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Tom Paxton: I'm Changing My Name to Chrysler

Tom Paxton: I'm Changing My Name to Chrysler
[1979]
Parole e musica di Tom Paxton.

Una canzone che non starebbe forse male nel percorso sulla Guerra del Lavoro, ma che per pudore - viste le tante tragedie sul lavoro accadute anche in questi giorni, prima fra tutte quella nella miniera di carbone di Soma in Turchia - preferisco proporre come Extra, dato il suo tenore allegro, benchè satirico...

Tom Paxton scrisse “Ho deciso di cambiare il mio nome in Chrysler” nel 1979 quando l’influente businessman Lee Iacocca, entrato l’anno prima in Chrysler dopo essere stato silurato dai vertici Ford, accortosi che stava mandando dal culo l’azienda, chiese ed ottenne dal Congresso (e dal presidente Carter) un prestito da 1 miliardo e mezzo di dollari oltre a lucrose commesse militari. Un sistema mica male per evitare la bancarotta e rilanciare gli affari!

Oggi è il nostro brillante Marchionne ad aver cambiato il nome in Chrysler, e anche lui... (continua)
Oh the price of gold is rising out of sight,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/5/2014 - 21:21
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Poor Swine

Poor Swine
 ALBUM: Blame It On The Night 
1974

(Kevin Coyne)

( Robert Olver has this "analysis" of the song which I think is really good:"The opening verse describes the funeral procession of 7 miners killed in a mining accident..."pit boots" are the big boots miners wear...members of the procession casting roses while ladies look down from windows and cry...our "poor swine" is the mine owner or boss who is heartsick about what's happened, but is blamed for it. In fact, this is one of my favorite Coyne songs. One of the great things about Kevin is that he often expresses sentiments that no one else does and this is a prime example. We often hear about the discrimination of the upper classes against the lower, but this is the only song I know of that talks about the reverse situation.")
See the red-neck climb the cobbled streets casting roses around
(continua)
inviata da Donquijote82 14/5/2014 - 20:23
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The Coal Miner Song

The Coal Miner Song
[2006]
Parole e musica di Jimmy Joe Lee
Nell’album intitolato “Made in America”

Uno struggente lamento del minatore di carbone...
Dedico il brano a tutti i minatori turchi che sono morti, che sono rimasti feriti, che sono sopravvissuti all’immane tragedia verificatasi oggi a Soma in quello che è sicuramente uno dei disastri minerari più gravi di sempre: 250 morti. Tra di loro anche un ragazzino di 15 anni.
Born and raised in a minin' town
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/5/2014 - 19:07

La mine (Complainte de Springhill)

La mine (Complainte de Springhill)
[2009]
Nell’album intitolato “La part du feu”

Una canzone quebecchese dedicata ai molteplici disastri occorsi nelle miniere di carbone di Springhill, contea del Cumberland, Nuova Scozia, Canada. Il primo risale al 1891 (il riferimento preciso della prima strofa) e vi morirono 125 minatori, molti dei quali erano ragazzini di 10/13 anni. Nel 1956 un’esplosione si portò via 39 vite. Ancora nel 1958 - quello cui si riferisce la canzone di Peggy Seeger The Ballad of the Springhill Mine Disaster - le vittime furono 74...

Sembrano cifre di altri tempi, di quando le tecnologie erano povere e le misure di sicurezza non normate... Eppure, all’alba del terzo millennio, in tutto il mondo ogni anno muoiono ancora centinaia di minatori, quasi 250 in un colpo solo, proprio oggi a Soma, in Turchia. Tra di loro anche un ragazzo di 15 anni. Lavoratori e sindacati da tempo denunciavano gravi rischi legati... (continua)
Jour de courroux, jour mémorable, jour de chagrin, jour de douleur
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/5/2014 - 18:32
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Canto d'amuri

Canto d'amuri
[2014]

