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Ci si rivedrà

Ci si rivedrà
BRUCIA COMPAGNO BRUCIA
di Ivan Della Mea
da Il Manifesto del 12 giugno 2009

Cialtroni presuntuosi autoreferenti mentecatti retorici e pletorici recitanti di grandi parole intelligentissime che vi arrotondano il labbruccio nell'affettata pronunzia e vi allargano i buchi del naso a frogia cavallina per comunicare la potenza del vostro dire e gli occhi che se la tirano a specchio di una cultura altissima profusa con grande intelligenza e non conta un cazzo che nulla sappiate del lavoro, ne fate un'astrazione impreziosita dal suffisso «oro» e del prefisso «lav» non potrebbe fregarvene di meno. Ma volete essere di sinistra, di più, vorreste essere la sinistra e nonostante alcuni di voi abbiano alle spalle più disastri che meriti ancora vi vivete come dirigenti, diri senza genti, e impapocchiate di qui e rompete di là forti del vostro protagonismo e presenzialismo e animati dalla sottile foia... (continua)
CCG/AWS Staff 14/6/2009 - 19:07
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Io so che un giorno

Io so che un giorno
CIAO IVAN

Comunicato stampa dell'/Istituto Ernesto de Martino e del Circolo Gianni Bosio.
Canzoni Contro la Guerra/Antiwar Songs si unisce sentitamente.

Questa notte intorno alle 1.30 è morto improvvisamente Ivan Della Mea, all’Ospedale San Paolo di Milano dove era stato ricoverato d’urgenza dopo un malore. Aveva 68 anni, era nato a Torre Alta di Lucca nel 1940.

Viveva a Milano con la sua compagna Clara Longhini e aveva due figli, Sara e Pietro. Da tempo aveva problemi di salute. Impossibile dire nelle poche righe di un comunicato la vita e la storia di Ivan Della Mea. Forse basta solo ricordare quello che aveva fatto in questo ultimo scorcio di vita: aveva ideato una ricerca con l’ARCI di Firenze sulla storia della case del popolo; il 25 aprile aveva suonato per la Festa della Liberazione a Fosdinovo (Carrara) dai compagni degli Archivi della Resistenza; era stato a Sesto Fiorentino... (continua)
CCG/AWS Staff 14/6/2009 - 18:14

A zent'anni li padroni

anonimo
bella ma non è gallurese bensì nella sua variante sassarese.
zi 'idimmu
ninaldu 14/6/2009 - 17:03
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Ballata per Ciriaco Saldutto

Ballata per Ciriaco Saldutto
....non per fare il pedante che va a cercare il pelo nell'uovo (...anche se in realtà sono un pedante che va a cercare il pelo nell'uovo), ma in realtà il fatto di cronaca relativo a Ciriaco Saldutto avvenne nel 1972, a giugno, e non nel 1963. Della Mea scrisse la canzone dopo pochi giorni, tant'è che il 33 giri uscì dopo l'estate. Saluti, Vito Vita
Vito Vita 14/6/2009 - 14:57
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O cara moglie

O cara moglie
Il folk italiano piange la scomparsa di Ivan Della Mea

Deceduto a Milano uno dei più grandi interpreti della canzone popolare e di protesta. Dal 1996 dirigeva l’Istituto Ernesto De Martino di Sesto Fiorentino. Nelle sue canzoni le ribellioni e le lotte sociali degli ultimi 50 anni.

Si è spento all'età di 69 anni, all'ospedale San Paolo di Milano, il cantautore, poeta, scrittore e grande appassionato di culture popolari Ivan Della Mea.

Nato a Lucca, ma presto trasferitosi nel capoluogo lombardo, Della Mea è stato, insieme a Gianni Bosio, tra i fondatori del Nuovo Canzoniere Italiano, con cui ha portato avanti negli anni un’intensa attività di spettacoli, dischi, ma anche di ricerca. Le sue prime incisioni fanno parte del disco “Canti e inni socialisti”, prodotto nel 1962 per il 70° anniversario della fondazione del Partito Socialista Italiano.

