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Prima del 2015-9-8

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Quando sarai grande

Quando sarai grande
WHEN YOU GROW UP
(continua)
inviata da Alice Bellesi 8/9/2015 - 22:19
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Un aereo per l'Afghanistan

Un aereo per l'Afghanistan
A PLANE FOR AFGHANISTAN
(continua)
inviata da Alice Bellesi 8/9/2015 - 21:29
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Do prostego człowieka

Do prostego człowieka

A un uomo semplice


Il 7 novembre 1929, quando il capo del governo in Polonia era Józef Piłsudzki, il poeta ebreo polacco Julian Tuwim (1894-1953), già presente nel mio blog con alcune poesie, pubblicò sul quotidiano “Robotnik”, organo del Partito Socialista Polacco, una poesia pacifista sul pericolo derivante dalle forze nazionalfasciste. Il poeta denuncia in modo esplicito la menzogna della propaganda di guerra. Indica che è un linguaggio ipocrita, che si serve di argomenti elevati (“patria”, “ragioni storiche”, “onore”) per raggiungere scopi ignobili, che si appella ai sentimenti patriottici, apparentemente per difendere il paese, ma in realtà per proteggere gli interessi della classe al potere, a costo delle distruzioni che ogni guerra porta con sé. La critica di destra reagì violentemente, accusando il poeta di plaudire alla distruzione delle armi (“Scaglia il fucile sull’asfalto”)... (continua)
A UN UOMO SEMPLICE
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 8/9/2015 - 19:14

La crociata dei Siriani [Der Syrierkreuzzug]

La crociata dei Siriani [Der Syrierkreuzzug]
[8 settembre 2015]
Una sostituzione della Crociata dei Ragazzi di Bertolt Brecht
adattata a questi luminosi tempi nuovi, anzi nuovissimi
Basata sulla traduzione di Ruth Leiser e Franco Fortini
e magari anche sulla musica di Benjamin Britten o di altri
dove si parla di gente in marcia, muri, soldati, stazioni,
primi ministri, quote profughi e anche cani.
In Siria, tra il '12 e il '15
(continua)
8/9/2015 - 07:51
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Η αδελφή μας Αθηνά

Η αδελφή μας Αθηνά
Segnalo il II movimento della Settima Sinfonia: "L'esecuzione di Athinà". 1983.
Vasiloukos 8/9/2015 - 00:48
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Power

Power
Datemi la calda forza del sole,
(continua)
inviata da Roberto Sarra 7/9/2015 - 14:05
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La riva bianca, la riva nera

La riva bianca, la riva nera
БЕЛА ОБАЛА, ЦРНА ОБАЛА
(continua)
inviata da Tomislav 7/9/2015 - 12:22
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Donde Voy

Donde Voy
Ovviamente nella canzone non è una donna che sta passando la frontiera, ma il suo uomo, mentre lei resta ad aspettare il suo ritorno in Messico. Mi scuso per l'errore.
Piersante Sestini 6/9/2015 - 23:25
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Short People

Short People
LA GENTE PICCOLA
(continua)
inviata da giacomo zanni 6/9/2015 - 16:10
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Fils de...

Adattamento di Eric Blau e Mort Shuman da Jacques Brel is Alive and Well and Living in Paris presentato a Brodway nel 1968
Fils de...
Questa versione inglese è stata interpretata anche da Judy Collins nell'album Whales & Nightingales del 1970
SONS OF
(continua)
6/9/2015 - 00:18
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Classe '58

Classe '58
canzone bellissima, nel 1989 anche io ho buttato un anno per lo stato italiano per fare la leva obbligatoria, certo che comunque è stato un anno bellissimo perche' ho conosciuto molti amici di tutta italia, forse stavamo meglio prima...grazie x il testo

cosimo 70TA0756
cosimo laneve 5/9/2015 - 16:56
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Aqualung

Aqualung
Grazie per questa traduzione,ascoltavo aqualung 30 anni fa,quando mori mio marito,e non sapevo l inglese,mi sembrava un pezzo che doveva accompagnarlo,perche un po ignorante,mi ero lasciata andare al sentimento della musica,e non alle parole..