Album :Suttaterra

"CANTU D’AMURI: Un canto d’amore… una serenata ad una donna bellissima, un tempo nobile e ricca, adesso schiava, ridotta in miseria, costretta a mendicare, a dare il suo corpo in pasto a cani e porci… la Sicilia, terra maledettamente bella… un patrimonio artistico e naturale inestimabile, saccheggiato con arroganza e disprezzo dal colonizzatore di turno… abbandonato ed umiliato da un popolo tanto generoso, quanto spesso incapace di recuperare nell’animo un briciolo d’amor proprio… un canto di lotta e di riscatto… dedicato a tutti i siciliani che amano la propria terra… in particolare a chi ha avuto il coraggio di gridare fino alla morte… “la mafia è una montagna di merda!”…
Dal sito ufficiale del gruppo
Dintra un palazzu ci sta 'na signura
(continua)
inviata da adriana 14/5/2014 - 10:25
Percorsi: Mafia e mafie
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Scendi giù

Scendi giù
[2014]

Album : Al monte



"È legato alla cronaca perché parla di uno che viene pestato in carcere, ma più in generale vuole essere un brano su un'ideale vendetta nei confronti della giustizia, dai secondini ai giudici. Nel nostro sistema uno va in galera perché ha rubato o si fa le pere: con il temine giustizia si perpetua un sistema che mette in galera le classi subalterne".

Intervista
Il detenuto
(continua)
inviata da adriana 13/5/2014 - 18:07
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When I Win the Lottery

When I Win the Lottery
[1989]
Nell’album intitolato “Key Lime Pie”
Well I lost an eye in Mexico
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/5/2014 - 15:55
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Desert!

Desert!
[1987]
Nell’album intitolato “IX”
Anche in “Alive in Poland” (a Katowice nel 1989) pubblicato poco prima dello scioglimento (la band si è poi ricostituita nel 2008).

Una canzone assolutamente antimilitarista e antinazionalista dalla storica band black/speed metal milanese fondata nel 1980 da Andy Panigada e Dario Carria (morto suicida poco dopo l’uscita di questo disco), con Alberto Contini alla voce.
The army always pretended to take
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/5/2014 - 15:26
Percorsi: Disertori
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Rendition

Rendition
2007
Send Away the Tigers

The song "Rendition" concerns the act of extraordinary rendition, which has been described as a global system of human rights violations. The song is partly inspired by the academy award-winning 1982 film Missing starring Jack Lemmon.

Extraordinary rendition or irregular rendition is the apprehension and extrajudicial transfer of a person from one country to another. During the United States war on terror under the administration of President George W. Bush, the term became associated with US practices of abducting and transferring terrorism suspects to countries known to employ torture for the purpose of interrogation. The process has continued under the Barack Obama administration, though new rules have been put in place that claim to prevent torture of abducted individuals; in August 2009, U.S. Attorney General Eric Holder accepted the results of the Special... (continua)
Rendition, rendition, blame it on the coalition
(continua)
inviata da Donquijote82 13/5/2014 - 13:37
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Chain Gang Boun’

Chain Gang Boun’
[1940]
Incisa con il gruppo dei Carolinians in un 78 giri del 1940.
In seguito in alcune collezioni come “Josh White ‎– 1936-1941” (Wolf Records) e “Songs For Political Action - Folk Music And The American Left 1926 – 1953” (Bear Family Records, 1996)
T'was on a Monday
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/5/2014 - 11:01
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(I’m Marching Down) Freedom Road

(I’m Marching Down) Freedom Road
[1942]
Versi del grande poeta afroamericano Langston Hughes.
Musica di Emerson Harper.
Registrata da Josh White (chitarra e voce) nel 1944.
Trovo il brano in un paio di collezioni: “That's Why We're Marching: World War II and the American Folksong Movement” (Smithsonian Folkways Records, 1996) e “Songs For Political Action - Folk Music And The American Left 1926 – 1953” (Bear Family Records, sempre del 1996)