La sua produzione discografica si articola... (continua)
CCG/AWS Staff 14/6/2009 - 13:52
Ivan Della Mea è morto. E da oggi siamo un po' meno liberi, oltre che un po' più soli. Abbiamo un po' più male all'orologio. Un grande della canzone popolare e d'autore, che vogliamo ricordare anche come un amico e un compagno di questo sito. Ciao, Ivan, ti vogliamo bene.
Riccardo Venturi 14/6/2009 - 13:43

Matinées d'octobre

Matinées d'octobre
Canzone léviane – Matinées d'octobre – Marco Valdo M.I. – 2009

Cycle du Cahier ligné – 23

Matinées d'octobre est la vingt-troisième chanson du Cycle du Cahier ligné.

La prison, quelle qu'elle soit, est lieu d'enfermement et de l'être et du cœur et du souffle et de l'esprit.
Seuls, souvent, les songes permettent de s'en échapper en de délicieux instants hors du lieu et hors du temps.

Le voyage en Onirie est voyage de résistance; dans la montagne des rêve, les escouades noires sont balayées par les fleurs des partisans.

«O bella ciao, o bella ciao, o bella ciao ciao ciao  E le genti che passeranno - Mi diranno: che bel fior - È questo il fiore del partigiano... »

« O bella ciao, o bella ciao, o bella ciao ciao ciao
Et les gens qui passeront
Me diront « Quelle belle fleur ! »
C'est la fleur du partisan …. »

Icare se brûle les ailes au soleil, mais il échappe à ses bourreaux.

Charles... (continua)
De quoi étions-nous en train de rêver ?
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 14/6/2009 - 11:08
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No War

No War
Se c'è babaman solo dance per le peep unani, uragano baba-b
(continua)
inviata da beatrice baldacci 13/6/2009 - 20:50
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Γεννήθηκα

Γεννήθηκα
Riccardo ha scelto una canzone straordinariamente bella e, come benissimo dice, densa. E l'ha commentata e tradotta con la stessa λαχτάρα, il trasporto che anch'io riservo alle canzoni del compiantissimo Nikos Xylouris. Compianto sì, ma sempre vivo non solo nelle interpretazioni conservate dai dischi, ma anche nell'eredità lasciata alla sua γενιά, la stirpe "xylourika": Yannis, Yorghis, Eleftheria, Niki, cha hanno preso, per Creta, per la Grecia e per tutti noi il suo scitale. Una cosa, nella traduzione di Riccardo, mi ha colpito: il suo modo, assai più ampio di quello che prima d'ora io intendevo, di dare significato a σπόρα. Io ci vedevo solo lo sparpagliarsi della semente, questo atto della vita contadina che è atto di vita tout- court, ma che io circoscrivevo all'emigrazione, stigma storico dell'Ellenismo. E invece qui, in questa traduzione e in questo commento, colgo qualcosa di più... (continua)
Gian Piero Testa 13/6/2009 - 19:25
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Il lavoro per il pane

Il lavoro per il pane
Grazie agli amici della Casa della Legalità e della Cultura di Genova, che hanno scelto questo canto di pace di laboriosità in Memoria di MASSIMILIANO CARBONE, 30 anni "un ragazzo di Locri".

www.massimilianocarbone.org
Liliana Esposito in Carbone 13/6/2009 - 18:25
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Madame Sitrì

Madame Sitrì
[2009]
Album: Per amor del cielo
Sogna l'anima in pena di inabissarsi
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 13/6/2009 - 06:46
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Help Save The Youth of America

Help Save The Youth of America
Una bella ed agghiacciante vignetta del cartoonist Mr. Fish su Truthdig, ripresa da Internazionale n.799 del giugno 2009.
Alessandro 12/6/2009 - 15:26
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Verso il terzo millennio

Verso il terzo millennio
Chanson italienne – Verso il terzo millennio – Giorgio Gaber – 2001

Faut-il commenter Gaber ? Giorgio Gaber ? Ou faut-il laisser la chanson faire son effet toute seule ?
Il y a des jours comme ça, où on se demande quoi.
Ce doit être la chanson elle-même qui se protège contre les commentaires... Et cette valse-hésitation est précisément son tango à «elle... Tu me dis, tu me dis... Et c'est assez épouvantable, finalement, ce que tu me dis...
Mais, tango, tango, c'est la vie.

