Ero povero ma disertore
anonyme
Originale | La versone del CoroMoro |
ERO POVERO MA DISERTORE Ero povero ma disertore e disertai dalle mie frontiere e Ferdinando l'impé', l'imperatore che mi ha perseguità. Valli e monti ho scavalcato e dai gendarmi ero inseguito, quando una sera mi addo', mi addormentai e mi svegliai incatenà. Incatenato le mani e i piedi e in tribunale mi hanno portato ed il pretore mi ha do', mi ha domandato: " Perché mai sei incatenà? ". Io gli risposi francamente: " Camminavo per la foresta quando un pensiero mi vie', mi viene in testa: di non fare ma' più il soldà ". Caro padre, che sei già morto, e tu, madre, che vivi ancora, se vuoi vedere tuo figlio alla, alla tortura, condannato senza ragion. O compagni che marciate, che marciate al suon della tromba, quando sarete su la, su la mia tomba griderete: pietà di me! | ERO POVERO MA DISERTORE Ed ero povero ma disertore e disertai dalle mie frontiere Nella mia terra c'è un di - c'è un dittatore Che mi ha, mi ha, perseguità Nella mia terra c'è un di - c'è un dittatore Che mi ha, mi ha, perseguità E poi la Libia io ho attraversato E dai gendarmi io ero inseguito Quindi una sera io mi, io m'imbarcai verso l'Europa a na, a navigar.. Quindi una sera io mi, io m'imbarcai verso l'Europa a na, a navigar.. Quando in Italia infin sono arrivato In tribunale mi hanno portato, mi hanno portato Ed il Questore mi ha do' - mi ha domandato Perchè mai io son venuto qua Ed il Questore mi ha do' - mi ha domandato Perchè mai io son venuto qua Io gli risposi quasi francamente: Mentre guardavo le stelle nel deserto Che di un pensiero io n'è -io n'ero certo Di non far mai più, mai più il soldà! Che di un pensiero io n'è -io n'ero certo Di non far mai più, mai più il soldà! |