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Brucia la strega, o come si diventa nazisti

Antiwar Songs Blog
Brucia la strega, o come si diventa nazisti
Una canzone sul “Come si diventa nazisti”, per citare il famoso studio che lo storico americano William Sheridan Allen (1932-2013) pubblicò nel 1965 (titolo originale: “The Nazi seizure of power; the experience of a single German town, 1930-1935”. L’edizione italiana di Einaudi era introdotta dal sociologo Luciano Gallino il quale scriveva, tra l’altro:
Antiwar Songs Staff 2022-04-24 12:24:00

A Flickering Light in the Darkness. Le CCG/AWS compiono 15 anni.

Antiwar Songs Blog
A Flickering Light in the Darkness. Le CCG/AWS compiono 15 anni.
  Niente di autoreferenziale, niente di trionfalistico, niente “numeri”, che pure sono oramai enormi. Niente “bilanci”, niente celebrazioni o autocelebrazioni: c’è solo un sito, chiamato “Canzoni Contro la Guerra”, o “Antiwar Songs”, o “Chansons Contre la Guerre” (come si dice in un centinaio di lingue c’è nella homepage) che, oggi, 20 marzo 2018, compie quindici […]
Antiwar Songs Staff 2018-03-20 16:07:00
Le site “Chansons Contre la Guerre” a fêté le 20 mars son 15ème ANNIVERSAIRE.
Riccardo Venturi 20/3/2018 - 09:39
40 ans? Il semble que les 40èmes anniversaires ne sont que pour les “hommes d'état”, en ces jours-ci. Le 18 mars 1978, il y a quarante ans, Fausto et Iaio ont été assassinés. Personne n'a des nouvelles depuis. Quarante ans, et à jamais entre et avec nous. Ils auront 18 ans jusqu'à la fin des jours. Quarante ans sous les tambours du pouvoir et de ses serfs.
Riccardo Venturi 18/3/2018 - 09:18
Il est parti dans la Journée du Pi Grec, Stephen. À la recherche de l'infini. Une chanson pour lui, et un verre de N'Importe Quoi!
Riccardo Venturi 14/3/2018 - 10:04
Voici finalement l'HYMNE NATUREL des Extras des CCG! Avec un Appendice spécial.
Riccardo Venturi 9/2/2018 - 02:41
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La ballata del pedone

La ballata del pedone
[1963]
Scritta da Giorgio Gaber e Vittorio Pierantoni
Singolo sul lato B della mitica “Goganga”

Propongo questa canzone nel percorso “Guerra alla Terra” pensando al traffico che ci uccide giorno dopo giorno, nell’incertezza - quando non nell’indifferenza - degli amministratori pubblici, mentre le canaglie come Marchionne, Müller e gli altri industrialoni fanno soldi a palate, e per giunta ricorrendo alla truffa colossale dei software per alterare le rilevazioni sulle emissioni e utilizzando cavie, anche umane, per presunti esperimenti volti solo a favorire i grandi colossi dell’auto...
Veniva giù da corso Tricolore
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 1/2/2018 - 11:42
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Viaggiatori luminosi

Viaggiatori luminosi
[1992]
Parole e musica di Carlo Fava
Nel suo album d’esordio intitolato “Ritmo Vivente Muscolare della Vita”, pubblicato nel 1994.
Lieve per sempre la terra sia a quelli che
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 1/2/2018 - 09:00
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Immagini

Immagini
[1965]
Parole e musica di Giorgio Gaber
Nell’album “L’asse di equilibrio”, pubblicato nel 1968
Testo trovato sul sito della Fondazione Giorgio Gaber
Una strada una lunga strada
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 1/2/2018 - 08:18
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Street Livin'

Street Livin'
2018
Produced by Keith Harris & ​will.i.am

"Ci sono più negri in galera oggi di quanti schiavi ci sono stati a raccogliere il cotone"
Streets, streets
(continuer)
31/1/2018 - 23:45
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Giorgio Gaber: Gli imbroglioni

Giorgio Gaber: Gli imbroglioni
[1963]
Parole di Giorgio Gaber
Musica di Giorgio Gaber e Umberto Simonetta
Una canzone scritta per la colonna sonora dell'omonimo film ad episodi diretto da Lucio Fulci nel 1963, con Walter Chiari, Raimondo Vianello, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia e tanti altri noti del cinema italiano (compreso lo stesso Gaber in un cameo)

