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Prima del 2007-10-23

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Somos más Americanos

Somos más Americanos
Ya me gritaron mil veces
(continua)
inviata da Marcia Rosati 23/10/2007 - 20:15
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El Mojado acaudalado

Me estas esperando México lindo
(continua)
inviata da Marcia Rosati 23/10/2007 - 19:54
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La jaula de oro

Aquí estoy establecido
(continua)
inviata da Marcia Rosati 23/10/2007 - 19:54
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José Pérez León

Canzone dedicata a José Pérez León, un ragazzo messicano che cercò di oltrepassare la frontiera inseguendo il sogno americano.
Purtroppo José morì, insieme ad altri clandestini, dentro il vagone di un treno abbandonato appena superato il confine con gli Stati Uniti.

Il termine "mojado" è usato in Messico per definire le persone che hanno attraversato il confine.

Nella canzone, Willy fa riferimento in un gioco di parole a Willy Il Coyote. I "coyotes" sono gli intermediari, persone che aiutano i messicani in cerca di lavoro ad oltrepassare la frontiera con gli Stati Uniti.
El era un hombre de campo
(continua)
inviata da Marcia Rosati 23/10/2007 - 19:10
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Nobody Told Me

Nobody Told Me
(1980)
pubblicata nell'album postumo Milk and Honey (1984)

Una delle ultime canzoni di Lennon, che la cedette a Ringo Starr, il quale però decise di non utilizzarla dopo la morte dell’ex compagno. Il testo è assolutamente profetico, tanto che a vent’anni di distanza risulta sempre di più stringete attualità. “Nobody told me” è la canzone del disinganno: gli ideali e le rivendicazioni degli anni ’60 paiono raggiunti, ma è solo una facciata. In realtà nessuno è felice perché il consumismo e il culto dell’apparenza hanno come lobotomizzato la gente, rendendola incapace di godere la vita, di coglierne l’essenza e le rare ma intense gioie. Per questi motivi la canzone è quanto mai moderna e testimonia come Lennon fosse arguto nel decifrare la realtà e nel fiutare lo spirito dei tempi.

Presentazione da “Le canzoni di John Lennon - Commento e traduzione dei testi”.
Everybody's talking and no one says a word
(continua)
inviata da Enzo & Roberto Oliva 23/10/2007 - 17:09
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La stella d'oro

La stella d'oro
[1969]
Testo e musica di Herbert Pagani
Testo ripreso da Mr Heartbeat
Quando esisteva ancora un dio
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/10/2007 - 15:58
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Un capretto [Dona, dona]

Un capretto [Dona, dona]
E' ripresa da Hebrewsongs, dove non ne viene specificato l'autore. Presenta alcune varianti testuali.
DAS KÄLBCHEN
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/10/2007 - 15:27
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Un capretto [Dona, dona]

La trascrizione del testo yiddish in caratteri latini.

La precedente trascrizione era tra quelle redatte in grafia "tedeschizzante", e non corrispondeva neppure pienamente al testo qui dato. Poiché anche le altre trascrizioni (come ad esempio quella su en.wikipedia sono ben lungi dall'essere soddisfacenti, è stata rifatta autonomamente. [RV]
DOS KELBL (DONA, DONA)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/10/2007 - 15:24
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Un capretto [Dona, dona]

Un capretto [Dona, dona]
Dos Kelbl (Dona, dona) (Il Capretto)
Il primitivo adattamento in Yiddish di Aaron Zeitlin
Musica di Sholom Secunda



"Dana Dana was written for the Aaron Zeitlin stage production Esterke (1940–41) with music composed by Sholom Secunda. The lyrics, score, parts, and associated material are available online in the Yiddish Theater Digital Archives. The lyric sheet is in typewritten Yiddish and handwritten Yiddish lyrics also appear in the piano score. The text underlay in the score and parts is otherwise romanized in a phonetic transcription oriented toward stage German.

