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אין שאַפּ, אָדער די סװעט־שאַפּ

Moris Roznfeld [Morris Rosenfeld] / מאָריס ראָזנפֿעלד
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Traduzione italiana di Riccardo Venturi
IN SHAP, oder DI SVET-SHAPIN OFFICINA, o NELLO SWEATSHOP
  
Es royshn in shap azoy vild di mashinen,Qui in officina, le macchine fanno un rumore così d'inferno
Az oftmol farges ikh in roysh, dos ikh bin;-Che, spesso, nel frastuono dimentico chi sono;
Ikh ver in dem shreklekhn tuml farlorn -Mi perdo nel rumore terrificante, e mi sento
Mayn ikh vert dort botel, ikh ver a mashin':Come vuoto dentro: divento una macchina.
Ikh arbet, un arbet, un arbet, on kheshbn.Lavoro, lavoro e lavoro, senza sosta.
Es shaft zikh, un shaft zikh, un shaft zikh on tsol:Si produce e fabbrica, fabbrica e produce all'infinito:
Far vos? Un far vemen? Ikh veys nit, ikh freg nit,-Per che cosa? E per chi? Non lo so e non lo chiedo,
Vi kumt a mashine tsu denkn a mol?......Una macchina, come può mai pensare?...
  
Nit do keyn gefil, keyn gedank, keyn farshtand gor:-Qui, niente sentimenti, né pensieri, né ragione:
Di bitere, blutige arbet dershlogtIl lavoro duro e sanguinoso schiaccia
Dos edelste, sheynste un beste dos raykhste,Ciò che è più nobile e fine, migliore e più ricco,
Dos tifste, dos hekhste vos lebn farmogt.Ciò che di più profondo e elevato ha la vita.
Es shvindn sekundn, minutn un shtundn,Scorrono i secondi, i minuti e le ore,
Gor zeglshnel loyfn di nekht mit di teg;-I giorni e le notti volan via come una vela al vento;
Ikh trayb di mashin' glaykh ikh vil zey deryogn,E io fo andare la macchina quasi volessi superarli,
Ikh yog on a seykhl, ikh yog on a bregLi rincorro come un pazzo, come un forsennato.
  
Der zeyger in vorkshap, er rut nit afile,L'orologio in officina non si ferma mai,
Er veyst alts, un klapt alts, un vekt nokhanand;-Indica tutto, ticchetta tutto, tiene sempre svegli;
Gezogt hot a mentsh mir a mol di badaytung:Mi ha detto uno, una volta, che cosa vuol dire
Zayn veysn un vekn, dort leygt a farshtand;Quel suo indicare e tener svegli: c'è un motivo preciso.
Nor etvos gedenkt zikh mir, punkt vi fun kholem;-Mi ricordo qualcosa, quasi fosse un sogno:
Der zeyger, er vekt in mir lebn un zin,L'orologio risvegliava in me la vita e i sensi
Un nokh epes, - ikh hob fargesn, - nit fregt es!E ancora qualcosa – ma non ricordo più, non chiedetemelo!
Ikh veys nit, ikh veys nit, ikh bin a mashin´!....Non lo so, non lo so, io sono una macchina!...
  
Un tsaytnvayz ven ikh derher shoyn dem zeygerE alle volte, quando sto ascoltando l'orologio
Farshtey ikh gants anders zayn vaysn, zayn shprakh,Sembra che mi parli, e capisco quel che dice:
Mir dakht, az es nuket mikh dortn der umru,Mi sembra che il suo ticchettio da impazzire
´kh zol arbetn, arbetn merer asakh.Mi spinga a lavorare, sgobbare, faticare di più.
Ikh her in zayn ton nor dem bos vildn beyzer.Sento in quel ticchettio come la voce aspra del boss,
Zayn finstern kuk in di vayser di tsvey;-Come lui mi guarda cupo e dritto negli occhi;
Der zeyger, mir skrukhet, mir dakht az er traybt mikhL'orologio -tremo!- sembra che mi spinga
Un ruft mikh: "Mashine!" un shrayt tsu mir: "Ney!"...E mi chiama “Macchina!”, e mi grida “Cuci!”
  
Nor dan ven´s iz shtiler der vilder getuml,Solo quando il frastuono tremendo cessa
Avek iz der mayster in mitogtsaytshtund,E il boss se ne va per la pausa pranzo,
O, dan heybt in kop bay mir glaykh on tsu togn,Allora nella mia testa è come sorgesse l'alba,
In hertsn tsu tsien, -ikh fil dan mayn vund;-E dentro di me mi sento ancor più ferito.
Un bitere trern, un zudike treynenE piango lacrime amare e brucianti
Banetsn mayn mogeren mitag, mayn broyt,-Che bagnano il mio magro pasto e il pane,
Es vergt mikh, ikh ken nit mer esen, ikh ken nit!Mi soffocano...Non ce la fo più a mangiare, non posso!
O, shreklikhe pratse! O, bitere noyt!Che orribile pena mi viene dal nero bisogno!
  
´s Dershaynt mir di shap in der mitogtsaytshtundeA mezzogiorno l'officina mi sembra
A blutige shlakhtfeld, ven dort verd gerut:Un campo di guerra dopo la battaglia:
Arum un arum ze ikh lign harugim,Intorno a me vedo i caduti a terra
Es laremt fun d'erd dos fargosne blut...E dal suolo urla il sangue versato.
Eyn vayle, un balt verd gepoykt a trevoge,Un attimo, ed ecco che suona la sirena,
Di toyte dervakhn, es lebt oyf di shlakht,I morti si svegliano e la battaglia ricomincia:
Es kemfn di trupes far fremde, far fremde,I cadaveri combattono per degli stranieri,
Un shtraytn, un faln, un zinkn in nakht.E lottano, e muoiono, e annegano nel buio.
  
Ikh kuk af dem kamfplats mit biteren tsoren,Osservo il massacro con rabbia profonda,
Mit shrek, mit nekome, mit helisher payn ;-Con orrore, con dolore, con voglia di vendetta;
Der zeyger, yetst hor ikh im rikhtik,er vekt es:Ma ora sento l'orologio che dice -e lo sento!-
"A sof tsu di knekhtshaft, a sof zol es zayn!"“Basta con questa schiavitù, deve finire!”
Er muntert in mir mayn farshtand, di gefiln,E risveglia i me i sensi e la ragione,
Un vayzt vi es loyfn di shtundn ahin;Mi mostra quanto il tempo ormai vola via;
An elender blayb ikh, vi lang ikh vel shvaygn,Resterò un disgraziato finché tacerò,
Farlorn, vi lang ikh farblayb, vos ikh bin...Sarò perso al mondo, se resterò quel che sono.
  
Der mentsh, velkher shloft in mir, hobt on dervakhn,L'uomo che dorme in me comincia a svegliarsi
Der knekht, velkher vakht in mir, shloft dort zikh ayn;-E lo schiavo in me comincia a addormentarsi;
Atsind iz di rikhtike shtunde gekumen!Adesso è arrivata l'ora giusta!
A sof tsu dem elnt, a sof zol es zayn!....Basta con la miseria, deve finire!
Nor plutsling - der vistl, der bos, - a trevoge!Ma, all'improvviso, il fischio: allarme, il boss!
Ikh ver on dem seykhl, farges, vu ikh bin,-Di nuovo forsennato, dimentico chi sono.
Es tumlt, men kemft, o, mayn ikh iz farlorn,-Frastuono, battaglia; e ancora mi perdo,
Ikh veys nit, mikh art nit, ikh bin a mashin...Non so, non importa. Io sono una macchina.


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