Μια γόμα γλυκιά (Ο ήχος της καμπάνας)
Thalis Triandafillou / Θαλής ΤριανταφύλλουVersion française – LE PAIN NOIR – Marco Valdo M.I. – 2012 | |
IL SUONO DELLA CAMPANA Non ci sono ora mitraglie e carri armati, via gli elmetti, sono venute le cravatte a spingere per un foglio bianco di carta e perché lo firmino i traditori della patria [1] E una volta precisati i termini dopo che sono stati ammessi i requisiti, son venuti a salvarci i crociati biondi e ad assumere direttamente gli incarichi Ma tutto questo no, non passerà, e resterà vuota la cella che ci han preparato. [2] Si rialzerà chi si è chinato e risolleverà la testa andando avanti, e gliele brucerà, quelle loro cartacce nere, [3] avranno da intender bene dure pene. [4] E la schiavitù che hanno stabilito sarà incenerita, e il fuoco non si spegnerà Non ci saranno camion a portare stivali neri, ma nere Mercedes a portare grigi fascicoli, i nonni ricorderanno le bobotes [5] e cercheremo angeli all'inferno Han ritrovato chi crede volentieri alle fandonie, [6] gente che sa come demolire i paesi, [7] per ammazzare con la verità del padrone, quelli fidati, cui lui consegna gli scudi Ma tutto questo no, non passerà, e resterà vuota la cella che ci han preparato. Si rialzerà chi si è chinato e risolleverà la testa andando avanti, e gliele brucerà, quelle loro cartacce nere, avranno da intender bene dure pene. E la schiavitù che hanno stabilito sarà incenerita, e il fuoco non si spegnerà E dolce il suono si ode della campana quando la corda sì, il popolo gliela strapperà. | LE PAIN NOIR Cette fois, il n'y a ni tanks ni mitrailleuses Les casques ont disparu mais les cravates sont là Qui à coups de gifles sur une feuille blanche Feront signer les renégats Et après, ils fixeront les délais Et après, ils révèleront leurs conditions Auxquelles ces blonds croisés nous sauveront Qui en prendront le contrôle direct Même cela ne suffira pas Ne passera pas, ce n'est pas assez Encore une fois, se relèvera celui qui est plié Et droit, il fera face de toute sa hauteur Il déchirera leurs dossiers noirs De dures tirades, il percera leurs oreilles Et l'esclavage qu'ils auront ordonné Une douce gomme saura l'effacer. Nous ne verrons pas leurs camions de bottes noires Mais leurs Mercédès noires et leurs costumes gris Et nos grands-parents se ressouviennent du pain noir Et s'en vont rechercher les anges en enfer. Les crédules sont prêts à gober d'autres fables Ils savent seulement peupler les gradins Et mourront dans la vérité du renégat Eux qui acceptent leurs boucliers de protection. Même cela ne suffira pas Ne passera pas, ce n'est pas assez Encore une fois, se relèvera celui qui est plié Et droit, il fera face de toute sa hauteur Il déchirera leurs dossiers noirs De dures tirades, il percera leurs oreilles Et l'esclavage qu'ils auront ordonné Une douce gomme saura l'effacer. |
[2] Alla lettera, Yorgos Doultsinos dice solo: “resterà vuota la nostra cella”. Ho preferito estendere il concetto per chiarezza, anche se si tratta, ovviamente, di una mia arbitrarietà.
[3] Il “foglio bianco”, una volta firmato, diventa carta nera. Anche le “cartacce” sono una mia arbitrarietà dovuta all'uso comune italiano; avrei potuto mettere anche “scartoffie nere”.
[4] Alla lettera: “dure pene inchioderanno/trafiggeranno i loro orecchi”. La mia traduzione “ad sensum” non rende forse bene la durezza dell'espressione greca.
[5] Le bobotes, durante la guerra e il dopoguerra, erano pagnotte o focacce fatte con la farina di granoturco. Un pane da poveracci.
[6] Alla lettera: “han ritrovato volonteriosi per le fandonie”.
[7] Alla lettera: “...come demolire le patrie”. In greco si fa uso maggiore e comune della parola πατρίδα, ma in italiano diremmo difficilmente “demolire le patrie”. L'espressione, in italiano, mi darebbe un retrogusto fascista che in greco, ovviamente, non ha.