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De dödsdömda

Jan Hammarlund
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La versione spagnola di Hernán Azócar, pure cantata da Jan Hammarlund...
I CONDANNATI A MORTE

Presso il grande tribunale
dopo la sentenza a morte
stan parlando i condannati
col pensiero della corte

Disse allora l'uno all'altro:
Nessun sa quel che ci spetta,
forse questo è sol l'inizio
di un'impresa che ci aspetta.

Le tue guance sono bianche,
come braccio ardente e forte
vive son come la fiamma,
tempo ancora c'è alla morte

Sfavillanti, audaci e fieri
ce ne andiamo a fine d'onta,
sfavillante, audace e fiero
brilla l'animo e poi monta.

Per lo spazio vuoto e il gelo
trasportate con i venti,
dove il bosco è più secco
cadran due scintille ardenti,

Dove il bosco è più secco
cadran due scintille ardenti.
LOS CONDENADOS A MUERTE

En los altos tribunales,
trás el juicio y la sentencia,
callados, los sentenciados
se miraron en la audiencia.

Y el uno le dijo al otro:
No se lo que nos suceda.
Ser comienzo de una obra
es talvez lo que nos queda.

Muy blanca se ve tu cara,
pálido cual braza inerte,
viviente como una llama,
aún falta para la muerte.

Ardiendo y sin temores
cuando nos vendan la vista,
nuestro espíritu ardiente
se alzará como una chispa.

Transportados por el viento
sobre el leño ralo y frío,
donde el bosque esté más seco,
dos chispas habrán caído.


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