Figli dell'officina
Giuseppe Raffaelli e Giuseppe Del FreoOriginal | La "versione partigiana", o Inno Partigiano (probabilmente opera... |
FIGLI DELL'OFFICINA Figli dell’officina O figli della terra Già l’ora s’avvicina Della più giusta guerra La guerra proletaria Guerra senza frontiere Innalzeremo al vento Bandiere rosse e nere Avanti, siam ribelli Fieri vendicator D'un mondo di fratelli Di pace e di lavor [1] Dai monti e dalle valli Giù giù scendiamo in fretta Con queste man dai calli Noi la farem vendetta Del popolo gli arditi Noi siamo i fior più puri Fiori non appassiti Dal lezzo dei tuguri Avanti, siam ribelli Fieri vendicator D'un mondo di fratelli Di pace e di lavor Noi salutiam la morte Bella vendicatrice Noi schiuderem le porte A un'era più felice Ai morti ci stringiamo E senza impallidire Per l’anarchia pugnamo O vincere o morire Avanti, siam ribelli Fieri vendicator D'un mondo di fratelli Di pace e di lavor. | FIGLI DELL'OFFICINA INNO PARTIGIANO [FIGLI DELL'OFFICINA] Su figli della terra già l'ora si avvicina per la più giusta guerra che non vuol più confini. La guerra degli anarchici che non voglion frontiere innalzeremo al vento bandiere rosse e nere. Avanti siam ribelli contro gli sfruttator per un mondo di fratelli, di pace e di lavor O spose o fidanzate il pianto via dal ciglio o madri desolate non trattente i figli. Ancor dobbiam gettarci nel folto della mischia lottar per liberarci è audace sol chi rischia. Tiranni ed oppressori lo stato il papa il re parassiti e signori distruggeremo insiem. Noi salutiam la morte bella e vendicatrice noi schiuderem le porte a un'era più felice. Noi forti ci stringiamo e senza impallidire per l'anarchia lottiamo o vincere o morire. Tiranni ed oppressori lo stato il papa il re parassiti e signori distruggeremo insiem. |
[1] Var. Liberi dal lavor (da ripetere in ogni ritornello) |