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Your Dirty Little Wars (The Ballad of Frederic Cheydleur)

Marti Rogers
Your Dirty Little Wars (The Ballad of Frederic Cheydleur)
(1967)

Parole e musica di Marti Rogers
Pubblicato su Broadside #117 del 1972

Frederic Cheydleur era un volontario appartenente all'International Voluntary Services, un'associazione di ispirazione cristiano-pacifista (ma aperta a tutti) che mandava volontari in progetti di sviluppo nei paesi del Terzo Mondo.

Frederic era quacchero e pacifista. Fu mandato in Laos dove fu ucciso nel 1967 a soli ventinove anni, probabilmente perché scambiato per una spia dell'esercito americano.
I'll tell you of a man named Fred
(Continues)
2016/10/23 - 18:41
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Andorra

Andorra
VAL SHENSON sends along these additional verses for "Andorra", which appeared in BROADSIDE # 5:
(from Broadside # 6, maggio 1962)
One day a councilman rose to say, "I think we're behind the times,
(Continues)
Contributed by dq82 2016/10/23 - 18:28

The Ballad of Jerry Norman Duffy

The Ballad of Jerry Norman Duffy
(1972)

Da Broadside #117 gennaio/febbraio 1972
Jerry Norman Duffy was just twenty years old
(Continues)
2016/10/23 - 18:22
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El pueblo no olvidará

El pueblo no olvidará
KANSA EI UNOHDA
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2016/10/23 - 15:59
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E qualcuno poi disse

E qualcuno poi disse
Terapia o tortura?
(estratto da La fabbrica della cura mentale – elèuthera 2013)
di Piero Cipriano

[...]
Il rapporto tra torturato e torturatore non è, talvolta, molto diverso dal rapporto che lega il ricoverato in SPDC con lo psichiatra che lo lega al letto.
Trascriverò, in corsivo, alcune considerazioni di Françoise Sironi, una delle maggiori esperte al mondo in tema di tortura, tratte dal suo libro, Persecutori e vittime. Proverò a riformulare le sue stesse affermazioni, adattandole al mondo dell’assistenza psichiatrica.
Come si può curare chi è stato vittima di torture? Io la riformulo: come si può pensare di curare chi ha subìto un ricovero psichiatrico, magari coatto, dove è stato immobilizzato, legato, sedato, addormentato con una terapia del sonno? Come può la psichiatria curare una vittima della psichiatria? Come può lo psichiatra curare ciò che lui stesso ha prodotto?
La... (Continues)
daniela -k.d.- 2016/10/23 - 14:04
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Only Time Will Tell

Bobby Donaghey
Only Time Will Tell
(1971)
da Broadside #114
Three men went searchin'
(Continues)
2016/10/23 - 12:02
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The Ballad of Mark Clark and Fred Hampton

The Ballad of Mark Clark and Fred Hampton
(1970)
Album: "Bob Gibson"
Written by Bob Gibson & Marion Fisher

Pubblicato su Broadside #108

Dedicata a Fred Hampton, leader delle Black Panthers, e alla sua guardia del corpo Mark Clark, uccisi a tradimento nel sonno da agenti dell'FBI a Chicago il 4 dicembre 1969. Vedere anche No More e Citazione da George L. Jackson.
It was black as night at 5 AM that cold December morning
(Continues)
2016/10/23 - 11:15
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Luang Prabang

Luang Prabang
23 ottobre 2016, 10:26
LUANG PRABANG
(Continues)
2016/10/23 - 10:26

The Big Mistake at Songmy

Duke Rank
The Big Mistake at Songmy
Pubblicata su Broadside #105 febbraio/marzo 1970

Sul massacro di My Lay si veda Everybody's Got A Right To Live di Pete Seeger

This broadside ballad was composed as a song for St. Cecilia's Day, Nov. 22,1969.
It can be sung to several traditional ballad melodies.
Duke Rank
"The big mistake at Songmy," the young Lieutenant said,
(Continues)
2016/10/22 - 23:27
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Gia tài của mẹ

Gia tài của mẹ
pubblicato su Broadside #99, Giugno 1969
A MOTHER'S GIFT
(Continues)
2016/10/22 - 22:04