Oggi mi chiedo perche....
Lory 4/9/2015 - 21:29
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For the Rich Man

For the Rich Man
Di Steve Hill e Chris Hillman, dall'album Running, dei Desert Rose Band (1988)
Run in the night, hide in the shadows
(continua)
inviata da Piersante Sestini 4/9/2015 - 19:47
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Bandera del sol / Flag of the sun

Bandera del sol / Flag of the sun
[1992]

Album: Culture Swing

In tempi di estremo nazionalismo, l'unica bandiera che significa vita per tutti noi
Brínde a ti brínde a mi que estamos aquí
(continua)
inviata da Piersante Sestini 4/9/2015 - 18:37
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Sara e Francesca

Sara e Francesca
Milano. Sara e Francesca si amano, perciò si tengono per mano, vivendo con leggerezza e felicità la propria relazione. Sfidano, in questo modo, il pregiudizio e il "dibattito costante" del nostro paese, contrapponendo coraggio e amore.
La valigia pronta
(continua)
inviata da Sab.4 4/9/2015 - 18:18
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Αρκαδία IV - ᾩδαί

Αρκαδία IV - ᾩδαί
Scusate se mi inserisco, ma Odai non deve avere spirito dolce?
Un saluto.
Vasiloukos 4/9/2015 - 12:20
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Nuyol

Nuyol
(Federico García Lorca “Poesie”. Milano : RCS Quotidiani, 2004)
I versi tra parentesi quadre sono quelli non inclusi nella canzone.
NEW YORK
(continua)
inviata da Maria Cristina Costantini 3/9/2015 - 14:12
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Alekos

Alekos
d'un poème d'Alekos Panagoulis
TEMPS DE COLÈRE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/9/2015 - 20:54
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Alekos

Chanson italienne – Alekos – Germano Bonaveri – 2015

Voici, Lucien l'âne mon ami, une chanson que celui-même dont nous avions mis en langue française une douzaine de chansons et qui avait – souviens-t-en – interprété nos mots, je parle évidemment de Gemano Bonaveri consacre à Alekos, surnom d'Alexandre Panagoulis, un poète grec des plus engagés dans la lutte contre la dictature et ses séquelles. Alekos est mort assassiné à 36 ans au terme d'une dernière course-poursuite en voiture dans les rues d'Athènes pour échapper aux tueurs du ministre de la Défense de la « démocratie » renaissante. Il vaut la peine de lire la notice que Wiki lui consacre, elle est plus éclairante.

Je vais m'y mettre dès que j'aurai un instant libre. Mais, dis-moi, Marco Valdo M.I. mon ami, qu'en est-il de la chanson ?

En fait, dit Marco Valdo M.I., la chose semble lointaine et perdue das les brumes qui entourent... (continua)
ALEKOS
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/9/2015 - 20:21
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Corrandes d'exili

Corrandes d'exili
enyorança in italiano significa nostalgia, non ignoranza.
ramon mantovani 2/9/2015 - 19:06
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Do generałów

Do generałów
[2010]
Parole di Julian Tuwim https://it.wikipedia.org/wiki/Julian_Tuwim
Musica di Buldog
Dall'album "Chrystus miasta"
Da http://www.tekstowo.pl/piosenka,buldog...
Warczy, straszy, groźnie ściąga brwi,
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 2/9/2015 - 18:58
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I padroni de le filande [Coragio ancor, putele]

anonimo
I padroni de le filande [Coragio ancor, putele]
Ciao, vi mando i link ai pdf della cpertina del cd in cui sono contenute le registrazioni dei brani raccolti dalle testimoni, negli anni '80, da Lucano Zanonato e dal Canzoniere Vicentino
http://static.soraimar.it/639/836.pdf
http://static.soraimar.it/639/837.pdf

