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Prima del 2013-8-26

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Bella Ciao

anonimo
Bella Ciao
1c. La "Bella Ciao delle mondine" tradotta in ungherese da Ferenc Baranyi
1c. The "Bella Ciao of Riceweeders" translated in Hungarian by Ferenc Baranyi
Eljött a hajnal, ébredni kell már,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/8/2013 - 23:57
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Bella Ciao

anonimo
24a. Bella ciao (Versione polacca del Krakowski Chór Rewolucyjny "Coro Rivoluzionario di Cracovia")
24a. Bella ciao (Polish version by Krakowski Chór Rewolucyjny "Krakow Revolutionary Choir")


"Bella Ciao z tekstem w języku polskim, w wersji wykonywanej przez Krakowski Chór Rewolucyjny. Nie wiemy, kto jest autorem lub autorką tłumaczenia na język polski." - Czerwony Sztandar

“Bella Ciao” in polacco, nella versione eseguita dal Krakowski Chór Rewolucyjny. L’autore o autrice della versione è sconosciuto/a. Esistono video del KCR che canta la canzone, ma nell’originale italiano; nel video sotto, invece, la versione polacca viene eseguita da Paula Marcinkowska, che naturalmente riporta il testo con le forme verbali al femminile (p.es. zbudziłam al posto di zbudziłem ecc.)



Nel video che segue, invece, Paolla Sofia canta la versione mantendendo le forme verbali al maschile (e facendo riferimento alla "Casa di Carta"):



La versione appare come quella polacca "standard". [RV]
Pewnego ranka, gdy się zbudziłem,
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 26/8/2013 - 20:21
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Bella Ciao

anonimo
Bella Ciao
12b. Bella csaó, o Reggelre kelve (Versione ungherese di Ferenc Baranyi)
12b. Bella csaó, or Reggelre kelve (Hungarian version by Ferenc Baranyi)


Come la versione della “Bella Ciao delle Mondine” (e come quella di Gorizia, tu sei maledetta), è ripresa da una pagina di traduzioni varie di Ferenc Baranyi. Non risulta essere mai stata cantata e men che mai incisa, ma è una traduzione d'arte pienamente cantabile. Piuttosto curiosamente, Ferenc Baranyi ritiene che la canzone sia di origine toscana: che sia stato a conoscenza di Renato Salvatori? Le due versioni ungheresi risalgono comunque al 2000.

Like the version of “Bella Ciao of Riceweeders” (and that of Gorizia, tu sei maledetta), this version is reproduced from a miscellaneous page of translations by Ferenc Baranyi. This version does not appear to have been sung or recorded, but it is an artistic and fully singable translation. Curiously enough, Ferenc Baranyi states the song comes from Tuscany: did he know Renato Salvatori? Both Hungarian versions are from 2000. [RV]
Reggelre kelve a völgybe néztem,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/8/2013 - 19:08
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La Lega (Sebben che siamo donne)

anonimo
La Lega (Sebben che siamo donne)
Ferenc Baranyi magyar fordítása
BÁR NŐK VAGYUNK...
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/8/2013 - 19:00
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Fuoco e mitragliatrici e Valzer dei disertori

anonimo
Fuoco e mitragliatrici <i>e</i> Valzer dei disertori
Magyar fordítás a blogról A Nagy Háború írásban és képben

L'articolo di Natasa Gajdarova Két dal a Doberdóról (Due canzoni su Doberdò) contiene anche una traduzione ungherese di Fuoco e mitragliatrici, che qui si riporta. [RV]
TŰZ ÉS GÉPPUSKÁK
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/8/2013 - 18:42

