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Ένας όμηρος

Mikis Theodorakis / Mίκης Θεοδωράκης
Pagina della canzone con tutte le versioni


Gian Piero Testa.
On the Eighteenth Day of November
1. 'Ηταν 18 Νοέμβρη


Just outside the town of Macroom.
The tans in their big Crossley tenders,
Came roaring along to their doom.
But the boys of the column were waiting
With hand grenades primed on the spot,
And the Irish Republican Army
Made shit of the whole mucking lot.

The Laughing Boy
2. Το γελαστό παιδί


It was on an August morning, all in the moring hours,
I went to take the warming air all in the month of flowers,
And there I saw a maiden and heard her mournful cry,
Oh, what will mend my broken heart, I’ve lost my Laughing Boy.
So strong, so wide, so brave he was, I’ll mourn his loss too sore
When thinking that we’ll hear the laugh or springing step no more.
Ah, curse the time, and sad the loss my heart to crucify,
Than an Irish son, with a rebel gun, shot down my Laughing Boy.
Oh, had he died by Pearse’s side, or in the G.P.O.,
Killed by an English bullet from the rifle of the foe,
Or forcibly fed while Ashe lay dead in the dungeons of Mountjoy,
I’d have cried with pride at the way he died, my own dear Laughing Boy.
My princely love, can ageless love do more than tell to you
Go raibh mile maith Agath, for all you tried to do,
For all you did and would have done, my enemies to destroy,
I’ll prize your name and guard your fame, my own dear Laughing Boy.


Open the Door Softly
4. 'Ανοιξε λίγο το παράθυρο


Open the door softly,
Shut it-keep out the draught,
For years and years, I’ve shed millions of tears,
And never but once have I laughed.
It was the time the holy picture fell,
And knocked me old Granny cold,
While she knitted and sang an old Irish song,
It was by traitors poor old Ulster was sold.
So open the window softly,
For Jaysus’ sake, hang an old latch,
Come in and lie down, and afterwards
You can ask me what’s the catch.
Before these foreign-born bastards, dear,
See you don’t let yourself down,
We’ll be the Lion and Unicorn,
My Rose unto your Crown.


I Remember in September
7. Το Σεπτέμβριο θυμάμαι


I remember in September,
When the final stumps were drawn,
And the shouts of crowds now silent
And the boys to tea were gone.
Let us, oh Lord above us,
Still remember simple things,
When all are dead who love us,
Oh the Captains and the Kings,
When all are dead who love us,
Oh the Captains and the Kings.
Far away in dear old Cyprus,
Or in Kenya’s dusty land,
Where all bear the white man’s burden
In many a strange land.
As we look across our shoulder
In West Belfast the school bell rings,
And we sigh for dear old England,
And the Captains and the Kings.
I wandered in a nightmare
All around Great Windsor Park,
And what did you think I found there
As I stumbled in the dark?
It was an apple half-bitten,
And sweetest of all things,
Five baby teeth had written
Of the Captains and the Kings.

Brendan Behan (Breandán Ó Beacháin)
UN OSTAGGIO
The Hostage - An Giall
Traduzione italiana: Gian Piero Testa
Musica: Mikis Theodorakis



angiall


1. Era il 18 novembre




Era il diciotto Novembre
là davanti a Macroom
giunsero truppe in divisa caki
con i loro autocarri.

Li aspettavano i ragazzi
dell'armata popolare
e colle bombe a mano
gliele suonarono di brutto.

2. Il ragazzo sorridente



Era un mattino d'Agosto, quasi albeggiava
uscii a prender aria sulla terra fiorita.
Vedo una ragazza, piange, disperatamente si duole
spezzati cuor mio, è morto il ragazzo sorridente.

Era valoroso, era coraggioso, per secoli rimpiangerò
il suo passo leggero, il suo dolce sorriso.
All'inferno l'ora, maledetto il momento
che i nostri nemici hanno ucciso il ragazzo sorridente.

Se solo l'avessero ucciso al fianco del suo comandante
e solo per una pallottola inglese ci fosse restato
o per uno sciopero della fame dentro la prigione
sarebbe un onore per me che non ho più il ragazzo sorridente.