Se per i bianchi di sinistra, come Guthrie e Seeger, la guerra in Europa era una battaglia anti-fascista, una nuova Internazionale e “cantare canzoni di guerra non era poi diverso da cantare canzoni di lavoro”, per gli afroamericani come Josh White (anche lui, non a caso, collaborò strettamente con gli Almanac Singers) la guerra era pure un’occasione per ribadire che se la lotta è comune allora tutti sono uguali, bianchi e neri… “United we stand, divided we fall” sancisce anche la... (continua)
Hand me my gun, let the bugle blow loud
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/5/2014 - 10:20
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You Better Get Ready

You Better Get Ready
[1942]
Parole e musica di Woody Guthrie.
Conosciuta anche con i titoli alternativi di “Sing On Brother, Sing!” e “The Devil’s Song”.
La canzone fu registrata per la prima volta nel 1944 dagli Union Boys, un “supergruppo” costituito da Burl Ives, Brownie McGhee, Sonny Terry, Tom Glazer e Pete Seeger.
Trovo il brano in un paio di collezioni: “That's Why We're Marching: World War II and the American Folksong Movement” (Smithsonian Folkways Records, 1996) e “Songs For Political Action - Folk Music And The American Left 1926 – 1953” (Bear Family Records, sempre del 1996)

Il nostro menestrello dell’Oklahoma, preoccupato dalla guerra in Europa, incontra in sogno il Diavolo il quale gli dice di non avere indugi, che Hitler ed il nazismo sono peggio assai dell’Inferno e che pure il principe degli Inferi sta dalla parte di chi combatte un simile flagello e, anzi, promette a Guthrie che, una volta... (continua)
I had a dream the other night.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/5/2014 - 09:39
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Anarchista

Anarchista
La dedico al Napolitano, "Er vecchio", che coglionate...
krzyś 13/5/2014 - 02:18
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Houmani حومانــــــي

Houmani  حومانــــــي
Certo con tutto questo è molto comodo di non parlare della Siria, dove i soldi li fate tutti, Americani, Rusi, Turchi e Israelesiani, con un ampio apoggio della Dolce Vitosa Italia... che bello pantano de merda!
krzyś 13/5/2014 - 01:57
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Lampedusa

Lampedusa
Grazie a gli amici Americani, Rusi, Tedeschi e Francesi, troppo occupati per le sue festicciole del cavolo, e impegnati nel conteggio degli interessi commerciali di armi, abbiamo propio uno sballo per mare, i soldi contro la vita, l'oppulenza contro le tragedie di ogni giorno, e un'indifferenza dilagante al ritmo delle marciette. Una nausea almeno, come minimo...
Pax
krzyś 12/5/2014 - 23:12

Rédaction : Goethe et Hitler

Rédaction : Goethe et Hitler
Rédaction : Goethe et Hitler

Chanson française – Rédaction : Goethe et Hitler – Marco Valdo M.I. – 2014
d'après Kaspar Hauser, alias Kurt Tucholsky, « Hitler und Goethe » Ein Schulaufsatz - 1932



Attention, Lucien l'âne mon ami, je viens d'écrire une chanson à partir d'une « rédaction »...

D'une rédaction, Marco Valdo M.I. mon ami, dois-je comprendre que tu retournes à l'école ?

Voyons, Lucien l'âne mon ami, que me chantes-tu là ? Je n'ai aucune intention de retourner à l'école et d'ailleurs, je n'y suis pas retourné. Si tu avais attendu que je termine ma phrase, tu aurais su ce que je voulais vraiment te dire. Je reprends donc : Je viens d'écrire une chanson à partir d'une « rédaction scolaire » (Ein Schulaufsatz), publiée en 1932 par Kurt Tucholsky sous le nom de Kaspar Hauser, renvoyant sans doute au personnage du mystérieux jeune homme, mort un siècle avant et surnommé « l'orphelin... (continua)
Considérons l'histoire d'Allemagne
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 12/5/2014 - 19:28
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House of the Fascist Scum

House of the Fascist Scum
[1989]
Nell’album d’esordio intitolato “On Yer Toez”

Celebre inno antifascista in salsa Punk/Oi! britannica.
Ispirato – com’è ovvio – alla The House of the Rising Sun, versione The Animals.
There is a house in London town
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/5/2014 - 14:42
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Funny Names

