Lingua   

The Foggy Dew

anonimo
Pagina della canzone con tutte le versioni


Versione italiana tratta da Wikipedia
Era il giorno di pasqua e scendevo giu’
sulla strada per la mia citta’
quando vidi nascosti nella bruma del mattino
mille uomini marciare per l’Irlanda

E nell’aria non c’eran cornamuse e tamburi
solo i passi che battevan la sterpaglia
mentre al colle di Liffey la campana suonava
come il tuono che attraversa la battaglia

Con orgoglio scoprii che a sfidare il destino
sventolavan le bandiere della guerra
era meglio crepare sotto il cielo di Dublino
che regalare il cuore all’Inghilterra

Dalle verdi pianure di Royal Smith
ogni uomo lasciava la dimora
mentre i barbari inglesi con i loro fucili
salpavan tra le nebbie dell’aurora

Ma i piu’ forti morirono e la campana suono’
il canto triste della terra violentata
mentre il vento tagliava il dolore nuovo e antico
come una folle tremenda sciabolata

Ed il mondo pensava quanto fossero strani
questi uomini liberi e leali
che morivan soltanto per riaccendere ancora
la liberta’ nella bruma dell’aurora
LA NEBBIA DEL MATTINO

Una mattina di Pasqua attraversavo una valle a cavallo verso una bella città,
Mi passarono davanti marciando file di uomini armati.
La cornamusa non suonò il tamburello non rullò.
Si sentì solo la campana dell'Angelus suonare e di lontano lo scorrere
Del fiume nella nebbia di quel mattino.

Innalzarono fieramente la bandiera della battaglia sopra Dublino.
Sarebbe stato meglio morire sotto il cielo irlandese piuttosto che combattere con inglesi a Sulva o a Sud el Bar.
Dalle pianure di Royal Meath arrivarono correndo altri uomini forti
Mentre con i cannoni arrivarono gli inglesi invasori
Sulle loro navi nella nebbia di quel mattino.

Se l'Inghilterra avesse lasciato fare alle nostre Oche Selvatiche quelle piccole nazioni avrebbero potuto essere libere
Ma le loro tombe stanno ora presso le onde del Sulva o sulle rive del gran Mare del Nord
Oh, fossero morti accanto a Pearse o combattuto con Cathal Brugha!
Ma serberemo i loro nomi dove dormono i Feniani
Nel manto della nebbia di quel mattino.

[Oh la notte buia cala e lo scoppio dei fucili che fanno vacillare la "Perfida Albione"
Nel mezzo della via coperta di piombo, sette lingue di fuoco scintillavano sopra le linee di acciaio
Per ogni lama lucente, una preghiera era recitata, dicendo che per l'Irlanda i suoi figli saranno giusti
Ma quando la mattina irrompeva, la bandiera di guerra ancora sventolava nella nebbia di quel mattino.]

I più coraggiosi caddero e nel silenzio le campane suonarono tristemente il Requiem
Per coloro che morirono in quella Pasqua di primavera.
Il mondo guardò con grande stupore quei pochi uomini coraggiosi
Che sostennero la lotta perché la luce della libertà risplendesse nella nebbia di quel mattino.

[Tornai in quella valle cavalcando e il mio cuore pianse di dolore,
Perché avevo lasciato uomini valorosi che non avrei mai più visto.
Ma quando il mio pensiero torna a voi m'inginocchio e prego,
Perché la schiavitù è fuggita quando voi, o morti gloriosi, siete caduti nella nebbia di quel mattino.]


Pagina della canzone con tutte le versioni

Pagina principale CCG


hosted by inventati.org