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Bushism

Bushism
[2003]

Testo di / Lyrics by Marieke Picard e Kai Kreowski
Musica di / Music by Kai Kreowski
I solve your problems even those you don’t have
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/29 - 12:47
Song Itineraries: George Walker Bush II

A Wartime President Song

[2004]

Parole di / Lyrics by JJ Jenkins
Musica di / Music by George Petersen
My old man, he had oil...
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/29 - 04:28
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Bush It!

Bush It!
[2002]

Parole e musica di Darryl Cherney

da:

http://bushandcheneysuck.com/Bushit.htm
A)(G)(A) First they went and stole the election
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/29 - 04:25
Song Itineraries: George Walker Bush II

Legalmente e per voi

Legalmente e per voi
2002

Da: Basta Guerra
Signori gigli bianchi sorridenti
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/29 - 03:56
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Leggero

Leggero
(2001) Oscar/Centrade
Dal CD Attraverso Luci Spente

Da: Basta Guerra
Hei! Hai male considerazione
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/29 - 03:54

Canzone

Canzone
(2002) Il passo di Charlie Chaplin
Dal CD Demoni e Meraviglie

Dalla pagina ufficiale di Mi no vao a combatar.
E quando sarò morta, mio diletto
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/29 - 03:52
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Admira e Boško

Admira e Boško
Admira Ismić e Boško Brčkić
Ansanti sotto il sole di maggio,
correndo verso un mondo migliore
programmato guardando di notte le stelle
e raccontando alla luna i progetti d'un futuro
ancora tutto da costruire.
Due sacchi con i sogni accuratamente ripiegati,
unica ricchezza ad un nulla lasciato
con la certezza del ritorno.
I corpi protesi, quasi un gioco infantile
fatto tante volte nelle giornate di sole
vicino alle aie coi cani festosi che abbaiavano dietro.
Una speranza a portata di mano oltre il fiume Miljacka
che scorre tranquillo,
incurante degli spari dei cecchini.
Poi, il silenzio nell'abbraccio freddo
d'una morte arrivata dal nulla
a spazzare via la speranza di giorni migliori.
Svolazzano ancora per l'aria
i sogni d'un mondo sereno
fuori dall'assurditàdi una guerra razziale senza ragione.
Sogni di bimbi gioiosi
sgambettanti per stanze ormai senza sorrisi;
giornate... (Continues)
Admira raccoglieva
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/29 - 03:49
Song Itineraries: Balkan Wars of the 90's, Bridges
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Obbligato dallo Stato

Obbligato dallo Stato
(2002) Peterpunk
Dal CD Ruggine?

Da: basta guerra
Ne ho sentite di storielle
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/29 - 03:39
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Na coeòmba bianca

Na coeòmba bianca
(2003) L. Miglioranza
Brano inedito

Il testo è ripreso da Basta Guerra!

Na colomba bianca- Una colomba bianca
Niente nella giornata di un bambino dovrebbe essere più rassicurante di una ninna nanna, quando lui sa che sta per scendere il buio. Ma nel buio in cui vive questo bimbo orribilmente mutilato da un ordigno di guerra toccato per caso, le parole della ninna nanna stanno a preludio e conclusione di un ossessionante ricordo, che si ripete di continuo: non bastano infatti a cancellare nella sua mente il momento di passaggio tra lo spensierato gioco con la sorellina ed una crudele quanto inspiegabile “punizione” per chissà quale grave colpa commessa. Dietro le parole in dialetto trevigiano di questo bambino, c’è una scelta espressiva che vuole rendere tanto l’idea di una innocente purezza travolta dall’assurda cattiveria degli uomini, quanto il messaggio che ovunque questo dramma si ripeta, per ogni guerra del mondo, è come se ogni volta accadesse ad uno dei nostri bambini, sul prato rassicurante di casa nostra.
Nina nina, te canto a nina nana
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/29 - 03:37
Video!