Il y a des jours comme ça où la voix intérieure balance, balance...
Méditation.

C'est la vie.

Ainsi Parlait Marco Valdo M.I.
LE TROISIÈME MILLÉNAIRE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 12/6/2009 - 12:22
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The Story of Old Monroe

The Story of Old Monroe
[1962]
Testo di Malvina Reynolds e di Pete Seeger, che scrisse la maggior parte delle strofe.
La melodia è quella di “Poor Ellen Smith”, ballata popolare risalente all’800.

Testo trovato su Broadside Magazine n.5 del maggio 1962.



Questa canzone è parecchio lunga, anche perché incredibile è la storia che racconta.

Monroe, North Carolina, 1958. Fuzzy Simpson e Hanover Thompson, due bambini di colore rispettivamente di sette e nove anni stanno giocando con una bambina bianca, loro coetanea. Il gioco è quello del “bacio” (sarà stato tipo ”naso in su, naso in giù, dai un bacio a chi vuoi tu” o qualcosa del genere…). La bimba dà un bacetto sulla guancia ad Hanover e poi, birbantella, corre a dirlo alla madre…. I due bambini furono arrestati dallo sceriffo locale, processati per tentato stupro e violazione delle leggi segregazioniste e condannati a stare in riformatorio fino ai 21 anni di... (continua)
Gather 'round us you Americans,
(continua)
inviata da Alessandro 12/6/2009 - 12:13
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Lu pisce spada

Lu pisce spada
da bambina quando ascotavo questa canzone mi commuovevo e chiamavo il pisce maschio romeo ela pesce spada femmina giulietta
Lia 12/6/2009 - 10:44

The Wise Men

The Wise Men
[1962]

Testo trovato su Broadside Magazine n.4 dell'aprile 1962.
The wise men, the wise men, they do not know a thing;
(continua)
inviata da Alessandro 12/6/2009 - 10:32
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What Have They Done To The Rain?

What Have They Done To The Rain?
Forse bisognerebbe attribuirla direttamente alla Reynolds, anche perchè lei stessa la incise in “Malvina Reynolds Sings the Truth” (1967) e in lavori successivi, anche con titoli diversi, "Rain Song" e "Just a Little Rain"

Il testo originale compare su Broadside Magazine n.38 del gennaio 1964.
Alessandro 12/6/2009 - 10:25
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Give Ireland Back To The Irish

Give Ireland Back To The Irish
Sometimes known as "Irish Nationalist Song". It's often played at St. Patrick's Day parades and parties in America. It was banned by the BBC but it was a hit in the UK anyway, as well as several nations including the USA and of course the Republic of Ireland. Yet years later Paul was knighted...
12/6/2009 - 08:51
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The Cardinal

The Cardinal
"uccidere i comunisti in nome di Cristo".

Detto con la stessa logica e razionalita' di chi vuol "schiacciare l' infame"... inutile dire che
"l' infame" in questione sia Gesu' Cristo.

Spelmann ha luci ed ombre dietro di se. Ignorava che
comunismo e capitalismo nord americano sono due faccie
della stessa medaglia (Jalta docet)
Don Curzio Nitoglia 12/6/2009 - 00:58
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Avanti ragazzi di Budapest

Avanti ragazzi di Budapest
questa canzone l'avevo mandata anche io mesi fa..
è una canzone del fronte della gioventù di trieste.. quindi è monopolio assoluto di noi fascisti perchè da noi è stata scritta.. tutto qua.. comunque manca una parte.. dopo "e che tornerò a primavera" dice "compagni noi siam condannati \ sconfitta è la rivoluzione \ tra poco saremo bendati \ e messi davanti al plotone" e poi non dice "compagno riponi il fucile" ma "camerata riponi il fucile" ^_^

saluti!
Tommaso Di Michele 12/6/2009 - 00:26
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Devedesete

Devedesete
Mi permetto di aggiungere una traduzione che ho fatto tempo addietro, sempre in italiano.
ANNI 90
(continua)
inviata da Filip Stefanović 11/6/2009 - 18:06

The Tour of the Irish Fusiliers

The Tour of the Irish Fusiliers
[1964]
Testo trovato su Broadside Magazine n.52 del novembre 1964.