Propongo questa canzone come Extra e nel percorso "Violenza contro i primi ministri" perchè c'è una strofa profetica che mi ha lasciato di stucco... Era infatti il 1963, e Gaber di certo non poteva sapere che di lì a qualche anno, nel 1977, il nostro beneamato Silvio Berlusconi – presente! - sarebbe stato insignito della onorificenza di Cavaliere del Lavoro avendo giustappunto 40 anni!
Conosci quel paese
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 31/1/2018 - 18:03
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Ballade Vom Zufälligen Tod In Duisburg

Ballade Vom Zufälligen Tod In Duisburg
[1974?]
Parole di Walter Mossmann (1941-2015), cantautore, giornalista e regista tedesco
Sulla melodia de Le roi a fait battre tambour
Nell’album “Frühlingsanfang” del 1979
Testo trovato su LyricWiki

Una canzone dedicata al sociologo tedesco Christian Sigrist (1935-2015), più volte arrestato e processato all’epoca per la sua condanna di omicidi politici da parte della polizia.
Infatti questa canzone parla di Günter Routhier, militante comunista che nel 1974 a Duisburg, durante i disordini scoppiati nel corso di un’udienza, fu fermato dalla polizia e trascinato giù per le scale, riportando lesioni alla testa tali da ucciderlo dopo due settimane di ricovero. Le due perizie ordinate arrivarono a conclusioni diametralmente opposte, ma i giudici accolsero quella favorevole alla polizia e stabilirono che fosse denunciato chiunque sostenesse la tesi dell’omicidio in custodia.

Nel testo si... (continuer)
Im Jahre dreiundsiebzig kam
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 31/1/2018 - 16:25
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Nach der endgültigen und vollständigen Einführung und Inkrafttretung der Notstandsgesetze werde ich allen leichtfertig-gutgläubigen Wählern ein Liedchen singen. Vorsichtshalber singe ich es schon jetzt!

Nach der endgültigen und vollständigen Einführung und Inkrafttretung der Notstandsgesetze werde ich allen leichtfertig-gutgläubigen Wählern ein Liedchen singen. Vorsichtshalber singe ich es schon jetzt!
[1967]
Parole e musica di Dieter Süverkrüp (1934-), cantautore e pittore tedesco di grande talento.
Nel suo album intitolato “Die widerborstigen Gesänge des Dieter Süverkrüp”
Testo trovato su LyricWiki



Come già in Lagerlied - paradossale descrizione della Germania occidentale negli anni 60 come un grande campo di concentramento hitleriano - anche qui Süverkrüp saluta l’imminente avvento delle leggi emergenziali per contrastare la ribellione studentesca, che poi furono effettivamente adottate – guarda caso - all’indomani del grave ferimento di Rudi Dutschke ad opera di un invasato anticomunista, episodio che privò il movimento del suo leader…

Una canzone che ritengo sia pure di grande attualità, alla luce di quanto si può leggere, per esempio, sul recente rapporto di Amnesty International intitolato Dangerously disproportionate. The ever-expanding national security State in Europe (gennaio... (continuer)
Ich gratuliere euch zu den Gesetzen
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 31/1/2018 - 14:32
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Lied vom Tod

Lied vom Tod
[1967]
Parole e musica di Dieter Süverkrüp (1934-), cantautore e pittore tedesco di grande talento.
Nel suo album intitolato “Die widerborstigen Gesänge des Dieter Süverkrüp”
Testo trovato su LyricWiki
Es hat der Tod ein glatt Gesicht und trinkt Champagnerwein
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 31/1/2018 - 13:36
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Lagerlied

Lagerlied
[1967]
Parole e musica di Dieter Süverkrüp (1934-), cantautore e pittore tedesco di grande talento.
Nel suo album intitolato “Die widerborstigen Gesänge des Dieter Süverkrüp”

