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Tough Times

Tough Times
[1954]
Parole e musica di John Brim (1922-2003), altro misconosciuto bluesman di Chicago.
Nella compilation “Chicago Blues - The Early 1950's” pubblicata nel 1965

John Brim was another great, yet largely unheralded Chicago blues singer and guitarist who traveled in some of the same circles as Jones. In 1953, Brim recorded one of the gutsiest and most political blues songs of the ’50s. “Tough Times” is a classic side of tough Chicago blues, but with a radical difference — its radical politics.

By January 1954, an economic slowdown in the United States had resulted in a nearly 10 percent unemployment rate in the black community, nearly double the jobless rate for the rest of the nation. Brim responded by warning that unemployment was getting as bad as the worst part of the Depression in 1932.

Brim’s blues are an uncompromising report from the downside of American prosperity. Yet the song... (continua)
Me and my baby was talking
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/1/2016 - 22:23
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Stockyard Blues

Stockyard Blues
[1947]
Nel 1945 Floyd Jones (1917-1989) lasciò il nativo Arkansas e, come tanti altri cittadini del sud (specie se neri) in quegli anni, si trasferì al nord in cerca di una vita migliore. Molti di questi migranti trovarono lavoro nelle fabbriche, negli allevamenti di bestiame, nei mattatoi e si sindacalizzarono.
Floyd Jones esordì sulla scena blues di Chicago proprio allora e “Stockyard Blues” è uno dei suoi capolavori, insieme ad “Hard Times” e all’immortale “On The Road Again”, poi rivisitata e resa celeberrima dai Canned Heat. Ma Floyd Jones rimase per gran parte della sua vita misconosciuto e non riuscì a vivere del suo enorme talento ma per campare fu costretto a lavori precari e saltuari. Morì praticamente dimenticato nel 1989.

Floyd Jones was one of the very few musicians who spoke out for the humanity of low-wage workers in Chicago. His songs, “Stockyard Blues” and “Hard Times”... (continua)
Left home this morning
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/1/2016 - 21:40
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No Shoes

No Shoes
[1960]
Singolo del 1960 poi incluso, come traccia d’apertura, nell’album “Travelin’”


John Lee Hooker’s No Shoes Blues

An astoundingly high number of the nation’s most masterful blues musicians were born in Mississippi. In Ted Gioia’s book, “Delta Blues” (2008), Detroit bluesman John Lee Hooker offered his own reason why: “I know why the best blues artists come from Mississippi,” said Hooker. “Because it’s the worst state. You have the blues all right if you’re down in Mississippi.”
As Nigel Williamson wrote in “The Rough Guide to the Blues” (2007): “The social and economic problems of the Delta region persist to this day, the product and result of its history of enslavement and the legacies of the cotton plantation era, including the Jim Crow laws, racial segregation of public educational institutions and black disenfranchisement.”
John Lee Hooker was born outside Clarksdale, Mississippi,... (continua)
No food on my table
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/1/2016 - 21:05
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Le roi a fait battre tambour, ou La marquise empoisonnée

anonimo
Le roi a fait battre tambour, <i>ou</i> La marquise empoisonnée
La versione finlandese della canzone reca il titolo "Rumpua Lyökää Kuninkaalle"(traduzione di Tapio Mattlar) e si trova sul cd: "Tarujen Saari ‎– Susien Yö : Delirium Lupus" del 2006

Flavio Poltronieri 13/1/2016 - 16:52

Non siam più la Comune di Parigi

Conosciamo la genesi del canto per il racconto che ne ha fatto Arturo Pedroni “Spartaco” (Come nascevano le canzoni partigiane, “Vie Nuove ”, n. 17, 26 aprile 1958): tra il carcere antifascista (a Civitavecchia) e il partigianato in montagna, in un bosco nei pressi di Poiano di Villa Minozzo, nel febbraio ’44. Appare nei primi Canzonieri composti a Reggio Emilia (Canzoniere popolare, 1948 – Canti della Gioventù, s.d., ma anni ‘50). I Dischi del Sole, per via del testo ascrivibile nella tradizione del canto sociale prefascista, lo hanno inserito tra i Canti comunisti italiani, 1 DS 5, ma con l’indicazione di autore “anonimo”; Pedroni si preoccupera di rivendicarne la paternita (cfr. “il nuovo Canzoniere italiano”, a cura di Roberto Leydi, 3, Milano, settembre 1963, p. 54, in Il nuovo canzoniere italiano dal 1962 al 1968, Istituto Ernesto De Martino-Mazzotta, Milano, 1978). Anna Ferrari (cl.... (continua)
Bernart Bartleby 13/1/2016 - 15:53