Song of the Sixties

Andrew Wilde
Song of the Sixties
(1968)
Pubblicata su Broadside #98 maggio 1969

Non ho trovato nessuna informazione sull'autore di questa "canzone degli anni '60". Nonostante la propaganda riportasse che le "perdite sono limitate", nel maggio 1969 già 35000 soldati erano morti in Vietnam, di cui 10000 dall'inizio dei colloqui di pace nel maggio 1968.
Mrs. Brown, Mrs Brown
(Continues)
2016/10/22 - 21:38
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Masters Of War

Masters Of War
FINLANDESE / FINNISH - Juha Rämö

Traduzione / Translation / Traduction / Suomennos: Juha Rämö

My heartiest congratulations to Mr. Zimmerman for the Nobel Prize. This song is one of the many by him that undoubtedly justifies the decision of the Swedish Academy.
SODAN TAKAPIRUT
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2016/10/22 - 16:58
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Die Stasi-Ballade

Versione greca di Θάνος Μικρούτσικος/Thanos Mikroutsikos, Μαρία Δημητριάδη/Maria Dimitriadi: Nâzim Hikmet, Wolf Biermann ‎– Πολιτικά Τραγούδια (1975)
Die Stasi-Ballade


ΜΠΑΛΆΝΤΑ ΓΙΑ ΤΟΥΣ ΑΣΦΑΛΊΤΕΣ
(Continues)
2016/10/22 - 11:58
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Inno a Oberdan

Anonymous
Inno a Oberdan
Dallo spettacolo "Passeranno gli anni dei nostri tormenti"
Giromini-Rosignoli-Pelosi
daniela -k.d.- 2016/10/22 - 11:04
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Brigante se more

Brigante se more
Ho letto con interesse la discussione e penso che questa bella canzone rispecchi i sentimenti e la coscienza dei "briganti", ma allo stesso tempo, proprio perché non è una canzone dell'epoca non si può sapere se i due versi incriminati sarebbero stati accettati dalle comunità dei combattenti. Manipolare i versi di una canzone spacciandoli per originali è sempre un operazione scorretta dal punto di vista letterario e artistico, ma ciò non significa che dal punto di vista storico ciò non abbia un senso. La canzone di Bennato e D'Angiò resta una interpretazione dei fatti ben documentata, ma comunque influenzata da ideologie e giudizi che non appartengono all'epoca narrata, ma agli anni settanta in cui era difficilissimo immedesimarsi nel tipo di fede cristiana, non proprio bigotta, e di fedeltà, neanch'essa bigotta, ai Borboni. Resta interessante comunque la posizione immaginata del brigante... (Continues)
Gianlu 2016/10/22 - 10:30
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Die Stasi-Ballade

Die Stasi-Ballade
una parte di questa canzone è stata, assieme ad altre di Biermann, messa in musica da Thanos Mikroutsikos nel '75.
mauro 2016/10/22 - 00:38

Is This What I Raised My Little Boy For

Roberta Mase
Is This What I Raised My Little Boy For
(1968)
Pubblicato su Broadside #91, maggio 1968

Sullo stile di I Didn't Raise My Son To Be A Soldier una ballata scritta dalla madre di un soldato in Vietnam

(Author's note: "My son has been in Vietnam for several months and knowing only too well haw gruesome the situation really is, I wanted to put into words some of my feelings about the war. I have wanted very desperately for this song to be heard because of the meaning it will have for other mothers who share a similar heartache... I'm sure there isn't a parent of a young man today who hasn't thought to himself or herself: IS THIS WHAT I RAISED MY LITTLE BOY FOR?")
Is this what I raised my little boy for?
(Continues)
2016/10/21 - 22:55

What Will We Do With Our Freedom?