Un caro saluto
Roberta
Roberta 2/9/2015 - 17:41
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Olur/Olmaz

Olur/Olmaz
"Ispirata da uno degli slogan creati alla fine degli anni '90 dal movimento femminista in Turchia, questa canzone è una maliziosa ribellione contro la dominazione maschile che permea la vita di ogni giorno; contro il sessismo e il "lavoro casalingo" che esso impone; contro il "nucleo familiare" come sede di oppressione, sessismo, moralismo violenza e sfruttamento. È una chiamata all'organizzazione ed alla lotta; una richiamo a scendere in strada ed in piazza contro chi vuole scrivere le nostre storie."

Inspired by one of the slogans coined at the end of the 90’s by the feminist movement in Turkey, this song is a mischievous rebellion against the male dominance that infuses everyday practices; against sexism and the “household work” it imposes; against the “nuclear family” as the site of oppression, sexism, moralism, violence and exploitation. It is a call to organizing and struggle; a call to the street and the square towards writing our own histories.

(http://tayfabandista.org/bandsista/)
Gelsin baba gelsin koca gelsin
(continua)
inviata da Andrea 2/9/2015 - 15:20

There Must Be Something Wrong

There Must Be Something Wrong
[1847]
Parole e musica di Isaac Baker Woodbury (1819-1858), compositore originario del Massachusetts.

L’interrogativo è antico assai…
La risposta è evidente e scontata: “la guerra che da 100.000 anni i ricchi fanno ai poveri”
La soluzione non è mai stata trovata, anche se in molti ci hanno provato anche a prezzo della vita…
When earth produces, free and fair, the golden waving corn;
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/9/2015 - 15:00

Right Over Wrong, Coming Right Along

Right Over Wrong, Coming Right Along
[1855]
Parole di Jesse Hutchinson
Musica degli Hutchinson Family Singers

Una canzone intrisa di ottimismo e di fiducia in Dio e negli uomini, la certezza che la schiavitù sarebbe finita, come anche lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e le guerre, e la pace e la solidarietà avrebbero trionfato sul suolo patrio… Una bella utopia che si sarebbe infranta pochi anni dopo sui campi di battaglia di Bull Run e di Gettysburg…
Behold the day of promise comes, full of inspiration:
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/9/2015 - 14:21
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Loro

Loro
2015
La la la

soffermatevi invece sui passaggi cupo-sarcastici di Loro (mescalina.it)

fino a toccare problematiche di carattere sociale, come nel caso della profonda riflessione sul razzismo di “Loro”. (blogfoolk.com)
Però dopo dopo poco sono arrivati loro
(continua)
inviata da dq82 2/9/2015 - 12:48
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Luglio, agosto, settembre (nero)

Luglio, agosto, settembre (nero)
Grazie per la traduzione
Max 2/9/2015 - 12:15
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Slavery Is a Hard Foe to Battle

Slavery Is a Hard Foe to Battle
[1855]
Scritta da Judson Hutchinson sulla melodia di “Jordan is a Hard Road to Travel” di Dan Emmet (1815-1904), songwriter e fondatore alla metà del secolo del più importante “blackface minstrel group”, i Virginia Minstrels.
Testo trovato su The Hardtacks. Folk music of the Civil War era
Interpretata da Peter Janovsky (ricercatore e docente newyorkese, nonchè chitarrista e folksinger) nel disco intitolato “Winners and Losers: Campaign Songs from the Critical Elections in American History, Vol. 1” pubblicato dalla Folkways Records nel 1978.