Coraggio mondariso

anonimo
Coraggio mondariso
In “Sei bella, sei splendida : 207 canti popolari ritrovati nella memoria degli abitanti di S. Ilario e Gattatico”, a cura del Gruppo di ricerca sul canto popolare. Prefazione di Gian Paolo Borghi. Regione Emilia-Romagna, Bologna 1998.
Testo riportato in “Senti le rane che cantano. Canzoni e vissuti popolari della risaia”, a cura di Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto. Donzelli, 2005
Coraggio mondariso
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/1/2016 - 14:58

Sa vedessi i mondarisi

anonimo
Sa vedessi i mondarisi
[195?]
Canto di ritorno delle mondine dalla stagione.
In “Mondarisi”. Registrazioni di canti della risaia effettuate a Veneria di Lignana (Vercelli) nel 1953, a cura di Cesare Bermani e Silvio Uggeri. Fascicolo accluso all'omonimo disco pubblicato da I Dischi del Sole, 1974.

Trovo il brano anche in “Mondariso”, un CD prodotto negli anni 90 dal Consorzio Produttori Indipendenti / Dischi del Mulo con i canti del Coro delle mondine di Correggio.

“L’arrivo delle mondine alla stazione del proprio paese è descritto in modo colorito da un celebre canto che, mentre dipinge la vivacità dell’evento, non manca di ritrarre le conseguenze della vita in risaia sullo stato fisico delle protagoniste: «faccia gialla, lunga e smorta che non si può nemmeno guardare, gambe che si piegano per la fatiche sostenuta, sedere tutto morsicato dagli insetti»”.
(da “Senti le rane che cantano. Canzoni e vissuti popolari della risaia”, a cura di Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto. Donzelli, 2005)
Sa vedessi i mondarisi
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/1/2016 - 14:31

Le guardie hanno bussato (o Uscimo da ‘sti cancelli)

anonimo
Le guardie hanno bussato (<em>o</em> Uscimo da ‘sti cancelli)
Canzone presente nel canzoniere del Centro Femminista di Padova, datato 1976. Ovviamente la provenienza è romana.
Anche in “Canti della protesta femminile. Contributi alla presa di coscienza d'una nuova cultura rivoluzionaria”, a cura di Agata Currà, Giuseppe Vettori e Rosalba Vinci, Roma 1977.
Le guardie hanno bussato stamatina,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/1/2016 - 11:41

O mamma mia, maridéme

anonimo
O mamma mia, maridéme
Canzone popolare lombarda (ma esistono altre versioni regionali, per esempio marchigiana - “Mama mia, maridéme / che 'ra passa ra stagiun / le cirese son madire / e ancor li graffignun…” - e istrio-veneta – per esempio nel disco “Rosolina” del Trio Kras)
Trovo il brano nel canzoniere del Centro Femminista di Padova, ma significativamente privo dell’ultima strofa, molto poco femminista nel senso collettivo, individualista e disturbante…
O mamma mia, maridéme
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/1/2016 - 10:44
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Reggio Emilia (o Quando saremo a Reggio Emilia)

Reggio Emilia (<em>o</em> Quando saremo a Reggio Emilia)
Canzone popolare emiliana, anche se i crediti nel disco sono a Giutil (Giuliano Tilesi?) e Mario Castellacci (1924-2002), giornalista, scrittore, commediografo e paroliere, tra i fondatori della compagnia romana di varietà Il Bagaglino.
Nel disco della Berti intitolato “Più italiane di me” del 1972
Interpretata anche da Anna Identici nel suo disco “E per la strada” del 1974 e in seguito dal Duo di Piadena e dal Coro delle mondine di Correggio.
Quando saremo a Reggio Emilia
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/1/2016 - 09:55
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One Woman

One Woman
2013

From China to Costa Rica, from Mali to Malaysia acclaimed singers and musicians, women and men, have come together to spread a message of unity and solidarity: We are "One Woman".

