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One Word (Peace)

One Word (Peace)
[2006]
Scritta da John Magnie e Tommy Malone entrambi membri fondatori della band The Subdudes di New Orleans
Nell’album de The Subdudes intitolato “Behind the Levee” (2006)
Ripresa da Cocker in “Hymn for My Soul”, il terzultimo album della sua carriera
A man stands on the corner holding a sign
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/12/2014 - 15:53
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Komzit brezhoneg gant ho pugale

Komzit brezhoneg gant ho pugale
[1976]
Testo e musica: Gilles Servat
Pozioù ha sonerezh: Gilles Servat
Paroles et musique: Gilles Servat
Album: Le pouvoir des mots

Se esiste qualcosa di costantemente evanescente, sono le statistiche sugli effettivi parlanti attuali della lingua bretone. Secondo alcune minimamente attendibili, soltanto un 6% dei bretoni di lingua bretone (vale a dire, escludendo l'Alta Bretagna e limitandosi alla Breizh Isel) parla il bretone come vera lingua materna, cioè appresa sin dalla nascita; il resto l'ha imparata dopo, e spesso molto dopo, servendosene in quantità variabile nella vita quotidiana e nelle attività. Nel 1972, Fañch Morvannoù, nella prefazione al suo celebre manualetto Le breton sans peine dell'Assimil, asseriva che esistessero ancora circa diecimila parlanti monolingui del bretone, ”mais il s'agit pour la plupart de personnes fort âgées. Prendendo oramai per assunto che, a distanza... (continua)
Komzit brezhoneg gant ho pugale
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/12/2014 - 15:45
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Bella Ciao

anonimo
Bella Ciao
11b. Bella ciao (Versione bretone da War un ton stourm - Carnet de chants bretons de Breizhistance)
11b. Bella ciao (Breton version from War un ton stourm - Carnet de chants bretons de Breizhistance)


Di questa versione esiste un video, inciso da tre bambine (Maiwenn, Alwenna e Mammani), riportato da Hervé Cudennec sul suo canale YouTube. Le bambine appartengono alla scuola di Vernay.


BELLA CIAO
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/12/2014 - 15:33

Le 31 Octobre

Le 31 Octobre
[1870]
Parole e musica di Eugène Pottier

Il 31 ottobre del 1870 a Parigi si verificò un’insurrezione popolare contro il Governo di difesa nazionale, reo di non aver saputo organizzare la resistenza ed il vettovagliamento (condannando alla fame nera gli abitanti), di aver ceduto all’assedio tedesco e di non aver sostenuto la sortita di 3.000 francs-tireurs (civili in armi) poi intrappolati e massacrati dall’artiglieria prussiana.
Fu la prova generale della Comune.
A trattare la resa francese a Bismarck fu quel Thiers che poi diresse la repressione e l’annientamento dei comunardi…
A-t-on pris à Saint-Périne,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/12/2014 - 14:42
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Vive la Commune!

Vive la Commune!
[1871]
Parole di Eugène Chatelain (1829 – 1902), chansonnier e comunardo.
Sull’aria di una canzone popolare intitolata “La bonne aventure”
Interpretata dall’Ensemble Le Madrigal de l’Île-de-France nel disco collettivo “La Commune en chantant”, 1971.
Je suis franc et sans souci ;
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/12/2014 - 14:13
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Countrycide

Countrycide
[1998]
Parole e musica di Alvin Youngblood Hart
Nel suo album intitolato “Territory”
Testo trovato sull’insostituibile Mudcat Café

“Famiglie distrutte, vite rubate e racconti di uomini ammazzati i cui nomi sono stati dimenticati”…
Proprio come quelli di negri e mezzosangue nel sud degli USA, cittadini americani ma considerati di seconda categoria, esseri umani considerati solo animali…

Siamo verso la fine dell’800. A Carrollton – come in tutto il Mississippi, come in tutto il sud degli USA – se un negro osava opporsi ai soprusi dei bianchi rischiava grosso…
Will McKinney, un afroamericano di 19 anni, aveva ucciso un coetaneo bianco, tal Charlie Broadway. Nell’ottobre del 1885 McKinney era stato processato e condannato ad 1 anno di reclusione, evidentemente perché era stato accertato che aveva agito su provocazione e/o in legittima difesa. Ma il 18 febbraio dell’anno seguente una torma... (continua)
We have seen some dark days in the history of man.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/12/2014 - 13:20
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Les Anges dans nos Campagnes

anonimo
C'est une chanson française traditionnelle et de la paix.

