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Autore unòrsominòre

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Mattatoio

Mattatoio
(2017)
Album: Una valle che brucia
Esser gentili con chi è alla nostra mercé:
(continua)
4/2/2024 - 00:28
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Respiro

Respiro
2019

Una canzone per gli animali e il loro diritto a vivere.
Scritta, suonata, registrata e mixata da unòrsominòre. per lo spettacolo "Da quale follia".

È un inno alla vita animale, in tutte le sue forme. In qualche modo è il contraltare a quella cruda descrizione della orrorifica realtà dei fatti che è Mattatoio, che ho pubblicato due anni fa in Una Valle Che Brucia.

È una canzone semplice, che ho registrato in casa con un pc, un microfono e pochi strumenti; doveva essere una demo, ma alla fine il risultato mi è piaciuto e ho pensato meritasse di più.
È un po' diversa dalle cose che ho fatto finora, ma spero vi piaccia, che queste immagini vi commuovano come fanno con me, e che abbiate voglia di condividerla per far parlare di questi temi il più possibile.

unòrsominòre
Conosco il respiro degli stormi in volo
(continua)
4/2/2024 - 00:18
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O Tempora

O Tempora
(2017)

dall''Ep "Analisi logica"

Il testo di questa incredibile invettiva in canzone, che fa sembrare l'Avvelenata una canzoncina innocua, non si trovava da nessuna parte. Abbiamo provato a trascriverla ma ci sono ancora delle parti mancanti per cui chiediamo aiuto.

Arrivate ad ascoltare fino in fondo, ci sono un paio di strofe assolutamente in tema con il nostro sito.
I nobili restaurano privilegi ancien regime
(continua)
inviata da Lorenzo 3/2/2024 - 23:50
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18 aprile

18 aprile
(2017)
Album: Una valle che brucia

18 aprile 2015. Naufragio nel canale di Sicilia di una barca di migranti.

Erano partiti di notte da un porto vicino a Zwara, a ovest di Tripoli, in Libia. Quando alcune ore più tardi la balena aveva cominciato a inabissarsi in un mugghiare di metallo dopo aver urtato per una manovra sbagliata il mercantile portoghese che la Capitaneria di porto di Roma aveva inviato a soccorrerla, quelli rinchiusi nella stiva si erano ammassati gli uni sugli altri, arrampicandosi su quelli che avevano davanti e di fianco per cercare di raggiungere la botola, lassù in alto. In due si erano abbracciati in quell’inferno che era la sala macchine. “Lì dentro si sviluppa un calore tale che neanche il macchinista ci mette spesso piede”, raccontano i Vigili del fuoco che li avevano tirati fuori, un anno dopo. Persino in mezzo ai motori avevano ammassato 65 persone. I mercanti... (continua)
Settecento chilometri senza mangiare
(continua)
1/2/2024 - 22:13
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Canzone di Alekos

Canzone di Alekos
2017
Una valle che brucia

Il working title di “Canzone di Alekos” era Canzone degli eroi, credo la risposta stia lì: i miei eroi, oggi, sono tutti quelli “noti o sconosciuti” capaci di sacrificare sé stessi per un ideale, per una lotta civile, o anche solo per non cedere a un ricatto.

Alekos Panagulis, Lelia Perez, Jàn Palach e Giancarlo Siani, che cito nel testo, sono solo alcuni esempi; molti di più ce ne sono, “noti o sconosciuti”, a cui dico “grazie e chiedo scusa per tutto”.
Unòrsominòre: un brontolone con la chitarra elettrica
Alekos è preso
(continua)
31/1/2024 - 23:07
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Canzone del partigiano Giovanni (Uomini contro, pt. 1)

Canzone del partigiano Giovanni (Uomini contro, pt. 1)
2017
Una valle che brucia

Mi capita spesso di chiedermi se potendo vedere il futuro i giovani che tra il '43 e il '45 diedero la vita per liberare l'Italia dal fascismo rifarebbero le stesse scelte.
E mi rispondo che sì, nonostante tutto non potrebbero che rifarle: e non per cieca abnegazione alla causa, ché quei giovani non erano intimamente differenti da quelli degli anni seguenti, né mediamente più intelligenti o più buoni o tantomeno più colti - per quanto certamente vent'anni di regime e tre di guerra li avessero resi molto più consapevoli rispetto alle generazioni venute dopo di loro; ma semplicemente perché in certe situazioni non si ha che una scelta, che è quella di ribellarsi e lottare, indipendentemente dalle conseguenze e dalle reali possibilità di successo, per morire con la dignità di chi si oppone a ciò che è ingiusto, per il fatto stesso di farlo. E penso che per certi... (continua)
Non andare Giovanni, non salire in montagna
(continua)
inviata da Dq82 28/10/2020 - 13:31
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Testamento di Giovanni Passannante, anarchico italiano

Testamento di Giovanni Passannante, anarchico italiano
dal disco: La vita agra
2011 lavorare stanca

Testo e musica di unòrsominòre (Emiliano Merlin)

Giovanni Passannante (Salvia di Lucania, 19 febbraio 1849 – Montelupo Fiorentino, 14 febbraio 1910) è stato un anarchico italiano. Nel 1878 fu autore di un attentato fallito alla vita di re Umberto I, il primo nella storia della dinastia Savoia.

Condannato a morte, la pena gli fu commutata in ergastolo. La sua prigionia fu spietata e lo condusse alla follia, sollevando un enorme scandalo nel mondo politico italiano. Venne, in seguito, trasferito in manicomio, ove passò il resto della sua vita.

Il suo paese d'origine, in segno di penitenza, venne rinominato nell'attuale Savoia di Lucania in onore della famiglia reale, nonostante gli abitanti conservino, tuttora, la denominazione di salviani.

Vedi anche Ode al Passannante.
Io ti ucciderò,
(continua)
11/8/2013 - 00:17
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Il mattino del 26 luglio

Il mattino del 26 luglio
[2011]

Album: La vita agra
Parliamoci chiaro,
(continua)
inviata da adriana 26/1/2013 - 11:16




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