'A mugliera 'e Masaniello
Ferdinando RussoVersione italiana / Italian version / Version italienne / Italiankielinen... | |
La moglie di Masaniello Son tornati gli Spagnoli, è finita la pacchia; [1] come piangono le figliole fuori in via di Marinella! La regina degli otto giorni [2] s'è ridotta a far la bagascia ; è tornata la solita solfa, [3] sui frutti torna la tassa! Quel vestito, tutto quanto d'oro e argento ricamato, l'ha cambiato, questa Regnante [4] con una veste sbrindellata. La corona filigranata [5] ora cos'è? Corona di spine! I ciondoli della collana Ora non ciondolano più! [6] Gli Spagnoli son tornati più arroganti e prepotenti, e ora la chiamano, i soldati, la Regina dei pezzenti! E la spintonano un poco, e le dicon qualche parola [7] e le tiran la gonnella... E lei piange, sola sola. Pane nero e pianto amaro, pianto amaro e pane nero [8] vanno in coppia e fanno il paio come i monaci all'Ospizio. Dal Palazzo ella è passata Nel Borgo [9] a vendere amore; è una donna malfamata, ma ha il cuore spezzato. Nel basso di quella disgraziata ora passa il reggimento; [10] la fortuna l'ha abbandonata, per lei soffia brutto vento. È diventata così sporca, morta di fame e di stenti, lei, che era stata una volta la moglie di Masaniello! | La moglie di Masaniello Gli Spagnoli son tornati e finì la vita bella; versan pianti desolati le ragazze a Marinella! D’otto giorno la regina (s’è imbrogliata la matassa) finì a fare la sgualdrina Sui frutti torna la tassa. Quella veste era dorata e d’argento ricamata La Regina l’ha cambiata con un'altra sbrindellata. La corona a filigrana è corona ora di spini; gli zecchini alla collana or non sono più zecchini! Gli Spagnoli son tornati, più smargiassi e prepotenti, e or la chiamano, i soldati, la regina dei pezzenti. E le dan la spintarella, e le toccano la gola e le tiran la gonnella; Ella piange, sola sola. Pane nero e pianto amaro pianto amaro e niente sfizio vanno in coppia, sia ben chiaro, come i monaci all’Ospizio. Dal Palazzo ella è passata dentro il Borgo e vende amore è una donna malfamata ma una piaga porta in cuore. Nel suo basso, sventurata, ora passa il reggimento; la fortuna l’ha lasciata e le soffia un brutto vento. Tanto è sporca ed affamata, per gli stenti quasi a morte lei che una volta era stata di Masaniello consorte |
[2] Gli otto giorni che durò la rivolta di Masaniello, che in realtà furono nove se si conta l'inizio dei fatti al 7 luglio 1647 e la fine con la morte di Masaniello il 16 luglio.
[3] Taluorne = cosa noiosa e ripetitiva, “tran tran”, solita solfa e così via. Forse una voce di origine pugliese, per metatesi da latorno, latuorno, che pare indicasse il lamento funebre delle donne. ”Ogni iuorne è taluorne” = ogni giorno è sempre la stessa cosa.
[4] Probabilmente si tratta qui di una parola “colta”, non popolare, trasformata nella bocca del popolo.
[5] Comunemente si pensa adesso alla filigrana come a “quella cosa” che sta nei francobolli o nelle banconote. Qui il termine ha il significato originario e preciso di lavorazione orafa ad intreccio di sottili fili d'oro ritorti.
[6] Prendendo per assunto che “zecchine” qui non significa certamente “zecchini” nel senso comune (che ci farebbero delle monete in una collana?...) ho interpretato così; ma, chiaramente, qui la cosa è opinabilissima e attendo correzioni.
[7] “Nella particolare costruzione del dialetto napoletano usata dal Russo nella sua poesia, e lle diceno ’a parola, il generico sintagma ’a parola, impiegato in funzione metonimica acquista un significato fortemente allusivo, che va ben al di là di quello letterale.” - Si veda qui.
[8] Il “pane nero” (ovvero il pane fatto con la crusca e la farina grezza, ciò che oggi si chiamerebbe “pane integrale”) è il pane delle classi povere: solo i più abbienti si potevano permettere il pane bianco. Da qui, “pane nero” diventa simbolo di povertà e, quindi, il ritorno alla miseria della moglie di Masaniello. D'altro lato, considerato anche il “pianto amaro” della coppia sintagmatica, “nero” ha qui anche la valenza di “triste, scuro”.
[9] La moglie di Masaniello, Bernardina Pisa, era stata arrestata prima dell'inizio della rivolta per avere introdotto in città una calza piena di farina per evadere il dazio. Rimase in carcere otto giorni. Secondo la tradizione, questa fu una delle scintille della rivolta di Masaniello. Nella notte tra il 7 e l'8 luglio 1647, al colpevole dell'arresto di Bernardina, Girolamo Letizia, fu bruciata la casa assieme a diversi altri palazzi nobiliari e a tutti i registri delle imposte. Dalle carceri vennero liberati tutti coloro che erano stati imprigionati per evasione fiscale e contrabbando. Stroncata la rivolta e ucciso Masaniello, Bernardina Pisa, la sorella Grazia e la madre Antonia fuggirono a Gaeta, dove le ultime due furono uccise. Bernardina fu risparmiata soltanto perché incinta. Fu fatta tornare a Napoli, ridotta alla più nera povertà tant'è che, per vivere, dovette prostituirsi in un vicolo del Borgo Sant'Antonio Abate ('o Bbuorgo della poesia). Morì nel 1656 durante una pestilenza.
[10] Nel senso: “c'è un viavai di soldati”.