Original | Traduzione italiana di Riccardo Venturi
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CHOR DER KRIEGERWAISEN | CORO DEGLI ORFANI DI GUERRA |
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Wir sind die Kinder der “Eisernen Zeit”, | Noi siamo i figli del "Tempo di Ferro", |
Gefüttert mit Kohlrübensuppen. | nutriti a minestre di cavolorapa. |
Wir haben genug von Krieg und Streit | Ne abbiamo abbastanza di guerra e stenti |
Und den feldgrauen Aufsteh-Puppen. | e delle marionette in grigioverde sull'attenti. [1] |
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Kindsein das haben wir niemals gekannt. - | Mai abbiamo conosciuto l'essere bambini. |
Uns sang nur der Hunger in Schlaf, | La ninnananna ce la cantava la fame, |
Weil Vater im Schützengraben stand, | perché il babbo stava giù in trincea |
Zu fallen für Kaiser und Vaterland, | a morire per il Kaiser e la patria, |
- Wenn’s grade ihn mal traf. | - si beccò un colpo solo e via. |
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Unser Kinderschreck war der “Heldentod”, | Il nostro terrore di bambini era la "morte da eroe", |
Unser Märchenbuch: “Extrablätter”, | il nostro libro di fiabe, le edizioni straordinarie, |
Unser Leckerbissen: das Karten-Brot, | la nostra chicca era il pane a tessera |
Und Wilhelm unser “Retter”. | e Guglielmo era il nostro "salvatore". |
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Die Schulbücher prangten so stolz schwarz-weiß-rot, | I libri di scuola sfoggiavano fieri il tricolore, [2] |
Draus lernten wir: “Tod den Franzosen!” | e da essi imparavamo: "Morte ai francesi!" |
Wir übten: “Man sagt nicht Adieu nur Grüß Gott” – | Esercizio: "Non si dice Adieu, ma Grüß Gott" [3] |
Und schwärmten für Stahlbadehosen… | e impazzivamo per i calzoncini da bagno d'acciaio... [4] |
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Und kam eines Tages ein Telegramm, | E un giorno arrivò un telegramma, |
- Wenn der Vater schon lang nicht geschrieben - | quando il babbo già più non scriveva da tempo. |
Dann zog sich die Mutter das “Schwarze” an, | E allora la mamma si vestì in nero, |
Und wir waren kriegshinterblieben. | e diventammo lei vedova, e noi orfani di guerra. |
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Wir lernten Geschichte und Revolution | Imparammo la Storia e la Rivoluzione |
Am eigenen Leibe erfahren. | sulla nostra propria pelle. |
Wir schwitzten für Gelder der Inflation, | Ci sudavamo i quattrini superinflazionati [5] |
Die später keine mehr waren. | che poi non ci furono più. |
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Wir spüren noch heute auf Schritt und Tritt | Cerchiamo ancora, in ogni momento, |
Jener herrlichen Zeiten Vermächtnis, | le tracce lasciateci da quei tempi fulgidi, |
Und spielt ihr Soldaten - wir machen nicht mit, | e se giocate ai soldati, noi, no, con voi non ci giochiamo |
Denn wir haben ein gutes Gedächtnis… | perché abbiamo buona memoria. |
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[1] Anche i soldati tedeschi durante la prima guerra mondiale vestivano in grigioverde. Il grigioverde italiano, storicamente, fu ripreso proprio dall'esercito tedesco per le sue caratteristiche mimetiche.
[2] Nel testo originale, il tricolore è il nero, bianco e rosso tedesco (schwarz-weiß-rot).
[3] Nel purismo linguistico tedesco dell'epoca, i termini francesi dovevano essere nazionalisticamente banditi per quanto possibile. Quindi, si insegnava ad esempio che il saluto Adieu, comunissimo allora, doveva essere sostituito dal tedesco Grüß Gott, che poi ne è il calco preciso ("Saluto a Dio"). Curioso pensare che il nazismo, sorprendentemente, fu talmente contrario al purismo linguistico da perseguire ferocemente i suoi fautori.
[4] Gioco di parole, quasi intraducibile, su "Badehosen" = calzoncini da bagno, e "Stahlbad", che indica propriamente un bagno termale da sorgenti ricche di ferro. Con l'espressione "Stahlbad" (alla lettera: "bagno d'acciaio"), già dalle elezioni legislative del 1912 i circoli militaristi conservatori tedeschi iniziarono a definire la guerra, che secondo loro sarebbe stata una sorta di "bagno termale rigenerativo" della nazione e dello stato prussiano. Così quindi la guerra era presentata: un "bagno termale rigenerativo", ove il ferro o l'acciaio era naturalmente quello sgorgato dalle armi e dai cannoni.
[5] Si ricordi la spaventosa inflazione che colpì la Germania dopo la prima guerra mondiale, quando un giornale o un litro di latte costavano carrettate di inutili marchi.