Davvero curioso che gli Hutchinsons, originari del nord e convinti abolizionisti, abbiano adottato per questa loro canzone una melodia composta dall’autore di “Dixie”, vero e proprio inno degli Stati schiavisti del sud, quel Dan Emmet che aveva fondato il primo ed il più famoso gruppo musicale di bianchi che, travisati da “niggers”, da “darkies”, da... (continua)
I looked to the South and I looked to the West,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/9/2015 - 11:35
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Tamara Bunke

Tamara Bunke
(1971)
album: Patricio Manns

Dedicata a Tamara Bunke, detta Tania
El río al rodar
(continua)
inviata da dq82 2/9/2015 - 11:28
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Coltan

Coltan
Coltan
Pagina nata da un'idea di Andrea Sigona e di Salvatore Augusto Tonti, per sensibilizzare su questo tema drammatico ancora sconosciuto ai più.
adriana 2/9/2015 - 09:17
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John Brown's Body

anonimo
John Brown's Body
Il testo considerato originale della celeberrima canzone.
Datato 1861, sulla melodia de “Brothers, Will You Meet Me”
Da The Hardtacks. Folk music of the Civil War era
JOHN BROWN’S ORIGINAL MARCHING SONG
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/9/2015 - 08:48
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Gracias a la vida

Gracias a la vida
Da noi nelle chiese cantano qualche inno religioso sulle note della "The Ballad of Nick & Bart"... : D
Behhh... grrr
Tanto, tutto il mondo è un paese.
E la musica non ha frontiere :)
E viva Argentina!!!
Saludos
Krzysiek 1/9/2015 - 20:42
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On a soif !

On a soif !
On a soif !

Chanson française – On a soif ! – Grand Jojo – 1979



La voilà cette chanson dont je disais l'autre jour : «  Quant ... à ce petit refrain ironique et rageur, il trottait dans ma tête dès le départ, car c'est celui d'une chanson fort connue et appréciée dans nos régions. Il suffit que quelqu'un l'entame dans une soirée pour que tout le monde (ou presque) reprenne ce refrain : « Chef, un petit verre, on a soif ! » ; le titre de la chanson est d'ailleurs tout bêtement : « On a soif ! ». Je l’insérerai ici prochainement, car c'est aussi une chanson dite « du légionnaire ». Toute une histoire ! ».

Du point de vue du « légionnaire », c'est un peu comme pour le « Le Sergent Flagada », une fameuse mise en boîte.

Disons que la gloire de la Légion est assez malmenée. La critique sociétale du Grand Jojo prend toujours des biais étonnants, mais elle est assez efficace avec son air de... (continua)
Chef, un petit verre, on a soif !
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 1/9/2015 - 20:20
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Biały krzyż

Biały krzyż
[1968]
Testo di Janusz Kondratowicz
Musica di Krzysztof Klenczon
Da qui tekstowo.pl

La canzone fu presentata al VII Krajowy Festiwal Piosenki Polskiej w Opolu (VII Festival della canzone polacca a Opole) nel 1969 e si è aggiudicato il premio del ministro delle belle arti. Il pezzo fu composto da Krzysztof Klenczon in memoria del suo padre che durante il secondo conflitto mondiale faceva parte della resistenza polacca nelle fila della AK (Armata nazionale) e uno dei cosidetti "soldati maledetti", ex partigiani che furono perseguitati fino 1956 dal governo comunista polacco. Era nell'uso di segnare i posti della sepoltura dei combattenti partigiani con una croce bianca, visto che di solito veniva fatta dai tronchi di bettula. Nel finale del pezzo viene intonata una canzone partigiana "Rozszumiały się wierzby płaczące" che è già presente nel sito
Gdy zapłonął nagle świat,
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 1/9/2015 - 20:14
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Świadkowie

Świadkowie
Appendix alle note:

La parola russa "допрос" usata nel testo originale polacco (terza lettera) significa "interrogatorio" in italiano.
Krzysiek 1/9/2015 - 19:41

La Guerre de l'Eau

La Guerre de l'Eau
La Guerre de l'Eau

Chanson française – La Guerre de l'Eau – Marco Valdo M.I. – 2015



Ah, Lucien l'âne mon ami, en ces temps de grandes migrations – quelles qu'en soient les raisons, elles sont toujours une fuite devant un danger ; un repli stratégique, dirait le militaire ; une tentative de trouver un lieu où il est possible de vivre à peu près correctement… Donc, en ces temps de migrations, qui bouleversent l'ordre établi chez les « assis » de ce monde et même parfois les consciences, on n'entend parler que de barrages et d'endiguements. Comme si on pouvait arrêter la pluie.

