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Il matto

Modena City Ramblers
Lingua: Italiano


Modena City Ramblers

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Modena City Ramblers - Il Matto
(adriana)

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1999
Fuori Campo
fuori campo

Dedicata a Vilmo.
Una figura che accompagna i Ramblers fin dai primi passi. Vilmo ha lavorato a Cuba, guidato sulle mine antiuomo in Nicaragua, portato camion di aiuti in Bosnia, e molto altro. Chi era a Bologna in occasione del primo raduno del fans club lo ricorderà aggirarsi tra la gente a regalare le sue poesie. Parlando di sè dice: " Io sono un po' matto. Ma certe cose le vedo bene".
Crediamo proprio che abbia ragione.
www.lagrandefamiglia.it


Fuori campo
Etnica danza - Fuori campo - Natale a San Cristobal - La roda - Celtica Patchanka - Il matto - Coi piedi per terra - Il vagabondo stanco - La rumba - Suad - Movimento - Lo straniero pazzo - Figli dell'officina - L'uomo delle pianure

Il matto arriva con la schiena curva
Con il secchio, il pennello e l'atlante
Ha la bocca piena di poesie e parole
Ha una scorta che è sempre abbondante
Di storie e di offese
E di belle speranze
Il matto porta pacchi di carne e pesce
Di scarpe, di libri e vestiti
Di cappotti vecchi e di bambole tristi
Di giochi e preservativi
Di cause perse
E di buoni motivi
Il matto arriva con le pezze al culo
E se ti vede ti tende la mano
Il matto parla con lo sguardo perso
Sogna forte
E vede lontano
Il matto parla e grida e scherza
E ti guarda, poi ride di gusto
Ha la faccia innocente di un bimbo
Ha il furgone che sa di lambrusco
Ha negli occhi la luce
Del folle e del giusto
"Io sono il chiodo che picchia nel muro
Sono il vino nascosto in cantina
Sono lo specchio storto che riflette il mondo
Sono il grillo davanti al camino
La coscienza sporca
Che si avvicina"
Il matto arriva con le pezze al culo
E se ti vede ti tende la mano
Il matto parla con lo sguardo perso
Sogna forte
E vede lontano

inviata da DonQuijote82 - 20/2/2009 - 11:02




Lingua: Francese

Version française – Le Fou – Marco Valdo M.I. – 2009
Chanson italienne – Il Matto – Modena City Ramblers.

Dédiée à Vilmo.
Une figure qui accompagne les Modena City Ramblers depuis leurs premiers pas. Vilmo a travaillé à Cuba, guidé sur les mines antipersonnelles au Nicaragua, conduit en camion des aides en Bosnie, et bien d 'autres choses encore. Ceux qui étaient à Bologne à l'occasion du premier rassemblent du fan club se le rappelleront s'agiter entre les gens pour leur offrir ses poésies. Parlant de soi, il dit : « Je suis un peu fou. Mais je vois fort bien les choses. » Nous croyons vraiment qu'il a raison.
LE FOU

Le fou arrive avec son échine courbée
Avec son seau, son pinceau et son atlas
Il a la bouche pleine de poésie et de mots
Il a une provision qui est toujours abondante
D'histoires et de jurons
Et de belles espérances.

Le fou porte des paquets de viande et de poisson
De chaussures, de livres et de vêtements
De vieilles capotes et de poupées tristes
De jeux et de préservatifs
De causes perdues
Et de bonnes raisons.


Le fou arrive avec des pièces au cul
Et s'il te voit, il te tend la main.
Le fou parle le regard perdu
Il rêve fort
Et il voit loin.

Le fou parle et crie et blague
Il te regarde, puis il rit de bon cœur
Il a la figure innocente d'un bébé
Il traîne un fourgon de lambrusco
Il a dans ses yeux la lumière
Du fou et du juste.
« Je suis le clou qui perce le mur
Je suis le vin caché dans la cave
Je suis le miroir tordu qui reflète le monde
Je suis le grillon du foyer
La conscience souillée
Qui s'approche. »

Le fou arrive avec des pièces au cul
Et s'il te voit, il te tend la main.
Le fou parle le regard perdu
Il rêve fort
Et il voit loin.

inviata da Marco Valdo M.I. - 20/2/2009 - 23:10




Lingua: Spagnolo

Traducción al español / Traduzione spagnola / Spanish translation / Traduction espagnole / Espanjankielinen käännös: Santiago
EL LOCO

El loco llega con la espalda encorvada,
con el cubo, el pincel y el atlas.
Tiene la boca llena de poesía y palabras,
y una reserva que es siempre abundante
de historias y ofensas
y de bellas esperanzas.

