La morte
Fabrizio De AndréOriginal | Dal sito internet del gruppo esperantista di Venezia. Traduzione... |
LA MORTE La morte verrà all'improvviso avrà le tue labbra e i tuoi occhi, ti coprirà d’un velo bianco addormentandosi al tuo fianco. Nell'ozio, nel sonno, in battaglia verrà senza darti avvisaglia la morte va a colpo sicuro non suona il corno né il tamburo. Madonna che in limpida fonte ristori le membra stupende la morte non ti vedrà in faccia avrà il tuo seno e le tue braccia. Prelati, notabili e conti sull'uscio piangeste ben forte; chi ben condusse sua vita, male sopporterà sua morte. Straccioni che senza vergogna portaste il cilicio o la gogna partirvene non fu fatica, perché la morte vi fu amica. Guerriero che in punto di lancia dal suolo d'Oriente alla Francia di stragi menasti gran vanto e fra i nemici il lutto e il pianto: di fronte all'estrema nemica non vale coraggio o fatica, non serve colpirla nel cuore perché la morte mai non muore. Non serve colpirla nel cuore perché la morte mai non muore. | LA MORTO La morto ja venos subite, kun ciaj okuloj kaj lipoj; malpeze ĝi cin blankvualos, kaj en la dormon kun ci falos. Dum dormo, senag' aı batalo, ĝi venos sen ia signalo: la mort' senhezite ja trafas, ne vokas ĝi, nek tamburfrapas. Dieca virin' en font' hela cin mem refaranta plej bela, la mort' eĉ al ci donos tuŝon; rabos ĝi l' mamojn kaj la buŝon. Ĉefpastroj, markizoj, reĝidoj, tra l' pordo vi ploris ŝafide; por ĉiuj fidolĉegvivintoj morti ja estos tre acide. Ho homoj senhavaj, nehonte portintaj katenojn ploronte, eliri vin ne suferigis ĉar ja la mort' al vi amikis. Kavalerian', ci per lanco, el orientgrund' ĝis Provenco, fiere disdonis mortpikojn ploraĉigante l' malamikojn, sed kontraŭ la finmalamiko nuliĝas de l' forto l' efiko: lancpik' nepre ne fruktoportas, ĉar ja la mort' neniam mortas. |