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Autore Mercedes Sosa

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Se equivocó la paloma

Se equivocó la paloma
[1941]
Da una poesia di / From a poem by / Tirée d'un poème de Rafael Alberti
Se equivocó la paloma
(--> Entre el clavel y la espada, 1941)
Musica / Music / Musique / Sävel: [Carlos Vicente Guastavino
Da / From / Tirée de Suite Argentina / Carlos Guastavinon Suite Argentinasta [1941]
Prima incisione autonoma / First independent Recording / 1er enregistrement indépendant /
Ensimmäinen itsenäinen äänitys: Toña La Negra
(Antonia Del Carmen Peregrino Álvarez, 1912-1982), Lamento Cubano [1958]



Si tratta di una poesia di Rafael Alberti, tratta dalla raccolta Entre el clavel y la espada (“Tra il garofano e la spada”). La raccolta fu pubblicata nel 1941 dalla Editorial Lozada di Buenos Aires, e contiene in realtà, esplicitamente, poesie composte nel 1939 e 1940. La poesia Se equivocó la paloma (in spagnolo spesso riportata semplicemente come La paloma è dedicata a Pablo Neruda. In... (continua)
Se equivocó la paloma.
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 30/8/2023 - 01:45
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Zamba de los humildes

Zamba de los humildes
dall'album Rabia Ao Silencio

ZAMBA DOS HUMILDES
(continua)
12/12/2021 - 23:31
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Soy pan, soy paz, soy más

Soy pan, soy paz, soy más
(1982)
Versi di Luis Ramón Igarzabal (1948-2013)
Musica di Piero
nell'album "Canto de la ternura"

Interpretata anche da Mercedes Sosa nell'album Mercedes Sosa en Argentina
Recentemente ripresa da Marta Gómez
Yo soy, yo soy, yo soy
(continua)
22/11/2020 - 00:41
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Povera patria

Povera patria
(versione pubblicata nel disco di materiale inedito Ángel, del 2014)

POBRE PATRIA
(continua)
1/7/2020 - 15:20
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Zamba para no morir

Zamba para no morir
[1966]
Scritta da Alfredo Rosales, Hamlet Lima Quintana e Norberto Ambrós.
Una canzone divenuta popolarissima nella versione de La Negra Sosa, ad iniziare dal suo disco "Yo no canto por cantar" del 1966, un titolo che, non a caso, è anche l'incipit di Manifiesto, la celeberrima canzone di Víctor Jara che dà il titolo al suo album incompiuto – che doveva intitolarsi "Tiempos que cambian" – realizzato a Londra l'anno seguente al suo assassinio, grazie ad un giornalista svedese, Jan Sandquist, che si era prestato a salvare i nastri che sarebbero stati certamente distrutti dai militari di Pinochet.

Questa splendida canzone – finora incredibilmente assente, seppur più volte citata, sulle CCG/AWS – varrebbe forse di per se stessa l'inserimento, ma a maggior ragione perchè nel canto dei prigionieri politici cileni assunse una valenza particolare: "era il tempo dei fiori e dei frutti, ma l'ascia... (continua)
Romperá la tarde mi voz
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/11/2018 - 22:07
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Canción por el fusil y la flor

Canción por el fusil y la flor
[196?]
Scritta da Damián Sánchez e Bernardo Palombo
Testo trovato su Cancioneros.com




Interpretata da César Isella nel 1972, nel suo disco “A José Pedroni (El regreso del juglar)”
In seguito dallo stesso autore Bernardo Palombo con il gruppo Cantoclaro nel disco “Argentina: por el fusil y la flor” del 1975 (prodotto da Barbara Dane e dalla Paredon Records)
Sempre nel 1975, la proposero i Canturía nel disco “Chanson pour le fusil et la fleur”
Nel 1977 è la volta di Mercedes Sosa e Gloria Martin ‎nel loro album Si se calla el cantor

“Ascoltami: voglio essere un fiore, ma sennò, sarò un fucile.”
Cuando no sirve la canción
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/10/2017 - 09:05
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Hombre en el tiempo

Hombre en el tiempo
Versi di Armando Tejada Gómez
Musica di César Isella
Nel disco omonimo di César Isella pubblicato nel 1971
Interpretata anche da Mercedes Sosa, nel suo album “Hasta la Victoria” del 1972, e da Los Trovadores, in “Pequeñas historias” del 1985
Delante hay un camino, por él me voy
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/10/2017 - 22:04
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Fuego en Anymaná

Fuego en Anymaná
[1972]
Versi di Armando Tejada Gómez (1929-1992), importante scrittore, poeta e cantautore argentino, uno dei fondatori del “Movimiento del Nuevo Cancionero” nell'Argentina dei primi anni 60.
Musica di César Isella, nel suo disco con Los Trovadores intitolato “A José Pedroni (El regreso del juglar)”, dedicato ad un altro noto poeta argentino, José Bartolomé Pedroni Fantino (1899-1968)
Testo trovato su Cancioneros.com

Interpretata più volte da Mercedes Sosa (a cominciare dal disco “A quién doy” del 1980) e poi anche dal Cuarteto Zupay, León Gieco e Abel Pintos, tra gli altri.