L'Origine du chant Les anges dans nos campagnes:
Le cantique "Les anges dans nos campagnes" est un chant de Noël français remontant au XVI eme siecle. Il vient du Languedoc, mais l'auteur compositeur de la musique et des paroles du chant est inconnu. Le cantique Les anges dans nos campagnes illustre la recherche de la crèche par les bergers dans la nuit de Noël.

La paix sur terre pour toute l'humanité!
Les anges dans nos campagnes
(continua)
inviata da Noël Français 23/12/2014 - 09:37
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Ten Million Slaves

Ten Million Slaves
[2002]
Parole e musica di Otis Taylor, bluesman “white african”, come lui stesso si è definito nel titolo di un suo disco.
Nell’album intitolato “Respect The Dead”

Otis Taylor è un songwriter abbastanza misconosciuto. Molte sue canzoni potrebbero essere inserite sulle CCG, ma purtroppo i testi non sono reperibili in Rete. Peccato che lui stesso – come molti altri artisti – non inserisca direttamente i propri testi sul suo sito…
Rain and fire crossed that ocean
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/12/2014 - 09:36
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Do They Know It's Christmas?

Do They Know It's Christmas?
(1984)
Scritta da Bob Geldof e Midge Ure

"Do They Know It's Christmas?" è una canzone scritta da Bob Geldof e Midge Ure nel 1984 allo scopo di raccogliere fondi per combattere la carenza di cibo in Etiopia. La versione originale venne prodotta da Midge Ure, e pubblicata a nome del progetto Band Aid il 3 dicembre 1984.

A fine 1984, un reportage della BBC portò all'attenzione pubblica la carestia che aveva colpito l'Etiopia nel periodo 1984-1985. Il cantante irlandese Bob Geldof, che aveva visto il reportage, ne fu talmente colpito da decidere di produrre un disco i cui ricavati avrebbero potuto alleviare la situazione. Conscio che avrebbe potuto fare ben poco da solo contattò Midge Ure del gruppo Ultravox ed insieme scrissero il brano Do They Know It's Christmas?.
It's Christmastime, there's no need to be afraid
(continua)
23/12/2014 - 04:53
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Il minatore di Frontale

Il minatore di Frontale
Salve,

ecco il testo con la corretta punteggiatura e qualche correzione. In particolare, a mio avviso, non è "in tasca alla montagna", ma "in tasca la montagna", altrimenti non avrebbe senso. (Benché ci sia un rafforzamento fonosintattico dettato dalla musica che può ingannare (in tascallamontagna), non è "alla", ma "la".

(correzione accolta nel testo)
Davide 23/12/2014 - 01:26

Three Songs About Lynching

Three Songs About Lynching
[1936]
Versi di Langston Hughes, in seguito nelle raccolte “One-Way Ticket” del 1949 e “The Collected Poems of Langston Hughes” del 1994
Si tratta, nell’intenzione espressa dell’autore, di un vero e proprio “lament” articolato in tre brevi canti.
Solo il primo, “Silhouette” (che fino a ieri compariva come brano a se stante), mi consta che sia stato successivamente messo in musica per voce e pianoforte da Serge Hovey (1920-1989), compositore americano allievo di Arnold Schönberg e Hanns Eisler.