La memoria

La memoria
(1999) N. Tonellato
Dal CD Radici senza Terra

Da:

http://digilander.libero.it/bastaguerra/cd/canzoni/senzasicura.htm
e parlo come fossi ancora un uomo
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/29 - 03:35

Il treno

Il treno
2002 - Dave Lindsay/Tradizionale/G.Nuti
Dal CD Terra Tradita
Per gentile concessione di "UPR folk rock"

Da: http://digilander.libero.it/bastaguerra/cd/canzoni/manodopera.htm
Uomini giganti gonfi come mongolfiere
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/29 - 03:33
Song Itineraries: Trains

Ninna nanna

Ninna nanna
NATALE PARABELLUM (2002)
Lizard/La luna e i falò


L'esigenza di questo lavoro è cercare di descrivere la condizione umana del singolo, in particolare nella nostra epoca. Il fondale di quest'opera è la guerra; che è vista, nella sua spietatezza e follia, come l'estremo limite esprimibile della persona (e pertanto presente, almeno nel lato oscuro della coscienza, in ciascuno di noi). I brani dell'opera sono dieci, più un’introduzione, e coprono dieci giorni di un Natale di guerra.

Il periodo storico è volutamente non precisato, anche se l'ambientazione è propria della Seconda Guerra Mondiale. In un'opera così, la musica deve forzatamente essere funzionale alle parole usate, semmai (dato che i motivi strumentali sono due, più parte di un terzo) può servire per alleggerire la tensione e la drammaticità insite nel lavoro.

1.Introduzione
2.Gott Mit Uns!
3.24 Dicembre
4.Bojako - Bono
... (Continues)
Dormi tesoro
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/29 - 00:28

Penso troppo

Penso troppo
[2002]
Prendi il tempo che tu vuoi
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/29 - 00:22
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God bless Amerika

God bless Amerika
2003 - R.Bizzaro
Per gentile concessione "Spike & D.O.C."
Produzione artistica Simone Chivilò
Brano inedito

(da: http://digilander.libero.it/bastaguerra/cd/canzoni/radiofiera.htm )
Dio benedica l'Amerika e il suo presidente.
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/29 - 00:19
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Bury My Heart At Wounded Knee

Bury My Heart At Wounded Knee
dall'album Coincidence and Likely Stories del 1990, la canzone riprende il titolo del famoso libro di Dee Brown
Indian legislation on the desk of a do-right Congressman
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/28 - 23:30
Song Itineraries: Native American Genocide
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Bleed For Me

Bleed For Me
You've been hanging 'round
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/28 - 23:26
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Brother, Can You Spare A Dime?

Brother, Can You Spare A Dime?
Riprendo il testo da:

http://www.ocap.ca/songs/sparedim.html

"Brother, Can You Spare a Dime?", also called "Buddy, Can You Spare a Dime?", was one of the best-known American songs of the Great Depression.

Written in 1931 by lyricist Yip Harburg and composer Jay Gorney, "Brother, Can You Spare a Dime?" was part of the 1932 musical New Americana. It became best known, however, through recordings by Bing Crosby and Rudy Vallee. Both versions were released right before Franklin Delano Roosevelt's election to the presidency and both became number one hits on the charts. The Warner Bros. Crosby recording became the best-selling record of its period, and came to be viewed as an anthem of the shattered dreams of the era. No song better captures the dark spirit of this period in time.

The song was also recorded more recently by the singer George Michael for his album Songs from the Last Century.
(Wikipedia)
They used to tell me
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/28 - 23:24
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Bodyguard

Bodyguard
Scritta da David Hinds.

Riprendo il testo da:

http://www.ocap.ca/songs/bodyguard.html
Every time you meet the public
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/28 - 23:21
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And We Thought That Nation-States Were a Bad Idea

And We Thought That Nation-States Were a Bad Idea
Album: Less Talk, More Rock - 1996
"Publically subsidized, privately profitable!"
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/28 - 22:53
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Chicago (We Can Change The World)

Chicago (We Can Change The World)
[1971]
Da/From "Songs for Beginners" (1971)
Live version on "Four Way Street" (1971) by Crosby, Stills, Nash & Young

L'evento a cui si riferisce la canzone di Graham Nash è la convention democratica di fine agosto 1968, nella quale il partito democratico americano doveva decidere il candidato da opporre al repubblicano Richard Nixon, dopo la rinuncia a ricandidarsi da parte del presidente in carica Lyndon Johnson, travolto dalla opposizione alla guerra del Vietnam.