Benchè lo scrittore, poeta e cantautore argentino Armando Tejada Gómez (1929-1992) sia considerato una delle figure più rilevanti della cultura argentina del 900, fino ad oggi non era mai stato inserita sulle CCG/AWS la sua scheda biografica, cioè non aveva ancora quel rilievo d'autore che invece gli spetta.... (continua)
Dicen que yo, de solo estar
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/9/2017 - 22:26
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La pobrecita (Zamba del Tucumán)

La pobrecita (Zamba del Tucumán)
[1946]
Parole e musica di Héctor Roberto Chavero, in arte Atahualpa Yupanqui (1908-1992)
Un brano inciso anche nella sua sola parte strumentale.
Il primo album in cui è contenuto questo singolo è stato “Campo abierto”, 1969

Pure nel repertorio di Mercedes Sosa (in “Hasta la victoria”, 1972)
Testo trovato su Cancioneros.com

Una canzone recentemente riproposta dall'italiano Antonio Francesco Quarta nel suo album del 2015 interamente dedicato ad Atahualpa Yupanqui, intitolato “Amores de Tierra”, (per il quale rimando alla recensione di Flavio Poltronieri su Estatica)
Le llaman la pobrecita
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/9/2017 - 22:21
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Sueño con serpientes

Sueño con serpientes
[1974]
Parole e musica di Silvio Rodríguez
L'introduzione parlata è la versione spagnola di una strofa dalla “Kantate zu Lenins Todestag”, la “Cantata in morte di Lenin” di Bertolt Brecht e Hanns Eisler.
Nell'album di Silvio Rodríguez intitolato “Días y flores”, pubblicato nel 1975
Interpretata anche da Luis Eduardo Aute, Mercedes Sosa, León Gieco e Los Bunkers
Testo trovato su Cancioneros.com

Sul sito carusopascoski trovo una bella descrizione di questa canzone, messa in relazione con il 25 aprile e con Stefano Giaccone e i suoi Franti, mitico gruppo hardcore folk torinese degli anni 80:

Qui la storia di una delle più belle canzoni antifasciste che conosca, sulla forma più subdola e pericolosa di fascismo che si insinua anche nelle più celebrate democrazie: l’imperialismo. Buona liberazione!

Un pomeriggio d’estate, in un prato fresco dietro a una casa di campagna, ho ascoltato con... (continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/2/2017 - 22:54
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Luna tucumana

Luna tucumana
Parole e musica di Atahualpa Yupanqui (1957)
Incisa da Mercedes Sosa nel 1968 nell'album "Con sabor a Mercedes Sosa"
Testo tratto da Cancioneros

Con il golpe militare del 1976, la giunta al potere in Argentina proibì immediatamente tutte le canzoni di Mercedes Sosa. La cantante, tuttavia, decise di rimanere nel paese nonostante la censura e le minacce fino a che nel 1978 durante un concerto a La Plata fu arrestata per 18 ore, insieme a tutto il pubblico con l'accusa di aver cantato canzoni proibite.

L'anno seguente Mercedes Sosa lascia l'Argentina, esiliata prima a Parigi poi a Madrid. Farà ritorno in Argentina solo nel 1983, poco prima del collasso del regime militare in seguito alla sconfitta nella guerra delle Falklands/Malvine.

Già da tempo nel repertorio della cantora, questa nostalgica Luna tucumana acquistò in quegli anni un valore particolare. La luna del Tucumán, la provincia... (continua)
Yo no le canto a la luna
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 10/1/2017 - 09:23
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Sólo le pido a Dios

Sólo le pido a Dios
ITALIANO / ITALIAN / ITALIANO [5]

Versione italiana (solo di una strofa) cantata da Ginevra Di Marco

Ginevra Di Marco, Francesco Magnelli e Andrea Salvadori hanno pubblicato il disco "La rubia canta la negra" interamente dedicato a canzoni di Mercedes Sosa. Nel disco la canzone viene interpretata in spagnolo ma si chiude con la traduzione italiana di questa strofa.
Sólo le pido a Dios
(continua)
9/1/2017 - 22:34
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Gira y gira

Gira y gira
[1992]
Parole e musica di León Gieco
Nell’album intitolato “Mensajes del alma”.
Interpretata anche dalla Negra Mercedes Sosa. La canzone è contenuta nell’ultimo album postumo, “Lucerito”, pubblicato nel 2015 ma registrato nel 2000.