Finalmente, proprio qui sulle CCG/AWS, ecco una canzone che spezza una lancia (o un fucile) in favore dei militari, sempre maledetti e bistratti su queste pagine! Era ora! Viva gli eroici Irish Fusiliers!!!

Quell'anno c'era un tour della banda de "The Royal Innskilling Fusiliers, the Royal Ulster Rifles and the Royal Irish Fusiliers". Dopo un concerto in Oklahoma, i baldi ragazzoni non ci vedevano dalla fame e si fecero accompagnare dall'autista del loro pullman - un afroamericano - a mangiare in un buon locale. Un centinaio di soldati irlandesi affamati avrebbero dovuto fruttare un bel gruzzolo al fortunato gestore del ristorante... Ma il tizio era un razzista e si rifiutò di servire l'autista di colore... Così gli eroici fucilieri irlandesi lasciarono tutti i loro piatti fumanti sul tavolo e, ordinatamente e militarmente, uscirono tutti e 100 dal locale...
Ta-rum, ta-rum, the Irish Fusiliers,
(continua)
inviata da Alessandro 11/6/2009 - 14:45

Thirty-Three Dollars

Thirty-Three Dollars
[1966]
Testo trovato su Broadside Magazine n.79 del febbraio/marzo 1967.

33 dollari. Era l'ammontare dell'indennizzo che l'esercito statunitense riconosceva nel 1966 per ogni civile vietnamita "accidentalmente" ucciso nel corso di operazioni militari... Quanto costavano già allora i "danni collaterali"!
Bargain day in the battle zone,
(continua)
inviata da Alessandro 11/6/2009 - 14:21
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Singin' Jesus

[1964]
Album "Malvina Reynolds Sings the Truth" (1967)

Testo trovato su Broadside Magazine n.53 del dicembre 1964.
Let me tell you 'bout singin Jesus,
(continua)
inviata da Alessandro 11/6/2009 - 14:11

Ring Like a Bell

Ring Like a Bell
[1966]
Words by Malvina Reynolds
Music by Pete Seeger

Testo trovato su Broadside Magazine n.78 del gennaio 1967.
Oh, if I could ring like a bell!
(continua)
inviata da Alessandro 11/6/2009 - 13:59
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Power Plant Reggae

Power Plant Reggae
[1977]
Album "Mama Lion" (1980)

Testo trovato su Broadside Magazine n.141 del primo semestre 1979.
You can make steam in a boiler,
(continua)
inviata da Alessandro 11/6/2009 - 13:54
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The Man Says Jump

The Man Says Jump
[1965]
Testo pubblicato su “Broadside Magazine” n.68 del marzo 1968.
Well the man says jump,
(continua)
inviata da Alessandro 11/6/2009 - 13:39

The Little Generals

The Little Generals
Note:

- Secondo gli accordi stipulati nel corso della seconda conferenza di Ginevra (1961-1962) il Laos non avrebbe dovuto essere coinvolto nella guerra in Indocina. Governo ed esercito laotiani restarono di fatto neutrali, ma siccome la principale via di approvigionamento dell’esercito nord-vietnamita (il famoso “Cammino di Ho Chi Mihn”) passava in Laos, gli americani bombardarono a tappeto quell’area del paese.

- Holy Loch è una località sulla costa scozzese che fino al 1992 fu sede di una base per sottomarini nucleari americani. Tra il 1958 e il 1963 e poi tra il 1980 e il 1989 Holy Loch fu teatro di alcune fra le più importanto manifestazioni organizzate dallla CND, The Campaign for Nuclear Disarmament.

- Edward Teller (Budapest 1908 – Stanford 2003), fisico nucleare americano di origine ungherese, è riconosciuto come il padre della bomba all'idrogeno.
Alessandro 11/6/2009 - 13:25

Leave My Van Allen Belt Alone

Leave My Van Allen Belt Alone
[1962]
Testo trovato su Broadside Magazine n.6 del 1962.