Que le sang retombe sur vous

Que le sang retombe sur vous
‎[1910]‎
Versi di gaston Couté pubblicati sul settimanale socialista e antimilitarista “La Guerre Sociale”, ‎fondato nel 1906 e diretta da Gustave Hervé (1871-1944, personaggio contradditorio che fu prima ‎socialista rivoluzionario, poi nazionalista interventista e infine simpatizzante nazifascista).‎
Sull’aria di “Le Midi bouge”, canzone militare rislaente alla guerra franco-prussiana del 1870.‎
Nella raccolta “La chanson d'un gâs qu'a mal tourné”, le opere complete di Gaston Couté pubblicate ‎in cinque volumi dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedite nel 2013 dalle ‎edizioni “La Matière Noire” (“Que le sang retombe sur vous” si trova nel quarto volume).‎

Canzone dedicata a Jean-Jacques Liabeuf (1886-1910), calzolaio con alcuni piccoli precedenti per ‎furto contro il quale la polizia di Parigi si accanì con particolare attenzione. Dopo diversi brevi ‎soggiorni... (continua)
Voilà que Liabeuf dit
(continua)
inviata da Bernart 26/8/2013 - 16:55
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Chanson de moisson

Chanson de moisson
‎[1899]‎
Versi di Gaston Couté pubblicati sul settimanale anarchico “Le Libertaire” fondato a Parigi da ‎Sébastien Faure.‎
Nella raccolta “La chanson d'un gâs qu'a mal tourné”, le opere complete di Gaston Couté pubblicate ‎in cinque volumi dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedite nel 2013 dalle ‎edizioni “La Matière Noire” (“Chanson de moisson” si trova nel quarto volume).‎



Canto in cui i mietitori dalle braccia cotte dal sole pensano, nel gesto del falciare il grano, ai propri ‎padroni sfruttatori… E tra le messi i papaveri sembrano delle bandiere rosse che si muovono al ‎vento della rivolta….‎
Sous l'aube qui blanchit leurs fronts
(continua)
inviata da Bernart 26/8/2013 - 16:01

Hélas ! quelle douleur‎

Hélas ! quelle douleur‎
‎[1911]‎
Scritta da Gaston Couté pochi giorni prima di morire.‎
Pubblicata sulla rivista “La Guerre Sociale”, fondata nel 1906 e diretta da Gustave Hervé (1871-‎‎1944, personaggio contradditorio che fu prima socialista rivoluzionario e poi simpatizzante ‎nazifascista).‎
Nella raccolta “La chanson d'un gâs qu'a mal tourné”, le opere complete di Gaston Couté pubblicate ‎in cinque volumi dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedite nel 2013 dalle ‎edizioni “La Matière Noire” (“Hélas ! quelle douleur” si trova nel quarto volume).‎

La sua ultima canzone il grande poeta e cantautore libertario la dedicò ad alcuni “flic” che nel ‎reprimere una manifestazione operaia indetta in occasione del 1° Maggio “caddero, vittime del ‎dovere”…‎
Su “La Guerre Sociale” (numero del 17 maggio 1911) il testo della canzone era accompagnato dalla ‎seguente nota esplicativa:‎
‎“Faralicq,... (continua)
Hélas ! quelle douleur
(continua)
inviata da Bernart 26/8/2013 - 14:13

Marche des gardes civiques

Marche des gardes civiques
Versi di Gaston Couté e Seider (?)‎
Musica di Alcib Mario, pianista (lo stesso di Gloire à Rousset)‎
Nella raccolta intitolata “La chanson d'un gâs qu'a mal tourné”, le opere complete di Gaston Couté ‎pubblicate in cinque volumi dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedite nel ‎‎2013 dalle edizioni “La Matière Noire” (La “Marche des gardes civiques” si trova nel secondo ‎volume).‎

‎“Ogni domenica il bravo brussellese, per il re e per la patria, assume delle sembianze militaresche. ‎Tutti i cittadini di Moolenbeck [Molenbeek-Saint-Jean, nella regione Bruxelles-Capitale, ndr], dal ‎panettiere al farmacista, scendono sul piede di guerra… Allora bisogna vederli passare così ‎combinati, canticchiando tutti compresi questo piccolo ritornello: Maledizione! ‎‎[“Godfordom”, da “God verdoeme”… credo sia neerlandese. In fiammingo si usa anche “God ‎verdomme de nonn de Djeu!”,... (continua)
Chaqu’Dimanch' le bon Bruxellois
(continua)
inviata da Bernart 26/8/2013 - 13:24
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Les taureaux