“Sole mi stai proteggendo in questo tempo uguale a quelli passati... Gira e gira la vita, gira e gira la storia, hanno ammazzato tanta gente e oggi la menzogna è la stessa per giustificarlo...”
Gira y gira la vida
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/3/2016 - 18:32
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Los Salieris de Charly

Los Salieris de Charly
[1992]
Parole e musica di León Gieco
Nell’album intitolato “Mensajes del alma”.

Come già La memoria e tante altre canzoni di León Gieco, anche questa è un’epopea, un poema narrativo di un’epoca sordida, l’ennesima per un’Argentina ancora alle prese con gli spettri (piuttosto concreti) della dittatura sanguinaria conclusasi nel 1982-83. Il punto di vista è quello del cantautore e dei suoi amici musicisti, tutti in qualche modo debitori e modesti allievi dell’innarivabile maestro Charly García, così come si dice (ma sarà poi vero?) che Antonio Salieri lo sia stato di Wolfgang Amadeus Mozart.

Una canzone di feroce protesta da parte di un gruppo di artisti che hanno molto da dire perchè nel decennio precedente hanno dovuto mangiare morte e silenzio, e sono sopravvissuti, ed ora sono costretti ad assistere allo stupro della memoria, all’insulto a tutti quei morti desaparecidos e assassinati,... (continua)
Somos campesinos de la raza de altroque
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/3/2016 - 17:23
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Corazón maldito

Corazón maldito
[1965/66]
Testo di Violeta Parra
Musica di Ángel Parra
Interpreti: Isabel Parra, Ángel Parra, Inti-Illimani, Mercedes Sosa

Letra de Violeta Parra
Música de Ángel Parra
Intérpretes: Isabel Parra, Ángel Parra, Inti-Illimani, Mercedes Sosa

Corazón maldito, ecco. Una delle canzoni più famose dell'America Latina; e per forza, è di Mercedes Sosa. Mercedes Sosa? Ma no, è degli Inti-Illimani! Però bisogna che ve lo dica io di chi è: è di Violeta Parra, proprio lei. Solo che non la ha mai cantata: è una di quelle cose, alcune delle quali stanno pure in questo sito, che scrisse dopo la fine del suo grande amore con l'etnologo e musicologo svizzero Gilbert Favre, che la piantò letteralmente in asso scomparendo per il continente e lasciandola disperata a scrivere tra le più belle canzoni e poesie di disamore che siano mai state scritte nella Storia. Dopo che Violeta Parra si fu suicidata di depressione,... (continua)
Corazón, contesta
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 28/8/2015 - 00:41

Y el canto de todos, que es mi propio canto

Antiwar Songs Blog
Y el canto de todos, que es mi propio canto
Gracias a la vida è forse il più bell’inno alla vita in forma di canzone che sia mai stato scritto al mondo, quindi sarebbe già di per sé una canzone contro la guerra. Può essere che sia una delle dieci canzoni più famose di tutti i tempi, e del tutto giustamente. È, del resto, una […]
Antiwar Songs Staff 2015-05-05 22:13:00
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Gloria

Gloria
dalla Misa criolla di Ariel Ramírez

Canción: Gloria

Si buscáis el Link:
http://letras.com/mercedes-sosa/200689/

Comentarios:
Una versión de la canción "Gloria", de una de mis cantantes favoritas, Mercedes Sosa.

Dios os ilumine!
Feliz Navidad a todos! Salute! Buon Natale a L'Italia!
Gloria a Dios en el cielo
(continua)
inviata da Victor M. Espada 25/12/2014 - 12:31
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Vuelvo al Sur

Vuelvo al Sur
(1988)

Parole di Fernando (Pino) Solanas
Musica di Astor Piazzolla
dalla colonna sonora del film "Sur" di Fernando Solanas

Uno dei più famosi brani di Piazzolla, interpretato in origine dal grande cantante di tango Roberto Goyeneche

Scritta per la colonna sonora del film "Sur". Solanas, il regista del film, è anche l'autore del testo, essenziale e commovente.

Il film si svolge nel 1983: in Argentina è appena caduta la dittatura. Floreal, operaio di Buenos Aires, dopo cinque anni può finalmente uscire di prigione. Arrivato davanti alla porta di casa però l'uomo esita ad entrare, temendo che la moglie lo abbia tradito con il compagno di lavoro Roberto. Così preferisce vagare nella notte per la città, accompagnato dal fantasma del suo amico 'El Negro', alla ricerca del suo passato. La mattina il fantasma si dissolve e Floreal torna a riabbracciare la moglie e il suo bambino.