The orchestra plays the Dana Dana melody at several points in Esterke. The original is 2/4, in G minor for a duo of a man and a woman, choral with the orchestral accompaniment. Secunda wrote "Dana-" for the orchestral score and "Dana Dana" for the vocal scores. The Yiddish text was written with roman alphabet. He wrote for... (continua)
(דאָנאַ, דאָנא) דאָס קגלבל
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/10/2007 - 15:17
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Un capretto [Dona, dona]

Un capretto [Dona, dona]
On A Wagon Bound And Helpless (Donna, Donna)
Adattamento inglese di Sheldon Secunda
Musica di Sholom Secunda
ON A WAGON BOUND AND HELPLESS
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/10/2007 - 15:00
Considerato in Spagna come una pietra miliare, il concept-album antimilitarista e antinuclearista La huerta atómica di Miguel Ríos, del 1976, è pressoché sconosciuto all'estero. Le CCG/AWS ve lo presentano nella sua integralità (seguiranno le traduzioni)
Riccardo Venturi 23/10/2007 - 14:16
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El despertar

El despertar
[1976]
Letra y música de Miguel Ríos
Testo e musica di Miguel Ríos
Album: La huerta atómica
Testo ripreso da La Caja de Música - Letras y traducciones


La huerta atómica è un concept-album del 1976 del granadino Miguel Ríos, considerato come uno dei pionieri del rock (e in particolare del progressive) in Spagna. Nelle sue canzoni, l'album racconta di un ipotetico frutteto, situato vicino a una base militare USA, dove il padrone vive in mezzo al frastuono degli aerei militari che volano in ogni momento. Si addormenta e sogna una possibile guerra atomica, durante la quale, per pura casualità, sul suo frutteto cade una bomba atomica che però scoppia in modo del tutto particolare: creando un vortice antireazione, essa lo protegge dalla morte atomica. Per il resto della storia, si vedano tutte le canzoni dell'album:

1. Entre árboles y aviones
2. Una casa en la guerra
3. Buenos días, Superman
4.... (continua)
El despertar
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/10/2007 - 14:03
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Por el hombre futuro

Por el hombre futuro
[[1976]
Letra y música de Miguel Ríos
Testo e musica di Miguel Ríos
Album: La huerta atómica
Testo ripreso da La Caja de Música - Letras y traducciones


La huerta atómica è un concept-album del 1976 del granadino Miguel Ríos, considerato come uno dei pionieri del rock (e in particolare del progressive) in Spagna. Nelle sue canzoni, l'album racconta di un ipotetico frutteto, situato vicino a una base militare USA, dove il padrone vive in mezzo al frastuono degli aerei militari che volano in ogni momento. Si addormenta e sogna una possibile guerra atomica, durante la quale, per pura casualità, sul suo frutteto cade una bomba atomica che però scoppia in modo del tutto particolare: creando un vortice antireazione, essa lo protegge dalla morte atomica. Per il resto della storia, si vedano tutte le canzoni dell'album:

1. Entre árboles y aviones
2. Una casa en la guerra
3. Buenos días, Superman
4.... (continua)
Y esta muerte lenta
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/10/2007 - 14:00
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El carnaval de los espectros (II)

El carnaval de los espectros (II)
[1976]
Letra y música de Miguel Ríos
Testo e musica di Miguel Ríos
Album: La huerta atómica
Testo ripreso da La Caja de Música - Letras y traducciones


La huerta atómica è un concept-album del 1976 del granadino Miguel Ríos, considerato come uno dei pionieri del rock (e in particolare del progressive) in Spagna. Nelle sue canzoni, l'album racconta di un ipotetico frutteto, situato vicino a una base militare USA, dove il padrone vive in mezzo al frastuono degli aerei militari che volano in ogni momento. Si addormenta e sogna una possibile guerra atomica, durante la quale, per pura casualità, sul suo frutteto cade una bomba atomica che però scoppia in modo del tutto particolare: creando un vortice antireazione, essa lo protegge dalla morte atomica. Per il resto della storia, si vedano tutte le canzoni dell'album:

1. Entre árboles y aviones
2. Una casa en la guerra
3. Buenos días, Superman
4.... (continua)
De gran profesional
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/10/2007 - 13:58
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La canción del Megacristo

La canción del Megacristo
[1976]
Letra y música de Miguel Ríos
Testo e musica di Miguel Ríos
Album: La huerta atómica
Testo ripreso da La Caja de Música - Letras y traducciones