Immagino che Süverkrüp volesse utilizzare un paradosso paragonando i campi di concentramento naziste alle leggi speciali che la Germania per prima in Europa varò per contenere e reprimere il movimento sessantottino. Comunque, secondo Süverkrüp l’unica differenza tra la “democrazia” tedesca (parliamo della Repubblica Federale) ed il totalitarismo hitleriano era che negli anni 60 si poteva esprimere liberamente la propria opinione, ma la repressione del dissenso restava comunque feroce.
Du da, bist du der, den man um elf hier eingeliefert hat?
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 31/1/2018 - 13:26
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My Last Farewell to Stirling

anonyme
My Last Farewell to Stirling
[XIX° secolo]
Una ballata compresa in “The Greig-Duncan Folk Song Collection”, raccolta di canzoni del nord-est scozzese curata dai ricercatori Gavin Greig (1856–1914) e James Bruce Duncan (1848-1917), pubblicata poco prima dello scoppio della Grande Guerra.
La versione riportata, tratta dal sito dello Scots Language Centre, è quella di Charlie Murray, classe 1916. Interpretata in seguito da molti altri artisti, tra i quali in particolare Martyn Wyndham-Read e Ewan MacColl. La versione di quest’ultimo si trova in “Scots Street Songs” del 1956.

Un bracconiere – mestiere allora svolto da poveracci per fame – catturato nella tenuta di un signore, viene condannato a 20 anni di colonia penale in Australia, nella Van Dieman's Land, la Tasmania.
Nae lark in transport mounts the sky
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 31/1/2018 - 11:05

Filastrocca macabra

Filastrocca macabra
[2018]
"La scorsa settimana ho scritto questi versi, nati come filastrocca macabra. Si scrive e si ride anche di ciò che spaventa, proprio perché spaventa e fa soffrire. Sono molti anni che non condivido i testi destinati a non essere musicati. Non ne scrivo più tanti come un tempo, ma ogni tanto qualcosa salta fuori. Questa la condivido con voi.
dalla pagina facebook dell'autore"
Si muore sui treni, si muore per strada,
(continuer)
envoyé par adriana 31/1/2018 - 09:07

Ogalla, Ogallala

Ogalla, Ogallala
Ogalla, Ogallala

Chanson française – Ogalla, Ogallala – Marco Valdo M.I. – 2018


Dialogue maïeutique

Oh la la, oh la la, Marco Valdo M.I. mon ami, quel titre est-ce là ? De quoi elle cause la chanson-là ?

Je me doutais que tu allais faire une pareille réflexion, Lucien l’âne mon ami et comme on peut l’imaginer, j’ai une réponse à te donner, dont j’espère qu’elle ne te décevra pas. En premier lieu, ce n’est pas « Oh la la Oh la la » le titre de la chanson, c’est « Ogalla, Ogallala ». Et ça change tout, même si je dois reconnaître qu’en écho, il y a bien l’expression que tu avances qui laisse entendre qu’il y aurait un drame qui se jouerait. Et pour un drame, c’en est un et un drame à rebondissements qui n’est pas près de finir. Venons en au fait : l’Ogallala du titre n’est la petite ville du Nebraska, à laquelle tu pensais certainement, mais une gigantesque nappe aquifère (Ogallala aquifer)... (continuer)
Trois ères glaciaires,
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 30/1/2018 - 21:24
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James Raeburn

anonyme
James Raeburn
[prima metà 800 o precedente]
Canzone tradizionale scozzese che racconta un episodio di trasferimento forzato in una colonia penale in Oceania.
Il riferimento alla (Nuova) Caledonia situa la canzone a prima del 1853, quando quell’isola passò dal controllo britannico a quello francese.
Interpretata artisti come Ewan MacColl, Martyn Wyndham-Read, The Tannahill Weavers, The Corries e molti, molti altri.

Pare che James (o Jamie) Raeburn fosse un panettiere, condannato alla colonia penale per un piccolo furto, benchè si fosse sempre professato innocente. Un reato da poco, o addirittura non commesso, poteva costare allora il trasporto vero le colonie, un metodo sbrigativo con cui le classi dirigenti si procuravano manodopera a basso costo per le loro avventure coloniali.

Nell’edizione del 1901 della raccolta “Vagabond Songs and Ballads of Scotland: With Many Old and Familiar Melodies”, a... (continuer)
My name is James Raeburn. In Glasgow I was born,
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 30/1/2018 - 17:06
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Schooldays Over, Come on Then John

Schooldays Over, Come on Then John
[1960]
Parole di Ewan MacColl
Musica di Ewan MacColl e Peggy Seeger
In "The Big Hewer - A Radio Ballad About Britain's Coal Miners", trasmissione radiofonica in onda nel 1960 sulla BBC Radio, prodotta da Charles Parker (1919-1980), scrittore, cantante ed attore teatrale. Il disco è del 1967, poi riedito nel 1999.