"Sur" parla... (continua)
Vuelvo al Sur,
(continua)
inviata da Lorenzo Maetti 26/5/2014 - 23:28
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Plegaria a un labrador

Plegaria a un labrador
[1969]
Testo di Víctor Jara
Musica di Víctor Jara e Patricio Castillo
Intrerpretata anche dai Quilapayún
Altri interpreti: Mercedes Sosa, Maria Farandouri

Letra de Víctor Jara
Música de Víctor Jara y Patricio Castillo
También interpretada por Quilapayún
Otros intérpretes: Mercedes Sosa, Maria Farandouri

Lyrics by Víctor Jara
Music by Víctor Jara and Patricio Castillo
Also performed by Quilapayún
Further performances by Mercedes Sosa, Maria Farandouri




Ave Fucile
di Riccardo Venturi


Non saprei nemmeno dire se questa canzone è una delle celebri “dimenticanze” di questo sito, oppure se non sia mai stata inserita per qualche altro motivo; fatto sta che non c'era. Come sempre, stamani la cercavo assolutamente certo che ci fosse; “urgeva rimediare”.

Però, come per ogni canzone che autenticamente segna un'epoca intera, e un luogo intero, non è affatto semplice presentarla. Attualmente,... (continua)
Levántate y mira la montaña
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/1/2014 - 04:38
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Como un pájaro libre

Como un pájaro libre
‎[1979?]‎
Parole di Adela Gleijer e Diana Reches, entrambe artiste uruguaye che subirono censura durante la ‎dittatura di Bordaberry, Demicheli e soci (1973-1985).‎
Originariamente nel disco della Negra Sosa intitolato “Serenata para la tierra de uno”, a suo tempo censurata.‎
Riedita nel 2011 nella raccolta “Censurada - Y seguí cantando: canciones censuradas e inéditas”‎
Testo trovato su Cancioneros.com

Una canzone che descrive benissimo la sensazione – di consapevolezza e di preoccupazione – che ‎devono provare tante madri i cui figli sono impegnati nella lotta contro un qualsiasi regime ‎oppressivo o dittatoriale…‎
Como un pájaro libre de libre vuelo,
(continua)
inviata da Bernart 28/10/2013 - 13:57
Percorsi: Liberi uccelli
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Niño de mañana

Niño de mañana
‎[1973]‎
Parole di Félix Luna (1925-2009), avvocato, storico, scrittore e politico argentino, autore di opere ‎musicali e di canzoni, come la famosa ‎‎Alfonsina y el mar
Musica di Graciela Yuste, cantante, chitarrista e compositrice argentina.‎
In un EP della Negra Sosa del 1975, censurato.‎
Riedita nel 2011 nella raccolta “Censurada - Y seguí cantando: canciones censuradas e inéditas”‎
Testo trovato su Cancioneros.com
Que te duermas ya
(continua)
inviata da Bernart 28/10/2013 - 13:02
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María Landó

María Landó
Versi del poeta peruviano César Calvo (1940-2000).
Musica di Chabuca Granda.
Dal disco “Tarimba negra”, con Don Félix Casaverde Caitro Soto e Ricardo Miralles, pubblicato nel 1978.
Testo trovato su Cancioneros.com
Nel repertorio di molte altre grandi interpreti, da Mercedes Sosa a Susana Baca.
Il “Landó” è un genere musicale ed una danza afro-peruviana (si veda anche Samba landó degli Inti-Illimani).
La madrugada estalla como una estatua
(continua)
inviata da Bernart 18/5/2013 - 17:18
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El soldado Trifaldón

El soldado Trifaldón
‎[1971]‎
Versi della poetessa cilena Maria de la Luz Uribe (1936-1995)‎
Musica di Charo Cofré‎
Dal disco intitolato “Tolín, tolín, tolán” pubblicato nel 1972.‎
Testo trovato sul blog Soundtrack Vital‎

‎Tolín, tolín, tolán, copertina del grande grafico ed illustratore cileno ‎Fernando Krahn (1935-2010), sposo dell’autrice del brano Maria de la Luz Uribe.‎