La huerta atómica è un concept-album del 1976 del granadino Miguel Ríos, considerato come uno dei pionieri del rock (e in particolare del progressive) in Spagna. Nelle sue canzoni, l'album racconta di un ipotetico frutteto, situato vicino a una base militare USA, dove il padrone vive in mezzo al frastuono degli aerei militari che volano in ogni momento. Si addormenta e sogna una possibile guerra atomica, durante la quale, per pura casualità, sul suo frutteto cade una bomba atomica che però scoppia in modo del tutto particolare: creando un vortice antireazione, essa lo protegge dalla morte atomica. Per il resto della storia, si vedano tutte le canzoni dell'album:

1. Entre árboles y aviones
2. Una casa en la guerra
3. Buenos días, Superman
4.... (continua)
Fin del orden previo
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/10/2007 - 13:56
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La burbuja antirreacción

La burbuja antirreacción
[1976]
Letra y música de Miguel Ríos
Testo e musica di Miguel Ríos
Album: La huerta atómica
Testo ripreso da La Caja de Música - Letras y traducciones


La huerta atómica è un concept-album del 1976 del granadino Miguel Ríos, considerato come uno dei pionieri del rock (e in particolare del progressive) in Spagna. Nelle sue canzoni, l'album racconta di un ipotetico frutteto, situato vicino a una base militare USA, dove il padrone vive in mezzo al frastuono degli aerei militari che volano in ogni momento. Si addormenta e sogna una possibile guerra atomica, durante la quale, per pura casualità, sul suo frutteto cade una bomba atomica che però scoppia in modo del tutto particolare: creando un vortice antireazione, essa lo protegge dalla morte atomica. Per il resto della storia, si vedano tutte le canzoni dell'album:

1. Entre árboles y aviones
2. Una casa en la guerra
3. Buenos días, Superman
4.... (continua)
No encuentro la explicación
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/10/2007 - 13:54
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El carnaval de los espectros (I)

El carnaval de los espectros (I)
[1976]
Letra y música de Miguel Ríos
Testo e musica di Miguel Ríos
Album: La huerta atómica
Testo ripreso da La Caja de Música - Letras y traducciones


La huerta atómica è un concept-album del 1976 del granadino Miguel Ríos, considerato come uno dei pionieri del rock (e in particolare del progressive) in Spagna. Nelle sue canzoni, l'album racconta di un ipotetico frutteto, situato vicino a una base militare USA, dove il padrone vive in mezzo al frastuono degli aerei militari che volano in ogni momento. Si addormenta e sogna una possibile guerra atomica, durante la quale, per pura casualità, sul suo frutteto cade una bomba atomica che però scoppia in modo del tutto particolare: creando un vortice antireazione, essa lo protegge dalla morte atomica. Per il resto della storia, si vedano tutte le canzoni dell'album:

1. Entre árboles y aviones
2. Una casa en la guerra
3. Buenos días, Superman
4.... (continua)
¡Atención la función va a comenzar!
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/10/2007 - 13:27
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Me and a Gun

Me and a Gun
A cappella performance that deals with Amos' own experience of being raped.
5am
(continua)
inviata da Marcia Rosati 23/10/2007 - 13:27
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El consultorio atómico de la señora Pum

El consultorio atómico de la señora Pum
[1976]
Letra y música de Miguel Ríos
Testo e musica di Miguel Ríos
Album: La huerta atómica
Testo ripreso da La Caja de Música - Letras y traducciones


La huerta atómica è un concept-album del 1976 del granadino Miguel Ríos, considerato come uno dei pionieri del rock (e in particolare del progressive) in Spagna. Nelle sue canzoni, l'album racconta di un ipotetico frutteto, situato vicino a una base militare USA, dove il padrone vive in mezzo al frastuono degli aerei militari che volano in ogni momento. Si addormenta e sogna una possibile guerra atomica, durante la quale, per pura casualità, sul suo frutteto cade una bomba atomica che però scoppia in modo del tutto particolare: creando un vortice antireazione, essa lo protegge dalla morte atomica. Per il resto della storia, si vedano tutte le canzoni dell'album:

1. Entre árboles y aviones
2. Una casa en la guerra
3. Buenos días, Superman
4.... (continua)
Señoras y señores: Bienvenidos al Consultorio Atómico de la Sra. Pum.
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/10/2007 - 13:23
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Instrucciones a la población civil (en caso de alarma nuclear)

Instrucciones a la población civil (en caso de alarma nuclear)
[1976]
Letra y música de Miguel Ríos
Testo e musica di Miguel Ríos
Album: La huerta atómica
Testo ripreso da La Caja de Música - Letras y traducciones