Si tratta della quarta di otto emissioni curate da MacColl e dalla Seeger tra il 1957 ed il 1964.
La coppia si avvalse della collaborazione di artisti prestigiosi, come Dave Swarbrick, A. L. Lloyd, Ian Campbell, Isla Cameron e Louis Killen.
Interpreta da molti, tra cui i Dubliners, i Chieftains, Dick Gaughan, Damien Dempsey, i Clancy Brothers,...

Pitman e collier sono entrambi sinonimi di miner, tre modi diversi che l'inglese ha per indicare il minatore del carbone...
Schooldays over, come on then John
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 29/1/2018 - 21:42
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Uyan Berkin'im

Uyan Berkin'im
29 gennaio 2018 20:52

L'Anonimo Toscano del XXI Secolo confessa onestamente di essersi abbondantemente servito della traduzione greca, lingua nella quale è parecchio più a suo agio. Comunque sempre col fedele dizionario turco alla mano. Avvertenza: la traduzione greca in questione proviene da una pagina Lyricstranslate dove è presente anche una traduzione inglese inservibile da quanto è scorretta.
SVEGLIATI, BERKIN [1]
(continuer)
29/1/2018 - 20:53
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Büyü

Büyü
English Translation by zel.ayik (L.Trans.)
GROW UP
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 29/1/2018 - 20:26
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Through The Barricades

Through The Barricades
Finalmente una buona traduzione di questo magnifico testo.
Bibo 29/1/2018 - 19:16
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For Anja

For Anja
2014
For Anja

For Anja, è infatti un omaggio alle vittime dell'Olocausto, in particolare a coloro che pur essendo sopravvissuti allo sterminio sono stati schiacciati dal peso delle atrocità di cui sono stati testimoni, e forse dal peso di una colpa oscura, quella di essere usciti vivi da uno dei più grandi massacri della storia. For Anja trae ispirazione dal fumetto di Art Spiegelman, Maus, che nella leggerezza dello stile fumettistico riesce ad esprimere l'enormità della tragedia dell'Olocausto.

In questa storia si muove in sordina la figura di Anja Spiegelman (Andzia Zylberberg), madre dell'autore, una donna fragile, comune, certamente non un'eroina, che malgrado la sua fragilità riesce tuttavia a sopravvivere all'internamento nel campo di Auschwitz.

Nel 1968 si toglierà la vita, compiendo una scelta difficile da comprendere eppure condivisa con molti altri che come lei erano scampati allo sterminio.
altoadige.it
What were you thinking while passing those gates, 
(continuer)
envoyé par Dq82 29/1/2018 - 11:52
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Il diritto di amare

Il diritto di amare
2009
Passaggi segreti

Lettera di una madre in carcere alla figlia. Il video è girato nel carcere di massima sicurezza di Ivrea
E se la vita vera fosse qui
(continuer)
envoyé par Dq82 29/1/2018 - 11:41
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Supper's Ready

Supper's Ready
Il mio giudizio da Ascoltatore dei Genesis dal 1980 (scoperti con Duke regalatomi al compleanno) è che Supper’s Ready rappresenti la poliedricità massima di Peter Gabriel nella sua infinita tavolozza canora. Ma quale cantante progressive di quegli anni poteva sfoggiare un tale tange di voci?
Pensate alla morbidezza della sua voce nella prima parte del pezzo, le mille voci di Willow Farm e allo stesso tempo alla potenza vocale espressa con 9/8 e il finale maestoso con un urlo degno del miglior cantante hard rock .............
Nota di tristezza: con tutto il bene che gli si possa volere, ma quando mai Phil Collins ha avuto quella potenza
Augusto 29/1/2018 - 08:07
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אונדזער שטעטל ברענט

אונדזער שטעטל ברענט
Moni Ovadia, Binario 21 della stazione centrale di Milano.