Mio meraviglioso amore, con amore te lo dirò
per quello che tu hai fatto nei secoli ti piangerò
perché tutti i nostri nemici li avresti disfatti tu
gloria onore all'indimenticabile ragazzo sorridente.

3. Non ha la terra e il mondo un posto



Non ha la terra e il mondo un posto come questo
frammezzo a noi due.
Non ha la terra e il mondo un posto come questo,
Acusla, mia preziosa metà.

4. Apri un poco la finestra



Apri piano la porta
Chiudila che non si muova
è tutta la vita che verso lacrime, lacrime
la mia bocca non sa cosa sia una risata

Apri un poco la finestra
e lasciala accostata per Cristo.
Entra e siediti e poi
te lo dirò questo mistero.

Solo una volta ho riso, quando cascò l'icona
e fece secca la mia vecchia nonna
mentre cantava un vecchio canto irlandese
di certi traditori che vendettero il loro capo

Apri un poco la finestra
e lasciala accostata per Cristo.
Entra e siediti e poi
te lo dirò questo mistero.

Agli stranieri bastardi
nascondi, amica mia, la tua rovina
mettiti in testa che noi siamo un leone
un liocorno e una rosa

Apri un poco la finestra
e lasciala accostata per Cristo.
Entra e siediti e poi
te lo dirò questo mistero.

5. Non ha posto la terra



Non ha posto la Terra se non per la vita
non ha posto dovunque tu vada.
Non ha posto la Terra se non per la vita,
te lo dico, e lo devi sentire dentro, se mi vuoi bene.
Non prendere a sassate la tua mamma
quando morirà, potresti soffrirne
Non prendere a sassate la tua mamma
meglio che le buschi tuo padre.

6. Leggi nella Sacra Scrittura



Leggi nella Sacra Scrittura pagine d'oro.
Leggi belle parole che parlano di amore.
Leggi anche di Platone, di tutti i saggi
che parlano di speranza, di gioia, di amore, di pace.

Dico: ma queste cose la mente le sente come insensate,
come fossero destinate ai lebbrosi e alle fate.
Ma già lo sai: quando hai bisogno di qualcuno
come ti ami da te stesso non ti ama nessuno.

Mi esorti a diventare anch'io qualcuno.
In questi tredici anni ho lavorato bene sui tram,
ma sebbene non sia diventato medico militare
il re l'ho servito fedelmente,
mai l'ho tradito nei tempi grami.

Nemmeno quando gl' Inglesi hanno fatto qui quello sfracello.
E quando siamo diventati indipendenti io stavo nella legalità,
Ma come ti ami da te stesso non ti ama nessuno.

In realtà, noi che siamo piccoli, della classe media
ci portano qua e là come tazzine di caffè per stare svegli,
i nostri subordinati ci prendono per una risma di somari,
la canaglia ci prende in giro quando ci sforziamo
di avere bei modi, di parlare forbito.

Così non abbiamo nemmeno un club nostro e c'è da compiangerci.
Ciò nonostante lo sappiamo bene anche noi che
come ti ami da te stesso non ti ama nessuno.

7. Ricordo quel settembre



Ricordo quel Settembre quando si svuotarono i banchi
e cessò il brusìo della gente, i ragazzi andavano a prendere il tè.
Facci ricordare, Dio del cielo, le semplici cose
adesso che ormai son morti
tutti quelli che ci vogliono tanto bene, ufficiali e realisti.

Oltre la vecchia Cipro, e lo sventurato Kenya
là, dove tutti sono oppressi, i neri e i bianchi da altri bianchi.
oltre quei posti esotici e ovunque gettiamo lo sguardo,
la campana della scuola risuona in mezza Belfast
e povera nostra Inghilterra, poveri ufficiali e realisti.

Sono finito in uno dei miei incubi e nel parco là di Windsor
che volete che abbia trovato passeggiando là nel buio ?
Una mela sbocconcellata e, cosa tutta da ridere,
con il segno di cinque denti
cinque denti di un bimbetto, ufficiali e realisti.

8. Ti darò una pallina d'oro



Ti darò una pallina d'oro
per giocar nella hall coi bambini
se mi prendi mi prendi mi prendi
già mi sento la tua metà.