La huerta atómica è un concept-album del 1976 del granadino Miguel Ríos, considerato come uno dei pionieri del rock (e in particolare del progressive) in Spagna. Nelle sue canzoni, l'album racconta di un ipotetico frutteto, situato vicino a una base militare USA, dove il padrone vive in mezzo al frastuono degli aerei militari che volano in ogni momento. Si addormenta e sogna una possibile guerra atomica, durante la quale, per pura casualità, sul suo frutteto cade una bomba atomica che però scoppia in modo del tutto particolare: creando un vortice antireazione, essa lo protegge dalla morte atomica. Per il resto della storia, si vedano tutte le canzoni dell'album:

1. Entre árboles y aviones
2. Una casa en la guerra
3. Buenos días, Superman
4.... (continua)
1. Aléjense de cualquier ventana.
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/10/2007 - 13:09
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Una siesta atómica

Una siesta atómica
[1976]
Letra y música de Miguel Ríos
Testo e musica di Miguel Ríos
Album: La huerta atómica
Testo ripreso da La Caja de Música - Letras y traducciones


La huerta atómica è un concept-album del 1976 del granadino Miguel Ríos, considerato come uno dei pionieri del rock (e in particolare del progressive) in Spagna. Nelle sue canzoni, l'album racconta di un ipotetico frutteto, situato vicino a una base militare USA, dove il padrone vive in mezzo al frastuono degli aerei militari che volano in ogni momento. Si addormenta e sogna una possibile guerra atomica, durante la quale, per pura casualità, sul suo frutteto cade una bomba atomica che però scoppia in modo del tutto particolare: creando un vortice antireazione, essa lo protegge dalla morte atomica. Per il resto della storia, si vedano tutte le canzoni dell'album:

1. Entre árboles y aviones
2. Una casa en la guerra
3. Buenos días, Superman
4.... (continua)
En la huerta atómica
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/10/2007 - 13:03
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Bienvenida, Katherine

Bienvenida, Katherine
[1976]
Letra y música de Miguel Ríos
Testo e musica di Miguel Ríos
Album: La huerta atómica
Testo ripreso da La Caja de Música - Letras y traducciones


La huerta atómica è un concept-album del 1976 del granadino Miguel Ríos, considerato come uno dei pionieri del rock (e in particolare del progressive) in Spagna. Nelle sue canzoni, l'album racconta di un ipotetico frutteto, situato vicino a una base militare USA, dove il padrone vive in mezzo al frastuono degli aerei militari che volano in ogni momento. Si addormenta e sogna una possibile guerra atomica, durante la quale, per pura casualità, sul suo frutteto cade una bomba atomica che però scoppia in modo del tutto particolare: creando un vortice antireazione, essa lo protegge dalla morte atomica. Per il resto della storia, si vedano tutte le canzoni dell'album:

1. Entre árboles y aviones
2. Una casa en la guerra
3. Buenos días, Superman
4.... (continua)
Bienvenida, Katherine, a esta casa
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/10/2007 - 13:00
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Buenos días, Superman

Buenos días, Superman
[1976]
Letra y música de Miguel Ríos
Testo e musica di Miguel Ríos
Album: La huerta atómica
Testo ripreso da La Caja de Música - Letras y traducciones


La huerta atómica è un concept-album del 1976 del granadino Miguel Ríos, considerato come uno dei pionieri del rock (e in particolare del progressive) in Spagna. Nelle sue canzoni, l'album racconta di un ipotetico frutteto, situato vicino a una base militare USA, dove il padrone vive in mezzo al frastuono degli aerei militari che volano in ogni momento. Si addormenta e sogna una possibile guerra atomica, durante la quale, per pura casualità, sul suo frutteto cade una bomba atomica che però scoppia in modo del tutto particolare: creando un vortice antireazione, essa lo protegge dalla morte atomica. Per il resto della storia, si vedano tutte le canzoni dell'album:

1. Entre árboles y aviones
2. Una casa en la guerra
3. Buenos días, Superman
4.... (continua)
¡Buenos días, Superman!,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/10/2007 - 12:55
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Una casa en la guerra

Una casa en la guerra
[1976]
Letra y música de Miguel Ríos
Testo e musica di Miguel Ríos
Album: La huerta atómica
Testo ripreso da La Caja de Música - Letras y traducciones