Les taureaux
‎[1899]‎
Nella raccolta intitolata “La chanson d'un gâs qu'a mal tourné”, le opere complete di Gaston Couté ‎pubblicate in cinque volumi dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedite nel ‎‎2013 dalle edizioni “La Matière Noire” (“Les taureaux” si trova nel quarto volume).‎

Bourgeois! nous sommes des taureaux
(continua)
inviata da Bernart 26/8/2013 - 11:44
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I Have A Dream

I Have A Dream
Martin Luther King: I Have a Dream

di Alessandro Portelli
25 agosto 2013

Cinquant’anni fa, 250.000 persone si raccolsero a Washington in una grande manifestazione “for jobs and freedom” – per il lavoro e la libertà, organizzata da Philip A. Randolph, storico sindacalista militante nero e da Bayard Rusting, pacifista nero, gay, in odore di comunismo. Intervennero sindacalisti , leader religiosi, protagonisti dei movimenti, artisti. Il tutto culminò con lo storico discorso di Martin Luther King, e la sua celebre perorazione: “Ho un sogno…” Sono parole memorabili e in un certo senso sfortunate perché la loro eloquenza ha finito quasi per farci dimenticare le centinaia di migliaia di persone senza le quali quel discorso sarebbe rimasto solo un grande esercizio di retorica, e ridurre questa realtà di massa all’icona di una persona sola. E, riciclata e avvilita in tanti modi (dal caffè Kimbo... (continua)
26/8/2013 - 10:28
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Kimegyek a doberdói harctérre

András Széles
Kimegyek a doberdói harctérre
Il testo a suo tempo inviato dall'amico Tamás Sajó (che salutiamo se ci legge) era incompleto: mancavano infatti due delle quattro strofe. Sono state recuperate dall'importante blog A Nagy Háború írásban és képben (La Grande Guerra in documenti e immagini) e sottoposte a traduzione italiana e inglese integrativa.
Riccardo Venturi 25/8/2013 - 13:10
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Sexologie

Sexologie
SESSUOLOGIA
(continua)
25/8/2013 - 00:17
Libertà mi fa schifo se alleva miseria di Cesare Basile: una canzone bellissima e necessaria per ribadire ancora una volta NO MUOS, no alle basi militari.
Lorenzo Masetti 24/8/2013 - 22:31
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Les chevaliers Cathares

Les chevaliers Cathares
24 agosto 2013
I CAVALIERI CATARI
(continua)
24/8/2013 - 19:08
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Ja nus hons pris

Ja nus hons pris
Ja nu[n]s hons pris nell'esecuzione dell'Ensemble Modo Antiquo.
Direttore: Federico Maria Sardelli
Voce principale: Ugo Gallasso
Controcanto: Bettina Hoffmann




E' la versione nella quale ho conosciuto questo canto e sono veramente lieto di averla ritrovata finalmente su YouTube. Se qualcuno ama la musica medievale autentica, gli consiglio di ascoltarla bene anche perché i Modo Antiquo hanno rispettato alla lettera l'antica notazione originale di Riccardo Cuor di Leone (autografa). Un capolavoro. [RV]
Riccardo Venturi 24/8/2013 - 17:35
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Les chevaliers Cathares