Funny Names
[1988]
Scritta da Mick Jones e Don Letts
Nell’album intitolato “Tighten Up, Vol. 88”
A stranger's a friend
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/5/2014 - 14:26

Almanac Singers: The Rifles

Almanac Singers: The Rifles
[giugno 1942]
Scritta da Sis Cunningham.
Sulla melodia de “The Riflemen's Song At Bennington”, canzone del 1770 che celebra una vittoria americana durante la Guerra d’Indipendenza.
Nell’album degli Almanac Singers intitolato “Anti-Fascist Songs Of The Almanac Singers”.

Altra canzone bellicista e patriottarda, contribuita pertanto come Extra.
Eppure, anche qui lo stile degli Almanac Singers non si smentisce: non solo applausi ai fucili americani spianati contro Hitler e Hideki Tōjō, primo ministro e comandante in capo dell’esercito giapponese, ma anche per chi già da due o tre anni aveva imbracciato le armi contro la minaccia nazista, in primis i combattenti partigiani (non ancora i nostri, ma quelli di Cecoslovacchia, Polonia, Olanda, Belgio, Francia, Grecia e Jugoslavia), gli inglesi (i Tommies) e i sovietici (non essendo all’epoca note oltre oceano le porcate che anche questi andavano... (continua)
Who is that I see coming, advancing row on row.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/5/2014 - 14:07

I'm on My Way

I'm on My Way
[18??]
Gospel di anonimo autore afroamericano
Ad inciderlo per primi furono forse quelli della Carter Family, negli anni 30 del secolo scorso.
Ovviamente la canzone esiste in numerose versioni. E’ ispirata a brani precedenti (come “I'm On My Way to Canaan Land”, o “I'll Journey On”) e ha ispirato brani successivi, come “On My Way” di Louis Armstrong (1958)
Famose anche le versioni offerte da Odetta, Mahalia Jackson e Nina Simone.
Si tratta certamente di un inno sacro che però si riferisce a qualcosa di molto terreno, all’Undeground Railroad, cammino segreto e organizzazione di sostegno che negli precedenti l’abolizione della schiavitù negli USA consentì a molti schiavi neri di fuggire verso gli Stati del nord e la libertà.

[Giugno 1942 - Versione degli Almanc Singers]
Una canzone tradizionale afroamericana, un gospel, ripreso e arrangiato dagli Almanac Singers.
Nel loro album intitolato... (continua)
A song from "Underground Railroad" days, as sung these days by the Almanac Singers…
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/5/2014 - 13:35
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Side by Side

Side by Side
[Febbraio 1942]
Parole di Arthur Stern.
Sulla melodia di un canto tradizionale di marinai.
La prima incisione è degli Almanac Singers (Bess Hawes, Pete Seeger, Millard Lampell, Woody Guthrie, Arthur Stern, Sis Cunningham) nel disco intitolato Dear Mr. President registrato nel febbraio del 1942.

Canzone del “Why We Fight”…
There stood a house upon the hill…
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/5/2014 - 12:02
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The Sinking of the Reuben James

The Sinking of the Reuben James
[1941]
Parole e musica di Woody Guthrie, con Millard Lampell.
La prima incisione è degli Almanac Singers (Bess Hawes, Pete Seeger, Millard Lampell, Woody Guthrie, Arthur Stern, Sis Cunningham) nel disco intitolato Dear Mr. President registrato nel febbraio del 1942.