What Will We Do With Our Freedom?
Pubblicata in Broadside #84 Settembre 1967

Parole di Richard Astle
Musica di Richard Astle & Charles Spear
I hear a thunder rolling across the land
(Continues)
2016/10/21 - 21:46
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Κόκκινη βροχή (Nesini söyleyim)

Κόκκινη βροχή (Nesini söyleyim)
Nesini söyleyim interpretata da / performed by İlkay Akkaya

Riccardo Venturi 2016/10/21 - 21:02
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Grey October

Grey October
And still it goes on and those responsible are not brought to justice.
2016/10/21 - 19:10
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La mauvaise réputation

Traduzione di Alberto Patrucco e Andrea Mirò dal loro disco "segni (e) particolari"
La mauvaise réputation
LA CATTIVA REPUTAZIONE
(Continues)
Contributed by R. Solari 2016/10/21 - 17:46
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Le Semeur

Le Semeur
Cher Riccardo,

Dans les Chansons contre la Guerre, vu la taille du labyrinthe, il faut souvent un certain temps pour qu’une réponse parvienne, même amicale.
Cela dit, pour le Semeur – chanson toujours d’actualité – auquel on tient beaucoup par ici (question de racines européennes et rationalistes), il serait extrêmement bienvenu d’en donner une version italienne (une polonaise aussi…) et je vais t’aider à la confectionner en posant ici un texte martyr de la version de Georges Garnir (l’originale ; celle placée par nos soins dans les CCG ), qu’il te faudra sans doute corriger.
J’ai mille excuses à faire des erreurs ou à émettre des impropriétés, l’italien n’est pas la langue que je maîtrise le mieux.
Cela dit, je viens de trouver une version chantée de ce Semeur et j’en communique l’adresse.

Je rappelle cependant qu’il y manque la vraie fin de cette chanson qui est un vibrant « À bas... (Continues)
Arditi seminatori del sogno,
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/10/21 - 14:45
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A Hard Rain's A-Gonna Fall

A Hard Rain's A-Gonna Fall
MUSTA SADE ON LANKEAVA
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2016/10/21 - 14:26
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Combattente

Combattente
[2016]
Title track dell’ultimo album della Mannoia, di prossima uscita.
Scritta da Alfredo Rapetti Mogol, in arte Cheope (nato nel 1961 dal paroliere Giulio Mogol e dalla sua prima moglie Serenella), e Federica Abbate (1991-), autrice di diversi recenti successi del pop nostrano.

Propongo questa canzone come Extra, ma forse meriterebbe di essere considerata una CCG DOCG già solo guardando la copertina dell’album, con il carro armato di grammofono al posto del cannone… La Mannoia è poi davvero un’artista “combattente”, con già una dozzina di canzoni all’attivo su questo sito… E davvero il tema della lotta permanente per ciò che è giusto, in primis per la giustizia e la pace, è un tema universale.
Forse è vero, mi sono un po’ addolcita
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/10/21 - 08:22
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We Gotta Get Out of This Place

We Gotta Get Out of This Place
Un interessante articolo apparso su Broadside #82 (Luglio 1967) conferma la popolarità della canzone degli Animals tra i soldati impegnati in Vietnam:
2016/10/20 - 22:57
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Like the Miller Grinds the Wheat

Like the Miller Grinds the Wheat
(1968)
Apparsa su 45 giri nel 1968 e pubblicata su Broadside Magazine #90 dell'aprile 1968

Come il mugnaio che macina la farina, la macchina della guerra ti stritolerà e farà di te un cadavere... o un assassino.
We don't touch that machine
(Continues)
2016/10/20 - 22:35
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Canzone del cavallo bendato

Canzone del cavallo bendato
Chanson italienne – Canzone del cavallo bendato – Dario Fo – 1972



Ah, Lucien l’âne mon ami, voici une bien pénible histoire et même sans doute, plus pénible encore pour toi qui es aussi un ongulé. On avait déjà eu l’histoire du cheval pendu et celle du cheval de corbillard et celle du petit cheval, dont tu souviens certainement. Celle-ci est celle du cheval de monte lequel est forcément un étalon, mais certainement pas un de ces fiers étalons qui hantent les rêves des juments et de certaines jeunes cavalières. Il eût pu le devenir, s’il n’y avait les propriétaires de chevaux, les « maîtres » qui vont le réduire en esclavage et dans son cas, en esclavage sexuel ; le but est de recueillir sa semence pour la vendre aux éleveurs, eux-mêmes propriétaires de juments, qu’ils exploitent pareillement à des fins reproductrices. Il y a derrière tout ça un commerce ignoble, qui est dénoncé par la... (Continues)
CHANSON DE L’ÉTALON EXPLOITÉ
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2016/10/20 - 21:58
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What if They Gave a War and No One Came?

