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Autore Coro Pane e Guerra

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Facce nere

Facce nere
Canzone scritta da Alfonso Di Sirio, membro del gruppo musicale Pane e Guerra.
Facce nere
(continua)
inviata da Bartleby 22/6/2011 - 15:43
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Battan l'otto

Battan l'otto
CATERINA, LA TERRA TI SIA PESANTE
di Riccardo Venturi

Ero seduto su una panchina davanti alla spiaggia di Marina di Campo, stasera. La notizia della morte di Caterina Bueno mi è arrivata per telefono da Manuela, e ho aspettato che aprisse un cavolo di internet point per venire a scrivere qualche riga. Poi ho visto anche il commento di Renato Stecca.

È stata riportata anche sulla mailing list "Fabrizio", la notizia della morte di Caterina. Con il titolo "Che la terra ti sia lieve"; seguono i "messaggi di cordoglio" di Domenici, di Martini, di Chiti.

Ma la terra, per Caterina, non sarà certo lieve con i cordogli dei politicanti, e nemmeno con la fondamentale notizia che era iscritta alla SIAE. E la terra, comunque, non è mai lieve. È sempre pesante. Ne ha saputo qualcosa lei per tutta la sua vita, passata a cercare e scavare canzoni dal fondo della terra.

Dal fondo della terra e delle... (continua)
Riccardo Venturi 17/7/2007 - 21:48
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Björn Afzelius: Måne över Corsica

Björn Afzelius: Måne över Corsica
Ripresa da questa pagina.

Testo segnalato e inviato da Dario Cangelli del Gruppo Pane e Guerra sulla mailing list "Brigata Lolli" il 17 novembre 2005:

"Ehi, questa è bella e piacevole!
con un titolo ed un testo che, pur non conoscendo lo svedese, parla evidentemente di Partigiani della Corsica, il nostro buon Afzelius canta un'affascinante versione de Il bersagliere ha cento penne, che come noto, nella vulgata partigiana norditaliana prosegue dicendo che l'alpino ne ha una sola, il partigiano ne ha nessuna e sta sui monti a guerreggiar...
Una di quelle "brutte" canzoni di derivazione alpina che sinceramente non è facile da far digerire ed eseguire al coro Paneguerra (già obiettori in gioventù, obiettano che di alpini e muli ne hanno piene le palle); si fanno eccezioni solo quando il pubblico é di anziani e partigiani, e allora, si sa, non sta bene rifiutare una richiesta.
Confesso la... (continua)
Mitt i havet, där vattnet skiftar mellan azur och turkos,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/11/2005 - 18:31
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Partigiani fratelli maggiori

Partigiani fratelli maggiori
Testo di Michele L. Straniero
Musica di Fausto Amodei

Nel repertorio anche del Gruppo Pane e Guerra.
Partigiani che adesso cantate,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/10/2005 - 15:04
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O Piamontesi

anonimo
"Canzone che in maniera molto semplice esprime chiaramente il concetto del rifiuto e della stanchezza di fare il soldato e della voglia di tornare alla semplicità della vita domestica. Nata nelle valli di montagna bergamasche, dopo il 1860, è nata da moduli musicali più antichi e arcaici, di cui si trova un affioramento nell’ultima strofa."

Dal sito ufficiale del Gruppo: http://freeweb.supereva.com/paneguerra/
PIAMONTESI MANDIM A CASA
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/8/2005 - 00:53
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Partigiano sconosciuto

Partigiano sconosciuto
"L'antefatto è questo: a Modena, liberata dai suoi partigiani, la sera del 23 aprile 1945 fu data notizia del ritrovamento di un partigiano ucciso, sconosciuto a tutti, il quale aveva in tasca solo un pezzo di pane. La sua fotografia fu esposta per alcuni giorni sotto il portico del Collegio, nella parte più centrale della città; poi non se ne seppe più nulla.

Questa canzone, nata nel gruppo torinese di "Cantacronache", è firmata per la parte musicale da Sergio Liberovici, mentre il testo, da molti ritenuto anonimo, pare sia opera della partigiana modenese Claudina Vaccari."