Les chevaliers Cathares
Mi chiedo quante migliaia di tesori nascosti nasconda oramai questo sito. Oggi, spinto dalla Notte di San Bartolomeo, mi sono messo a ricercare anche canzoni sui Catari, e mi sono accorto che questo capolavoro di Francis Cabrel, a suo tempo spedito da Alessandro, non era stato nemmeno mai inserito nel percorso Cataro. Ma non ne faccio una colpa a nessuno, oramai questo sito avrebbe bisogno di un ufficio redazionale in piena regola per starci dietro a dovere. Si fa quel che si può in una decina di scalzi e gnudi; ma, forse, proprio questo gli dà il suo carattere davvero unico. Intanto mi dedico a rifare la pagina, compresa l'introduzione.
Riccardo Venturi 24/8/2013 - 16:37
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La nuit de la Saint-Barthélemy

La nuit de la Saint-Barthélemy
[1994]
Original Soundtrack from the motion picture La reine Margot
Colonna sonora originale del film La regina Margot
Lead Vocal: Zdravko Čolić
Canto principale: Zdravko Čolić



La reine Margot
La regina Margot



La Regina Margot (La Reine Margot) è un film del 1994, diretto da Patrice Chéreau e basato sull'omonimo romanzo di Alexandre Dumas padre. Il film, una coproduzione franco-italo-tedesca sostenuta dal "fondo Eurimages" del Consiglio d'Europa, vinse il Premio della giuria al 47º Festival di Cannes, durante il quale fu presentato, e fu candidato agli Oscar per i migliori costumi. Virna Lisi, per l'interpretazione di Caterina de' Medici, ottenne il premio per la miglior attrice a Cannes, il Nastro d'argento e una nomination come miglior attrice nella 40ª edizione del David di Donatello. Ben 5, infine, le nomination ai César: migliore attrice, migliore attrice non protagonista,... (continua)
Canto Nero
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 24/8/2013 - 14:51
Il 13 agosto 1961, 52 anni fa, veniva tirato su il Muro di Berlino. Abbiamo quindi pensato di tornare a farci un giro, assieme alla vecchia comunista Nonna Meume, e passando per la Berlino Est del '68, dalla Chausseestraße dove, al numero 131, era confinato il "nipote prediletto", vale a dire Wolf Biermann. Un album fondamentale e storico, tradotto integralmente.
Riccardo Venturi 24/8/2013 - 13:10
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Muos Muos Muos

Muos Muos Muos
Nonò Salamone & Roy Paci
Mous mous mous
(continua)
inviata da adriana 24/8/2013 - 10:02
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Pieśń o szczęściu

Pieśń o szczęściu
Testo: Krzysztof Kamil Baczyński - i frammenti dal poema "Szczęśliwe drogi"
Musica: Czesław Mozil

La canzone dal singolo di promozione del film "Baczyński" [2013] nella regia di Kordian Piwowarski. Viene eseguita da Mela Koteluk, Czesław Mozil e il gruppo "Czesław śpiewa"
Dziś rano cały świat kupiłem
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 23/8/2013 - 20:25
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Wiersze wojenne

Wiersze wojenne
La canzone dall'album di Ewa Demarczyk "Ewa Demarczyk śpiewa piosenki Zygmunta Koniecznego" ("Ewa Demarczyk canta le canzoni di Zygmunt Konieczny") [1967]

Testo: i frammenti provienienti delle poesie di Krzysztof Kamil Baczyński: "Niebo złote ci otworzę…", "Pioseneczka",
"Gdy za powietrza zasłoną…" e "Z lasu", scelti e messi insieme
da Zygmunt Konieczny nell'interpretazione di Ewa Demarczyk
Musica: Zygmunt Konieczny
Niebo złote ci otworzę,
(continua)
inviata da Krzysztof Wrona 23/8/2013 - 19:52
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Il tutto è falso

Il tutto è falso
[anteriore al 2003]
Scritta da Giorgio Gaber e Sandro Luporini
Written by Giorgio Gaber and Sandro Luporini
Album: Io non mi sento italiano