“Silhouette”
Molti dei linciaggi di cui erano vittime gli afroamericani negli USA fino a non molti decenni fa erano “motivati” da presunte violenze sessuali ai danni di donne bianche. In realtà il sistema segregazionista rendeva assolutamente impossibile ogni relazione, tanto meno affettiva o sessuale, tra un nero e una bianca. Ogni “negro” sapeva bene che anche solo guardare o rivolgere la parola... (continua)
Silhouette
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/12/2014 - 22:47

We don’t need no education: Il tritacarne della scuola fabbrica

Antiwar Songs Blog
We don’t need no education: Il tritacarne della scuola fabbrica
Another Brick in The Wall Part II: La canzone è famosissima e insieme a quella che la precede The Happiest Days of Our Lives rappresenta forse il più incisivo attacco all’oppressione del sistema educativo mai scritto e musicato. Dopo un’infanzia segnata dall’assenza di un padre “assassinato” in guerra, anche durante l’adolescenza a Pink  – il […]
Antiwar Songs Staff 2014-12-22 22:30:00
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Son la mondina, son la sfruttata

Son la mondina, son la sfruttata
Per è quasi una guida spirituale. È la canzone che ho insegnato ai miei figli per non dimenticare la durezza del lavoro. Conservo sempre un quadro delle mondine.
pietro soracr 22/12/2014 - 21:41
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My Name Is Emmett Till

My Name Is Emmett Till
[2010]
Parole e musica di Emmylou Harris
Nell’album intitolato “Hard Bargain”, pubblicato nel 2011

Emmett Louis "Bobo" Till (Chicago, 25 luglio 1941 – Money, 28 agosto 1955)

Aveva 14 anni Emmett Till quando fu brutalmente assassinato da due bianchi, tali Bryant e Milam, che poi furono assolti da una giuria di soli bianchi...
Aveva solo 14 anni Emmett Till, proprio come George Stinney.

Su Emmett Till si vedano anche Blues for Emmett Till, The Money Mississippi Blues, Freedom Highway e sopra tutte The Death Of Emmett Till di Bob Dylan.
I was born a black boy
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/12/2014 - 21:10
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Give Peace A Chance

Give Peace A Chance
...addio anche a Joe Cocker...
22/12/2014 - 21:01
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George Stinney

George Stinney
[2013]
Parole di Bryant P. Robbins, in arte P-Dash (1984-), rapper afroamericano originario di Manning, South Carolina
Musica di Brent Kolatalo e Bryant P. Robbins
Nell’album intitolato “Dying 4 A Living”

Detto che a chiunque ammazzi una persona per strada come un cane, istintivamente augurerei la stessa fine, razionalmente mi aspetto almeno che crepi in galera, e in particolare se l’assassino veste una divisa per « proteggere e servire », ciò premesso vorrei qui ricordare che prima delle recenti esecuzioni di poliziotti bianchi (alle cui famiglie va il mio sincero cordoglio, così come a quelle di tutti gli onesti servitori della legge morti in servizio) negli USA per quasi 200 anni la vita degli appartenenti alle classi più basse e dei negri in particolare – ultimi fra gli ultimi – è stata equiparata, per l’appunto, a quella di un cane, o poco più.
La Tuskegee University dell’Alabama... (continua)
[Hook]
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/12/2014 - 11:12
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L'Internationale

L'Internationale
RUSSO / RUSSIAN 2
Versione completa (6 strofe) di Arkadij Jakovlevič Koc (Aron Kots)
Complete version (6 stanzas) by Arkadij Jakovlevič Koc (Aron Kots)
1931

Nel 1931, lo stesso Aron Kots tradusse fedelmente la versione originale francese di Eugène Pottier, completa di tutte e sei le strofe. Le strofe 1, 2 e 6 sono naturalmente quelle della sua prima versione del 1902, mentre le altre tre (compresa la 5a strofa antimilitarista) furono tradotte ex novo. La versione completa fu pubblicata nel 1937.

