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Hécatombe

Georges Brassens
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Versione italiana di Betto Balon da Le Altre canzoni di Brassens in italiano
L'ECATOMBE

Al mercato ieri mattina
per un mazzo di qualche ortaggio
di massaie una dozzina
si esibiva in un bel pestaggio.

A piedi, a cavallo, in vettura
intervenne l'autorità
a provarsi nell'avventura
di fermare le ostilità!

Senza dubbio sapete tutti
di una ben radicata usanza
se per dar contro ai poliziotti
tutti quanti fanno alleanza.

Sui gendarmi furiosamente
si gettarono le matrone
dando vita in quel frangente
ad un numero d'eccezione!

Nei confronti dei piedipiatti
sono pervaso da tanto amore
che nel vederli sopraffatti
io tifavo per le signore.

E dal lato del mio abbaino
le mie grida univo al clamore
incoraggiando il plotoncino
come fosse la squadra del cuore!

Attaccandosi una comare
a un maresciallo di polizia
"Morte alla legge!" lo fa gridare
ed inneggiare all'anarchia.

Una delle più forsennate
stringe il cranio di un questurino
tra le chiappe sue smisurate
come macine d'un mulino!

La più grassa del gruppetto
con due tette che fanno per sei,
sbottonato il reggipetto,
mena sberle alla Cassius Clei.

Il fioccare di tali bombe
è il sigillo della vittoria,
è la fine di un ecatombe
da citare nei libri di scuola!

Non contente del consuntivo
e di quella bella razione
come oltraggio definitivo
prima di lasciar la tenzone,

Le comari a quel nemico,
perdonatemi l'indecenza,
certe cose volevan tagliare,
per fortuna ne eran già senza!

STORIA DI UN'ECATOMBE

Al mercato è successo stamane
Che, per quattro verdure avariate,
Un gruppetto di grosse villane
Cominciarono a darsi mazzate.
A piedi ed in macchina, ecco
Degli sbirri, immaginerete,
intromettersi nel battibecco,
perché non si disturbi la quiete.

Chissà come? Anche se è intrisa,
la terra, di guerre, all'idea
di tirar calci in culo ad un ghisa
tutt'un popolo, a un tratto, s'allea.
E alla vista del distintivo,
rimboccandosi, le matrone
si riguardan con fare aggressivo
e s'avventano contro il plotone.

Gli sbirri a me stan tanto a cuore,
che quand'uno tombolava giù,
mi struggevo dal dolore
perché non ne buscasse di più.
Dal balcone, il mio sussidio
Che prestavo, da vero ultrà,
a quel poliziotticidio
era "Forza! Hip hip - urrà!"

Un agente, col manganello,
che su d'una s'era lanciato,
si trovò, come un fringuello,
a cantare "A morte lo Stato!"
Afferrandogli la nappa,
la più obesa di quelle megere
s'infilò tra chiappa e chiappa
la cocuzza del brigadiere.

Una con di Giunone più latte,
si scopre le tette e fracassa,
come in faccia gliele sbatte,
chi, per sbaglio, accanto le passa.
Neanche uno non soccombe:
tutti tombolano a terra!
Una simile ecatombe
Non si ha neanche in tempo di guerra.

Dopo questo bel gioco di squadra,
ritornando ai propri affari,
la combriccola leggiadra
era insoddisfatta, magari!
Ma fallirono, gloria agli dei,
le miriadi di tentativi
di tagliargli gli zebedei,
perché tutti ne eran già privi!


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