Scrivevano talmente tutto insieme, Giorgio Gaber e Sandro Luporini, che alla fine manco più li si distingueva; nella foto sopra, ditemi un po', se vi riesce, chi dei due è Gaber e chi Luporini visto che non sono in piedi (Sandro Luporini, in gioventù nazionale italiano di pallacanestro, è alto quasi due metri). Canzone straordinariamente bella, e da maneggiare con estrema cura. Scritta poco prima della morte di Gaber e pubblicata nell'album postumo "Io non mi sento italiano", è a mio parere una delle cose più distruttive scritte in lingua italiana; qualcosa che non sembra lasciare la benché minima speranza. Per questo, da alcuni, è stata vista come un insopportabile inno al nichilismo più totale. Di converso, nel dire che tutto ciò che il mondo offre... (continua)
Questo mondo
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/8/2013 - 17:33
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Różne rozmowy z życiem

Różne rozmowy z życiem
Testo: Bogdan Olewicz
Musica: Zbigniew Hołdys
L'album "I Ching"[1984]
Jak strach na wróble
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 23/8/2013 - 01:12
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Απλά μαθήματα πολιτικής οικονομίας

Απλά μαθήματα πολιτικής οικονομίας
Caro Gian Pier, certamente le riascoltero', ma volevo solamente esprimere il mio parere sugli arrangamenti di allora. CCG mi hanno sedotto qualche tempo fa propio per un'attenzione all'armonia che riesce coniugare le parole con la musica (LA CANZONE) e gioisco immensamente perche' vedo(sento) che quest'intento continua ad essere vivo e si sviluppa. Il mio commento precedente non toglie niente alla mia ammirazione per il testo che l'hai tradotto e la mia stima per chi sa tradurre un testo cosi' da un lingua ad altra. Salutoni. Krzysiek
Krzysiek Wrona 23/8/2013 - 00:12
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J'etais là

J'etais là
Album: "Totem" (2007)

In questo brano Zazie fa allusione a numerosi fatti sociali storici e politici per i quali ha fatto poco o niente. Un'efficace denuncia dell'indifferenza ma anche dell'impotenza della gente comune di fronte alle troppe cose orribili che succedono nel mondo.
J'étais là tu vois, lui à côté de moi
(continua)
22/8/2013 - 22:45
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Wojna grubych z chudymi

Wojna grubych z chudymi
Testo: Bogdan Olewicz
Musica: Zbigniew Hołdys
Dal doppio album "I ching"[1984]

Alla registrazione hanno partecipato i musicisti:
Zbigniew Hołdys, Andrzej Nowicki, Piotr Szkudelski, Andrzej Urny, Andrzej Nowak, Janusz Niekrasz, Wojciech Waglewski, Wojciech Morawski, Jerzy Kawalec, Tadeusz Trzciński, Paweł Markowski, Martyna Jakubowicz, Joanna Posmyk, Mirosław Rzepa e Andrzej Kleszczewski.
Nienawiści tyle jest
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 22/8/2013 - 21:27
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Contro

Contro
Chanson italienne – Contro - Nomadi – 1993

Les instincts bestiaux de l'homme ont semé tristesse, mort, douleur et même un peu d'accoutumance.
Mais le courage et la dignité de celui qui ne se rend pas, se rebelle et va à contre-courant existent encore .
« Contre » : c'est l'envie de lutter, l'envie de changer.
CONTRE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 22/8/2013 - 20:49
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Cogne en nous le même sang

Cogne en nous le même sang
‎[1969]‎
Parole e musica di Dominique Grange.‎
Lato B del singolo “(Nous sommes) Les Nouveaux Partisans”‎

Canzone decisamente bruttarella (e la Grange era pure bella stonatella, a mio modesto avviso) ma pur ‎sempre una testimonianza dell’epoca…‎
Je sais que nous pensons de même
(continua)
inviata da Bernart 22/8/2013 - 15:06
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La corde

