lui insopportabile della dittatura che vigeva in Brasile, lo costringe a ritornare l’anno dopo in Italia, ad Ivrea, dove prosegue gli studi e viene ordinato sacerdote il 1 luglio... (continua)
Ho conosciuto un uomo Con un cappello in testa
(continua)
inviata da adriana 29/4/2016 - 15:04
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Vad Vuc: Caro Dottore

Vad Vuc: Caro Dottore
E in questa pagina dedicata ai medici:

Cari amici,
sono il dottor Hatem, il direttore dell'Ospedale pediatrico di Aleppo. La scorsa notte, 27 persone fra personale medico e pazienti sono stati uccisi in un attacco aereo che ha colpito il vicino ospedale di Al Quds. Il mio amico dottor Muhammad Waseem Maaz, il pediatra più qualificato della città, è stato ucciso durante l'attacco.
Lui abitualmente lavorava presso l'Ospedale pediatrico durante il giorno, mentre durante la notte prestava servizio presso la struttura di Al Quds, dove si occupava delle emergenze.
Il dottor Maaz e io trascorrevamo sei ore al giorno insieme. Era cordiale, amichevole e aveva l'abitudine di scherzare molto con tutto il personale. Era il medico più amabile del nostro ospedale.
Ora mi trovo in Turchia e anche lui avrebbe dovuto far visita alla sua famiglia qui dopo il mio ritorno ad Aleppo. Non li vedeva da quattro... (continua)
dq82 29/4/2016 - 14:52
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No O.G.M. la terra è nostra!

No O.G.M. la terra è nostra!
[2015]

Album : Quando piove tutti cercano riparo tranne gli alberi che hanno altro a cui pensare

In copertina Luca Bassanese “visto” e disegnato da Stefano Benni

Con la partecipazione di JACOPO FO e IL CORO DELLE MONDINE DI BENTIVOGLIO
Attenzione!…Attenzione!
(continua)
inviata da adriana 29/4/2016 - 14:48

Noi siamo partigiani russi

Noi siamo partigiani russi
[1945]
Parole di Viktor Pirogov, soldato sovietico, prigioniero di guerra, sfuggito ai tedeschi e finito nel reggiano a combattere prima nella “Banda Cervi”, poi coi garibaldini, con il nome di battaglia di “Modena”.
Su di un aria popolare russa.
Testo trovato nel “Canzoniere partigiano 1944-1950” presente nella rivista “La Piva del Carner”, numero di aprile 2015.

Di questo canto ne dà conto Giuseppe Carretti, il partigiano “Dario”, a lungo presidente dell’ANPI di Reggio Emilia, nel volume a carattere etico-storiografico I giorni della grande prova. Appunti per una storia della Resistenza a Cadelbosco, 1964 [cfr. p. 167, III° ed., 2005]. La paternità e attribuita a Viktor Pirogov “Modena”, già nel primo gruppo di azione con i Cervi, poi nominato comandante del “Battaglione Russi” di stanza a Miscoso (con la 144° Brigata Garibaldi, attiva in Val d’Enza). Il 6 marzo 1945 questa formazione... (continua)
Noi siamo partigiani russi e lottiamo per la libertà
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/4/2016 - 14:29
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La ballata dei santi lavoratori

La ballata dei santi lavoratori
[2015]

Album : Quando piove tutti cercano riparo tranne gli alberi che hanno altro a cui pensare

In copertina Luca Bassanese “visto” e disegnato da Stefano Benni
Lai la Lai la
(continua)
inviata da adriana 29/4/2016 - 14:29
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Streets of Surrender (S.O.S.)