Le “fasce di Van Allen” sono due enormi masse di particelle cariche che circondano il nostro pianeta, trattenute dal campo magnetico terrestre. I campi energetici generati da queste masse costituiscono un pericolo per i satelliti perché possono danneggiarne i pannelli solari, i circuiti integrati e i sensori. Oggi si pensa ad una soluzione del problema attraverso il dislocamento di “trappole” elettrostatiche per imprigionare gli elettroni che compongono queste masse e renderle così inoffensive… Ma tra la fine degli anni ’50 e l’inizio dei ‘60, in piena Guerra Fredda e relativa escalation atomica, e quando nemmeno si conosceva bene (anche se Hiroshima e Nagasaki la lasciavano chiaramente intuire) la pericolosità delle radiazioni nucleari sul medio e lungo periodo, gli scienziati militari di USA e URSS – assassini irresponsabili testediminkia... (continua)
The sky is full of hardware, it's shot up ev'ry day,
(continua)
inviata da Alessandro 11/6/2009 - 12:17
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Vietnam War

Vietnam War
Una delle canzoni registrate live a Huston tra il 1961 e il 1968, contenuta nella raccolta "Rainy Day in Houston" (Indigo UK, 2000).
Mama said Son, how can you be happy when your brother way over in Vietnam?
(continua)
inviata da Alessandro 11/6/2009 - 10:08
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Padreterno@aldilà.com

Padreterno@aldilà.com
[2005]

Album :Per fortuna c'è il Cavaliere
Aprendo sul pc la mia casella
(continua)
inviata da adriana 11/6/2009 - 10:08

La canzone della Michelin

La canzone della Michelin
Chanson italienne – La canzone della Michelin – Fausto Amodei – 1962

« Au printemps 1962, se déroulèrent à Turin deux longues grèves : une chez Lancia qui dura 25 jours et un chez Michelin qui durant environ deux mois. En raison de l'intransigeance de la partie patronale (surtout qu'un des deux poids lourds de Michelin, qui était filiale de la maison française, était un ex-officier qui avait pris part à la guerre d'Algérie), la grève fut déclarée au finish et, du côté des syndicats, une large solidarité de la part des citoyens fut demandée et obtenue. Dans le cadre de cette solidarité, fut organisé un spectacle aux Alliés pour recueillir des fonds pour soutenir la grève. Y participèrent gratuitement la fleur des artistes et chanteurs italiens (parmi lesquels Dario Fo). Pour l'occasion, je composai et je présentai cette chanson sur scène. » Fausto Amodei, "Cantacronache", Crel-Scriptorium... (continua)
LA CHANSON DE MICHELIN
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/6/2009 - 10:03
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War News Blues

War News Blues
La canzone fu registrata da Lightnin' Hopkins alla fine degli anni '40 o all'inizio dei '50. Non si riferisce ad una guerra in particolare, ma certamente o era iniziata la guerra in Corea o comunque si avvertiva già il tanfo della Guerra Fredda, sicché, appena usciti dalla Seconda guerra mondiale, già ci si preparava alla Terza...

Il brano è contenuto nel cd intitolato "Jake Head Boogie" (1999)
You may turn your radio on soon in the morning
(continua)
inviata da Alessandro 11/6/2009 - 09:59
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President Reagan

President Reagan
[1983]
Canzone registrata in Francia e inclusa nell'album "Walkin' The Road"

Dedicata al pagliaccio cowboy Ronald Reagan e alle sue maledette "reaganomics" che, durante i suoi due mandati (1981-1989), si abbatterono come una scure sulla parte più povera della popolazione statunitense.
Lord Lord I wonder how long
(continua)
inviata da Alessandro 11/6/2009 - 09:34
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Death Of Martin Luther King

[1968]
Composta e registrata a Parigi nell’aprile del 1968 da Champion Jack Dupree e l’amico Mickey Baker, che l’aveva seguito nel suo volontario esilio in Francia.
Il brano è contenuto nell’antologia “Champion Jack Dupree: Anthologie du Blues Vol. 1” (Vogue)

Sulle CCG/AWS molte sono le canzoni dedicate a Martin Luther King: Martin Luther King di Harry Belafonte, They Killed Him di Kris Kristofferson, Oh, Martin! di Richard Marot, Why? (The King of Love Is Dead) di Nina Simone e persino l’inedito Spiritual per Martin Luther King di un allora diciassettenne Rino Gaetano, solo per citarne alcune.
[Spoken] Well the world lost a good man
(continua)
inviata da Alessandro 11/6/2009 - 09:16

Angola Here I Come

Angola Here I Come
Registrata a Parigi nel 1971, contenuta nell’album del 1976 intitolato “Champion Jack Dupree:
Shakespeare Says”.