What if They Gave a War and No One Came?
dall'album "Watch Me".
Testo e musica di Jonna Gault
Testo publicato in Broadside Magazine #89 Febbraio/Marzo 1968

Canzone che riprende lo slogan pacifista mutuato da un passo di “The People, Yes”, poema scritto da Carl Sandburg nel 1936. Vedi anche Zor And Zam dei Monkees.
What if they gave a war and no one came?
(Continues)
2016/10/20 - 21:28
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Narrazione

Narrazione
Album: "Lunga attesa" (2016)

Nel mito e, più in generale, in tutto ciò che le favole tramandano, risiede qualcosa di emotivamente più importante e in grado di segnarci nel profondo. Per contrasto, quindi, se da una parte c’è la narrazione, dall’altra c’è tutto ciò che ci viene trasmesso dalla realtà che ci circonda. Mi è venuto facile pensare alla realtà che ci disintegra e che ci rende persone impermeabili all’emotività e alle problematiche contingenti.

(Cristiano Godano - intervista)

*

“Credo la poesia nasca dall’intuizione più che dall’analisi. Quel giorno ne ho avuta una abbastanza folgorante e per fortuna invece di pensare che un giorno più in là ne avrei potuto parlare (smarrendo così l’impatto “a caldo” dell’ispirazione), sono riuscito a trattenerla e a trasformarla subito in canzone. Siamo bombardati da brutture, costantemente, dai media ma anche da Internet: chiunque voglia... (Continues)
Quanto è importante la narrazione
(Continues)
2016/10/20 - 21:06

Who Killed Vietnam?

Norman A. Ross
Who Killed Vietnam?
(1968)

Pubblicato su Broadside #88 Jan 1968

L'autore di questi versi propone di cantarli su un semplice motivo improvvisato (nel Broadside viene riportato lo spartito) ad lib. per le parole di questa canzone (altrimenti, scrive, potete usate una vostra musica originale).

Strofa per strofa la canzone elenca i colpevoli dell'escalation in Vietnam: dal soldato diciottenne al presidente Johnson, passando per il segretario alla difesa Robert McNamara, il segretario di stato Dean Rusk e la maggioranza silenziosa degli americani indifferenti alla guerra finché non li tocca da vicino.
Who killed Vietnam? No not I, said Uncle Sam.
(Continues)
2016/10/20 - 19:21
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Jivit Rongkroh Proh Songkream (My Life as a Victim of War)

Jivit Rongkroh Proh Songkream (My Life as a Victim of War)
2016
They Will Kill You, If You Cry
by Khmer Rouge Survivors

Thuch Savanj è un musicista appena cinquantenne, sfigurato, campeggia sulla copertina di questo album. Al momento non sono reperibili i testi in lingua originale. ma è comunque un documento importante da inserire tra le CCG.

Nell’immaginario occidentale la Cambogia occupa un posto speciale, poiché è difficile non pensare alla drammatica storia contemporanea del Paese della Penisola indocinese, che ha subito, pagandone le conseguenze, tre milioni di tonnellate di bombe americane negli anni Settanta, di cui tanti nel ‘nostro’ mondo si sono dimenticati, ed è stato sconvolto dal genocidio di circa due milioni di persone perpetrato dal regime dei khmer rossi (1975-1979). Parliamo di eliminazione fisica di chiunque, in qualche modo, fosse associabile alla precedente monarchia, alla religione, alla cultura tradizionale, all’occidentalizzazione... (Continues)
As a child I was happy,
(Continues)
Contributed by dq82 2016/10/20 - 17:18
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עכשיו מעונן

עכשיו מעונן
CLOUDY NOW
(Continues)
Contributed by dq82 2016/10/20 - 13:54
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A Hard Rain's A-Gonna Fall

Versione ebraica di Aviv Geffen dall'album Yomam Masa (2000)
A Hard Rain's A-Gonna Fall
גשם כבד עומד ליפול
(Continues)
Contributed by dq82 2016/10/20 - 13:26
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Pin nel sentiero dei nidi di ragno

Pin nel sentiero dei nidi di ragno
(N.Pisu/N.Pisu)
dall'album "Canzoni da solo" (2016)

