Estadio Chile
Víctor JaraOriginale | Versione italiana di Riccardo Venturi (2002) |
ESTADIO CHILE | ESTADIO DE CHILE |
Somos cinco mil aquí en esta pequeña parte la ciudad. Somos cinco mil. ¿Cuántos somos en total en las ciudades y en todo el país? Sólo aquí, diez mil manos que siembran y hacen andar las fábricas. Cuánta humanidad con hambre, frío, pánico, dolor, presión moral, terror y locura. | Siamo in cinquemila, qui, In questa piccola parte della città. Siamo in cinquemila. Quanti siamo, in totale, Nelle città di tutto il paese? Solo qui Diecimila mani che seminano E fanno marciare le fabbriche. Quanta umanità In preda alla fame, al freddo, alla paura, al dolore, Alla pressione morale, al terrore, alla pazzia. |
Seis de los nuestros se perdieron en el espacio de las estrellas. Uno muerto, un golpeado como jamás creí se podría golpear a un ser humano. Los otros cuatro quisieron quitarse todos los temores, uno saltando al vacío, otro golpeándose la cabeza contra un muro pero todos con la mirada fija en la muerte. ¡Qué espanto produce el rostro del fascismo! Llevan a cabo sus planes con precisión artera sin importarles nada. La sangre para ellos son medallas. La matanza es un acto de heroísmo. ¿Es este el mundo que creaste, Dios mío? ¿Para esto tus siete días de asombro y de trabajo? En estas cuatro murallas sólo existe un número que no progresa. Que lentamente querrá más la muerte. | Sei dei nostri si son perdi Nello spazio stellare. Uno morto, uno colpito come non avevo mai creduto Si potesse colpire un essere umano. Gli altri quattro hanno voluto togliersi Tutte le paure Uno saltando nel vuoto, Un altro sbattendosi la testa contro un muro, Ma tutti con lo sguardo fisso alla morte. Che spavento fa il volto del fascismo! Portano a termine i loro piani con precisione professionale E non gl'importa di nulla. Il sangue, per loro, son medaglie. La strage è un atto di eroismo. È questo il mondo che hai creato, mio Dio? Per tutto questo i tuoi sette giorni di riposo e di lavoro? Tra queste quattro mura c'è solo un numero Che non aumenta. Che, lentamente, vorrà ancor più la morte. |
Pero de pronto me golpea la consciencia y veo esta marea sin latido y veo el pulso de las máquinas y los militares mostrando su rostro de matrona llena de dulzura. ¿Y México, Cuba y el mundo? ¡Qué griten esta ignominia! Somos diez mil manos menos que no producen. ¿Cuántos somos en toda la patria? La sangre del compañero Presidente golpea más fuerte que bombas y metrallas. Así golpeará nuestro puño nuevamente. | Ma all'improvviso mi colpisce la coscienza E vedo questa marea muta E vedo il pulsare delle macchine E i militari che mostrano il loro volto di matrona Pieno di dolcezza. E il Messico, Cuba e il mondo? Che urlino questa ignominia! Siamo diecimila mani In meno che producono. Quanti saremo in tutta la patria? Il sangue del Compagno Presidente Colpisce più forte che le bombe e le mitraglia. Così colpirà di nuovo il nostro pugno. |
Canto, qué mal me sabes cuando tengo que cantar espanto. Espanto como el que vivo como el que muero, espanto. De verme entre tantos y tantos momentos de infinito en que el silencio y el grito son las metas de este canto. Lo que veo nunca vi. Lo que he sentido y lo que siento harán brotar el momento... | Canto, che cattivo sapore hai Quando devo cantar la paura. Paura come quella che vivo, Come quella che muoio, paura. Di vedermi fra tanti e tanti momenti di infinito in cui il silenzio e il grido sono i fini di questo canto. Ciò che ho sentito e che sento Farà sbocciare il momento. |