(dal sito ufficiale del Gruppo Pane e Guerra, di cui il canto pure fa parte.)
A Modena, liberata dai suoi partigiani
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/8/2005 - 00:47
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Die Moorsoldaten [Börgermoorlied; Das Moorlied]

Die Moorsoldaten [Börgermoorlied; Das Moorlied]
1b. Canto dei deportati: La versione italiana tradizionale
1b. Canto dei deportati: The Italian traditional version.
1b. Canto dei deportati: Italienishe traditionelle Version
1b. Canto dei deportati: Version traditionnelle en italien
1b. Canto dei deportati: Italiankielinen perinteinen versio

E' ripresa dal sito del Gruppo Pane e Guerra, del cui repertorio fa parte. Il testo è stato però collazionato e integrato con quello, che ci appare più esatto e completo, proveniente da Canti di lotta-Comunisti del Friuli.

"Il canto non è di anonimo, almeno per quanto riguarda l'originale, scritto e musicato nel 1933 nel lager di Borgemoor, da deportati tedeschi: Johann Esser e Wolfgang Langhoff per le parole, Rudi Goguel per la musica. Il canto, in tedesco, venne eseguito dai deportati davanti agli altri deportati e alle guardie del campo, nell'agosto del '33, e subito proibito.Ma il canto assieme... (continua)
Canto dei deportati
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/8/2005 - 00:08
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Addio mia bella addio

Addio mia bella addio
[XIX secolo, circa 1848?]
attribuito a C.A.Bosi

Canto nato durante il risorgimento, da alcuni attribuito a tale C.A.Bosi, che entrò a far parte della tradizione popolare venendo cantato in tutte guerre che sono seguite. Dal testo, risulta evidente la nascita non popolare di questo canto: nelle intenzioni degli autori, per i soldati di allora questa canzone doveva servire a comunicarsi con la patria alla quale si voleva bene "come alla mamma e alla fidanzata". In realtà il testo si è sempre prestato a immediata ironia, con il massimo vertice nella terza strofa.

Dal canto loro i riformati e gli imboscati avevano sostituito i versi della prima strofa nel modo più sotto citato.

(Dal sito del Gruppo Pane e Guerra, del cui repertorio il canto fa parte e da cui riprendiamo il testo)

*

Alcuni versi del canto fanno parte dell'omonima canzone di Antonello Venditti.
Addio mia bella addio,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/8/2005 - 23:08
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Torna a casa americano

Torna a casa americano
La canzone era stata, sulla scorta delle informazioni reperite sulla "Musica dell'altra Italia", inserita finora come anonima, e con un testo largamente incompleto. Le informazioni erano inoltre in diverse parti errate. Riportiamo comunque la parte esatta della vecchia introduzione, espunta da quelle errate:

"Canzone, sicuramente di autore [...], è stata probabilmente cantata per le prime volte nel 1951, anno della venuta del gen. Eisenhower a Parigi e a Roma (gennaio), qualche mese dopo l'aggressione alla Corea (giugno 1950). Venuta che diede luogo a grandi manifestazioni popolari antiamericane sia in Francia che in Italia.

Lee Dayton era allora rappresentante del Piano Marshall in Italia e Harry Truman era il Presidente degli Stati Uniti."

La canzone è in realtà stata scritta da Fausto Amodei. Riportiamo a tale riguardo le informazioni provenienti dal sito del Gruppo Pane e Guerra,... (continua)
Per le strade e le città
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 14/11/2004 - 01:21
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La Fabbrica

La Fabbrica
[1975]
Testo e musica degli Stormy Six [Franco Fabbri]
Lyrics and music by Stormy Six [Franco Fabbri]
Nell'album è unita a Stalingrado.
Dal repertorio anche del Gruppo Pane e Guerra
Ora e sempre: Resistenza!
Now and Always: Resistance!
Maintenant et Toujours: Résistance!
Τώρα και πάντα: Αντίσταση!

Anni caldi questi. Siamo a metà degli anni settanta ed esattamente nel ’75 esce questo disco che è il più bell’esempio di “musica politica” mai prodotto in Italia. L'album “Un biglietto del tram” è il primo vero album decisamente originale e con forti contenuti politici degli Stormy Six. Forse è storia o forse è leggenda che a Milano alcune frange del “movimento” abbiano accusato gli Stormy Six di deviazionismo, la colpa: incidere dischi e, soprattutto, venderli! Questo è stato lo scotto di una notorietà costruita concerto dopo concerto, piazza dopo piazza. La grandezza di questo “progetto”... (continua)
Cinque di Marzo del Quarantatré
(continua)




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