On le peut, ça s'est déjà vu… dit Lucien l'âne, un peu interloqué tout de même. En usant d'un parapluie ou en mettant un toit. C'est assez efficace…

Je ne l'ignore pas, mais un parapluie ou un toit de la taille d'un continent, ça me paraît difficile à mettre en œuvre. Ce que je voulais dire avec ces métaphores... (continua)
Après avoir marché pendant des mois,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 1/9/2015 - 16:31

The Contraband's Song of Freedom

The Contraband's Song of Freedom
[1865]
Parole e musica di Joseph Eastburn Winner (1837-1918), compositore.
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”
See the light now gently glowing,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/9/2015 - 14:47

The Contraband of Port-Royal

The Contraband of Port-Royal
[1862]
Versi di John Greenleaf Whittier (1807-1892), poeta e militante abolizionista di religione quacchera
Musica di tal Ferdinand Mayer.
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”.

“Finalmente la zappa e l’aratro sono nostri, nostre le mani che li stringono. Ora potremo comprare e vendere un maiale, o una mucca, ma mai più un bambino potrà essere comprato e venduto….”

Port-Royal potrebbe essere una cittadina del South Carolina, come pure un piccolissimo paesino della Virginia, famoso perché nei suoi pressi il 26 aprile del 1865 fu intercettato e ucciso l’assassino del presidente Abraham Lincoln, tal John Wilkes Booth.
Oh, praise an’ tanks! De Lord he come
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/9/2015 - 12:19
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Go down, Moses

anonimo
Il testo che segue è stato reperito su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”, e potrebbe ben trattarsi della versione originale di “Go Down, Moses”, databile al decennio 1850-1861.
Go down, Moses
Su sito citato si annota che: “This Song, originated among the Contrabands, was first heard sung by them on their arrival at Fort Monroe; and was introduced here by their Chaplain, Rev. L. C. Lockwood. This song has been sung for about nine years by the slaves of Virginia.”

Dunque, la canzone sarebbe nata a metà 800 tra gli schiavi neri nelle piantagioni della Virginia. All’inizio della Guerra Civile il testo sarebbe poi stato cristallizzato dal reverendo L.C. Lockwood, cappellano dei cosiddetti Contrabands, gli schiavi fuggiaschi che si erano messi sotto la protezione dell’esercito dell’Unione, o addirittura arruolativisi. La melodia originale sarebbe stata arrangiata in ballata in 6/8 da Thomas Baker, violinista e compositore.

La canzone sarebbe stata intonata da Lockwood e da un corteo di Contrabands al loro ingresso in Fort Monroe, Hampton, Virginia, un fortino strappato ai sudisti... (continua)
O LET MY PEOPLE GO (THE SONG OF THE CONTRABANDS)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/9/2015 - 11:43
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Alekos

Alekos
TEMPO DI COLLERA (Alekos Panagulis)

Voi, tombe che camminano
insulti viventi alla vita
assassini del vostro stesso pensiero
manichini antropomorfi

Voi che invidiate le bestie
che offendete l'idea del Creato
che chiedete rifugio all'ignoranza
permettete alla Paura di farvi da guida

Voi che avete dimenticato il Passato
che vedete il Presente con occhi appannati
che non avete interesse per il futuro
che respirate solo per morire

Voi che solo per gli applausi avete mani
e che domani applaudirete
più forte di tutti come sempre
e come ieri, e come oggi

Sappiate allora voi
scuse viventi di ogni tirannia
che i tiranni li odio tanto
quanto ho nausea di voi

Che freddo fa
qui nel cielo degli eroi!
1/9/2015 - 10:37




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