La huerta atómica è un concept-album del 1976 del granadino Miguel Ríos, considerato come uno dei pionieri del rock (e in particolare del progressive) in Spagna. Nelle sue canzoni, l'album racconta di un ipotetico frutteto, situato vicino a una base militare USA, dove il padrone vive in mezzo al frastuono degli aerei militari che volano in ogni momento. Si addormenta e sogna una possibile guerra atomica, durante la quale, per pura casualità, sul suo frutteto cade una bomba atomica che però scoppia in modo del tutto particolare: creando un vortice antireazione, essa lo protegge dalla morte atomica. Per il resto della storia, si vedano tutte le canzoni dell'album:

1. Entre árboles y aviones
2. Una casa en la guerra
3. Buenos días, Superman
4.... (continua)
Cada mañana
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/10/2007 - 12:51
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Entre árboles y aviones

Entre árboles y aviones
[1976]
Letra y música de Miguel Ríos
Testo e musica di Miguel Ríos
Album: La huerta atómica
Testo ripreso da La Caja de Música - Letras y traducciones


La huerta atómica è un concept-album del 1976 del granadino Miguel Ríos, considerato come uno dei pionieri del rock (e in particolare del progressive) in Spagna. Nelle sue canzoni, l'album racconta di un ipotetico frutteto, situato vicino a una base militare USA, dove il padrone vive in mezzo al frastuono degli aerei militari che volano in ogni momento. Si addormenta e sogna una possibile guerra atomica, durante la quale, per pura casualità, sul suo frutteto cade una bomba atomica che però scoppia in modo del tutto particolare: creando un vortice antireazione, essa lo protegge dalla morte atomica. Per il resto della storia, si vedano tutte le canzoni dell'album:

1. Entre árboles y aviones
2. Una casa en la guerra
3. Buenos días, Superman
4.... (continua)
Sol frío de primavera plomiza
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/10/2007 - 12:34
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Self Evident

Self Evident
Intervista-choc a Doris Lessing
Da Repubblica Online, 22 ottobre 2007

"L'invasione afghana è stato uno dei crimini peggiori. Io ho potuto parlare anche con le donne"
"Sto vivendo con lo stress da Nobel. Il campanello, il telefono, i giornalisti, anche il gatto è infastidito"
Lessing-choc: "L'11 settembre? Peggio l'Ira"
"Non fu terribile come il terrorismo irlandese"
di JUAN CRUZ

Lessing-choc: "L'11 settembre? Peggio l'Ira""Non fu terribile come il terrorismo irlandese"

QUANDO si è saputo che l'autrice de Il taccuino d'oro e L'erba canta era il nuovo Nobel per la Letteratura, Doris Lessing si trovava in ospedale, accanto al figlio invalido che lei accudisce. Il premio, del quale si parla da decenni, non l'ha sorpresa. Le telefonate e le interviste si sono moltiplicate, ma lei accoglie questo repentino interesse con l'indifferenza con la quale vede la propria fama: sa che la popolarità... (continua)
CCG Staff 23/10/2007 - 10:43
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El golfo de la guerra

El golfo de la guerra
[1992]
José Carlos Molina
Album: Imperio de Paletos
Ya puedo gritar que no soy de esta guerra.
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/10/2007 - 23:48
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Eighteen Soldiers

Eighteen Soldiers
[2005]
Album:The Fuse
Eighteen soldiers five days away
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/10/2007 - 22:15
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Las mujeres de Juárez

Las mujeres de Juárez
Accusati di lucrare sul dolore dei familiari delle vittime di Ciudad Juárez, Los Tigres del Norte decisero di devolvere metà dei profitti della canzone alla fondazione Mujeres de Juárez.
Humillante y abusiva,
(continua)
inviata da Marcia Rosati 22/10/2007 - 20:28
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Juárez

Juárez
Album: To Venus and Back

Tori Amos è stata vittima di un abuso e in Juárez si ricrea un pò la spaventosa atmosfera di Me and a Gun, spettrale cronaca a cappella di uno stupro.
Dropped off the edge again down in Juarez
(continua)
inviata da Marcia Rosati 22/10/2007 - 19:06
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Desierto sin ley (Crímenes de Ciudad Juárez)

Desierto sin ley (Crímenes de Ciudad Juárez)