Ti darò le chiavi del mio cuore
e ricchezze quante ne ho
se mi prendi mi prendi mi prendi
già mi sento la tua metà.

Ti darò orologio e catena
per mostrarlo furtivo ai bambini
se mi prendi mi prendi mi prendi
già mi sento la tua metà.

Ti darò oro e poi oro
per riempirti di monete le palme
se mi prendi mi prendi mi prendi
già mi sento la tua metà.

Ti farò una focaccia di carne
con in giro i balordi, starai sotto chiave
se mi prendi mi prendi mi prendi
già mi sento la tua metà.

Ma vediamo prima se combaciamo
se tutti e due combaciamo proprio appuntino.

9. Ti spedirò, mamma



Ti spedirò, mamma
una scatola di fiammiferi
dall’ Irlanda.

Un usuraio
urla: “vieni vieni a prendermi
per piacere, un Inglese
mi ha mangiato le pallottole”.

10. Vuoi vivere sfruttando le donne



-Vuoi vivere sfruttando le donne
senza mai lavorare ?
essere un mercante di corpi ?
-Sì, è la cruda verità, lo voglio.
- Vuoi fare base a Soho,
fare il macrò nel West End ?
- Mi va di passarmela bene
e perciò mi farò molto disinvolto.
- Leggi giornali porno
e di gente di questa risma ?
- Che parlano di porcate e omicidi.
-Dimmi, me lo presti ?
- Certo, mi piace il macrò
sgomiterò con le mie arti
per prendere un parà inglese
che si intrufola dappertutto.
- Salute, che Dio t’accompagni,
fa attenzione sera e mattina
e alla tua mamma manda
una moneta taroccata.

11. Qui nessuno prende



Qui nessuno prende
il posto della mamma
su, dalle un bacio
un dolce bacio per me.

12. Sono inglese, giovane e fortunato



Sono Inglese, giovane e fortunato
sostengo il Re
e se vogliono aumentare il tabacco,
basta chiedermelo.

Amo la vecchia Inghilterra
da occidente a oriente,
dal fiume Giordano
fino alle sponde dell'Atlante.

La vecchia Inghilterra ovunque mi trovi
me la porto nel cuore,
solo, questi negri mi andrebbe
di sbatterli fuori con un calcio nel culo.

13. Adoro il mio Salvatore



Adoro il mio Salvatore
amo il mio Creatore
all'inferno è il posto
del Piè di Capro.

E dico a mister Dulles
ti prego tanto
fammi un gran favore
ehi ! niente scherzi con la luna.

Sono una piccola Cristiana
ai miei piedi c'è candida neve
tutti i giorni faccio voti
per l'Agnello di Pasqua.

Chiamo Mac Millan
che sembra proprio un fungo
fammi un gran favore
ehi! niente scherzi con la luna.

14. Le campane dell'inferno



Le campane dell’inferno
Per voi, mica per me.
O morte mia, vieni.
Dov’è la speranza, glin glan glin
Dov’è, tomba, la tua vittoria

Se vedi l’agente delle pompe funebri
se vedi l’autista
bevetene uno con quel che resta
adesso vi devo salutare.

15. Chi non parla della Pasqua



Chi non parla della Pasqua, festa di rigenerazione
vanno i ragazzi alla guerra e vanno a farsi ammazzare.
Con coraggio quei magnanimi hanno preso i passaggi
davanti in alto garriva la bandiera della ribellione.

Giunsero diecimila fanti in divisa kaki
per uccidere i ragazzi, ma si fermarono lì.
Con mitragliatrici e tanks, e cannoni a bizzeffe
nessuno di loro ritornò, ma non è nostra la colpa.

Uno contro dieci, così per giorni tenemmo duro
e non passarono le linee, con tutte le armi che avevano.
Ci tirarono gas velenosi e fumogeni
ci bruciarono la capitale proprio come i Tedeschi.

Ammazzarono i nostri capi senza sentire le loro ragioni,
le nostre donne, i bambini inginocchiati davanti a loro.
Di nascosto scavarono fosse e seppellirono i morti,
non presero e non uccisero ribelli, ma semplici fedeli.

Chi non parla della Pasqua, festa di rigenerazione
vanno i ragazzi alla guerra e vanno a farsi ammazzare.



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