Streets of Surrender (S.O.S.)
Il ritorno di Zucchero. "Dedico il mio disco ai nuovi partigiani"
da repubblica online

[...]
Ascoltando Partigiano Reggiano non si possono avere dubbi sulla "parte" per cui tiene. Così come in Streets of Surrender. È un disco a suo modo "politico".
"Sono partito da un semplice gioco di parole, ma poi mi è piaciuto avere un ritornello che mi legava alla mia storia, ai racconti di mia nonna, di mio zio prigioniero in Germania, di mio padre sotto il fascismo. Parole che mi hanno sempre mostrato il partigiano come un uomo coraggioso che lascia la casa per andare a combattere il dittatore. Queste sono le mie radici. Mi piacerebbe che oggi ci fossero dei giovani con lo spirito dei partigiani, capaci di stare insieme per combattere contro qualcosa che non va. Forse si può dire che è un disco politico, spero che possa servire ad accendere qualche scintilla. E mi piace che canzoni come Streets... (continua)
daniela -k.d.- 29/4/2016 - 10:26
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Restiamo Umani

Restiamo Umani
2016
Restiamo Umani
Io non credo nei confini, nelle barriere, nelle bandiere. Credo che apparteniamo tutti, indipendentemente dalle latitudini e dalle longitudini, alla stessa famiglia, che è la famiglia umana.
(continua)
inviata da dq82 29/4/2016 - 10:01
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Balkan trip

Balkan trip
2016
Soundcity
Voce: Barbara Eramo, Angela Aiello
Organetto: Riccardo Tesi

Le nuove rotte delle migrazioni passano per i Balcani, con antiche e nuove paure. Cantato in sabir e macedone
Aliji, Aliji, ki t’adjudar
(continua)
inviata da dq82 29/4/2016 - 09:37
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Sbendout

Sbendout
2016
Soundcity
Voce: Barbara Eramo, Awa Ly
Organetto: Riccardo Tesi

A Jaffa una protesta di rabbini blocca la città. In Occidente si chiudono le frontiere. Sbendout in sabir significa bandito. E’cantato in sabir, francese e spagnolo:“Sono migrante, sono bandito, sono la paura del tuo passato, sono bianco, sono nero, non ho alcun colore”
Refugiado, clandestino, nacido,
(continua)
inviata da dq82 29/4/2016 - 09:30
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Sarajevo mon amour

Sarajevo mon amour
2016
Soundcity
Voce: Barbara Eramo, Lucilla Galeazzi, Nando Citarella
Organetto: Riccardo Tesi

Il titolo è ispirato al libro di Jovan Divjak, eroe della difesa di Sarajevo nella guerra dei Balcani del 1992-1995. E’cantato in sabir e in turco
Questa star chita de mi
(continua)
inviata da dq82 29/4/2016 - 09:21

Quando il fratello mio, partigiano

anonimo
Quando il fratello mio, partigiano
[1944-45]
Testo trovato nel “Canzoniere partigiano 1944-1950” presente nella rivista “La Piva del Carner”, numero di aprile 2015.

La canzone venne intesa dal padre “canterino”, lui bambino, da Umberto Incerti Ugolotti, nativo di Pantano di Carpineti (RE), classe 1946. La registrazione data all’11 aprile 2015 ed è stata colta a lato dello stage formativo canoro promosso presso il Teatro Artigiano di Massenzatico (Reggio Emilia, la prima Casa del Popolo in Italia) dal Coro Selvatico di via Bligny assieme alle Cence Allegre. Il riferimento alle “montagne modenesi”, nel testo, può intendersi come un richiamo all’esperienza della Repubblica di Montefiorino (tra Modena e Reggio, territorio liberato che resistette dal 17 giugno al 1º agosto 1944, ndr), ove nell’estate 1944 confluirono in migliaia, in grande parte completamente disarmati. Il titolo della canzone, non avendola al momento reperita in alcun canzoniere partigiano, è tratto dalla strofa di apertura
(Nota da “La Piva del Carner” citata)
Quando il fratello mio, partigiano
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/4/2016 - 21:28
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La canzone dei Garibaldini Reggiani

La canzone dei Garibaldini Reggiani
[1944]
Parole di Didimo Ferrari (1912-1959), antifascista, dirigente comunista, partigiano.
Su di una melodia popolare sovietica.
Testo trovato nel “Canzoniere partigiano 1944-1950” presente nella rivista “La Piva del Carner”, numero di aprile 2015.

