Original | Traduzione italiana di Lorenzo Masetti
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RECONVEXO | RECONVESSO |
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Eu sou a chuva que lança a areia do Saara | Io sono la pioggia che lancia la sabbia del Sahara |
Sobre os automóveis de Roma | sopra le automobili di Roma |
Eu sou a sereia que dança, a destemida Iara | Sono la sirena che danza, l'impavida Iara [1] |
Água e folha da Amazônia | Acqua e foglia dell'Amazzonia |
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Eu sou a sombra da voz da matriarca da Roma Negra | Sono l'ombra della voce della matriarca della Roma Nera [2] |
Você não me pega, você nem chega a me ver | Non mi prendi, non riesci a vedermi |
Meu som te cega, careta, quem é você? | il mio suono ti acceca, benpensante [3], chi sei tu? |
Que não sentiu o suingue de Henri Salvador | che non hai sentito lo swing di Henri Salvador [4] |
Que não seguiu o Olodum balançando o Pelô | che non hai seguito l'Olodum [5] ondeggiando al Pelô [6] |
E que não riu com a risada de Andy Warhol | e che non hai riso con la risata di Andy Warhol |
Que não, que não, e nem disse que não | che non, che non, e che non hai detto di no |
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Eu sou o preto norte-americano forte | Io sono il nero nord americano forte |
Com um brinco de ouro na orelha | con un orecchino d'oro all'orecchio |
Eu sou a flor da primeira música a mais velha | Sono il fiore della prima musica, la più vecchia |
Mais nova espada e seu corte | la più nuova spada e il suo taglio |
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Eu sou o cheiro dos livros desesperados, sou Gitá gogoya | Io sono l'odore dei libri disperati, sono Gitá Gogoya [7] |
Seu olho me olha, mas não me pode alcançar | il tuo occhio mi guarda, ma non mi può raggiungere |
Não tenho escolha, careta, vou descartar | Non ho scelta, benpensante, e scarterò |
Quem não rezou a novena de Dona Canô | chi non ha pregato la novena di Dona Canô [8] |
Quem não seguiu o mendigo Joãozinho Beija-Flor | chi non ha seguito il mendicante Joãozinho Beija-Flor [9] |
Quem não amou a elegância sutil de Bobô | chi non ha amato l'eleganza sottile di Bobô [10] |
Quem não é recôncavo e nem pode ser reconvexo | chi non è reconcavo e non può essere reconvesso [11] |
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[2] La città di Salvador era detta negli anni 1920-30 la Roma Nera perché vi abitava la maggior percentuale di popolazione nera fuori dall'Africa
[3] careta può voler dire "reazionario", "benpensante". Vedi la nota di Maria
[4] Il cantante francese Henri Salvador visse a lungo a Rio de Janeiro
[5] Olodum è un bloco-afro (gruppo organizzato con ispirazione nella musica e cultura africana), del carnevale della città di Salvador.
Fu fondato il 25 aprile 1979 durante il carnevale con l'intenzione di creare un divertimento per gli abitanti del quartiere del Pelourinho, garantendo loro il diritto di festeggiare il carnevale di forma organizzata.
[6] Il Pelourinho, popolarmente detto Pelô è un quartiere del centro storico della città di Salvador de Bahia.
Letteralmente pelhorinho in portoghese significa il palo della gogna, dove gli schiavi venivano fustigati. Tale nome venne a Salvador dato prima alla piccola piazza triangolare nel cuore della città dove si svolgevano le flagellazioni pubbliche, poi finì per dare in nome a tutto il quartiere alto della città, corrispondente al nucleo storico dell'insediamento.
[7] Caetano ha spiegato che questo nome si riferisce a due canzoni: Gita di Raul Seixas che si ispira a sua volta al testo indiano Bhagavad Gita e Fruta Gogóia, cantata da Gal Costa. In pratica sta a significare il potere della musica nata dalle contaminazioni di diverse culture.
[8] Claudionor Viana Teles Veloso (1907-2012), la madre di Caetano e di Maria Bethânia
[9] Joãosinho Trinta (1933-2011) direttore delle parate del carnevale di Rio che rivoluzionò l'estetica del carnevale negli anni '80.
[10] Raimundo Nonato Tavares da Silva, detto Bobô (Senhor do Bonfim, 28 novembre 1962), calciatore dotato di un'innata eleganza nel gioco che portò il Bahia alla vittoria nel 1988 segnando 9 gol in una storica finale.
[11] Il Recôncavo baiano è una regione che si trova intorno alla Baia di Todos-os-Santos nello stato di Bahia. Qui Veloso gioca rovesciando il concavo nel convesso e inventando il neologismo Reconvexo.
La musica è qualcosa di totalmente libero dal potere, che non può essere etichettata in un senso o nell'altro perché è oltre ogni appartenenza, rifugge ogni purezza razziale e culturale.