Launched on International Women's Day, 8 March 2013, the song is a rallying cry that inspires listeners to join the drive for women's rights and gender equality. "One Woman" was written for UN Women, the global champion for women and girls worldwide, to celebrate its mission and work to improve women's lives around the world. "One Woman" reminds us that together, we can overcome violence and discrimination against women and look toward a brighter future: "We Shall Shine!" Join us to help spread the word and enjoy this musical celebration of women worldwide.
In Kigali, she wakes up,
(continua)
inviata da dq82 13/1/2016 - 09:50
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Il mestiere più antico

Il mestiere più antico
[“Canzone scritta nel 1973 per le sorelle prostitute” Fufi Sonnino]
Parole di Fortunata “Fufi” Sonnino, cantautrice e chitarrista (oggi “cristalloterapista”) del Movimento Femminista Romano.
Musica di Yuki Maraini (1939-1995), musicista, cantante e compositrice italiana, e Fortunata “Fufi” Sonnino.
Nel disco intitolato “Canti delle donne in lotta, n. 2”, I Dischi dello Zodiaco, 1976.
Per te canterò
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/1/2016 - 09:19
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Storia di una cosa

Storia di una cosa
[1970]
Parole di Fortunata “Fufi” Sonnino, cantautrice e chitarrista (oggi “cristalloterapista”) del Movimento Femminista Romano.
Musica di Yuki Maraini (1939-1995), musicista, cantante e compositrice italiana, e Fortunata “Fufi” Sonnino.
Nel disco intitolato “Canti delle donne in lotta, n. 2”, I Dischi dello Zodiaco, 1976.
È la storia di una cosa
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/1/2016 - 09:09
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Tango della femminista

Tango della femminista
[1974]
Parole di Fortunata “Fufi” Sonnino, cantautrice e chitarrista (oggi “cristalloterapista”) del Movimento Femminista Romano.
Musica di Yuki Maraini (1939-1995), musicista, cantante e compositrice italiana, e Fortunata “Fufi” Sonnino.
Nel disco intitolato “Canti delle donne in lotta, n. 2”, I Dischi dello Zodiaco, 1976.
Cor capello dritto 'n testa
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/1/2016 - 09:01
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L'ultimo partigiano

L'ultimo partigiano
[2013]
Parole e musica di Mario Salis
Nell’album intitolato “Nos amours”
Ora capisco perchè su questa strada
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/1/2016 - 08:18
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Lupi e agnelli

Lupi e agnelli
[1965]
Parole e musica di Fausto Amodei
Dal 7” intitolato “Canzoni didascaliche”
Ripresa con alcune minime variazioni testuali - vedi l’introduzione e una parentesi nell’ultima strofa del I movimento - dal Canzoniere delle Lame nel loro LP “Il prezzo del mondo” del 1975, interamente dedicato a canzoni scritte da Amodei.


[Signore & signori, siamo qui riuniti questa sera
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/1/2016 - 22:41
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Vivere odio

Vivere odio
[1984]
Una delle primissime canzoni dei Kina di Giampiero Capra, Sergio Milani e Alberto Ventrella.
Nel loro primo demo tape, “Nessuno schema nella mia vita!”, e chiude il loro primo LP, “Irreale Realtà” pubblicato nel 1985.
Odio che mi cresce dentro
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/1/2016 - 21:44
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Nessuno schema

Nessuno schema
[1984]
Una delle primissime canzoni dei Kina di Giampiero Capra, Sergio Milani e Alberto Ventrella.
Dà il titolo al loro primo demo tape, “Nessuno schema nella mia vita!”, ed apre il loro primo LP, “Irreale Realtà” pubblicato nel 1985.
Nessuno schema nella mia vita, nessuno schema
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/1/2016 - 21:24