Una delle primissime canzoni scritte dal bluesman Champion Jack Dupree si intitola “Angola Blues” (1940), ma parla della famigerata prigione di Angola, in Louisiana. Questa canzone del 1971 parla invece della lotta di liberazione del popolo angolano dal colonialismo portoghese. Com’è noto, l’Angola, dopo 15 anni di guerra, ottenne l’indipendenza nel 1975, subito dopo l’incruenta “Rivoluzione dei garofani”, la primavera portoghese. Tuttavia, le due fazioni protagoniste della liberazione – l’MPLA, sostenuto dall’URSS, e l’UNITA sostenuta dagli USA – sprofondarono il paese in una sanguinosa guerra civile che è durata, con fasi alterne, fino al 2002.

Nella sua canzone Champion Jack Dupree non solo esaltava la lotta degli angolani ma salutava anche il “disinteressato” aiuto offerto... (continua)
I feel sorry for the people, way over in Angola today
(continua)
inviata da Alessandro 11/6/2009 - 08:51
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Business Goes On As Usual

Business Goes On As Usual
Alessandro 11/6/2009 - 08:37
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死んだ男の残したものは [All That The Man Left Behind When He Died]

死んだ男の残したものは [All That The Man Left Behind When He Died]
Offriamo alla causa della pace questa nostra traduzione integrale e fedele della canzone di Takemitsu e Tanikawa. Fateci sapere se vi è arrivata integralmente, nelle sei strofe di cui si compone.
Come dicevo nella scorsa comunicazione, esiste già da tempo una versione inglese che è stata anche interpretata e registrata, tra gli altri, dal controtenore francese Dominique Visse in un CD di canzoni di Takemitsu.

Miho Kamiya e Gianluca Nannetti.
Musica di Toru Takemitsu e poesia di Shuntarou Tanikawa.
L'UOMO CHE È MORTO HA LASCIATO
(continua)
inviata da gianluca Nannetti 11/6/2009 - 01:57
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Grândola vila morena

Grândola vila morena
Η ελληνική απόδοση από τον Ριχάρδο Βεντούρη, 11 Ιούνιου 2009


Αν υπάρχει ένα τραγούδι που έκανε την ιστορία στην αληθινή σημασία του λόγου, τότε είναι Grândola vila morena. Απόλυτως, ένα από τα τραγούδια τα πιο διάσημα στην ιστορία και σίγουρα το πιο δίασημο στην ιστορία της Πορτογαλίας.

Πράγματι, η αναμετάδοση του τραγουδιού αυτού από τον Δζοζέ Αφόνσο σημείωσε την αρχή της Επαναστάσεως των Γαρυφάλων, η οποία έβαλε τέλος στη φασιστική δικτατορία στη Πορτογαλία, που διαρκούσε από 50 χρόνια. Το τραγούδι μετεδόθη από Λίμιτε, το νυχτερινό μουσικό πρόγραμμα του Rádio Renascença ("Ράδιο Αναγέννηση", ενός καθολικού ραδιοσταθμού), στη μεσανύχτα του 25 Απριλίου 1974. 'Hταν η αρχή της Επαναστάσεως, που την είπαν “των γαρυφάλων” από τα λουλούδια που μια πλανόδια πωλήτρια προσέφερε στους αντιφασίστες στρατιωτικοί το πρωί της επανάστασης, στην πλατεία ντο Κουμέρσιο.