... e così provo a restituire dignità al Partigiano Reggiano vituperato da Zucchero nella sua - a mio avviso - orrenda canzone...

Durante il regime fascista Didimo Ferrari si fece 10 anni tra galera e confino, poi nel 1944 entrò nella Resistenza col nome di battaglia di “Eros”e fu nominato commissario di guerra delle formazioni partigiane reggiane. Nel dopoguerra divenne presidente dell’ANPI di Reggio Emilia e nel 1950 fu accusato dell’omicidio, avvenuto subito dopo la Liberazione, dell’ingegnere Arnaldo Vischi, già direttore delle Officine Meccaniche Reggiane. Didimo Ferrari trascorse 5 anni in latitanza, fino all’aministia. Morì prematuramente... (continua)
Ben per vent’anni il fascismo ha sfruttato
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/4/2016 - 21:03
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Lancastria

Lancastria
se qualcuno è interessato all'argomento:
http://www.lelancastria.com
Flavio Poltronieri 28/4/2016 - 18:54
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El enemigo brutal

El enemigo brutal
[1891]
Versi di José Julián Martí Pérez (1853-1895), poeta, scrittore, giornalista, fondatore del Partido Revolucionario Cubano e protagonista della guerra d’indipendenza contro gli spagnoli, nel corso della quale venne ucciso.
Nella raccolta del 1891 intitolata “Versos sencillos”, quella che si apre con i versi che alcuni decenni dopo divennero la base della famosissima e bellissima Guantanamera
Musica di Pablo Milanés, nel suo album “Versos de José Martí” del 1974.
El enemigo brutal
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/4/2016 - 18:03
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Banquete de tiranos

Banquete de tiranos
Versi di José Julián Martí Pérez (1853-1895), poeta, scrittore, giornalista, fondatore del Partido Revolucionario Cubano e protagonista della guerra d’indipendenza contro gli spagnoli, nel corso della quale venne ucciso.
Nella raccolta di poesie scritte tra il 1878 ed il 1882, intitolata “Versos libres”.
Musica di Pablo Milanés, nel suo album “Versos de José Martí” del 1974.
Hay una raza vil de hombres tenaces
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/4/2016 - 17:53
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Berkin'e bak

Berkin'e bak
Guarda Berkin io non voglio vedere.
(continua)
inviata da dq82 28/4/2016 - 17:46

El rayo surca, sangriento

El rayo surca, sangriento
[1891]
Versi di José Julián Martí Pérez (1853-1895), poeta, scrittore, giornalista, fondatore del Partido Revolucionario Cubano e protagonista della guerra d’indipendenza contro gli spagnoli, nel corso della quale venne ucciso.
Nella raccolta del 1891 intitolata “Versos sencillos”, quella che si apre con i versi che alcuni decenni dopo divennero la base della famosissima e bellissima Guantanamera
Musica di Pablo Milanés, una canzone che doveva essere inclusa nel suo album “Versos de José Martí” del 1974 ma che venne pubblicata solo come singolo.
El rayo surca, sangriento,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/4/2016 - 17:42
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Times a-Getting Hard

Times a-Getting Hard
[1955]
Scritta da Lee Hays (1914-1981) a partire da una canzone popolare americana il cui ritornello (“Take my true love by the hand
...”) è riportato da Carl Sandburg nella sua raccolta “The American Songbag”, pubblicata nel 1927.
In vari dischi di Pete Seeger, a cominciare da “Pete Seeger at the Village Gate with Memphis Slim and Willie Dixon” pubblicato dalla Folkways Records nel 1959.
In seguito molte versioni del brano furono offerte da altri artisti, come Lonnie Donegan e The Limeliters.
Times are getting hard, boys
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/4/2016 - 16:24

U’ suldat’

anonimo
U’ suldat’
Testo tratto da “Calitri. Canti popolari” (1983), a cura di A. Raffaele Salvante, un’opera piuttosto corposa, con tanto di traduzioni in italiano e completa di note interpretative, basata in gran parte sulle precedenti ricerche del Prof. Vito Acocella (1883-1968), sacerdote, insegnante e storico, studioso delle tradizioni popolari irpine.