La corde
‎[2006]‎
Parole di Céline Caussimon, figlia di Jean-Roger Caussimon.‎
Musica di Gérard Pierron.‎
Nel disco della Caussimon intitolato “Le moral des ménages” pubblicato nel 2007.‎
Il brano si trova anche interpretato da Gérard Pierron nel suo disco intitolato “Plein chant” (2006), ‎con i gruppi Djal e Kordevan.‎




Non è la ruota ma la corda la più importante, e terribile, invenzione dell’essere umano…‎
On dit que l´Homme a inventé la roue
(continua)
inviata da Bernart 22/8/2013 - 13:46
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La mer noire

La mer noire
‎[1979]‎
Parole e musica di Léo Ferré
Nel disco intitolato “La violence et l'ennui” pubblicato nel 1980.‎

“Je préfère le drapeau noir à la marée en robe noire…”

Una canzone scritta probabilmente in seguito al grave disastro dell’Amoco-Cadiz, una ‎superpetroliera, all’epoca affittata dalla compagnia petrolifera americana Standard Oil, che il 16 ‎marzo 1978 si incagliò al largo delle coste bretoni, riversando in mare circo 230.000 tonnellate di ‎idrocarburi. Quello dell’Amoco-Cadiz è è annoverato come uno dei maggiori disastri ambientali di ‎tutti i tempi, il più grave in assoluto per quanto riguarda gli effetti devastanti sulla fauna marina.‎
Un altro fatto inquietante è che l’Amoco-Cadiz aveva diverse navi gemelle, tutte finite malamente: ‎la Maria Alejandra, che esplose nel marzo del 1980 al largo della Mauritania, la Mycene, che ‎esplose nell’aprile dello stesso anno di fronte alle coste della Sierra Leone, e la Haven, che nel 1991 ‎affondò di fronte alle nostre coste in Liguria, al largo di Arenzano.‎

Je préfère le drapeau noir
(continua)
inviata da Bernart 22/8/2013 - 13:18
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La tête de mort

La tête de mort
‎[1899]‎
Versi di Gaston Couté pubblicati il 15 novembre 1899 sul giornale anarchico parigino “Le ‎Libertaire”, diretto da Sébastien Faure‎
Musica di Gérard Perron, che alla canzoni di Couté ha dedicato diversi suoi lavori, tra ‎cui un intero album intitolato “En revenant du bal” pubblicato nel 1997.‎
Nell’ultima strofa, i quattro ultimi versi hanno una versione alternativa (indicata tra parentesi).‎

Canzone dedicata al tema della morte come suprema forza egualitaria, così come in ‎‎Le déraillement.‎

Un giorno, girando la terra in un campo nei pressi di un cimitero, Gaston Couté trovò un teschio. ‎Chissà di chi era “quella cosa che un tempo era stata umana”? Forse di una bella donna per cui il ‎poeta avrebbe fatto follie? Forse di un ricco e grasso signore che lo avrebbe sfruttato? Forse di un ‎generale che lo avrebbe condotto alla morte in battaglia per appagare la sua brama di sangue... (continua)
Un jour, en retournant la terre
(continua)
inviata da Bernart 22/8/2013 - 11:56
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La Paysanne

La Paysanne
‎[intorno al 1900]‎
Messa in musica da Gérard Pierron nel suo disco intitolato “Dame!” del 1983.‎
In seguito proposta anche dal gruppo “Le P'tit Crème” nel loro disco intitolato “A l'auberge de la ‎route” del 1997.‎


Paysans dont la simple histoire
(continua)
inviata da Bernart 22/8/2013 - 11:10
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Gaston Couté: Le déraillement

Gaston Couté: Le déraillement
‎[intorno al 1900]‎
Poesia di Gaston Couté messa in musica da Gérard Pierron nel suo disco intitolato “La chanson du repêché” del ‎‎1981-‎
In seguito proposta anche dal gruppo “Le P'tit Crème” nel loro disco intitolato “A l'auberge de la ‎route” del 1997.‎