In 1931, Aron Kots himself faithfully translated Eugène Pottier's original French poem including all 6 verses. Verses 1, 2 and 6 are taken of course from his 1902 version, while the other three (including the anti-militarist 5th verse) were translated ex novo. The complete version was published 1937. [RV]

Текст принадлежит французскому поэту, анархисту, члену 1-го Интернационала и Парижской коммуны... (continua)
Интернационал [1]
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/12/2014 - 00:03
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Imagine

Imagine
BULGARO / BULGARIAN

ПРЕДСТАВИ СИ
(continua)
inviata da dq82 21/12/2014 - 23:23
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Le Douanier

Le Douanier
Le Douanier

Chanson sans musique – Le Douanier – Fernand Raynaud – 1972

illustration voir : http://canzones.over-blog.com/2014/12/...



Il est vrai, Lucien l'âne mon ami, que Fernand Raynaud n'est pas vraiment connu comme chanteur, mais comme tu le sais pour le texte, la musique n'est qu'un adjuvant, parfois plaisant, parfois moins, parfois soporifique, parfois anesthésique… Dans la chanson, l'essentiel, c'est ce qu'on dit. L'homme est un être parlant ; c'est ce qui le distingue de tous les autres êtres vivants… Quand je dis « parlant », je parle de la parole signifiante, bien évidemment.

Même quand elle ne signifie rien…

Oui, même quand elle ne signifie rien, car signifier le rien, c'est déjà signifier quelque chose et précisément, le rien. C'est ce que disait un autre amuseur public de langue française, l’inénarrable Raymond Devos … Une fois rien, c'est rien, deux fois rien, c'est... (continua)
Je ne suis pas un imbécile moi,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 21/12/2014 - 22:08
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Imagine

Imagine
BENGALESE / BENGALI

"ইম্যাজিন" ইংরেজ সঙ্গীতশিল্পী জন লেনন কতৃক সঞ্চালিত একটি গান। এটি তাঁর সঙ্গীত জীবনের সেরা বিক্রিত একক সঙ্গীত। এ গানের কথা শ্রোতাদের এমন একটি শান্তিপূর্ণ বিশ্বের কথা ভাবতে উৎসাহিত করে, যেখানে জাতি এবং ধর্মের কোনো সীমানা নেই। এবং বস্তুজগতের বিষয়াদি থেকে বিচ্ছিন্ন এক ধরণের মানবতার জীবনের ইঙ্গিত করে।

লেনন এবং ইয়োকো ওনো ফিল স্পেক্টর সহোযোগে একই নামের গান এবং অ্যালবাম প্রযোজনা করেন। মে, ১৯৭১ সালে ইংল্যান্ডে লেননের হোম স্টুডিও টাইটেনহার্স্ট পার্ক-এ রেকর্ডিং শুরু হয়েছিলো। তবে পরবর্তীতে জুলাই মাসে নিউ ইয়র্ক সিটির রেকর্ড প্ল্যান্টে চূড়ান্ত রেকর্ডিং গ্রহণ করা হয়।" - bn.wikipedia

Versione bengalese ripresa da Mukto Mona Bangla Blog. Seguita da una trascrizione.

Bengali translation reproduced from Mukto Mona Bangla Blog. Includes Romanized lyrics.
ইম্যাজিন
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/12/2014 - 21:24
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Same as It Ever Was (Start Today)

Same as It Ever Was (Start Today)
(2014)

Scritta come risposta alla decisione del grand jury di neanche processare l'agente di polizia responsabile della morte di Eric Garner. La canzone è destinata a fare discutere perché, pur essendo esplicita nel dire che non ci può essere pace senza giustizia e non risparmiando le critiche alla polizia (quando avevamo problemi chiamavamo la polizia / ma chi chiameremo quando la polizia è il problema?) contiene anche un appello al dialogo tra la comunità nera e le forze dell'ordine che potrebbe sembrare quantomeno ingenuo nella situazione attuale.