Charo Cofré è una ricercatrice di musica folklorica cilena, musicista e cantautrice, in specie di ‎canzoni per bambini. ‎
Negli anni 60 aderì al movimento della Nueva Canción Chilena ed il suo primo disco del 1971 fu ‎pubblicato dall’etichetta “Peña de los Parra” di Isabel e Ángel Parra.‎
Nel 1973 Charo Cofré vinse l’annuale edizione del Festival Internacional de la Canción de Viña del ‎Mar, con il brano “Mi río” scritto da Julio Numhauser, quello della mitica Todo cambia resa famosa dal ‎‎Mercedes Sosa. Ma il 1973 fu anche l’anno... (continua)
El soldado Trifaldón vive dentro de un melón
(continua)
inviata da Bernart 11/4/2013 - 10:45
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Venas abiertas

Venas abiertas
‎[1985]‎
Parole di Mario Schajris, autore nonché sceneggiatore e produttore televisivo argentino.‎
Musica di Leo Sujatovich (1960-), pianista e compositore argentino‎
Nel disco di Mercedes Sosa “Vengo a ofrecer mi corazón”‎
Testo trovato su Cancioneros.com
América Latina
(continua)
inviata da Dead End 18/3/2013 - 13:53
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Quiero amar mi país

Quiero amar mi país
‎[1985]‎
Scritta da Horacio ‎Sosa, musicista argentino (che non è parente di Mercedes)‎
Nel disco di Mercedes Sosa “Vengo a ofrecer mi corazón”‎
Quisiera iluminar la sombra del terror
(continua)
inviata da Dead End 18/3/2013 - 13:28
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Yo vengo a ofrecer mi corazón

Yo vengo a ofrecer mi corazón
‎[1985]‎
Parole e musica di Fito Páez
Dall’album “Giros”‎

La fine della dittatura e la necessità di darsi da fare per ricostruire il paese, la vita, l’amore e la ‎speranza: “Chi ha detto che tutto è perduto? Nonostante tutto il sangue che il fiume si è portato via, ‎io oggi sono qui per offrire il mio cuore…”‎
Una delle canzoni più famose del cantautore argentino, interpretata da Joan Manuel Serrat, ‎‎Pablo Milanés, da Ana Belén, León Gieco, da Víctor Heredia, Judit Neddermann ‎ma soprattutto dalla grande “Negra Sosa”, Mercedes Sosa, che ne fece un suo cavallo di ‎battaglia intitolando così il suo album che uscì quello stesso anno. ‎
‎¿Quién dijo que todo está perdido?
(continua)
inviata da Dead End 18/3/2013 - 13:12
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Gracias a la vida

Gracias a la vida
Per Silva

La poesia, scritta da ‎‎Nicanor Parra, compare ‎nel disco di Violeta Parra intitolato “Una chilena en París – Recordando a Chile” registrato tra il ‎‎1964 ed il 1965. La “Defensa de Violeta Parra” è recitata dallo stesso Nicanor mentre la sorella in ‎sottofondo suona e canta mormorando il “Tema libre Nº 2”, brano strumentale da lei composto nel ‎‎1957. (fonte: www.cancioneros.com)‎

Il verso d’avvio è una citazione da “Oda al céfiro” del poeta spagnolo seicentesco Esteban Manuel ‎de Villegas.‎

Il brano è stato anche interpretato da Mercedes Sosa nel suo “Homenaje a Violeta Parra” ‎del 1971 e, in frammento, da Osvaldo Gitano ‎Rodríguez (“Tiempo de vivir”, 1972). Più recentemente la poesia è stata ripresa dal vivo da ‎‎Los Bunkers proprio nella versione breve di Rodríguez.‎

Sul sito Violeta Parra si può ascoltare Nicanor che recita la poesia.‎
‎Qui la versione di Osvaldo Rodríguez
‎Qui... (continua)
Dead End 8/10/2012 - 09:21
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Galopa Murrieta

Galopa Murrieta
L’opera teatrale "Fulgor y Muerte de Joaquín Murieta" ‎fu scritta da Neruda nel 1967.‎
Nel 1974 fu l’uruguayano Manuel Picón (1939-1994) a comporne la musica.‎
Il brano estratto da Mercedes Sosa nell’opera s’intitola “Venganza” ed è preceduto da una parte ‎recitata in cui Murrieta piange la sposa che i gringos hanno appena ucciso durante un attacco al ‎campo dei cercatori cileni per razziare l’oro:‎

Salió de la sombra Joaquín Murieta
sin ver que una rosa de sangre tenía
en su seno su amada
y yacía en la tierra extranjera
su amor destrozado.
Pero al tropezar en su cuerpo tembló aquel soldado
y cerrando los ojos de aquella que fue
su rosal y su estrella,
juró estremecido matar y morir
persiguiendo al injusto,
protegiendo al caído.
Y es así como nace un bandido
que el amor y el honor condujeron un día
a encontrar el dolor y perder la alegría
y perder mucho más todavía:
a jugar,
a morir,
combatiendo y vengando una herida
y dejar sobre el polvo del oro perdido
su vida y su sangre vertida.
Dead End 29/8/2012 - 10:00
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Cueca de Joaquín Murieta