Un “pauvre peineux”, un misero bracciante, sta viaggiando in terza classe, seduto in un vagone ‎pidocchioso… Sullo stesso treno, ma in prima classe, un riccastro se ne sta col culo su di un bel ‎sedile di seta e velluto confortevole… All’improvviso il treno deraglia ed i due malcapitati ‎rimangono uccisi fra le lamiere contorte delle rispettive carrozze… Vengono rinvenuti due torsi ‎straziati, senza testa, senza arti: quale il corpo del bracciante, e quale quello del ricco signore?‎
Un peineux avait pris eun' foués
(continua)
inviata da Bernart 22/8/2013 - 10:48
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Complainte des ramasseux d'morts

Complainte des ramasseux d'morts
‎[intorno al 1900]‎
Messa in musica da Gérard Pierron nel suo disco intitolato “En revenant du bal”, ‎interamente dedicato a Gaston Couté, ed in quello con Marc Robine (1950-2003, giornalista, ‎cantante e musicista francese) inciso nella serie “Poetes & Chansons”.‎
In seguito proposta anche dal gruppo “Entre 2 caisses”.‎

‎‎


Utilisant les mots simples les plus humbles, dans la langue de chez lui, pour évoquer les malheurs ‎de la guerre (ici, celle de 1870), Gaston Couté a écrit une complainte poignante d’humanité : de ‎jeunes vies brisées, des familles orphelines, des hommes condamnés à n’être que de la chair à ‎canon, des corps dont on se débarrasse à la hâte dans des fosses improvisées, en réquisitionnant la ‎population pour exécuter cette triste et pénible besogne. Ce magnifique poème pacifiste rejoint par ‎son intensité Le dormeur du val, qu’Arthur Rimbaud écrivit à la même époque.... (continua)
Cheu nous, le lend'main d'la bataille,
(continua)
inviata da Bernart 22/8/2013 - 10:17
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君死にたもうこと勿れ [Prithee Do Not Die]

君死にたもうこと勿れ [Prithee Do Not Die]
(Dalla versione inglese)
22 agosto 2013
TI PREGO, NON MORIRE
(continua)
22/8/2013 - 10:09
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Le gâs qu'a perdu l'esprit

Le gâs qu'a perdu l'esprit
‎[1900]‎
Parole di Gaston Couté
Musica originale di Eugène Poncin. Nel 1977 fu proposta con un nuovo arrangiamento da ‎‎Gérard Pierron, che alla canzoni di Couté ha dedicato un intero album intitolato “En ‎revenant du bal”.‎
La prima incisione è del 1903 ad opera del cantante Félix Mayol (1872-1941).‎


‎“[…] Ed ecco qui voi, bel militare, con la vostra spada al fianco… Spezzatela, buttatela a fiume! ‎Oppure datela a me che ne farò la punta di un aratro! Tanto moriremo tutti comunque, anche senza ‎che ci uccidiate!”‎
Par chez nous, dans la vieille lande
(continua)
inviata da Bernart 22/8/2013 - 09:31
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Obi-Wan Kenobi (Jedi Old School)‎

Obi-Wan Kenobi (Jedi Old School)‎
‎[1999]‎
Dal demo intitolato “Harry Bunch Goes To Heaven”‎



Un’altra illuminante – al pari di Per un’estinzione umana eco-sostenibile – canzone dei Laghetto: la ribellione, la resistenza sono ‎solo chimere, alternative già previste e controllate dal Sistema imperiale…‎

No, così non va‎
(continua)
inviata da Bernart 22/8/2013 - 09:01
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Alger pleure

Alger pleure
2013
Protest song
J'ai l'sang mêlé, un peu colon un peu colonisé
(continua)
inviata da DoNQuijote82 22/8/2013 - 00:04
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Je suis un homme

Je suis un homme
Album: Totem (2007)
Je suis un homme de Cro-Magnon
(continua)
22/8/2013 - 00:02




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