Questa canzone invece provo a proporla come CCG a tutti gli effetti perchè, pur essendo tratta dal disco interventista “Dear Mr. President”, non è “patriottarda”, piuttosto sgomenta, di fronte ad uno degli episodi che accelerarono l’intervento degli USA nella guerra in Europa, prima ancora però dell’attacco giapponese a Pearl Harbor.
A partire dal marzo del 1941 gli Stati Uniti cominciarono a preoccuparsi seriamente di quel che stava accadendo nel cuore dell’Europa e anche in Manciuria e nel Pacifico. Roosevelt si convinse di dover aiutare pesantemente chi combatteva contro Germania e Giappone. 50 miliardi di dollari di aiuti... (continua)
Have you heard of a ship called the good Reuben James
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/5/2014 - 11:44
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The Almanac Singers: Dear Mr. President

The Almanac Singers: Dear Mr. President
[Febbraio 1942]
Parole di Pete Seeger
Musica degli Almanac Singers (Bess Hawes, Pete Seeger, Millard Lampell, Woody Guthrie, Arthur Stern, Sis Cunningham)

Propongo questa canzone tra gli Extra per pura cautela, perché si tratta – a differenza di canzoni precedenti degli Almanac Singers, soprattutto quelle tratte da “Songs for John Doe”, album d’esordio emblema dell’“isolazionismo” - di un brano in appoggio all’intervento USA nella guerra in Europa.
Fino alla primavera del 1941 gli USA restarono piuttosto indifferenti a quel che succedeva in Europa. Poi, a marzo, Roosevelt fece approvare il cosiddetto “Land-Lease Act” attraverso cui aiutare finanziariamente gli Stati la cui difesa era considerata strategica per l’America, e cioè non solo la Gran Bretagna ma anche la Francia, l’Unione Sovietica e la Cina (vennero erogati più di 50 miliardi di dollari di aiuti). La reazione tedesca e italiana,... (continua)
Dear Mr. President, I sat me down
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/5/2014 - 10:38
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Malamor

Malamor
[2014]

Album : Al monte

"I personaggi sono esemplari, c'è l'Imperatore, il Carcerato, il Dio, il Popolo, il Militare e io li affronto con volontà chirurgica cercando la vera essenza, la nudità dell'uomo di fronte allo sconosciuto e alle stelle. È questo lo scatto che volevo fare anch'io, come persona, e credo di aver fatto consegnandolo a queste nove canzoni"

Intervista
Qui si nasce senza fiato e già la prima punizione
(continua)
12/5/2014 - 10:15

Anacronistici, diffidenti, e contenti di esserlo!

Antiwar Songs Blog
Anacronistici, diffidenti, e contenti di esserlo!
Articolo apparso sul numero di maggio di “Sicilia Libertaria” Durante una delle sue esternazioni per il 25 aprile, Giorgio Napolitano ha richiamato all’ordine il governo per i ventilati tagli al salatissimo conto degli F35, “… Senza indulgere a decisioni sommarie che possono riflettere incomprensioni di fondo e perfino anacronistiche diffidenze verso lo strumento militare, vecchie […]
Antiwar Songs Staff 2014-05-12 09:24:00
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Grida forte la val Susa

Popolo No TAV
Grida forte la val Susa
Grida forte la val Susa
(continua)
inviata da adriana 12/5/2014 - 07:45
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Union Maid

Union Maid
[1940]
Parole di Woody Guthrie
Sulla tema del “Fröhlicher Landmann von der Arbeit zurückkehrend” di Robert Schumann (dall’ “Album für die Jugend”, Op. 68, n. 10, anno 1848)
Il ritornello è invece tratto dalla popolare “Red Wing”, scritta nel 1907 da Kerry Mills e Thurland Chattaway.

Una canzone scritta da Guthrie per il Partito comunista di Oklahoma City, ma dalla prospettiva, abbastanza insolita per l’epoca, di un’attivista femmina, e pure piuttosto determinata...
Incisa per la prima volta dagli Almanac Singers nel 1941. Ripresa in seguito molte volte da Pete Seeger e in dischi di tributo a Woody Guthrie.
Anche nella colonna sonora del film “Bound For Glory” [Questa terra è la mia terra] diretto da Hal Ashby nel 1976.