Cueca de Joaquín Murieta
‎[1968]‎
Musica di Sergio Ortega‎
Parole di Sergio Ortega, ispirandosi all’opera "Fulgor y Muerte de Joaquín Murieta" di ‎‎Pablo Neruda (da cui sono già presenti sul sito Galopa Murrieta ‎nell’esecuzione di Mercedes Sosa e Así como hoy matan negros interpretata dagli Inti Illimani).‎
Album “Pongo en tus manos abiertas...” nella riedizione in CD del 2003.‎
Anche nell’album dei Quilapayún “Por Vietnam” (1968)‎

‎Ancora una canzone sul “Robin Hood de El Dorado” Joaquín Murrieta (o ‎Murieta), leggendario outlaw, bandido, che operò in California intorno alla metà dell’800. Sergio ‎Ortega e Víctor Jara se ne occuparono non solo perché Murrieta divenne fuorilegge a causa delle ‎ingiustizie e delle violenze subite dai gringos ma perché è possibile che fosse di natali cileni e non ‎messicani come i più sostengono.‎

Comunque, messicano o cileno che fosse, Joaquín Murrieta arrivò in California... (continua)
Mi vida, ya llegó Joaquín Murieta
(continua)
inviata da Dead End 28/8/2012 - 14:39
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Duerme Negrito

Duerme Negrito
Duerme duerme Negrito

Canción tradicional popular
Interpretada por Atahualpa Yupanqui, Mercedes Sosa, Víctor Jara

Ascoltata da Atahualpa Yupanqui durante i suoi viaggi ai confini tra la Colombia e il Venezuela. Viene da lui reinterpretata in modo maggiore e in forma quaternaria, diversamente dalle ninnananne classiche.

Si tratta di una brano sociale che descrive la condizione degli schiavi e, soprattutto quella delle donne e dei bambini: (Trabajando duramente, trabajando e va de luto, trabajando e no le pagan, trabajando e va tosiendo) Devi lavorare anche se non sei pagata, anche se ti è morto qualcuno, anche se sei malata. E per i tuoi bambini, in cambio del loro sonno, non c'è la promessa di giocattoli, ma di cibo e la minaccia non è quella del lupo o dell'orco, ma dell'uomo bianco, il più feroce dei persecutori.

Coro Hispano-Americano

Duerme duerme negrito
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 9/7/2012 - 13:22
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Es Sudamérica mi voz

Es Sudamérica mi voz
‎[1972]‎
Album “Cantata Sudamericana”‎
Scritta da Félix Luna.‎
Musica di Ariel Ramírez
Testo trovato su Cancioneros.com



Una delle circa 200 canzoni censurate dalla giunta militare argentina tra il 1976 ed il 1982.‎
Americana soy,
(continua)
inviata da Bartleby 17/2/2012 - 10:14
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El cóndor vuelve

El cóndor vuelve
‎[1976]‎
Scritta da Armando Tejada ‎Gómez ed Eduardo Aragón.‎
Interpretata da La Negra Sosa nel suo disco “Mercedes Sosa '83”‎
Testo trovato su Cancioneros.com


Una delle circa 200 canzoni censurate dalla giunta militare argentina tra il 1976 ed il 1982.‎
El cielo del cóndor abre de par en par
(continua)
inviata da Bartleby 16/2/2012 - 10:20
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Canción de cuna para despertar a un negrito

Canción de cuna para despertar a un negrito
‎[1958]‎
Versi del poeta cubano Nicolás ‎Guillén, dalla raccolta poetica “La paloma de vuelo popular”.‎



Dall’album di Ana Belén intitolato “La paloma de vuelo popular” del 1976.‎
Musica di Sergio Aschero.‎
Testo trovato su Cancioneros.com



Interpretata anche da Mercedes Sosa su musica di César Isella

Negro, svegliati ed esci di casa che il sole è già alto, e da sveglio dì finalmente quel che sta per ‎succedere: “A morte il padrone, allo spiedo!”… Ed ora nessuno dorme, a casa non c’è più ‎nessuno…”‎

Una canzone che mi ha ricordato molto le sequenze di ‎‎“Queimada” di Gillo ‎Pontecorvo…‎

Una paloma
(continua)
inviata da Bartleby 6/12/2011 - 13:52
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El olvidau

El olvidau
Chacarera doble
Album: "Un balazo al olvido"
Testo e musica: Duende Garnica
Dal sito ufficiale

Una cacharera composta in gioventù dal musicista e cantautore argentino Hugo Garnica, detto El Duende.
Lui la incise solo nel 2002, nel suo disco intitolato “Un balazo al olvido”, ma la canzone era già famosa nell’interpretazione di Mercedes Sosa. Con il titolo “Chacarera del olvidao” si trova nel suo ultimo album postumo, “Lucerito”, pubblicato nel 2015 ma registrato nel 2000.

