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W łódzkim getcie 1942

Miriam Goldberg Harel / מרים גאָלדבערג האַרעל
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OriginaleTraduzione italiana di Riccardo Venturi
W ŁÓDZKIM GETCIE 1942NEL GHETTO DI ŁÓDŹ 1942
  
Trzy razy księżyc odmienił się złotyTre volte la luna ha cambiato il suo color d'oro, [1]
I ja do życia staciłem ochotę.Ed io ho perso la mia voglia di vivere.
Maleńką kromkę chleba już zjadłemHo già mangiato il mio pezzetto di pane
Prócz niej kartofel surowy, co skradłem.E anche la mia patata cruda (che avevo rubato)
Całą rodzinę zabrali mi w szperze,Tutta la famiglia me l'hanno portata via durante il Blocco, [2]
Matka struchlała, ryczała, jak zwierzę,La mamma era terrorizzata e urlava come una bestia,
Nogi Niemca-kata głaskałaBaciava i piedi del soldato tedesco
O życie dzieci swoich błagała...E implorava per la vita dei suoi figli...
Więc ją za ramię silnie schwyciliMa la afferrarono forte per le spalle
I już jej nie było po jednej chwili.E in un attimo lei non c'era più.
Przed bramą wóz stał pełny “wybranych”Davanti alla porta [3] c'era un carro pieno di “prescelti” [4],
I na nim mama moja kochanaE su di esso c'era la mia cara mamma.
I ojciec, brodę targając daremnie,E pure mio padre, che invano s'era rasata la barba,
Dwie siostry i bratLe mie due sorelle e mio fratello
Jechali beze mnie.Se ne andarono senza di me.
Jedynym się został na podwórkuNel cortiletto, oltre a me, son restati soltanto
Prócz mnie sąsiadki ta chuda córkaLa figlia della vicina, ridotta a pelle e ossa,
I szewc z przeciwkaIl calzolaio che sta di fronte
I głuchy SrulE Srul, che è sordo
Nie słyszał krzykówE che non ha sentito le grida
Nie słyszał kul.E nemmeno gli spari.
Z całego domu została nas czwórka.Di tutto il palazzo siamo rimasti solo noi quattro.
Wnet krzyki doszły z innego podwórka...Intanto venivano urla da un altro cortile...
Trzy razy księżyc odmienił się złotyTre volte la luna ha cambiato il suo color d'oro,
I ja do życia staciłem ochotę.Ed io ho perso la mia voglia di vivere.
A jeśli stąd wyjdę żywy i całyE se da questo uscirò viva e vegeta,
Jak to opowiem co tu się działo?Come racconterò quel che è successo qua?
Czy ludzie normalni, wolni, uwierząPersone libere e normali crederanno
Co tu się działo w tej strasznej szperze?A quel che è accaduto in quell'orrendo Blocco?
Czy ktoś uwierzy na całym świecieE nel mondo intero qualcuno crederà
Co się przeżyło w łódzkim getcie?A quel che è successo nel ghetto di Łódź?
[1] Il primo verso riproduce esattamente il corrispondente verso del poemetto di Juliusz Słowacki.

[2] Il “Grande Blocco” del 4 settembre 1942 (oltre 20000 ebrei deportati dal Ghetto di Łódź, deportazione avvenuta con la “gentile” e decisiva collaborazione dell'Älteste der Juden Chaim Rumkowski) viene indicato generalmente con la denominazione tedesca di Große Sperre, in yiddish גרױסע שפּערע [groyse shpere]. Anche nel testo polacco si usa la denominazione di szper.

[3] Il ghetto di Łódź, chiuso il 1° maggio 1940, si estendeva su tutta l'area del vecchio ghetto e su alcune zone dell'adiacente quartiere di Batuny. Tutta l'area fu recintata con filo spinato e guardata in armi sia dalla polizia tedesca che dalla “polizia ebraica” agli ordini (si fa per dire) dello Judenrat di Rumkowski. L'ingresso, invalicabile, era sorvegliato con ancora maggiore severità:

La polizia tedesca e quella "ebraica" a guardia dell'ingresso al ghetto.
La polizia tedesca e quella "ebraica" a guardia dell'ingresso al ghetto.


Ancora l'ingresso del ghetto con il cartello che segnala: "Zona residenziale (!!!!) degli Ebrei. Vietato oltrepassare".
Ancora l'ingresso del ghetto con il cartello che segnala: "Zona residenziale (!!!!) degli Ebrei. Vietato oltrepassare".


Poiché all'interno della “zona residenziale” si dovevano oltrepassare alcune strade che non ne facevano parte, erano state approntate delle speciali passerelle-cavalcavia, anch'esse severamente guardate in armi:

lodzpasserellen


Qui, con il termine di “Porta”, l'autrice si riferisce evidentemente all'ingresso generale.

[4] I “prescelti” erano ovviamente i deportati avviati ai lager e all'eliminazione.


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