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Ero povero ma disertore

anonimo
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OriginaleUna versione molto breve. Non so se si tratta della stessa canzone. da questo forum.
ERO POVERO MA DISERTORE

Ero povero ma disertore
e disertai dalle mie frontiere
e Ferdinando l'impé', l'imperatore
che mi ha perseguità.

Valli e monti ho scavalcato
e dai gendarmi ero inseguito,
quando una sera mi addo', mi addormentai
e mi svegliai incatenà.

Incatenato le mani e i piedi
e in tribunale mi hanno portato
ed il pretore mi ha do', mi ha domandato:
" Perché mai sei incatenà? ".

Io gli risposi francamente:
" Camminavo per la foresta
quando un pensiero mi vie', mi viene in testa:
di non fare ma' più il soldà ".

Caro padre, che sei già morto,
e tu, madre, che vivi ancora,
se vuoi vedere tuo figlio alla, alla tortura,
condannato senza ragion.

O compagni che marciate,
che marciate al suon della tromba,
quando sarete su la, su la mia tomba
griderete: pietà di me!
SONO UN POVERO DISERTORE

Sono un povero disertore,
abandonai le mie bandiere,
e che destino scelerato
che mi vien perseguitar.

Mama mia, perché sei morta,
ma perché non vivi ancora?
Il tuo figlio a la malora
va finir ‘n una prigion.


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