(Bernart Bartleby)
De tu palo soy, hijo de tu cuero
(continua)
inviata da Maria Cristina Costantini 27/11/2011 - 16:12
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Rin del angelito

Rin del angelito
‎[1966]‎
Dall’album “Las últimas composiciones de Violeta Parra”.‎
Poi eseguita anche da Inti-Illimani, Mercedes Sosa, Ángel Parra e ‎‎Isabel Parra.‎
Nel 1968 la formazione musicale ‎‎“Grupo Chagual”, di cui la ‎Parra fu “madrina”, ne diede una sua versione nel disco “Canta a Violeta Parra”.‎



Dopo aver riascoltato la bellissima Luchín contribuita da Riccardo, mi è tornata in mente la ‎melodia di una canzone della Parra che ricordavo avesse anch’essa a che vedere con il racconto di ‎un destino infantile in una “población callampa” cilena, in una baraccopoli.‎

E se il destino di Luchín è mangiare terra e vermi, in questo “Rin del angelito” l’infanzia è ancora ‎più negata perché il bimbo protagonista non è riuscito a sopravvivere…‎
Il tasso di mortalità infantile in Cile è oggi al 7,3, il doppio dell’Italia, ma nel 1966 – quando ‎Violeta Parra scrisse questa canzone – in Cile morivano ancora 105 bambini al di sotto di un anno ‎ogni mille nati vivi. (fonte: Index Mundi)‎
Ya se va para los cielos
(continua)
inviata da Bartleby 23/11/2011 - 10:14
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Mujer

Mujer
Vuelvo a unirme, hoy especialmente, a Tawakkul Karman, Nobel de la Paz, y vuelvo a evocar aquella hermosísima cancion titulada "MUJER" escrita por Gloria Martín –letra y música– e interpretada por Mercedes Sosa, Amparo Ochoa, Claudina y Alberto Gambino y los Troveros de Asieta.

Fernando Lucini
Mujer si te han crecido las ideas
(continua)
inviata da DonQuijote82 19/10/2011 - 09:34
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Triunfo agrario

Triunfo agrario
Prima del Quinteto Tiempo l'hanno interpretata, entrambi nel 1973, Mercedes Sosa (album "Traigo un pueblo en mi voz") e Alfredo Zitarrosa (album "Adagio en mi país").
Bartleby 18/5/2011 - 14:05
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Inconsciente colectivo

Inconsciente colectivo
[1982]
Album "Yendo de la cama al living"

Canzone scritta da Charly García qualche anno prima della sua pubblicazione, all’epoca dei Serú Girán, in piena dittatura.
Nel 1982, con la disfatta delle Malvinas, la “junta” stava tirando le cuoia e gli argentini cominciavano a ritornare alla vita (almeno quelli che erano sopravvissuti).
Il 26 dicembre di quell’anno allo stadio del Club Ferro Carril Oeste a Buenos Aires si tenne un grande concerto dove “Inconsciente colectivo” fu interpretata da Mercedes Sosa.
Per parte sua Charly García eseguì No bombardeen Buenos Aires mentre il grande fondale che raffigurava la capitale, disegnato dall’artista Renata Schussheim, veniva fatto saltare in aria con i fuochi d’artificio…
Un concerto indimenticabile e liberatorio che segnò di fatto la fine degli anni del terrore e della morte.
Nace una flor, todos los días sale el sol
(continua)
inviata da Bartleby 5/10/2010 - 11:58
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Guitarra enlunarada

Guitarra enlunarada
[1983]
Album "Como un pájaro libre"
Scritta da Marcos e Paulo Sérgio Valle.

Testo trovato su Cancioneros.com
Mano que toca una guitarra
(continua)
inviata da Alessandro 12/11/2009 - 13:37
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Los niños de nuestro olvido

Los niños de nuestro olvido
[2005]
Album "Corazón libre"
Scritta da René Vargas Vera e Víctor Heredia.

Dedicata ai "niños de la calle"...
Escribo sobre un destino
(continua)
inviata da Alessandro 27/10/2009 - 14:03
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Pájaro de rodillas

Pájaro de rodillas
[2009]
Album "Cantora 1", in duetto con Nacha Roldán.