Vedi anche We Gotta Pray e Hands Up
Same as it ever was, but there’s gotta be a better way
(continua)
21/12/2014 - 19:06
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Le Défilé Militaire

Le Défilé Militaire
Le Défilé Militaire

Chanson française sans paroles – Le Défilé Militaire – Fernand Raynaud – 1960 (circa)



Mon ami Lucien l'âne, as-tu déjà assisté à un défilé militaire ? C'est comme un défilé de majorettes, mais en plus habillé et en moins coloré. Finalement, c'est moins dansant.

Oh que oui, dit Lucien l'âne en riant aux éclats (d'obus). Imagine combien j'ai pu en voir depuis la plus haute Antiquité. J'y ai même été traîné de force avec un bât sur le dos qui contenait une mitrailleuse et tout le fourbi…

Et alors, qu'est-ce que tu en penses ?

Ben, qu'il n'y a rien de plus con qu'un défilé militaire… Mais, dis-moi Marco Valdo M.I., pourquoi me demandes-tu ça ? Tu ne vas pas quand même pas me faire entendre une fanfare ou un chant de marche hurlé par un régiment…

Non, non… pas vraiment, quoique fanfare, il y a. C'est une marche militaire, c'est indispensable à l'exercice. Mais... (continua)
Description du défilé :
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 20/12/2014 - 23:43
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Le Grand Manitou

Le Grand Manitou
Le Grand Manitou

Chanson française – Le Grand Manitou – René Louis Lafforgue – 1962



Une version dérivée, une parodie, une variante de « L'Auvergnat »… Un Auvergnat revisité par René Louis Lafforgue, qui fleure bon la tolérance, les droits de l'homme, le communautarisme et une sorte de panthéisme conciliateur.

Moi, d'expérience millénaire, dit Lucien l'âne en souriant de tout son piano, j'aurais fortement tendance à me méfier de ce chèvre-choutisme, sauf évidemment si cette prière au grand manitou se lit et se dit au second degré. Ce dont je ne suis pas certain.

Allons, allons, Lucien l'âne mon ami, ne va pas ignorer l'humour de notre ami René Louis Lafforgue, ainsi que le titre l'indique. Certes, cette canzone est pleine de déités, remplie de noms de Dieu : Grand Manitou (c'est son titre), Dieu lui-même, le Grand Architecte, le Seigneur, le Chef, Jupin – alias Jupiter, Zeus, Sorcier... (continua)
(Parlé)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 20/12/2014 - 19:27
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Monte Pasubio

Monte Pasubio
Penso che quello che hai scritto sia definibile solo con una parola che io stesso mi vergogno a scrivere. Questa E' una canzone nata nel periodo della ritirata (anzi, susseguirsi di disfatte per colpa di quel SOMARO di Cadorna), e non poteva essere cantata in presenza degli Ufficiali... Vedi tu!!!!
Nipote di reduce Alpino 20/12/2014 - 08:38
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Framed

Cheech & Chong
Framed
I was sitting in the coffee shop
(continua)
20/12/2014 - 05:02
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Sai dove

Sai dove
dall'album "Rojo" (2011)

Certamente sorprende che, al giorno d'oggi, ad incazzarsi debba essere un ultracinquantenne. Un tizio fuori dalle righe, un anarchico, uno tizio che, avendo scritto numerose e memorabili pagine della storia della musica alternativa italiana, potrebbe anche mettersi il cuore in pace e godersi i meritati e considerevoli onori e guadagni. Invece no, e per fortuna.
Ha ancora la forza (per alludere a un gran bel pezzo di un'altra anima da sempre in trincea, Francesco Guccini) e la voglia di schierarsi e parteggiare, di puntare il dito e attaccare e denunciare Giorgio Canali, mai stanco, mai pago, mai domo. Invece di mollare il colpo e tirare il fiato, continua a camminare in direzione 'ostinata e contraria'. Rojo altro non è che un grido di lotta, una scarica adrenalinica guerrigliera in punta di plettro, una battaglia radicale combattuta in piedi, a testa alta e sulle... (continua)
Spreca tutto il tempo che vuoi il rosario fra le dita
(continua)
inviata da Alessandro Carènzan 20/12/2014 - 02:42
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Demande de réparation pour dommages de guerre