Canzone di Portolongone

anonimo
Canzone di Portolongone
Negli anni cinquanta una variante di "La campana di Portolongone"era arrivata fino a Trieste. Mia sorella cantava:

T'ho perdonato per la prima volta,
t'ho perdonato perch'eri bambina,
ma un'altra volta no,
io t'ucciderò
a colpi di pugnal!
Suona suona la campana,
la campana della prigione,
carcerati di Portolongone
In prigione dovete morir!
Enrico Franzil 12/1/2016 - 17:15
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La Vente aux enchères

La Vente aux enchères
La Vente aux enchères

Chanson française – La Vente aux enchères – Gilbert Bécaud – 1970
Paroles : Maurice Vidalin. Musique : Gilbert Bécaud – 1970



L’autre jour, en racontant l'histoire de Till le Gueux, on en était arrivé à « La Vente à l'encan », au cours de laquelle le poissonnier qui avait dénoncé Claes le charbonnier aux « autorités », achetait tous les meubles de l'homme qu'il avait vendu. Et dans notre dialogue, j'avais parlé indifféremment de vente à l'encan, vente à la chandelle, de vente aux enchères.

Je m'en souviens très bien et même de la vente à la chandelle, dit Lucien l'âne prouvant ainsi qu'il n'est pas endormi.

Et donc, et c'est là où je veux en venir, donc, dis-je, l'évocation de cette vente aux enchères a subitement ramené à ma mémoire une chanson française à résonance québecoise, dont le titre est précisément celui-là : « La Vente aux enchères ». Ce n'est pas à... (continua)
Approchez, Messieurs Dames, approchez, s’il vous plaît !
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 12/1/2016 - 15:49
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Come Join the Army Son

Come Join the Army Son
[2010]
Parole di Alun Parry, songwriter ed attivista di Liverpool

Una canzone, eseguita senza accompagnamento musicale, che racconta una storia vera, quella di un ragazzo della working class di Manchester convinto ad arruolarsi nell’esercito a soli 17 anni e poi spedito in qualche teatro di guerra in Medio Oriente, da dove è tornato quasi subito su di una sedia a rotelle su cui resterà per tutta la vita.
Well I was just 16 when I left the school
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/1/2016 - 13:59
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The Limerick Soviet

The Limerick Soviet
[2009]
Parole e musica di Alun Parry
Nell’album intitolato "We Can Make The World Stop”

The Limerick Soviet (Irish: Sóivéid Luimnigh) was a self-declared soviet that existed from 15 to 27 April 1919 in County Limerick, Ireland. At the beginning of the Irish War of Independence, a general strike was organised by the Limerick Trades and Labour Council, as a protest against the British Army's declaration of a "Special Military Area" under the Defence of the Realm Act, which covered most of Limerick city and a part of the county. The soviet ran the city for the period, printed its own money and organised the supply of food. (en.wikipedia)
1919 was the year the trouble all went down
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/1/2016 - 13:57
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La femme du soldat inconnu

La femme du soldat inconnu
Uno dei primi atti del Mouvement de libération des femmes (MLF), il movimento femminista francese, avvenne il 26 agosto 1970 quando una decine di donne depose sotto l’Arc de triomphe a Parigi una corona dedicata alla “à la femme du soldat inconnu”

Il 26 agosto fu scelto come data simbolica, che 50 anni prima le donne negli USA avevano ottenuto il diritto di voto.
Bernart Bartleby 12/1/2016 - 11:09
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Café, café

Café, café
[primi anni 80]
Parole di Claude Michel
Musica di Marcelle Noblet
Credo si tratti della canzone d’esordio della carriera artistica della cantante ed accordeonista bretone Claude Michel
Tu ne vois des tropiques que des plages magiques
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/1/2016 - 09:51
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Bread and Roses

Bread and Roses
DU PAIN ET DES ROSES
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/1/2016 - 09:31
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Ainsi donc l’Afrique doit du fric !