'Ενα τραγούδι που οι στρατιωτικοί... (continua)
ΓΚΡΑΝΤΟΛΑ ΑΡΑΠΟΠΟΛΗ
(continua)
11/6/2009 - 01:34
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Pietà l'è morta

Pietà l'è morta
La versione greca di Gian Piero Testa
Ελληνική απόδοση του Δζαν Πιέρο Τέστα

Nell'inviarci questa sua ennesima, e stupenda, versione greca, Gian Piero si è come schernito: dice di "averla fatta in un giorno solo, [...], con un "vocabolarietto del cavolo" e "traducendo il suo testo mentale". Ci fermiamo qui, perché se questi sono i risultati ottenuti con un "vocabolarietto del cavolo", immaginiamo cosa sia capace di fare Gian Piero con alla mano il "bestione" dell'Accademia Ateniese o anche con il semplice "Zanichellotto" della Edizioni Perugia... Insomma, noi la riportiamo così com'è, aggiungendo soltanto gli spiriti e gli accenti del sistema politonico (verso il quale, inutile negarlo, abbiamo molto affetto pur riconoscendo la semplificazione del monotonico). [CCG/AWS Staff]
ΕΛΕΟΣ ΕΧΑΘΗ
(continua)
inviata da Gian Piero Testa & CCG/AWS Staff 10/6/2009 - 23:54
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Bange blanke man

Bange blanke man
Carissima Andreina,

Prima di tutto grazie per il tuo intervento; come puoi vedere sulla pagina, ho tolto la mia traduzione sostituendola direttamente con la tua (e correggendo di conseguenza anche la versione inglese che avevo fatto a suo tempo: chiaramente si era "portata dietro" gli errori).

Pur essendo anche il sottoscritto un traduttore di mestiere, dovendo occuparmi in questo sito di un numero di lingue che viaggia sulla ventina, qualche errore scappa forzatamente. Mi ricordo di uno "mitico", quando tradussi l'inglese "Marine" con "marinaio", non essendomi accorto che indicava invece il "marine", insomma il singolare dei Marines :-)

E' sicuramente una grossa fortuna poter contare, prima o poi, su qualcuno come te che legge le canzoni tradotte su questo sito e vi interviene con la propria competenza. Uno degli scopi di questo sito è proprio quello di fornire la maggiore esattezza... (continua)
Riccardo Venturi 10/6/2009 - 22:12
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Buffalo Soldier

Buffalo Soldier
bob.......... come te nessuno mai
(Riccardo) 10/6/2009 - 21:04
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I Wonder When I'll Get To Be Called A Man

I Wonder When I'll Get To Be Called A Man
[1957]

Canzone scritta quando Broonzy aveva 53 anni ma registrata poco prima della morte, avvenuta nel 1958.
Il brano è contenuto nell'antologia intitolata "Trouble In Mind" (Smithsonian Folkways, 2000)
When I was born into this world, this is what happened to me
(continua)
inviata da Alessandro 10/6/2009 - 14:48
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Black, Brown and White

Black, Brown and White
La prima incisione del brano è contenuta in "Big Bill Blues" del 1951.

Una canzone contenuta nella raccolta "Trouble In Mind" (Smithsonian Folkways, 2000) e nella colonna sonora, curata da Martin Scorsese, del film di Mike Figgis "Red, White and Blues".

Fu interpretata anche da Pete Seeger e, durante il recente insediamento di Barak Obama, alcune strofe della canzone sono state pronunciate nel discorso inaugurale rivolto al neo-presidente degli USA da un vecchio leader del movimento per i diritti civili, il rev. Joseph Lowery.
This little song that I'm singin' about,
(continua)
inviata da Alessandro 10/6/2009 - 14:37

Shaking Hands (Soldier's Joy)

Shaking Hands (Soldier's Joy)
[1991]
Album “Arkansas Traveler”



Nell’album “Arkansas Traveler” la Shocked, avvalendosi di prestigiose collaborazioni come Taj Mahal, The Band e Uncle Tupelo, è andata alla riscoperta, e addirittura a riscrivere, alcune delle canzoni più celebri dell’american roots music.

