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Autore Rachid Taha / رشيد طه‎

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Douce France

Douce France
Versione ripresa nel 1984-85 (incisa in studio nel 1986) dal gruppo Carte de séjour della famosa canzone di Charles Trénet scritta nel 1943 e incisa nel 1947.


Il vero significato della cover di "Douce France" dei Carte de séjour non ha proprio niente di dolce

traduzione parziale di un articolo di Manuel Perreux

Il cantante Rachid Taha, morto lo scorso 12 settembre, ha conosciuto grandi momenti di gloria nella sua carriera, ma la sua idea più provocatoria e originale non è stata ben compresa, quando negli anni '80 incide una versione di Douce France con il suo grupppo Carte de séjour.

La band si era formata a Lione nel 1981 e comprendeva Rachid Taha, paroliere, cantante, percussionista e porta parola del gruppo. In un periodo in cui la Francia rinforzava le sue leggi sull'immigrazione, dove i magrebini erano rappresentati mediaticamente come dei fannulloni, ambigui e potenzialmente... (continua)
Il revient à ma mémoire des souvenirs familiers
(continua)
23/9/2018 - 10:09
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Rock The Casbah

Rock The Casbah
السلطان قال البوجي مان
(continua)
19/9/2018 - 21:04
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Voilà voilà

Voilà voilà
In Italia come in Francia sembra che tutti i problemi vengano dagli stranieri e dagli immigrati. Il solito réfren!
Voilà, voilà, que ça recommence
(continua)
inviata da Donatella Leoni 18/6/2015 - 14:00
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La bombe atomique

La bombe atomique
canzone ironica sulla bomba atomica
https://www.youtube.com/watch?v=ulmbBBL9r9Q
non ho trovato il testo
inviata da Donatella Leoni 18/6/2015 - 13:46
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Migra

Migra
[1999]
Scritta da Santana, Rachid Taha e Tony Lindsay.
Nell’album intitolato “Supernatural”
Migra Migra
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/5/2014 - 17:55
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The price of silence

The price of silence
2008

I cantanti che hanno aderito all’iniziativa sono tutti attivisti per i diritti umani e molti di loro sono rifugiati: Stephen Marley (Giamaica), Natalie Merchant (USA), Julieta Venegas (Messico), Aterciopelados (Colombia), Chali 2na fro m Jurassic 5 (USA), Angelique Kidjo (Benin), Chiwoniso (Zimbabwe), Emmanuel Jal (Sudan), Yungchen Lhamo (Tibet/USA), Hugh Masekela (Sud Africa), Natacha Atlas (UK/Egitto), Rachid Taha (Algeria/Francia), Kiran Ahluwahlia (Canada/India), Cucu Diamantes and Pedro Martinez of Yerba Buena (USA/Cuba), Tamer Pinarbasi (Turchia/USA).

La canzone è stata realizzata in occasione del 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Il video legato alla canzone è stato girato nella stanza dell’Assemblea Generale dell’Onu e vede la partecipazione di 16 artisti di fama internazionale, scelti fra coloro che provengono da Paesi dove i diritti umani non sono ancora pienamente garantiti. Tra di loro, colpisce, ad esempio, la presenza di Emmanuel Jal, oggi cantante ma ex bambino soldato.
Listen...
(continua)
inviata da DoNQuijote82 19/11/2013 - 09:14
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Ya Rayah / يا رايح

Ya Rayah / يا رايح
(1973)



Chiudiamo la nostra rassegna su musica e harraga con un classico della musica algerina.

Si tratta di un vecchio pezzo del cantante algerino Dahmane El Harrachi (1926-1980). Nel 1997 un altro cantante algerino, Rachid Taha (classe 1958), ne propose una reinterpretazione con un singolo divenuto un vero e proprio cult, ripreso poi da Cheb Khaled e remixato fino a metà degli anni duemila.

La canzone si intitola Ya Rayah, Tu che parti. Ed è una sorta di invito a restare o quantomeno a ritornare. Sembrano parole dedicate a tutti quelli che non ce l'hanno fatta. Che oggi sono prigionieri della Fortezza Europa. Senza documenti validi per lavorare o per viaggiare, magari detenuti nei Cie o nelle carceri per qualche piccolo reato. Perennemente combattuti tra la nostalgia del proprio paese e della propria famiglia, e l'impossibilità di rientrare senza una storia di successo e le tasche... (continua)
يا الرايح وين مسافر تروح تعيا وتولي
(continua)
10/1/2012 - 22:41




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