Demande de réparation pour dommages de guerre
Album: "Tout reste à dire" (1996)

Canzone bilingue, tratta da una idea di Dahn Ben Amotz.
una “canzone” che non so perché mi ha emozionato e non poco.
Per la sua drammatica semplicità penso.
Un padre
(continua)
inviata da Guerrino Di Vietri 19/12/2014 - 21:50
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Tyrolienne haineuse

Tyrolienne haineuse
Tyrolienne haineuse

Chanson française - Tyrolienne haineuse – Pierre Dac – 1956
Paroles : Pierre Dac – 1956

(1956) (Extrait de "Drôles de chansons") Musique: Calabrese - Paroles: P.Dac 



Voilà une chanson que d'une certaine manière, on pourrait définir comme un chanson de notre région et même, « la » chanson. On pourrait même, si tant est qu'on en ait jamais l'envie, en faire un hymne national. Cette chanson, c'est bien cette Tyrolienne haineuse…

Que je sache, nous ne sommes pas au Tyrol et nous en sommes bien loin. De mon pas d'âne, il me faudrait des jours pour y arriver et tu me racontes qu'une tyrolienne pourrait être une chanson de notre région, au point d'en faire un hymne national. Quelle est donc cette aberration ?

Mais, Lucien l'âne mon ami, je ne me permettrais pas pareille ineptie et je m'en vais de mon pas d'homme te montrer en quoi cette chanson nous concerne tant et... (continua)
Lorsque sans parti pris
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 19/12/2014 - 14:33
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La garde de nuit à l'Yser

La garde de nuit à l'Yser
[1914?]
Parole di Ernest Genval (nato Thiers, 1884-1945), chansonnier, poeta e cineasta belga. Ferito in combattimento durante le prime fasi della Grande Guerra, si impegnò poi nella propaganda di guerra e negli spettacoli per le truppe al fronte. Dopo l’occupazione nazista nel 1940 Genval entrò nella Resistenza. Arrestato dalla Gestapo nel 1942, morì nel campo di concentramento di Dachau nel 1945.
Musica di Lucien Boyer (1876-1942), poeta, chansonnier, goguettier e compositore francese.
Nel repertorio di Damia (1889-1978), che però credo la incise solo nel 1933, all’apice della sua celebrità.

Non proprio una CCG (oltretutto l’autore era un patriota a tutto tondo) ma una descrizione potente e terribile della guerra di trincea nelle Fiandre, scritta probabilmente durante - o comunque con riferimento alla - battaglia dell’Yser combattuta all’inizio della Grande Guerra, nell’ottobre-novembre del 1914, quando l’attacco tedesco fu fermato solo grazie all’apertura delle chiuse marine di Nieuwpoort e alla procurata inondazione.
Un rien de lumière
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/12/2014 - 11:14

L’Anticléricale

Marius Réty
L’Anticléricale
[1865?]
Parole di Marius Réty (?)
Sull'aria dell'Internazionale
Dagli archivi della Fédération Nationale de la Libre Pensée.
Contre les erreurs séculaires,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/12/2014 - 09:25
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La révolte

La révolte
[1890]
Parole e musica di Xavier Privas, nome d’arte di Antoine Paul Taravel (1863-1927), chansonnier, poeta, goguettier e compositore francese.
La prima incisione dovrebbe essere del 1906.