Liberamente tratta da “Il sentiero dei nidi di ragno” di Italo Calvino (Einaudi, 1947)

Vedi anche Il Sentiero
Per arrivare in fondo al vicolo
(Continues)
Contributed by Nicola Pisu 2016/10/20 - 12:06
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The Spirit of 1776

The Spirit of 1776
2014
Una sorta di inno suffragista, questa volta riferito al movimento suffragista americano.
And the women united to free every man
(Continues)
Contributed by dq82 2016/10/20 - 10:39
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The March of the Women (Shoulder to Shoulder)

The March of the Women (Shoulder to Shoulder)
1911
"The March of the Women" (Shoulder to shoulder) fu composta da Dame Ethel Smyth nel 1910 su testo di Cicely Hamilton.




La canzone fu cantata la prima volta il 23 marzo 1911 ad una raccolta fondi all'Albert Hall a Londra, e divenne presto l'inno del movimento suffragista. Nel 1912 venne cantata nella prigione di Holloway a Londra dove erano imprigionate più di 100 suffragette comprese Mrs. Pankhurst ed Ethel Smyth, per aver distrutto, in un attacco simultaneo e coordinato in più parti di Londra, le finestre degli oppositori al suffragio femminile.
Shout, shout, up with your song!
(Continues)
Contributed by dq82 2016/10/20 - 10:17

Saigon Bar-Girl

Saigon Bar-Girl
(1967)
Parole e musica di Gail Dorsey & Emily Gould
Pubblicata su Broadside #87

Una ragazza vietnamita costretta a servire al bar i soldati USA e forse anche a prostituirsi.
I'm a Saigon Bar-Girl
(Continues)
2016/10/19 - 23:37
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Tamburino del reggimento

Tamburino del reggimento
Una bellissima canzone, sostanzialmente atemporale. La presenza di una vivandiera fa pensare alle guerre dell'800 (già nella prima guerra mondiale non esistevano più le vivandiere, se non nell'esercito francese).
Emanuele 2016/10/19 - 21:53
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Blowin' in the Wind

Blowin' in the Wind
LIVORNESE / LIVORNO DIALECT [Anonimo Toscano del XXI secolo]

Scrive l'Anonimo Toscano del XXI secolo: “Tale adattamento deve essere visto nella particolare ottica di un giovane portuale livornese, magari precario. Ovviamente non ci si può aspettare da un simile soggetto quella poeticità e quella profondità di vedute del neo Premio Nòbe' pe' la letteratura, però le domande che egli si pone sono squisitamente pratiche e, oserei dire, attuali. Nell'adattamento viene sfruttato un simpatico doppio senso che ha l'espressione inglese originale che dà il titolo alla canzone; nonostante l'evidente grezzume, non manca di una sua sommessa grazia.”
POMPINI AR VENTO
(Continues)
2016/10/19 - 17:17

Della moderna scuola il prence

La canzone fu scritta da Sacrovir Carlo Gagne intorno al 1919, dieci anni dopo l'assassinio di Francisco Ferrer.
L'autore prese in prestito la melodia di un inno composto in memoria di un generale, tal Arimondi, un colonialista massacratore che nel 1896 era finito massacrato a sua volta nel corso della battaglia di Adua. Al generale Arimondi fu assegnata la medaglia d'oro al valor militare alla memoria, ma la pesante sconfitta ad Adua fu anche causa sua, che era un arrogante ed insubordinato e per via della rivalità col suo comandante Baratieri (più posato, esperto e prudente) mise a repentaglio l'intera strategia della battaglia.

Informazioni da "Le ciminiere non fanno più fumo" citato in premessa e da it.wikipedia (dove purtroppo la descrizione della battaglia di Adua sembra scritta con la retorica patriottarda dell'epoca, o di epoca fascista: "I soldati di Arimondi, arroccati sul Monte... (Continues)
Bernart Bartleby 2016/10/19 - 16:00
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It Ain't Me Babe

It Ain't Me Babe
BAMBINA NON SONO IO
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/10/19 - 15:49
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Blowin' in the Wind

Blowin' in the Wind
FINLANDESE / FINNISH [4 - Ismo Alanko]




Here's another kind of Blowing In The Wind - Tuulelta vastauksen saan - a different song from a different genre and with different lyrics, but clearly inspired by Dylan's original.