CCG/AWS Staff 28/1/2018 - 18:06
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Different Trains

Different Trains
Commovente. Struggente. Da ascoltare
Stefania 28/1/2018 - 12:38
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East Kilbride

East Kilbride
[2018]
Live in Huston

A friend in Berlin sent me a story about how the entire Chilean Air Force was essentially grounded for a time as a result of the actions of union engineers in Scotland who refused to repair the engines of their fighter jets after the 1973 coup.
Jet fighters bombed the palace, we all watched it on TV
(continuer)
envoyé par adriana 28/1/2018 - 10:47
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A Brief History of Jerusalem

A Brief History of Jerusalem
[2018]

It's been in the news a lot lately, since Trump announced his plan to move the US embassy from Tel Aviv to Jerusalem. So here's a little history for those who don't know.
From the frozen north with shields and swords
(continuer)
envoyé par adriana 28/1/2018 - 10:38
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Il giorno della terra

Il giorno della terra
[1988]
Parole di Alfredo Rapetti, in arte Cheope, paroliere, e di Alessandro Pizzamiglio, in arte Alessandro Bono (1964-1994), cantautore
Musica di Alessandro Bono e Matteo Fasolino
Nell'album di esordio di Alessandro Bono, eponimo.

Una canzone dedicata all'Intifada e al popolo palestinese.
Campi arati dal dolore
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 27/1/2018 - 22:14
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Oppure no

Oppure no
[1994]
Parole di Alessandro Pizzamiglio, arte Alessandro Bono (1964-1994), cantautore
Musica di Alessandro Bono e Matteo Fasolino
La canzone che dà il titolo al suo ultimo disco

Alessandro Bono partecipò a tre edizioni del Festival di Sanremo, l'ultima quella del 1994. dove presentò questa "Oppure no". La sua esibizione fu parecchio criticata, "stonato", dissero. Ma pochi sapevano che Alessandro Bono era gravemente ammalato. Morì poche settimane dopo a soli 30 anni, stroncato dall'AIDS.
Propongo questa canzone - pressochè dimenticata, come il suo autore - per via soprattutto delle prime tre strofe ma anche per altro:

"La canzone di Bono parlava di tempo che scorre inesorabile, di futuro incerto, vita precaria, di sentimenti che il futuro rischia di spazzare via. Incomprensibile per una generazione rampante, che correva verso il domani senza macchia e senza paura... Parlava di un ragazzo... (continuer)
Verrà un giorno in cui vivrò
(continuer)
envoyé par Bernart Bartleby 27/1/2018 - 22:00
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Die Kinder von Izieu

Die Kinder von Izieu
Di tutti i crimini commessi dai nazisti, quello di Izieu - nel mio cuore - è il più abominevole, spregevole, assurdo.
Credo che nessuno abbia il dovere di perdonare. E nessuno il diritto di esser mai perdonato.
Francesca
Francesca Carlucci 27/1/2018 - 19:36
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Rumours of War

Rumours of War
(1984)
Album: Russians & Americans
Al Stewart / Peter White
We met on the beach amid rumours of war
(continuer)
27/1/2018 - 18:10

Italien-Chanson

Italien-Chanson
Chanson allemande – Italien-Chanson – Joachim Ringelnatz (Hans Gustav Bötticher) – 1926


« Qui va là ? », je hurle. Il me répond : « Je suis Joachim Ringelnatz, je suis Allemand, mais antifasciste ! Ne tirez pas ! »… Je le fais passer. Nous nous embrassons. C’est pas plus mal que chez eux tous ne sont pas des « nazis schmazi »…

Joachim Ringelnatz était un écrivain, un carbarettiste, un poète, et il peignait aussi. Il inventa un personnage littéraire, le matelot Kuddel Daddeldu, qui était un peu son alter ego, anarchiste et anti-autoritaire. Il mourut peu après la venue du nazisme, mais dans les temps pour se voir qualifié d’artiste « dégénéré ». Beaucoup de sa production fut détruite dans les années qui suivirent sa disparition.
Cette poésie-chanson sur l’Italie fasciste est datée de 1926 et c’est un véritable instantané de ces années, celles de l’assassinat de Matteotti, de l’institution... (continuer)
CHANSON ITALIENNE
(continuer)
envoyé par Marco Valdo M.I. 27/1/2018 - 17:51

Rumours of War

anonyme
Rumours of War
Non sappiamo chi sia l'autore di questa canzone, forse il Marc che si firma in questa raccolta di "Rainbow Songs", le canzoni del movimento neo-hippie conosciuto come Rainbow Family. Rispetto ad altre canzoni semplicemente "peace and love"/"volemose bene" questa mi sembra più politica...
I come home from work, turn on the evening blues
(continuer)
27/1/2018 - 16:46
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Rumours of War