La partecipazione dei giovani, organizzata da David Dillinger (presidente del comitato contro la guerra), Abbie Hoffman e Jerry Rubin (capi del partito YIPPIES - Youth International Party), Tim Hayden e Rennie Davis, leader del movimento SDS (Students for a Democratic Society), Bobby Seale, leader del movimento anti-razzista radicale Black Panthers (pantere nere), aveva lo scopo di imporre una piattaforma pacifista al candidato... (Continues)
So your brother's bound and gagged
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/28 - 22:47
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Society's Child (Baby I've Been Thinking)

Society's Child (Baby I've Been Thinking)
(1967)

This is the song that put Janis Ian on the map. She composed it at age fifeteen, about observation she had made within her neighborhood. The original title was "Baby I've been Thinking". After the song had been turned down by twenty-two record companies, Verve/Folkaways rekeased it. Most radio stations found it too hot to handle, with its message about interracial romance. It took Leonard Bernstein's featuring Janis and the song on his show Inside Pop: A Rock Revolution for the song to take off and make its way up the Billboard charts. She remembers being a teenager and receiving numerous threats, "a lot of bomb threats, a lot of envelopes with razor blades. It was scary. I didn't understand people wanting to hurt me". It was years before she felt comfortable performing in the South.

(Jeff Place, liner notes from Classic Protest Songs from Smithsonian Folkways)

Come to my door, baby,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/28 - 22:43
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Abraham, Martin And John

Abraham, Martin And John
(Dick Holler)

Abraham Lincoln is among the nation's most prized and beloved personages. A man of nobility and leadership, he grew up among the impoverished and uneducated.Through perseverance he attained great knowledge of life and love for the American people.

"Liberalism is not so much a party creed or set of fixed platform promises as it is an attitude of mind and heart, a faith in man's ability through the experiences of his reason and judgment to increase for himself and his fellow men
the amount of justice and freedom and brotherhood which all human life deserves."... (John Kennedy)

Martin Luther King Jr. was able to express the inner anxieties of the oppressed black nation of the 1950's-1960's
and stands as one of the founders of present day society.
He was driven by his belief of justice and equality for those who were given none.
Has anybody here seen my old friend Abraham?
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/28 - 22:35
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Vigilante Man

Vigilante Man
Have you seen that vigilante man?
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/28 - 22:25
Don't miss a new realistic and heartfelt translation of Bob Dylan's Masters of War into the Leghorn dialect!
Riccardo Venturi 2005/3/28 - 19:33
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Masters Of War

Masters Of War
LIVORNESE / LEGHORNESE - Riccardo Venturi

Una sentita e realistica versione in livornese di Riccardo Venturi
La si intenda declamata, se non proprio cantata, da un giòvine portuale incazzato (28 marzo 2005).

Riccardo Venturi's deephearted and realistic version into his native Leghornese dialect.
It is meant to be sung by a young and very much scared harbor worker.
BUDIÙLO (Masterz o’uòr)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/28 - 19:26
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Blowin' in the Wind

Blowin' in the Wind
NAPOLETANO / NEAPOLITAN [Salvatore Esposito / Michela Cobino]


La seguente versione in napoletano è ripresa da "Maggie's Farm" (Il sito italiano di Bob Dylan, a cura di Michele Murino) ed è opera di Salvatore Esposito e Michela Cobino.

The following translation into Neapolitan is reproduced from "Maggie's Farm" (Bob Dylan's Italian site, edited by Michele Murino). The translators are Salvatore Esposito and Michela Cobino.
'N COPP' O' VIENTO VULARA'
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/28 - 18:48
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Masters Of War

Masters Of War
CATALANO / CATALAN - autore sconosciuto/unknown author

Versione catalana di autore imprecisato
A Catalan version by an unknown author
SENYORS DE LA GUERRA
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/28 - 17:51
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Blowin' in the Wind

Blowin' in the Wind
RUSSO / RUSSIAN [1 - Konstantin Evgeńevič Karasev (Karaś) / Константин Евгеньевич Карасев (Карась)]

Versione russa cantabile di Konstantin Evgeńevič Karasev (Karaś) (datata 8.6.2002), da questa pagina. La versione è accompagnata da una trascrizione. NB: Dalle medesime pagine è possibile scaricare la versione cantata in .MP3.

