La scuola di Gaza
Mireille SafaOriginal | La versione di Giacomo Gentiluomo, che l'ha trovata su questo... |
LA SCUOLA DI GAZA Come un vascello già mezzo affondato Il sole nel mare lento tramonta Vieni amico, guarda ciò che è stato e la verità scrivila e racconta. È l’imbrunire e il giorno ardente spegne la sua chioma infuocata, la sera si china, madre dolente, sulla città sfinita e assediata. Stamani ancora, c’era una scuola dove ai bambini s’insegna il domani... È stata sepolta con una gragnuola di ordigni scagliati dagli aeroplani. “Dov’è l’uscita signora maestra? Dov’è la porta? Dov’è la finestra? Dov’è il viottolo? Dov’è la strada di casa nostra e della contrada? Questo gioco, maestra, non ci piace né questo odore di gas e di brace. Dov’è finita la luce del giorno? Perché c’è questo fumo tutt’intorno?” La loro voce giace ormai spenta, nel cimitero infinito del cielo, mentre ogni madre impreca sgomenta contro la Bibbia, Corano e Vangelo. “Perché tutto questo?” - La donna si chiede. “Perché tanta morte e tanto furore? Che Dio lo esige? Che Dio presiede a tanta ignominia, a simile orrore? Che dèmoni si sono sostituiti al Dio degli uni, al Dio degli altri? Che uomini scaltri si son travestiti da Dio degli uni, da Dio degli altri?” Nessuna risposta, il silenzio e basta! Nessuna voce, nessuna parola, né una bestemmia iconoclasta fra le macerie di quella scuola. Terra ormai muta, terra ormai sorda ... Che l’uomo esiste, che vive e muore qualche lacrima soltanto lo ricorda e un battito straziato dentro un cuore. Cade per sempre la saracinesca sopra un mondo che muore e scompare come i bambini d’una scolaresca che un giorno hanno smesso di cantare. “Dov’è l’uscita signora maestra? Dov’è la porta? Dov’è la finestra? Dov’è il viottolo, dov’è la strada di casa nostra, della contrada?” | LA SCUOLA DI GAZA A Gaza stamani c’era una scuola, è stata sepolta con una gragnuola da bombe sganciate dagli aeroplani e quei bambini non han più un domani... Giocare, maestra, a noi non ci piace con questo odore di gas e di brace. Dov’è finita la luce del giorno? Perché questo fumo tutto qui intorno?” “Dov’è l’uscita signora maestra? Dov’è la porta? Dov’è la finestra? Dov’è la via? Dov’è la strada di casa nostra e della contrada? Che uomini scaltri si son travestiti da Dio degli uni da dio degli altri? Che demoni si sono sostituiti al Dio degli uni, al Dio degli altri? “Perché tutto questo?” La donna domanda. Che Dio lo esige? Qual Dio lo comanda? “Perché tanta morte e tanto furore? tanta ignominia e un simile orrore? “Dov’è l’uscita signora maestra? Dov’è la porta? Dov’è la finestra? Dov’è la via? Dov’è la strada di casa nostra e della contrada? Nessuna risposta, silenzio e basta! né una bestemmia iconoclasta Nessuna voce, nessuna parola, fra le macerie di quella scuola. Cade per sempre la saracinesca sopra i bambini della scolaresca sopra ad un mondo che muore e scompare e quei bambini non san più cantare “Dov’è l’uscita signora maestra? Dov’è la porta? Dov’è la finestra? Dov’è la via? Dov’è la strada di casa nostra e della contrada? Cade per sempre la saracinesca sopra i bambini della scolaresca sopra ad un mondo che muore laggiù e quei bambini non cantano più…. |