Rumours of War
Album: Mystic Man (1978)
Talkin' 'bout war
(continuer)
27/1/2018 - 16:39
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Cronache scaramantiche

Cronache scaramantiche
Parole e musica di Maurizio Geri
dall'album Madreperla (2011)

Una bella canzone scritta da Maurizio Geri sull'olocausto degli zingari dall'abum Madreperla di Banditaliana
Di questi tempi non sospetti
(continuer)
envoyé par Lorenzo Masetti 27/1/2018 - 16:19
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Es gibt

Es gibt
Il sergente afferrò il mio fucile e puntò la canna contro il piccolo petto del bambino.
Il bambino si pisciò addosso.
Poi, mi guardò in faccia. Perché stava cercando il mio sguardo? Sperava in un mio pentimento? In una tardiva complicità?
Strappai il fucile dalle mani del sergente, e gli dissi: "Non hai il diritto di disporre della mia arma".
Il sergente reagì: "Bene, finirai davanti alla corte marziale, non pensare di passarla liscia".
Risposi: "Non me ne frega niente".

Lui mise in moto e con un'espressione in arabo maledisse mia madre, mia sorella e varie generazioni di femmine della mia famiglia.
Poi sbraitò: "Tu e tutti quelli come te, gli amanti degli arabi", così disse, gli amanti degli arabi, "dovreste essere uccisi, dovreste essere cancellati dalla faccia della terra, siete la vergogna del popolo d'Israele".

Nell'immaginario dell'Occidente, la questione del rapporto tra la... (continuer)
Lorenzo 27/1/2018 - 11:56
L'histoire d'Árpád Weisz, juif hongrois, joueur et entraîneur de succès dans l'Italie des années '30, puis réfugié aux Pays Bas après les “lois raciales” de Mussolini (celui qui “a fait si tant de bonnes choses” selon certains politicards italiens d'aujourd'hui), et enfin déporté à Auschwitz où il mourut le 31 janvier 1944. Dans cette Journée de la Mémoire, l'histoire d'Árpád Weisz nous est racontée par un très jeune rappeur de Novare, Andrea Licata ”Red Riot”, 18 ans et une très grande envie de rappeler ce que trop de personnes ont oublié. Son rap s'appelle L'allenatore in campo (“L'entraîneur en champ”).
Riccardo Venturi 27/1/2018 - 11:03
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L'allenatore in campo

L'allenatore in campo
[ottobre 2017]
Rap di Andrea Licata (Red Riot)
5° anno liceo "Mossotti" - Novara

Corriere di Novara, 21 ottobre 2017



« Fatto sta che di Weisz, a sessant'anni dalla morte, si era perduta ogni traccia. Eppure aveva vinto più di tutti nella sua epoca, un'epoca gloriosa del pallone, aveva conquistato scudetti e coppe. Ben più di tecnici tanto acclamati oggi. [...] Sarebbe immaginabile che qualcuno di loro scomparisse di colpo? A lui è successo. »

(Matteo Marani, Dallo scudetto ad Auschwitz)

Árpád Weisz, a volte italianizzato in Arpad Veisz (Solt, 16 aprile 1896 – Auschwitz, 31 gennaio 1944), è stato un calciatore e allenatore di calcio ungherese di origine ebraica, vittima dell'Olocausto. Dopo una breve esperienza calcistica nel campionato italiano degli anni 1920, iniziò una brillante carriera di allenatore vincendo uno scudetto con l'Ambrosiana, ad appena trentaquattro anni, e altri... (continuer)
Raccontano la mia storia da anni,
(continuer)
envoyé par Riccardo Venturi 27/1/2018 - 08:10

Peaceful People Know

anonyme
Peaceful People Know
Rainbow peace song. (Aziz and Shanti band)

Sempre nel filone del movimento "Rainbow Family" (vedi Mother I Feel You) una canzone di pace il cui testo è ripreso da un sito che raccoglie le Rainbow Songs, attribuita a una non meglio identificata Aziz and Shanti band. Le foto di questo ritrovo hippie sono di Denis Vejas.
Peaceful people know, where they are and why.
(continuer)
27/1/2018 - 01:05
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Polvere e viole

Polvere e viole
(2016?)

Chiara Riondino, voce
Alessandro Giachero, pianoforte
Franco Fabbrini, contrabbasso


Brano scritto e cantato da Chiara Riondino dedicato a Tina Modotti.