Una canzone scritta col pensiero ed il cuore alla Comune di Parigi del 1871.
Quand, tel l’ouragan soudain déchaîné,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/12/2014 - 09:06
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Pass It on Down

Pass It on Down
We live in the land of plenty
(continua)
19/12/2014 - 02:53

Jeunesse

Jeunesse
Jeunesse

Chanson française – Jeunesse – René Louis Lafforgue – 1966
Paroles de Paul Vaillant-Couturier
Musique d'Arthur Honegger - 1937

1936, chansons de 1936… C'est ancien et c'est un genre qu'il vaudrait mieux définir comme Chansons du Front Populaire. Car des chansons françaises à cette époque-là, il y en avait beaucoup et de bonnes (Tout va très bien, Madame la marquise date de 1935 et Je Chante ou Y a de la Joie ! de 1937, toutes bien plus explosives que cette solennelle sonnerie.) et pour l'essentiel, elles seront très éloignées du « style » de celle-ci, qui reflète parfaitement la conception culturelle issue d'une mentalité de parti – en l'occurrence, le PCF – le parti communiste français : volontariste, patriotarde, magnifiant le travail… En un mot : pompiérisme.

Il y a là, en effet, un petit côté scout… Cette manière de circonvenir les enfants, de'embrigader la jeunesse…... (continua)
Nous sommes la jeunesse ardente
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 18/12/2014 - 16:14
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Première comparution de Louis Capet devant la Convention

Première comparution de Louis Capet devant la Convention
[1792]
Versi di Ladré, soldato della Rivoluzione e cantore di strada, l’autore del ben più famoso Ah ça ira!
Sull’aria della “chanson à boire” intitolata “Quand la mer Rouge apparût”, la cui melodia – asua volta – era basata sul canto natalizio "Allons Bergers partons tous".

Dicembre 1792. Luigi XVI compare per la prima volta davanti alla Convention nationale. Fino a quel momento i Girondini avevano resistito alle pressioni dei Montagnardi per mettere a processo il re, ma alla fine di novembre nella residenza delle Tuileries fu scoperto un archivio nascosto (il cosiddetto “Armoire de fer) dove era custodita tutta la corrispondenza e i documenti segreti del sovrano dai quali appariva non solo il doppio gioco di parecchi ministri ma anche il vasto disegno di corruzione messo in piedi da Luigi XVI. Giudicato colpevole da una larga maggioranza ma condannato a morte solo per un voto, il re fu ghigliottinato il 21 gennaio 1793.
Vous savez que je fus roi
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/12/2014 - 11:32
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Summer in Paradise

Summer in Paradise
Way back when well our master plan
(continua)
18/12/2014 - 05:36
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Topaz

Topaz
New cities by the sea
(continua)
18/12/2014 - 05:08
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Kiss Mother Nature Goodbye

Kiss Mother Nature Goodbye
The oil tankers poisoned the oceans
(continua)
18/12/2014 - 04:45
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La colpa è del Diavolo

La colpa è del Diavolo
[1974]
Parole e musica del Collettivo Víctor Jara
(Daniele Trambusti, Chiara Riondino, Massimo Fagioli, Gaja Gualtieri, Silvano Panichi, David Riondino).
Dall'album eponimo (il 1° del collettivo).

1974 COLLETTIVO VICTOR JARA (Circolo Ottobre COLP 03)
Brescia '74 / Ballata dei democratici / Per Giovanni Marini / Le Murate / La colpa è del Diavolo / Mi piaci Fanfani / Santa pazienza / La ballata dei militari / 7 colombe bianche (su una 600) / Gli eroi / Il dattilografo


CVJ

Il Collettivo Víctor Jara, 1974.
Il Collettivo Víctor Jara, 1974.



Via, via, estremisti, capelloni, zozzi!
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 18/12/2014 - 00:43
Percorsi: Il Diavolo

La romance du Maquis

anonimo
La romance du Maquis
[Tra il 1942 ed il 1944]
Canzone di anonimo autore francese, renitente al lavoro obbligatorio in Germania ed entrato nella Resistenza.
Sull’aria de “Romance de Paris”, canzone interpretata da Charles Trénet nel film omonimo diretto da Jean Boyer nel 1941.

Testo trovato su “Chants des maquisards et réfractaires”, raccolta edita dall’Association Nationale des Francs-tireurs et Partisans Français.
On les appelle les réfractaires,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/12/2014 - 16:06




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