Stando a quanto scrive Arnold Rypens nel suo “The Originals” (1996), “Soldier’s Joy”, di autore sconosciuto, è una canzone che risale al XVIII secolo. Il motivo, di origine irlandese, diffusosi durante la Guerra Civile americana, era anche noto come “The King's Head” (da cui il titolo alternativo della Shocked, “Shaking Hands”). La prima registrazione conosciuta di “Soldier’s Joy” è quella della Victor Military Band del 1915. Molti artisti l’hanno interpretata: Skillet Lickers (1931), Jimmy Driftwood (1957), Jerry Reed (1958), Hawkshaw Hawkins (1959), Nitty Gritty Dirty Band (1973) per finire con la versione originale... (continua)
Shaking hands and fingers that do tremble
(continua)
inviata da Alessandro 10/6/2009 - 11:10

Remodeling The Pentagon

Remodeling The Pentagon
[2003]
Dalla ristampa, con inediti, dell’album “Short Sharp Shocked” del 1988.
Come all ye citizens, gather around
(continua)
inviata da Alessandro 10/6/2009 - 09:53
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Ballad Of The Battle Of The Ballot and the Bullet - Part 1: Ugly Americans

Ballad Of The Battle Of The Ballot and the Bullet - Part 1: Ugly Americans
[2009]
Album “Soul of My Soul”

La singer-songwriter texana Karen Michelle Johnston, in arte Michelle Shocked, intende la sua professione come impegno politico. Si pensi all’album che l’ha resa nota in America e nel mondo, “Short Sharp Shocked” del 1988, la cui copertina – in un montaggio che plagia il 12” dallo stesso titolo dell’hardcore band inglese Chaos UK - ritrae la Shocked mentre viene arrestata durante una manifestazione da poliziotti in tenuta antisommossa… Si pensi a come nel 1992 la Shocked, dopo aver pubblicato con la Mercury Records l’album “Arkansas Traveler”, tornò alla produzione indipendente e lo mise nel culo alla potente major appellandosi semplicemente al 13mo emendamento, quello contro la schiavitù… Si pensi, soprattutto, al nome d’arte scelto, Michelle Shocked, che é un gioco di parole con l'espressione inglese shell shocked, usata per gli ex soldati che soffrono di... (continua)
I can see it's gonna be a long night
(continua)
inviata da Alessandro 10/6/2009 - 09:22
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Serve Yourself

Serve Yourself
"Questa canzone è stata scritta da John dopo la canzone di Dylan 'You Gotta Serve Someone', sai - il Signore, immagino. Perciò era una sorta di ribaltamento di quella canzone, ed era un dialogo. In quel senso è divertente, voglio dire, puoi renderti conto che è divertente. Non era seriamente contro Dylan e la sua canzone. John aveva mostrato la sua rabbia, in un certo modo, ma anche il suo senso dell'umorismo." (Yoko Ono, 1998)

"Naturalmente Yoko Ono sbaglia il titolo del brano di Dylan, volendo alludere a 'Gotta Serve Somebody'.
'Serve Yourself' è un home recording del 1980 ed è reperibile nel cofanetto 'The John Lennon Anthology'." (Michele Murino)
SERVI TE STESSO
(continua)
inviata da Alessandro 10/6/2009 - 08:16
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Blues för Victor Jara

Blues för Victor Jara
[1979]
Testo e musica di Cornelis Vreeswijk
Lyrics and music by Cornelis Vreeswijk
Text och musik av Cornelis Vreeswijk
Album: Bananer -bland annat... [BS 791218 / 1980]
Registrato al Marcus MusicStudio di Solna il 18/19 dicembre 1979
Recorded at Marcus Music Studio in Solna on 18/19 December 1979
Inspelad i Marcus Music Studio i Solna den 18/19 december 1979

In questa canzone scritta nel 1979, Cornelis Vreeswijk si rivolge a Víctor Jara, il cantautore e folklorista cileno assassinato dalla giunta militare nell'Estadio Nacional subito dopo il golpe dell'11 settembre 1973. Gli si rivolge familiarmente, come a un amico con il quale ci si vuole sfogare; e Cornelis Vreeswijk, olandese di nascita ma naturalizzato svedese, poteva farlo. Si ricordava, anche perché di tempo non ne era passato molto, della Svezia del 1973, che era stato il paese d'Europa (e forse del mondo) che aveva accolto... (continua)
Här kommer en man utan tro, utan hopp
(continua)
inviata da M.L 10/6/2009 - 01:37




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