Parole di Alfredo Zitarrosa
Musica di Carlos Porcel "Nahuel"

"...E chi canta il tiranno
non è un uccello, non è niente
è un rettile che striscia nel fango
una gallina che chioccia per il padrone
inginocchiata..."


Trovata su Cancioneros.com
Cantor que canta es pájaro
(continua)
inviata da Alessandro 27/10/2009 - 13:49
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Violetas para Violeta

Violetas para Violeta
(2008)

Una canzone dedicata a Violeta Parra e al Cile, che Sabina ha recentemente interpretato in duetto con la grande Mercedes Sosa nell'ultimo album "Cantora"



Italiano
Español

La canzone «Violetas para Violeta» è dedicata alla cantautrice cilena Violeta Parra. Sabina aveva composto questa canzone diversi anni prima ma non era mai stata pubblicata. Mercedes Sosa, due mesi prima di morire il 4 di ottobre del 2009, chiese al cantautore di cantare una canzone insieme. Dopo la morte della cantautrice argentina, Sabina ha deciso di includere la versione originale nel disco "Vinagre y Rosas" come omaggio alle due cantanti sudamericane.
La canción «Violetas para Violeta» está dedicada a la cantautora chilena Violeta Parra. Sabina tenía compuesta esa canción desde hacía varios años pero nunca había sido editada. Mercedes Sosa, dos meses antes de su fallecimiento el 4 de octubre de 2009, le... (continua)
La página de sucesos
(continua)
15/10/2009 - 21:52
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A Víctor

A Víctor
Una canzone dello scrittore argentino Miguel Ángel Morelli cantata da Mercedes Sosa in "En dirección del viento" (1976)

CANTOR DE OFICIO

Mi oficio de cantor es el oficio
De los que tienen guitarras en el alma
Yo tengo mi taller en las entrañas
Y mi única herramienta es la garganta.

Mi oficio de cantor es el mas lindo
Yo puedo hacer jardín de los desiertos
Y puedo revivir algo ya muerto
Con solo entonar una canción.

Yo canto siempre a mi pueblo
Porque del pueblo es mi voz
Si pertenezco yo al pueblo
Tan sólo del pueblo será mi canción.

Nadie debe creer que el cantor
Pertenece a un mundo extraño
Donde todo es escenario y fantasía
El cantor es un hombre más que anda
Transitando las calles y los días
Sufriendo el sufrimiento de su pueblo
Y latiendo también con su alegría.

Mi oficio de cantor es tan hermoso
Que puedo hacer amar a los que odian
Y puedo abrir las flores en otoño
Con solo entonar una canción.
Alessandro 15/10/2009 - 13:24
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Niños del 2000

Niños del 2000
[1999]
Contenuta nell'album "Canciones para gente niña" (2006)
E' stata anche interpretata da Mercedes Sosa.
A los niños de este mundo canto yo,
(continua)
inviata da Alessandro 15/10/2009 - 11:43
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Canción para mi América

Canción para mi América
[1963]
Album "Canciones folklóricas y seis impresiones para canto y guitarra"

Interpretata anche da Mercedes Sosa in "Yo no canto por cantar..." (1966)
Dale tu mano al indio
(continua)
inviata da Alessandro 14/10/2009 - 15:15
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Quena

Quena
[1966]
Album "Yo no canto por cantar..."
Testo e musica di Arsenio Aguirre
Del antiguo Cuzco cruzó hasta Arequipa
(continua)
inviata da Alessandro 14/10/2009 - 15:06
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Canción del derrumbe indio

Canción del derrumbe indio
[1966]
Album "Yo no canto por cantar..."
Canzone scritta da Fernando Figueredo Iramain

Nel 1965 Mercedes Sosa fu invitata da Jorge Cafrune (uno dei più celebri interpreti della tradizione musicale popolare argentina) al "Festival Folclórico de Cosquín". Gli organizzatori della rassegna non erano al corrente dell'iniziativa di Cafrune e quando "La Negra Sosa" salì sul palco i commenti non furono teneri ("¿quién es esa mina, con esa pinta de sirvienta? ¿Qué hace acá?", disse uno degli impresari)... Noncurante del mormorio, la Sosa attaccò con la "Canción del derrumbe indio" di Fernando Figueredo Iramain, accompagnando la voce solamente con la ritmica di un tamburo... L'esecuzione fu accolta da un'ovazione e la Sosa ebbe la sua consacrazione, ottenendo un contratto con la PolyGram per incidere "Yo no canto por cantar..."
(fonte: es.wikipedia)
Juntito a mi corazón,
(continua)
inviata da Alessandro 14/10/2009 - 13:18




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