La strage di donne a Ciudad Juárez

Ciudad Juárez costituisce un caso grave e insolito di violenza contro le donne. Sono già più di 430 le donne assassinate e oltre 600 quelle scomparse dal 1993, anno del ritrovamento del primo cadavere.
Le vittime sono quasi tutte giovani (di età compresa tra i 15 e i 25 anni), carine, magre e con i capelli lunghi. Tutte provenivano da famiglie povere e molte tra loro non erano originarie di Ciudad Juárez. Alla ricerca di migliori condizioni di vita, vi erano arrivate per lavorare come operaie in una delle numerose fabbriche di subappalto per l'assemblaggio di prodotti per l'esportazione (maquiladoras) che si trovano nella città. Altre erano impiegate, domestiche, studentesse, commesse, segretarie,etc.
Nella maggior parte dei casi, i corpi ritrovati portano le tracce delle violenze estreme subite: stupro, morsi ai seni, segni di strangolamento, pugnalate,... (continua)
El desierto sin ley
(continua)
inviata da Marcia Rosati 22/10/2007 - 14:23
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Facendo la storia/Making history

Facendo la storia/Making history
da “Cerco tiempo” (1996)

“It is no mistery, we’re making history”

Campionamento / rifacimento di Making History di Linton Kwesi Johnson
Now tell me something
(continua)
inviata da Roberto Oliva 22/10/2007 - 13:59
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Al centro de la injusticia

Al centro de la injusticia
[1966]
Seguidillas escritas por Violeta en 1966
y musicalizadas en forma de sirilla por Isabel Parra.
"Seguidillas" scritte da Violeta Parra nel 1966
e musicate in forma di "sirilla" da Isabel Parra.
Incisione: Isabel Parra, "Volumen II", 1968.

Le seguidillas scritte da Violeta Parra nel 1966, l'anno prima della sua morte, erano già state musicate dalla figlia Isabel in forma di sirilla (una danza tipica dell'isola di Chiloé e, peraltro, derivata direttamente proprio dalla seguidilla spagnola); Isabel Parra le interpretò nel suo "Volumen II" del 1968. Come in parecchie sue canzoni (si pensi, ad esempio, a La exiliada del sur) Violeta Parra non usa soltanto la storia, ma la geografia del Cile: percorritrice del suo (enormemente lungo) paese, dall'arido e rovente nord di Atacama fino al sud polare, alla ricerca di canzoni e tradizioni, Violeta Parra ebbe modo di conoscere ogni sorta... (continua)
Chile limita al norte
(continua)
inviata da Marcia Rosati 21/10/2007 - 23:18
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Tempo reale

Tempo reale
CCG EXTRA

da “Pezzi” (2005)

Impietoso sguardo su tutta l’Italia moderna, dalle camere del potere agli “uomini tutti d’un pezzo che hanno un prezzo ma non un valore”(che credo siano più o meno la stessa cosa…), passando per l’omertà della strada. Forse, una delle più belle canzoni di Francesco De Gregori.

Ciao Roberto, anche secondo me si tratta di una canzone straordinaria. Non la inserisco neanche negli extra, ma la inserisco nel percorso sulle stragi di stato, quelle che De Gregori chiama "in cerca di autore".

Lorenzo
Paese di terra terra di cani
(continua)
inviata da Roberto Oliva 21/10/2007 - 19:20
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L'attaccante in fuorigioco

L'attaccante in fuorigioco
...libertà e democrazia con un filo di anarchia....
Ed ho camminato a lungo
(continua)
inviata da lara 21/10/2007 - 13:19
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We Have All The Time In The World

We Have All The Time In The World
E' una delle canzoni che mi hanno fatto più emozionare in tutta la mia vita. Ho solo vent'anni, ma credo che canzoni come queste non abbiano età e che continueranno a commuovere le persone per molte generazioni a venire.
Alessia 21/10/2007 - 13:03

Opposizione

[Inverno '95]

Il testo è tratto dal Diario di atta (Attanasio Finiguerra). E' dedicato a Salvador Allende.
Mi sono chiesto molte volte
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 21/10/2007 - 13:02
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Undercover Of The Night

Undercover Of The Night
(1983)
Album: "Undercover"


A song about political corruption in Central and South America.

Non mi sembra che lo stringato commento originario, preso dalla prima frase che si trova su tutte le recensioni presenti in Rete, renda giustizia a questo splendido brano.