A Russian version made for singing by Konstantin Evgenyevih Karasev (Karas') (8.6.2002), from questa pagina. Provided with transcription. A mp3 recording can be downloaded from both pages. [RV]
ВЕТЕР ЗНАЕТ ОТВЕТ
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/28 - 11:58
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Imagine

Imagine
PORTOGHESE / PORTUGUESE [2]

Ulteriore versione portoghese, da questa pagina
Alternative Portuguese translation available at this page
IMAGINE
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/28 - 11:51
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Where Have all the Flowers Gone

Where Have all the Flowers Gone
CATALANO /CATALAN/CATALAN [1]
Ramon Casajoana / Grup de Folk



Versione catalana (cantabile) da questa pagina
(Singable) Catalan version, from this page
Version catalane (chantable), d'après cette page

NB: La pagina contiene anche gli accordi.
Note: The page also includes accords.
Note: La page contient aussi les accords.


Si tratta della versione “standard” in lingua catalana: risale al 1967 è opera di Ramon Casajoana, un prolifico cantautore e traduttore catalano noto per aver fatto parte attiva del Grup de Folk, gruppo aperto di formazione variabile che, durante il periodo dell' "Aperturismo" franchista, attorno al 1965/68, tentò con successo di far conoscere la grande canzone americana del periodo in lingua catalana. Del gruppo fecero parte, oltre a Ramon Casajoana (che si occupava delle traduzioni dei testi), anche Xesco Boix, Jaume Arnella, la band Falsterbo 3 (nella quale militava... (Continues)
QUE' SE N'HA FET D'AQUELLES FLORS?
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/28 - 11:35

Hova száll a szürke varjú

Anonymous
Hova száll a szürke varjú

Questa bella canzone contro la guerra sembra...non avere pace. Rimasta a lungo senza alcuna traduzione e di attribuzione anonima, è stata poi per errore attribuita a Péter Gerendás e infine, grazie alle ulteriori precisazioni dell'amica Laura (oramai da tempo la nostra referente per la sezione ungherese, ed alla quale dobbiamo anche un'ottima traduzione italiana) siamo in grado di situarla un po' meglio. Si tratta infatti di una canzone ("mozgalmi") del movimento operaio ungherese. Sui suoi punti di contatto con Dove vola l'avvoltoio sono in corso ricerche sia da parte nostra che di Laura.[RV]
Hova száll a szürke varjú,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/27 - 15:13
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Bella Ciao

Anonymous
Bella Ciao
12. Bella Ciao (Versione ungherese)
12. Bella Ciao (Hungarian version)

La Versione ungherese di "Bella Ciao" cantata tradizionalmente. E' ripresa da questa pagina.
The version of "Bella Ciao" traditionally sung in Hungary. It it reproduced from this page



Non è stato semplice reperire notizie sull'origine di questa versione ungherese. Secondo questa fonte:

“Több magyar fordítása is van, a legismertebbet - amit mi is énekelünk az előadásban - többek között a Gyermekvasút (régebbi nevén Úttörővasút) fiatal vasutasai által énekelt dalok közé tartozik, amit a vasutasképzés során elsajátítanak. Erről Hudetznét játszó Anikó mesélt, aki gyerekkorában úttörővasutas volt.”

“Esistono anche diverse traduzioni ungheresi, la più nota delle quali -che cantiamo anche nello spettacolo [si tratta della pagina dedicata allo spettacolo A végítélet napja di Ödön von Horváth messo in scena dal Föld Színház,... (Continues)
Eljött a hajnal, elébe mentem,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/27 - 15:10
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Where Have all the Flowers Gone

Where Have all the Flowers Gone
UNGHERESE / HUNGARIAN / HONGROIS [1]
Kalmár Tibor / Kovács Erzsi



Fino ad ora attribuita erroneamete a Péter Gerendás (importante cantautore ungherese che la ha effettivamente interpretata e incisa nell'album Memento del 1992, dedicato alle vittime dell'Olocausto), la versione ungherese di Where Have all the Flowers Gone risale invece al 1964 ed è opera di Tibor Kalmár, noto principalmente come regista cinematografico. E' stata interpretata fin dall'inizio dalla cantante Erzsi Kovács (1928-2014), che ancora nel 1985 la ha inserita nel suo album Tűzpiros virág (“Fiore rosso fuoco”).

