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Gracias a la vida

Violeta Parra
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OriginalITALIANO / ITALIAN / ITALIANO [5] - Andrea Buriani
GRACIAS A LA VIDA

Gracias a la vida, que me ha dado tanto
Me dió dos luceros, que cuando los abro
Perfecto distingo, lo negro del blanco
Y en el alto cielo, su fondo estrellado
Y en las multitudes, el hombre que yo amo

Gracias a la vida, que me ha dado tanto
Me ha dado el oído, que en todo su ancho
Graba noche y día, grillos y canarios
Martillos, turbinas, ladridos, chubascos
Y la voz tan tierna, de mi bien amado

Gracias a la vida, que me ha dado tanto
Me ha dado el sonido, y el abecedario
Con el las palabras, que pienso y declaro
Madre, amigo, hermano y luz alumbrando
La ruta del alma del que estoy amando

Gracias a la vida, que me ha dado tanto
Me ha dado la marcha de mis pies cansados
Con ellos anduve ciudades y charcos
Playas y desiertos, montañas y llanos
Y la casa tuya, tu calle y tu patio

Gracias a la vida, que me ha dado tanto
Me dió el corazón, que agita su marco
Cuando miro el fruto del cerebro humano
Cuando miro el bueno tan lejos del malo
Cuando miro el fondo de tus ojos claros

Gracias a la vida, que me ha dado tanto
Me ha dado la risa y me ha dado el llanto
Así yo distingo dicha de quebranto
Los dos materiales que forman mi canto
Y el canto de ustedes, que es el mismo canto
Y el canto de todos, que es mi propio canto

Gracias a la vida, que me ha dado tanto.
GRAZIE ALLA VITA

Grazie alla vita, che mi ha dato tanto.
Mi ha dato due luci, che quando le apro
perfetto distinguo, il nero dal bianco.
E nell’alto del cielo, il suo fondo stellato.
E là tra la folla, colei che amo.

Grazie alla vita, che mi ha dato tanto.
Mi ha dato l’udito, che in tutto il suo raggio
sente notte e giorno, grilli ed uccelli.
turbinii e ubriachi, martellii e latrati
e la voce soave del mio bene amato.

Grazie alla vita, che mi ha dato tanto.
Mi ha dato la voce, e l’Abecedario
così le parole che penso e declaro:
madre, amico, fratello e lume acceso,
ed il cammino del cuore di chi sto amando.

Grazie alla vita, che mi ha dato tanto.
Mi ha dato la marcia, dei miei piedi stanchi.
Con i quali ho varcato le città e nel fango
spiagge, deserti, vallate e innevate e cime,
la tua casa, la strada e poi quel confine.

Grazie alla vita, che mi ha dato tanto.
Mi ha dato il cuore che aumenta il suo passo
quando vedo il frutto della mente umana,
quando vedo il bene dal male lontano,
quando il fondo dei tuoi occhi mi è più chiaro.

Grazie alla vita, che mi ha dato tanto.
Mi ha dato il riso e mi ha dato il pianto.
Così io distinguo “deciso” da “infranto”,
sole essenze che formano il mio canto
e il canto di voi tutti, che è lo stesso mio canto
e il canto di tutti, che è il mio stesso canto.
Grazie alla vita che mi ha dato tanto.



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