Musica e testo / Music and lyrics / Musique et paroles / Sävel ja sanat: (Ismo Alanko) [Juha Rämö]]
TUULELTA VASTAUKSEN SAAN
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2016/10/19 - 14:17
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Blowin' in the Wind

Blowin' in the Wind
FINLANDESE / FINNISH [1 - Pertsa 'Pertti' Reponen]




"These are the Finnish lyrics by Pertti Reponen, not the ones already posted and dedicated to him." [Juha Rämö]

La versione finlandese "classica" di Pertti 'Pertsa' Reponen eseguita per la prima volta dai suoi Finntrio. E' stata ripresa da altri cantanti e gruppi finlandesi come Ritva Kopra, Marko Junnilainen e i Mestarit. Il testo autentico di Pertsa Reponen è stato contribuito da Juha Rämö al posto di quello finora erroneamente attribuitogli.

The "classical" Finnish version by Pertti 'Pertsa' Reponen, first performed by his Finn Trio. It has ben also performed by other Finnish folksingers and bands as Ritva Kopra, Marko Junnilainen and Mestarit. Pertsa Reponen's authentic lyrics have been contributed by Juha Rämö instead of the lyrics previously (and wrongly) credited to him. [RV]

TUULELTA VASTAUKSEN SAAN
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2016/10/19 - 14:16
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Blowin' in the Wind

Blowin' in the Wind
FAROESE [Kári P.]

“Kári P.” è lo pseudonimo artistico del cantautore pacifista Kári Leivsson, nato a Tórshavn nelle isole Fær Øer nel 1950. Ha vissuto e lavorato, oltre che nell'arcipelago natio, anche in Islanda, in Danimarca e in Norvegia. Kári P. ha pubblicato solo due album di canzoni, Vælferðarvísur (“Canzoni del buon viaggio”) nel 1978 e Hinumegin Ringvegin nel 1991. La presente riscrittura di “Blowin' in the Wind” fa parte del secondo album; il suo titolo suona “Il terzo giorno dopo” ed ha in verità abbastanza poco o nulla a che fare con l'originale di Dylan.

“Kári P.” is the pen name of the peace-commite songrwriter Kári Leivsson, born 1950 in Tórshavn in the Faroe Islands. Apart from his native islands, he has lived and worked also in Iceland, Norway and Denmark. Kári P. has released only two song albums, Vælferðarvísur (“Songs of Nice Journey”) in 1978 and Hinumegin Ringvegin... (Continues)
TRIÐJA DAGIN EFTIR
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/10/19 - 13:36
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Political World

Versione Finlandese di Hector dall'album Ensilumi tulee kuudelta (1992)
Political World
ELÄMÄ ON POLITIIKKAA
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/10/19 - 13:31
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Masters Of War

Masters Of War
POLACCO / POLISH [2]- Martyna Jakubowicz - Michał Kłobukowski

Versione polacca dall'album Tylko Dylan (2005)
Specjaliści od wojny
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/10/19 - 13:19

Senti madre il lamento di un figlio

Anonymous
Senti madre il lamento di un figlio
[1911]
Un breve canto riferito nel 1960 dall’informatore Piero Dosio, torinese, classe 1893, e contenuto in “Le ciminiere non fanno più fumo - Canti e memorie degli operai torinesi”, a cura di Emilio Jona, Sergio Liberovici, Franco Castelli, Alberto Lovatto, Donzelli 2008.

Il canto si riferisce ad una delle tante misere avventure dell’Italia colonialista, quella del 1911, quando il governo Giolitti diede il via all’aggressione della Libia. Quell’ennesima “passeggiata militare” si concluse più di 30 anni dopo e nel totale fracasso. Si pensi che solo in quell’anno di guerra, tra il 1911 ed il 1912, le truppe d’invasione (che giunsero a controllare una porzione esigua di territorio, perennemente imboscate dalla guerriglia) persero oltre 4.000 uomini, mentre 5.000 restarono feriti e/o mutilati.

Il modulo testuale e melodico di questo brano è lo stesso di Addio padre e madre addio, un canto... (Continues)
Senti madre il lamento di un figlio
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/10/19 - 13:11




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