Non vorrei sbagliarmi, ma ci si sono cimentati pure i nostri Stormy Six e Luca Barbarossa.
There once was a union maid, she never was afraid
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/5/2014 - 22:48
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Al di là del confine

Al di là del confine
[2003]
Parole e musica di Luigi Grechi.
Nell’album intitolato “Pastore di nuvole”
Siamo vecchi della vita
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/5/2014 - 21:01
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Cupe Vampe

Cupe Vampe
Dopo la bellezza di ventidue anni dal bombardamento, la Biblioteca Nazionale di Sarajevo è stata completamente ricostruita ed è stata riaperta oggi.
11/5/2014 - 18:45
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Accusato di libertà

Accusato di libertà
[1976]
Parole e musica di Luigi Grechi, nome d'arte di Luigi De Gregori (Padova, 3 aprile 1944), cantautore e chitarrista italiano, fratello del più famoso Francesco.
La canzone che dà il titolo al suo album d’esordio.
Quando mi verrete a cercare
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/5/2014 - 17:05
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Sentii cume la vusa la sirena

Sentii cume la vusa la sirena
[1958]
Parole di Dario Fo
Musica di Fiorenzo Carpi (1918-1997), pianista e compositore.
Prima interpretazione di Ornella Vanoni nel 1958 nell’EP “Le canzoni della malavita”

Una canzone bellissima che, come Hanno ammazzato il Mario, racconta di malavita, di perdenti, di ribellione, d’inconformità e di repressione.
Secondo me, ci sta. Poi, fate voi, o perfidi Admins. Ma non fosse altro per la sua bellezza, merita almeno un Extra (anche se ormai la categoria mi pare un po’ abusata, pure dal sottoscritto)
Sentii cume la vusa la sirena
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/5/2014 - 15:07
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Como un dolor de muelas

Como un dolor de muelas
[2002]

Album: Dímelo en la Calle

Por Joaquín Sabina y El Subcomandante Marcos.

Carta del Sub:

Ejército Zapatista de Liberación Nacional 18 de Octubre de 1996 (como a las no sé cuántas de la madrugada)

A: Joaquín Sabina
Planeta Tierra

De: Subcomandante Insurgente Marcos CCRI-CG del EZLNMontañas del Sureste Mexicano, Chiapas México

Don Sabina:

Yo sé que le parecerá extraño que le escriba, pero resulta que me duele la muela y, según acabo de leer, usted camina ahora por estas tierras que, mientras no acaben por venderlas también, siguen siendo mexicanas. Entonces pensé yo que, aprovechando que me duele la muela y que usted camina ahora bajo estos cielos, pudiera yo escribirle y saludarlo e invitarlo a echarse un “palomazo” con el Sup (a larga distancia, se entiende). ¿Qué dice usted? ¿Cómo? ¿Que qué tiene que ver el dolor de muela con el “palomazo”? Bueno, tiene usted razón, debo explicarle... (continua)
Como si llegaran a buen puerto mis ansias,
(continua)
inviata da adriana 11/5/2014 - 13:50
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Il faisait si beau ce matin

Il faisait si beau ce matin
Poesia di Louis Aragon
Musica di Jean-Paul Marchand

Nell'album "Ogeret chante Aragon" del 1967
Mais dans la maison tiède et douce
(continua)
10/5/2014 - 23:24
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Cat Stevens: If You Want to Sing Out, Sing Out

Cat Stevens: If You Want to Sing Out, Sing Out
[1970-71]
Parole e musica di Cat Stevens (oggi Yusuf Islam)
Nella colonna sonora dello spledido film di Hal Ashby “Harold and Maude”, con Ruth Gordon (1896-1985) e Bud Cort (1948-).

Contro la morte, il perbenismo, le costrizioni, le regole imposte: un inno alla vita e alla libertà, all’amore come ne sono stati scritti pochi...
Chi poi ha visto il film lo può capire anche meglio...
Lo propongo come Extra ma potrebbe anche ben considerarsi come CCG DOCG...
Well, if you want to sing out, sing out
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/5/2014 - 22:39
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November 18

November 18
Chanson allemande – November 18 – Kurt Tucholsky – 1926
Texte de Kurt Tucholsky (publié sur Die Weltbühne du 16 novembre 1926, signé de son pseudonyme de Theobald Tiger), adapté par Hanns Eisler.
Musique de Hanns Eisler.
Interprétée par Ernst Busch