In gioventù, Erzsi Kovács fu protagonista di un tragico episodio. Nel 1949, all'età di 21 anni, Erzsi incontrò, innamorandosene, il calciatore della nazionale ungherese Sándor Szűcs. Poiché entrambi erano sposati all'epoca, non esisteva per loro alcuna possibilità di restare assieme e tentarono di scappare in... (Continues)
HOVA TŰNT A SOK VIRÁG?
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/27 - 14:52
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I'd Like To Teach The World To Sing

I'd Like To Teach The World To Sing
I'd like to teach the world to sing
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/27 - 14:38
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The War Game

[1995]
Basata su una storia vera.
There was no note but if there was, it might have said:
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/27 - 14:26

Oh, Mother Earth

Oh, Mother Earth
[2003]
Lyrics and Music by Honey Novick
Testo e musica di Honey Novick
Chorus
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2005/3/27 - 14:23

L'amour des Peuples

L'amour des Peuples
27 marzo 2005
L’AMORE DEI POPOLI
(Continues)
2005/3/27 - 14:12
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Where Have all the Flowers Gone

Where Have all the Flowers Gone
SVEDESE / SWEDISH / SUÉDOIS [2]
Riccardo Venturi

Versione svedese di Riccardo Venturi
Friburgo (CH), 27 marzo 2005

Swedish Version by Riccardo Venturi
Fribourg, Switzerland March 27, 2005

Version suédoise de Riccardo Venturi
Fribourg (CH), 27 mars 2005

Svensk översättning av Riccardo Venturi
Fribourg (CH). 27. mars 1005

NB: La versione è pienamente cantabile.
Note: The lyrics are fully singable.
Note: La version est complètement chantable.
Anmärkning: Versionen är helt sjungbar.

SÄG MIG, VART HAR BLOMMOR GÅTT?
(Continues)
2005/3/27 - 00:19
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Il vestito del violinista

Il vestito del violinista
dal'album "Pezzi" (2005)

I bambini sono quelli di Beslan.

Melodia quasi popolare, arrangiamento da rock acerbo. Il tono con cui De Gregori canta - e le sue voci sembrano venire da lontano - è neutro proprio com'è la sofferenza delle vittime di violenza. Compare in questo racconto tutta l'angoscia dell'era contemporanea; l'immagine di un vestito che vola senza il suo padrone mi ricorda il vestito rosso della bambina di "Shinderl's list", visto prima indosso a lei e poi da solo sopra un carro: sola cosa colorata in mezzo alla pellicola in bianco e nero. Ritorna "la ridondanza delle campane" come "il suono dell campane" dell'omonima canzone, visto come ricordo di tempi migliori e atteso come speranza di tempi migliori (in cui ci saranno "falegnami e filosofi / a fabbricare il futuro").
Perchè dovranno pur finire questi tempi bui.
(Antonio Piccolo)
Era il vestito del violinista che vedevamo sventolare
(Continues)
Contributed by Antonio Piccolo 2005/3/26 - 19:04
Song Itineraries: Chechenian Wars
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Il panorama di Betlemme

Il panorama di Betlemme
dal'album "Pezzi" (2005)

La questione palestinese. Cos'è la mosca? Una pallottola? Il pensiero della morte?
Un uomo ferito alla schiena
(Continues)
Contributed by Antonio Piccolo 2005/3/26 - 19:03
Song Itineraries: The Palestinian Holocaust
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Gambadilegno a Parigi

Gambadilegno a Parigi
da "Pezzi" (2005)

De Gregori all'uscita l'ha presentata dicendo che oggi, l'informazione falsata, ci parla tanto dei morti (quasi sempre soldati e non civili) ma molto poco dei feriti. Gambadilegno è un ferito reduce da una guerra - probabilmente dal Vietnam, ma non lo sa nemmeno lui - che va a Parigi per farsi mettere una protesi. E sogna però di stare ad Atene, quella che immagina come culla della civiltà.

Gambadilegno è, secondo le indicazioni che lo stesso De Gregori ha fornito, un soldato ferito, reduce della guerra di Corea oppure della guerra del Vietnam. Questo soldato non è reduce – come si potrebbe pensare – della seconda guerra mondiale, «per noi troppo remota», dice De Gregori, «né più attuale, perché la sua ferita è rimarginata da tempo» (mentre le guerre di Corea e del Vietnam ci richiamano alla mente guerre più vicine). Quindi ovviamente Gambadilegno... (Continues)
E allora sognò Atene
(Continues)
Contributed by Antonio Piccolo 2005/3/26 - 18:58
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Numeri da scaricare

Numeri da scaricare
da "Pezzi" (2005)
Guarda quel treno
(Continues)
Contributed by Antonio Piccolo 2005/3/26 - 18:53




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