Una canzone molto bella che secondo me ha tutto il diritto di stare in questo sito se non altro per il verso "ho visto carne farsi sangue sotto i colpi dell'ordine" che descrive tutta l'esperienza umana e politica di Tina di fronte agli orrori del nazismo, del fascismo e della guerra.

Seduta dentro l'auto
(continuer)
envoyé par Lorenzo 26/1/2018 - 23:55
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Terrorism! (The ISIS Crisis)

Terrorism! (The ISIS Crisis)
(2017)

The song also comes with an animated video that underlines the themes of the song which tackles a topic that which is rarely not from the news in 2017. “I think the video and song are pretty self explanatory,” says Salami. “If it’s not, well, key words to consider would be ‘irony’ , ‘hysteria’ and ‘consequence’.”
I scrolled down and hit a link
(continuer)
26/1/2018 - 22:49
Video!

The Battle

The Battle
In realtà la canzone descrive una partita di scacchi in forma di battaglia medievale come fa intuire il colore delle vesti dei due schieramenti "A tide of black, the Bishops' men" "The King's men dressed in purest white"
"
Benvenuto 26/1/2018 - 21:09

Inno di Mameli (2002)

Inno di Mameli (2002)
Inno di Mameli (1847), rifatto il 14-6-2002, armonizzato con la Costituzione, nello stesso stile buffo del testo tradizionale, ma senza le sue violenze e brutture.
Fratelli d’Italia
(continuer)
envoyé par Dq82 26/1/2018 - 19:16
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Non chiamatele "missioni di Pace!"

Non chiamatele
Il brano é stato ispirato dalla lettera dell' Appello dal titolo: "Guerra in Afghanistan: Missione di Pace?" firmato e lanciato il 4 Ottobre 2010, giorno in cui ricorre la festa di S. Francesco D'Assisi, Testimone e strumento della Pace e del Dialogo. L' appello, a cui si chiede a tutte le persone sensibili e di buona volontà di aderire, é stato lanciato dai grandi Testimoni di Pace del nostro tempo, fra questi il Vescovo emerito di Caserta mons. Raffaele Nogaro ed il padre missionario comboniano Alex Zanotelli e tanti altri...
Vorrei un mondo in cui le guerre si chiamassero guerre
(continuer)
envoyé par Dq82 26/1/2018 - 19:12
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Un vecchio soldato

anni '70
Questa che canto è la storia di un vecchio soldato in pensione
(continuer)
envoyé par Dq82 26/1/2018 - 17:38
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Mother I Feel You

anonyme
Mother I Feel You
Pare uno degli inni del movimento internazionale chiamato Rainbow Family
Il testo trovato qui
Mother I feel you under my feet,
(continuer)
envoyé par k 26/1/2018 - 16:16
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Amarti e poi morire

Amarti e poi morire
1971
Testo di Daniele Pace, Giancarlo Bigazzi
Musica di Jacques Revaux

La canzone è una cover di La maladie d'amour di Michel Sardou, diversamente da altre canzoni più "impegnate" divenute in italiano delle canzonette d'amore, questa diventa in italiano una canzone d'amore per il soldato che parte in guerra, un grande topos, da "Addio mia bella addio" in poi
"Perchè, perchè amarti e poi morire?"
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envoyé par Dq82 26/1/2018 - 16:13
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Dove l'aria è polvere

Dove l'aria è polvere
Crónica del día en que
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envoyé par Dq82 26/1/2018 - 15:41

Ballad Of The Green Berets (A Parody)

anonyme
Ballad Of The Green Berets (A Parody)
Non è una vera cover, sulla stessa musica della "Ballad Of The Green Berets" una canzone d'amore di un soldato che parte

LA BALLATA DEL SOLDATO
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envoyé par Dq82 26/1/2018 - 15:24
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La ballata di un soldato

La ballata di un soldato
2011

Serie di 24 canzoni per bambini eseguite dal Coro dell'Università degli Studi di Torino composte dal maestro Sergio Pasteris. Il progetto è rivolto primariamente, ma non solo, ai bambini ospedalizzati e diversabili, configurandosi come veicolo di supporto e di sostegno anche per le famiglie coinvolte in particolari percorsi della vita. I disegni sono di bambini ospedalizzati e non, animati da Vincenzo Gioanola.
Sul viso un sorriso, sorpreso sereno
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envoyé par Dq82 26/1/2018 - 15:18




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