Ainsi donc l’Afrique doit du fric !
[2004]
Parole e musica di Tiken Jah Fakoly, feat. Barthélémy Attiso
Nell’album intitolato “Coup de gueule”

“Françafrique”: espressione che definisce la politica neocolonialista francese nel continente africano. L’economista, storico e difensore dei diritti dell’uomo François-Xavier Verschave (1945-2005) definì la Françafrique come “La criminalità segreta nelle alte sfere della politica e dell'economia francese, dove è nascosta una sorta di Repubblica sotterranea alla vista… Una nebulosa d'attori economici, politici e militari, in Francia e in Africa, organizzata in reti e lobbies, e incentrata sull'accaparramento di due fonti di guadagno: le materie prime e l'Aiuto pubblico allo sviluppo. La logica di quest'appropriazione è di vietare l'iniziativa fuori dal circolo degli insiders. Il sistema autodegradante si ricicla nella criminalità. È naturalmente ostile alla democrazia.”

L’arguto... (continua)
Ainsi donc l'Afrique doit du fric
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/1/2016 - 09:08

Dén ieuank en armé

anonimo
Dén ieuank en armé
12 gennaio 2016
IL GIOVANE SOLDATO
(continua)
12/1/2016 - 04:36

La Vente à l'encan

La Vente à l'encan
La Vente à l'encan

Chanson française – La Vente à l'encan – Marco Valdo M.I. – 2016
Ulenspiegel le Gueux – 21

Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – I, LXXVI)

Cette numérotation particulière : (Ulenspiegel – I, I), signifie très exactement ceci :
Ulenspiegel : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs, dans le texte de l’édition de 1867.
Le premier chiffre romain correspond au numéro du Livre – le roman comporte 5 livres et le deuxième chiffre romain renvoie au chapitre d’où a été tirée la chanson. Ainsi, on peut – si le cœur vous en dit – retrouver le texte originel et plein de détails qui ne figurent pas ici.

Nous... (continua)
Claes mort, pour la vente de justice
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/1/2016 - 23:14

La Grève Générale

anonimo
La Grève Générale
[1918?]
Testo trovato nel repertorio della Chorale des Sans Nom di Nancy

Credo si tratti - ma potrei sbagliarmi - di una canzone nata durante il grande sciopero generale svizzero del 1918, quello nato come risposta al coprifuoco imposto sulla città di Zurigo dove le autorità temevano che si ripetessero i disordini dell’anno prima quando, nel novembre, un assembramento spontaneo per festeggiare la vittoria dei bolscevichi in Russia era stato disperso con violenza e al prezzo di alcuni morti. Un anno dopo, l’occupazione militare preventiva di Zurigo diede il via ad uno sciopero generale in tutto il paese che coinvolse oltre 250.000 lavoratori. Purtroppo la mobilitazione collassò dopo tre giorni e i soldati ripresero in mano l’ordine.
Oltre 3.500 furono gli arresti e centinaia le condanne di fronte ai tribunali militari.

Sono quasi certo che si tratti del 1918 perchè la prima strofa ed il... (continua)
Du fond des bagnes patronaux
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/1/2016 - 22:53
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Fuori dal controllo

Fuori dal controllo
Questo invece potrebbe essere il testo – incompleto? - del brano conclusivo, “La morte del profeta”

LA MORTE DEL PROFETA

Eran le sette e mezza e il gran Messia
seguito da duemila e più persone
verso Arcidosso si metteva in via
avvolto in grande e ricco tonacone.

Nessun’arma in costoro comparia
ma sotto gli stendardi e il gonfalone
s’avanzavano in fila e in faccia lieta
cantando le canzoni del profeta.

Già stavano vicini al crocevia
quand’ecco si presenta il delegato
che in nome della legge A quella ria
turba ordinò d’andare in altro lato

Ma Davide riprese: «Ad una pia
funzione dunque il moversi è negato?
Noi non abbiamo idea di fare offese
ma solamente visitar le chiese».

II delegato punto non s’arrese
e ripetè la fatta intimazione
sempre con aria placida e cortese
sperando che servissero le buone

Ma visto ch’era inutile discese
a far sì che spianassero il trombone
«Fermati – poi gridò – sennò alla lesta
ti ficcherò una palla nella testa!»
Bernart Bartleby 11/1/2016 - 13:33




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