EL loco lleva paquetes de carne y pescado,
de zapatos, de libros y vestidos,
de abrigos viejos y de muñecas tristes,
de juegos y preservativos,
de causas perdidas
y de buenos motivos.

El loco llega andrajoso
y si te ve, te tiende la mano,
el loco habla con la mirada perdida,
sueña fuerte,
y mira lejos.
El loco habla y grita y bromea,
y te mira y se carcajea,
tiene la cara inocente de niño,
tiene un furgón que sabe a lambrusco.
Tiene en los ojos la luz
de la locura y lo justo.

“Yo soy el clavo que golpea en el muro,
soy el vino escondido en la bodega,
soy el espejo torcido que refleja al mundo,
soy el grillo frente a la chimenea,
la consciencia sucia
que se está acercando”.
El loco llega andrajoso
y si te ve, te tiende la mano,
el loco habla con la mirada perdida,
sueña fuerte,
y mira lejos.

inviata da Santiago - 29/4/2020 - 00:32


Vilmo, vent’anni in furgone per aiutare i bambini della Bosnia
Dal 1992 Vilmo Ferri viaggia tra Bologna e la Bosnia con il suo furgone portando aiuti nei campi profughi e trasportando i malati in ospedale. Oggi, Vilmo ha bisogno di un nuovo mezzo a quattro ruote. “La situazione nell’ex Jugoslavia è ancora drammatica, soprattutto fuori dalle città”
25/03/2011
Bologna

Una media di un viaggio al mese per quasi vent’anni, due furgoni già “esauriti” e una raccolta fondi per comprarne uno nuovo. Dal 1992 ad oggi, Vilmo Ferri ha fatto circa 300 viaggi tra Bologna e la ex Jugoslavia: porta aiuti di ogni genere ai bambini e alle loro famiglie in Bosnia. Ma non solo, ha anche aiutato i piccoli affetti da malattie, come la leucemia, portandoli negli ospedali italiani per le cure. Nell’ultimo viaggio a Tuzla ha incontrato 28 bambini sordomuti e ora sta cercando fondi per poterli portare a curarsi in un ospedale di Ferrara. Raccoglie i fondi tramite il passaparola tra gente comune, associazioni e tutti quelli che sono disposti a dargli una mano. Vilmo Ferri ha fatto tanto in questi anni, ma sottolinea come “purtroppo quando si tratta di aiutare le popolazioni in difficoltà, aumentano le parole ma diminuiscono i fatti”.

Per il suo impegno Vilmo ha ricevuto un riconoscimento dall’Unhcr (Alto commissariato nazioni unite per i rifugiati) che gli permette, come socio onorario, di attraversare più facilmente le frontiere. “La situazione nell’ex Jugoslavia è drammatica – spiega –. Ora lì ci sono più di 50 mila profughi, un numero che è diminuito negli anni perché molti se ne sono andati per trovare lavoro all’estero. Visitando le città grandi non te ne rendi conto, ma basta spostarsi nelle campagne in periferia per incontrare la fame, donne e bambini maltrattati, campi minati”.

Dall’inizio della guerra nell’ex Jugoslavia Vilmo Ferri ha ormai usato due furgoni, ma oggi il suo “fratello a quattro ruote” si sta esaurendo e per questo sta cercando fondi per comprarne uno nuovo e per poter tornare ad aiutare chi ha bisogno di lui. “Ho raccolto 4 mila euro in due settimane e devo arrivare a 24 mila – dice – ma sono sicuro che ce la farò”. Sono tante, infatti, le persone che lo hanno aiutato in questi anni. Molti sono anche partiti con lui, per vedere con i propri occhi la situazione nella ex Jugoslavia. Seguirlo in uno dei suoi viaggi è molto semplice: “Basta mettersi in contatto con me e se c’è posto si parte” dice.

In questi anni Vilmo non ha solo aiutato le popolazioni della Bosnia ma si è mobilitato anche per la salvaguardia dell’ambiente. Ha, infatti, piantato alberi un po’ in tutto il mondo ed è stato 4 volte in Amazzonia con un progetto della cooperativa Chico Mendez di Modena di protezione della foresta pluviale. “Meglio un albero piantato storto che le parole di un progetto mai realizzato – conclude – Se ogni bolognese piantasse un albero si farebbe una foresta”. Per contribuire alle sue iniziative è possibile fare un bonifico sul conto IBAN IT49M0312702404000000001167 intestandolo a Vilmo Ferri.

Da Emilia Romagna Sociale - 25 marzo 2011

DonQuijote82 - 3/4/2011 - 11:40




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