Portugal
Georges MoustakiLa versione greca interpretata da Andonis Kaloyannis (1979) | |
PORTOGALLO O Musa mia complice, sorellina del mio esilio porti le cicatrici di un 21 aprile [1] Ma non essere severa con chi ti ha delusa, per non aver potuto far niente per non avere mai saputo A chi non crede più che i suoi ideali si realizzeranno di' che un garofano rosso è fiorito in Portogallo La Spagna è crocifissa, il Cile è torturato la guerra nel Vietnam prosegue dimenticata Ai quattro angoli del mondo fratelli che son nemici si spiegano con le bombe con il furore e il rumore A chi non crede più che i suoi ideali si realizzeranno di' che un garofano rosso è fiorito in Portogallo Per tutti i compagni braccati nelle città rinchiusi negli stadi deportati nelle isole O Musa mia compagna non vedi venire niente? Io vedo, come una fiamma splendere l'avvenire A chi non crede più che i suoi ideali si realizzeranno di' che un garofano rosso è fiorito in Portogallo Stappa una bottiglia prendi la fisarmonica così che d'orecchio in bocca voli la tua canzone Perché, infine, il sole riscalda i petali di mille fiori vermigli d'aprile in Portogallo E questo nuovo fiore che fiorisce in Portogallo è forse la fine di un impero coloniale. E questo nuovo fiore che fiorisce in Portogallo è forse la fine di un impero coloniale. | ΓΙ' ΑΥΤΟΥΣ ΠΟΥ ΖΗΣΑΝ ΜΟΝΟΙ (PORTUGAL) Φωνή μου εσύ πικρή, εξόριστη αδερφή, τ’ Απρίλη την πληγή, πες μου ποιος θα την πει. Μη ρίχνεις τα φτερά κι αν σε χτυπούν σκληρά αυτοί που δεν μπορούνε να φτάσουνε μακριά. Γι’ αυτούς που ζήσαν μόνοι, μεσ’ την άγρια τη σιωπή ειν’ τ’ όνειρο μεγάλο και θ’ ανθίσει ένα πρωΐ. Πονέσαν στη Μαδρίτη, βογγάνε στη Χιλή και στο Βιετνάμ το αίμα πότισε τη γη. Πατρίδες ξεχασμένες, στην άκρη αυτού του κόσμου, διψάνε για μια μέρα, φωτεινή και λαμπερή. Γι’ αυτούς που ζήσαν μόνοι, μεσ’ την άγρια τη σιωπή ειν’ τ’ όνειρο μεγάλο και θ’ ανθίσει ένα πρωΐ Γι’ αυτούς τους ξεχασμένους, τους μόνους, τους πικρούς γι’ αυτούς που τρώνε μπόρες και σκληρούς καιρούς, Καρδιά μου αγκάλιασέ τους, μη φεύγεις μακριά, τραγούδα αυτό που βλέπεις, στον κόσμο τη χαρά. |
[1] Il colpo di stato militare che aveva portato all'avvento della "dittatura dei Colonnelli" in Grecia era avvenuto, per diretto ordine della CIA, all'alba del 21 aprile 1967. Per tutta la durata del regime fascista greco, sul Canale di Corinto rimaste sistemato un enorme tabellone con una sorta di aquila imperiale che inneggiava a quella data. Nel settembre del 1974, dopo la fine della dittatura e l'arresto dei suoi protagonisti (Papadopoulos, Ioannidis, Gizikis ecc.) il tabellone fu abbattuto a cannonate. |