Tiens, Lucien l'âne mon ami, j'espère que Novembre 1918, te rappelle quelque chose. C'est à la fois, l'effondrement du Reich allemand, la fin de la guerre et l'éclatement d'une révolution rapidement avortée en Allemagne et pire que tout, avortée par ceux-là mêmes qui auraient dû la soutenir... si l'on en croit leur déclaration de principe, autrement dit et en clair : les sociaux-démocrates. Et ce sera une chirurgie violente, pratiquée directement sur le peuple insurgé. Pour en venir à la traduction, comme tu peux le voir, il y avait ici deux versions presque semblables du même texte en allemand et comme bien tu penses, j'ai pris la version originale... (continua)
NOVEMBRE 18
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 10/5/2014 - 22:14
"Oggi a Torino da una parte il salone del libro che celebra il suo rito al chiuso, dall'altra una piazza che manifesta per la libertà di quattro giovani incriminati di terrorismo per danneggiamento di macchinario. Io vado in quella piazza da cittadino e da scrittore." (Erri De Luca)
Lorenzo Masetti 10/5/2014 - 21:20
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Epitafium dla Włodzimierza Wysockiego

Epitafium dla Włodzimierza Wysockiego
Visto che andate a puntate... como un sceneggiata telvisiva brasiliana, eccolo il "Epitaffio http://it.wikipedia.org/wiki/Epitaffio per Bub Dylanosiero".
Kaczmarski, da vivo, si divertiva anche così
https://www.youtube.com/watch?v=9bxu4hUK35w
krzyś 10/5/2014 - 04:43
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Où veux-tu que j'aille?

Où veux-tu que j'aille?
(feat. Mouss & Hakim - Zebda)
Album: Coup de gueule (2004)
Où veux-tu que j'aille ?
(continua)
9/5/2014 - 22:50
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Bring Them Home (Bring Back Our Girls)

Bring Them Home (Bring Back Our Girls)
LA REPUBBLICA
Nigeria, rapite studentesse nel nord-est. Sospetti su Boko Haram

Nella serata di lunedì un commando ha attaccato la scuola secondaria di Chibok. Incertezza sul numero di ragazze nelle mani dei rapitori, "numerose" secondo un funzionario, un centinaio per la polizia. Ma la Bbc arriva a calcolarne 200. Avrebbero dovuto sostenere un esame importante. I soldati non sono riusciti a proteggerle
15 aprile 2014

MAIDUGURI (Nigeria) - Uomini armati hanno attaccato una scuola secondaria a Chibok, nello stato del Borno, nord-est della Nigeria, saccheggiando diverse abitazioni dell'area circostante, incendiando le case e portandosi via "numerose" studentesse caricandole a bordo dei loro veicoli. E' accaduto nella serata di lunedì e ne ha dato notizia stamani Emmanuel Sam, responsabile dell'istruzione della città di Chibok. Successivamente la polizia ha riferito di un centinaio di ragazze... (continua)
Empty beds
(continua)
inviata da Donquijote82 9/5/2014 - 21:37

Ciuri di campo

Antiwar Songs Blog
Ciuri di campo
Comu ciuri di campu nascisti e la terra ti fici di matri Comu ciuri di campu criscisti e la lotta ti fici di patri Comu ciuri di campu muristi na sira i maju chi stiddi tristi. (Come fiore di campo nascesti E questa terra ti fece da madre Come fiore di campo crescesti E la […]
Antiwar Songs Staff 2014-05-09 20:16:00
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Terezín

Terezín
Album Eráse que era volumen 1
Una pesadilla blanca
(continua)
inviata da adriana 9/5/2014 - 18:39
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Sott'à lu ponte

Sott'à lu ponte
petru santu LECA natu a ARBURI vicinu a VICU.Iso scritti si trovani in l'annu corsu(1933- 1938?)ma anche di MATHIEU CECCALDI:Anthologie de la littérature corse.
chiappini 9/5/2014 - 15:37




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