Teatro degli Artigianelli
Desiderio RainelliOriginale | Versione tedesca di Riccardo Venturi |
TEATRO DEGLI ARTIGIANELLI | JUNGHANDWERKER-THEATER |
Falce martello e la stella d'Italia ornano nuovi la sala. Ma quanto dolore per quel segno su quel muro! | Mit Hammer und Sichel, mit dem Stern Italiens ist die Halle geschmückt. Aber wieviel Schmerz für diese Symbolen an eine Wand ! |
Esce, sorretto dalle grucce, il Prologo. Saluta al pugno; dice sue parole perché le donne ridano e i fanciulli che affollano la povera platea. Dice, timido ancora, dell'idea che gli animi affratella; chiude: "E adesso faccio come i tedeschi: mi ritiro". Tra un atto e l'altro, alla Cantina, in giro rosseggia parco ai bicchieri l'amico dell'uomo, cui rimargina ferite, gli chiude solchi dolorosi; alcuno venuto qui da spaventosi esigli, si scalda a lui come chi ha freddo al sole. | Da kommt der Einführer, sich auf Krücken stützend, er gibt den Faustgruß und redet nach seinem Kopf damit er Kinder und Frauen, die die arme Halle überfüllen, zum Lachen bringt. So scheu redet er noch, um die Idee die alle Menschen einigt und verbrüdert ; « Jetzt tu ich, wie die Nazis: ich zieh mich zurück. » Auf der Entrakte, in der Taverne, wird mäßig der rote Menschenfreund, der Wundenheiler aller Schmerzen in die Gläser eingegossen ; jemand, von schrecklichen Exilen zurückgekehrt, sucht in ihm Wärme, wie an der Sonne. |
Questo è il Teatro degli Artigianelli, quale lo vide il poeta nel mille novecentoquarantaquattro, un giorno di Settembre, che a tratti rombava ancora il canone, e Firenze taceva, assorta nelle sue rovine. | Das ist das Junghandwerker-Theater wie der Dichter es sah im Jahr eintausend neunhundert vierundvierzig, an einem Septembertag. Von Zeit zu Zeit hört’ man Kanonen dröhnen, und Florenz schwieg, in seinen Ruinen versunken. |