“Molti di questi canti, almeno i più antichi, sono nati da una cultura di sudditanza, di soprusi, in un quadro di rapporti sociali feudali o semifeudali, di una popolazione irretita dal timore reverenziale verso la classe dominante, prostrata dalla prepotenza signorile, avvilita dalla povertà, dal dolore, dalla sofferenza, e schiacciata da ogni sorta di balzelli.” (A. Raffaele Salvante nell’introduzione alla raccolta da lui curata)

Si tratta qui di un coacervo di strofe contro la coscrizione militare e la naja, tutte infiorettate da maledizioni dirette... (continua)
N’ pozza maj fa juorn’
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/4/2016 - 14:12

Eia f’rnuta la schiavitù

anonimo
Eia f’rnuta la schiavitù
Testo tratto da “Calitri. Canti popolari” (1983), a cura di A. Raffaele Salvante, un’opera piuttosto corposa, con tanto di traduzioni in italiano e completa di note interpretative, basata in gran parte sulle precedenti ricerche del Prof. Vito Acocella (1883-1968), sacerdote, insegnante e storico, studioso delle tradizioni popolari irpine.

“Molti di questi canti, almeno i più antichi, sono nati da una cultura di sudditanza, di soprusi, in un quadro di rapporti sociali feudali o semifeudali, di una popolazione irretita dal timore reverenziale verso la classe dominante, prostrata dalla prepotenza signorile, avvilita dalla povertà, dal dolore, dalla sofferenza, e schiacciata da ogni sorta di balzelli.” (A. Raffaele Salvante nell’introduzione alla raccolta da lui curata)

Si tratta qui di un coacervo di strofe di protesta risalenti ad epoche diverse, come dimostrano i riferimenti a Zampaglione,... (continua)
E forza uagliù,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/4/2016 - 12:28
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Fra Diavolo

Fra Diavolo
Questa canzone o meglio stupenda aria come molte altre sono state di stimolo per farmi scoprire dotato con sorpresa di una prolifica vena melodica sono ormai vicino agli anni 80 ma sto scrivendo un quarto lavoro un atto unico con l'aiuto di un maestro di conservatorio così come il secondo che il giorno due di aprile ho dato nel teatro della gran guardia di Verona grazie all'aiuto della nota kATIA RICCIARELLI a fornito di quattro suoi allievi il mio lavoro e ne a curato la parte artistica. Seicento persone al termine erano entusiaste ma la sorpresa più grande benché mi sentissi sicuro dell'esito positivo è stato di scoprire una grossa parte del pubblico che sapevo essere a completo digiuno di opera lirica fra i più entusiasti ma la grande culla della cultura lirica di Verona benché siano stati invitati giornalisti compresi non se ne sono accorti ma il mio lavoro non muore il due aprile e... (continua)
Giuseppe Vesentini lugagnano verona 27/4/2016 - 15:53
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La storia ci insegna...

La storia ci insegna...
Chanson italienne – La storia ci insegna… – Manuel Miranda – 2013

L'histoire de deux partisans italiens.
L'HISTOIRE NOUS ENSEIGNE...
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 26/4/2016 - 22:04
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Unità di Produzione

Unità di Produzione
A mio avviso il testo non ha nulla a che vedere con la Russia e il capitalismo.
Grazius 26/4/2016 - 19:47
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Mediterraneo coast to coast

Mediterraneo coast to coast
[2016]

Album : Il lato ruvido
Fratello, giù il coltello!
(continua)
inviata da Dq82 26/4/2016 - 11:51
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Παναγιά μου, παναγιά μου

Παναγιά μου, παναγιά μου
26 aprile 2016 11:28
MADONNA MIA, MADONNA MIA
(continua)
26/4/2016 - 11:28




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