Ricordo solo che “Undercover of the Night” fu registrata tra gennaio e maggio del 1983, mentre si sgretolava il feroce regime militare in Argentina, e mentre gli USA di Ronald Reagan conducevano una guerra sporca contro il governo sandinista nicaraguense (arrivando addirittura a trafficare droga e a vendere illegalmente armi al “nemico” iraniano per finanziarla), sostenevano e armavano il sanguinario regime militare in El Salvador e si preparavano all’invasione di Grenada.

E “Undercover of the Night” non è solo una canzone “contro la corruzione politica in America Latina” ma contro le dittature e chi le sostiene.

L’azione si... (continua)
Hear the screams of Center 42
(continua)
inviata da Marcia Rosati 21/10/2007 - 11:59
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Questa realtà puzza

Atta
MySpace
Pagina Web
holy_ghost@hotmail.it
Questa realta’ puzza.
(continua)
inviata da DauniadUb 21/10/2007 - 10:59
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Pilota di guerra

Pilota di guerra
Solo una cosa rispetto all'introduzione: "Mimì sarà" non è dedicata a Mia Martini.
Antonio Piccolo 21/10/2007 - 10:47
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L'uccello di fuoco (One Leg Dance)

L'uccello di fuoco (One Leg Dance)
[2002]
Testo di Dario Jacobelli
Musica di Daniele Sepe
Album: Anime Candide



"L'uccello di fuoco" è un pezzo che sta fra James Bond e Eumir Deodato, ma che il testo trascina verso la demenzialità di quel Gioca jouer che qualcuno ricorderà. Erano gli anni ottanta, e con gioia e allegria Craxi e Pomicino ci trascinavano verso un debito pubblico da catastrofe e verso l'impegno militare della "potenza industriale" italiana. Dove siamo arrivati lo vediamo mo. Il brano è basato su quattro battute de "la danza infernale di Re Katshei" tratta dall'omonimo balletto di Stravinski, di cui vi consiglio la versione diretta da E. Ansemet., mentre l'intro è tratta da "Le chant du Rossignol", sempre di Stravinski, di cui vi consiglio la versione diretta da P. Boulez. In coda il buon Bush ci reppa il discorsetto che ci fece, sull'Iraq, con il faccione del Berlusca, sempre sorridente anche quando non c'è niente da ridere, a fare da sfondo per le telecamere.
(Daniele Sepe)
Salve, questa è One Leg Dance!
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/10/2007 - 02:21
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G7

G7
[1994]
Testo di Dario Jacobelli
Album: Cantanapoli Antifascista
Poi in: Questo non è l'unico mondo possibile
Ho fatto un sogno,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/10/2007 - 02:13
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Preghiera

Preghiera
[1993]
Testo di Dario Jacobelli

Originariamente attribuita ai Bisca 99 Posse, la canzone è dei soli Bisca, dal disco "La bomba intelligente", poi reinterpretata insieme ai 99 Posse nell'album "Incredibile Opposizione Tour" del 1994
Lo diceva mio padre
(continua)
21/10/2007 - 01:30
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Dok gori nebo nad Novim Sadom

Dok gori nebo nad Novim Sadom
Una pagina profondamente ristrutturata grazie anche alla traduzione fornitaci da Sanja. Anche il testo originale serbo è stato rivisto e provvisto dei diacritici sinora mancanti. Un'operazione necessaria per questa pagina contenente un autentico brano di grande poesia da parte del grande Đorđe Balašević; non semplicemente una "canzone". [CCG/AWS Staff].

"Io suppongo che la donna in questa canzone sia la città di Novi Sad. Il ponte è stato distrutto dai bombardamenti NATO (1999). Ogni notte i bombardamenti illuminavano il cielo e all'alba la gente oltre il Danubio doveva andare al lavoro oltrepassando il fiume coi traghetti. La folla vi era stipata dentro, e molte persone cadevano nel fiume. Siccome era nel mese di aprile, alle 6 al mattino c'era la nebbia ed era ancora mezzo buio."

Sanja - Serbia

I bombardamenti NATO su Novi Sad, la seconda città della Serbia e uno dei principali centri... (continua)
Da se ne lazemo:
(continua)
inviata da Monia 21/10/2007 - 01:00
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Guerra

Guerra
21 octobre 2007
GUERRE
(continua)
21/10/2007 - 00:57




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