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Тaмо дaлеко / Tamo daleko

Đorđe Marinković / Ђорђе Маринковић [Georges Marinkovitch]
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Traduzione italiana di Riccardo Venturi
TAMO DALEKOLAGGIÙ, LONTANO
  
Tamo daleko, daleko od mora,Laggiù, lontano, lontano dal mare,
tamo je selo moje, tamo je Srbija.laggiù c'è il mio paese, laggiù c'è la Serbia.
  
Tamo daleko, gde cveću nema kraj,Laggiù, lontano, dove non c'è confine ai fiori,
tamo su najdraži moji, tamo je moj zavičaj.laggiù stanno i miei più cari, laggiù c'è il mio paese natìo.
  
Tamo daleko, kraj Save i Dunava,Laggiù, lontano, vicino alla Sava e al Danubio,
tamo je radost moja, tamo je Beograd.laggiù c'è la mia gioia, laggiù c'è Belgrado.
  
Tamo gde dušman sve ruši i obara,Laggiù, dove il nemico tutto abbatte e distrugge,
Tamo su moji dvori, tamo je Kolubara.laggiù ci son le mie case [1], laggiù c'è la Kolubara. [2]
  
Tamo daleko, gde sunce već ne sija,Laggiù, lontano, dove il sole più non splende,
tamo je ljubav moja, tamo je Šumadija.laggiù c'è il mio amore, laggiù c'è la Šumadija. [3]
  
Tamo gde hladna protiče Morava,Laggiù dove fredda scorre la Morava, [4]
tamo mi ikona osta, tamo je moja slava.laggiù c'è ancora la mia icona, laggiù c'è il mio santo di famiglia. [5]
  
Tamo u brda Đetine gde je put,Laggiù dove c'è una strada sull'altura della Đetinja, [6]
tamo mi suza majke, preliva svaki skut.laggiù il pianto di mia madre trabocca ogni falda.
  
Tamo gde Timok pozdravlja Veljkov-grad,Laggiù dove il Timok saluta Veljkov-grad, [7]
tamo mi spališe crkvu, u kojoj se venčah mlad.laggiù hanno bruciato la chiesa dove mi ero sposato da giovane.
  
Tamo gde Drina uništen kvasi gaj,Laggiù dove la Drina bagna un boschetto distrutto,
tamo mi ljubav osta, tamo je moj rodni kraj.laggiù c'è ancora il mio amore, laggiù c'è la mia terra natìa.
  
Tamo daleko, gde cveta limun žut,Laggiù, lontano, dove giallo sboccia il limone,
tamo je srpskoj vojsci, jedini bio put.laggiù per l'esercito Serbo c'è stata una sola via.
  
Tamo daleko, gde cveta beli krin,Laggiù, lontano, dove sboccia il bianco giglio,
tamo su život dali, zajedno otac i sin.laggiù han dato la vita, insieme, il padre e il figlio.
  
Bez otadžbine, na Krfu živeh ja,Io vissi a Corfù, senza più una patria,
ali sam klicao uvek, živela Srbija!ma ho gridato sempre: viva la Serbia!
[1] Il termine dvor vorrebbe propriamente dire “palazzo”, addirittura “reggia”; nella traduzione sono stato un po' più di basso profilo, ma probabilmente nell'immagine dell'autore ci dev'essere stato ripensare alle umili case del paese come a palazzi reali.

[2] La Kolubara è un fiume della Serbia occidentale. Presso di esso si svolse la battaglia della Kolubara tra il 16 novembre e il 15 dicembre 1914, tra l'esercito serbo e quello austroungarico. Fu una nettissima vittoria serba, la quale pose fine al terzo tentativo austroungarico di invadere il paese. Come dire: per gli austroungarici, con la Serbia che avrebbero dovuto schiacciare in pochi giorni, fu invece tutt'altro che una breve passeggiata.

[3] La Šumadija è la boscosissima e fertile regione centrale della Serbia (šuma significa “foresta” in serbo). Purtroppo per lei e per tutti noi, è anche parecchio ricca di uranio e torio. Per le sue caratteristiche è sempre stata terra di fuorilegge, bande, hajduci e rivolte: fu nella Šumadija che ebbe inizio il Risorgimento serbo, con la “Prima Rivolta Serba” (1804-1813) che si concluse con la liberazione della regione (e di Belgrado) dall'Impero Ottomano. Nominare la Šumadija ha per i serbi un fortissimo valore evocativo.

[4] In diverse versioni, la Morava scorre invece tiha (“tranquilla, placida, silenziosa”) invece di “fredda”.

[5] La slava (dalla parola panslava che significa sia “gloria” che “fede”) è in Serbia il “santo di famiglia” che si ritrova spesso anche nell'Italia meridionale (e non solo): il “santo protettore della famiglia”, il santo a cui è una famiglia è tradizionalmente votata. Diverse versioni del Tamo Daleko hanno qui krsna slava, che è propriamente la “festa del santo di famiglia” e che corrispondeva, per molti, alla festa dell'onomastico (assai più importante e sentita del compleanno).

[6] La Đetinja, o Đetina, è un fiume affluente della Morava. Il suo nome significa “fiume dei bambini”. Secondo una leggenda, gli Ottomani, per punire gli abitanti di Uzičan dopo una rivolta, presero tutti i bambini del paese e li annegarono nel fiume.

[7] Ennesimo fiume in una terra che ne è ricca in tutto il sistema danubiano. Il Timok è in realtà una serie di fiumi che, a un certo punto, confluiscono in uno solo; per un breve tratto segna il confine tra Serbia e Bulgaria.


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