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Il sipario

Gasparazzo
Lingua: Italiano


Gasparazzo

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2014
Esiste chi Resiste
resiste

Testo di Alessandro Caporossi

Testo fornitoci direttamente dai Gasparazzo (nella persona di Generoso Pierascenzi), Ringraziamo immensamente, sperando di far conoscere questo splendido disco a quante più persone possibili

…la parola umana si oppone alla morte…fa vivere anche chi non è più in vita, poiché anche la memoria è parola, e con la memoria noi salviamo dal caos dell’oblio chi non è più tra noi…"
da “Nessuno ha mai visto Dio” di Gabriella Caramore

La zona intorno a Modena e Reggio Emilia , verso il territorio di pianura e Nonantola, da quel fatidico 8 settembre 1943, ha conosciuto momenti di violenza e di lacrime, di atti di coraggio e di abnegazione che non devono essere cancellati. Non diversamente da altri paesi, ha visto i suoi figli combattersi e uccidersi, ha visto l’odio che “…si sfrena tra i fratelli in ira a morte…” (Ungaretti- Mio fiume anche tu); ha visto nuclei familiari brutalmente scomparire per sempre, mentre “…un gemito d’agnelli si propaga smarrito per le strade esterrefatte…”
Però, diversamente da Quasimodo, non penso che si debbano appendere “alle fronde dei salici…” le cetre, soprattutto in quei momenti tremendi; la parola, la poesia, la musica devono risuonare e poi mantenere viva la memoria, affinché chi è vissuto ed è morto per i valori in cui credeva, sia veramente esistito.
Le canzoni che sono raccolte in questo CD mi sembrano la strada giusta per il ricordo, sono una piccola antologia di Spoon River ; ognuna di loro è un epitaffio che sintetizza un momento significativo dell’esistenza di essere umano, nel quale la collettività si riconosce e che diventa fondamenta sulla quale ricostruire un’umanità che sembrava perduta.

Appunti sui brani dedicati alla Resistenza
Professoressa Mina Giunchi





Bellissima conclusione! Quel sipario antico, mitico, un capolavoro, gloria del teatro, non si alza, non c’è più, è stato nascosto. Magari i palazzi, le ville, le case insieme alla persone, sono state distrutte o bruciate, ma qualcosa si deve salvare, una scultura, un quadro, un sipario. Mi torna alla memoria un film di molti anni fa, “Il treno”, nel quale i partigiani francesi riescono a non far giungere in Germania, un treno carico di opere d’arte, sottratte ai musei della Francia. Molte sono state, in effetti, le azioni volte a salvare il nostro patrimonio artistico, potrei dire culturale, perché in esso affondano le radici di ogni comunità, costituendo la memoria di una identità.
È anche da questi oggetti, dai monumenti ritrovati che può ripartire la ricostruzione di una umanità che la violenza voleva cancellare, ma che si ripropone rinnovata e libera.
Nel giardino del Comune di Nonantola, addossata ad un albero, campeggia una scultura di una scultrice tedesca dal titolo “La melodia perduta”. Un uomo in terracotta, suona il flauto e schiaccia sotto i piedi un drago: la forza della musica e dell’arte, cioè delle idee, riesce a vincere il male.
Il vecchio, storico sipario può calare.
Cari ragazzi ha inizio la recita
non si tratta di finzione ma è tutta storia vera..
alzate or su dunque
il mitico sipario
capolavoro del Chierici
tutto dipinto a mano
ventotto metri di tessuto
pesante come l’oro
sempre pronto ad adornare
con maestoso decoro
il teatro Valli nel cuore della città
sù ragazzi non scherziamo
il sipario dove sta?
abbiam visto passare un gran tubo di rame
che puntava dritto.. in direzione villa Levi
ormai disabitata non c’è più nessuno
i proprietari ebrei sono fuggiti lontano
segate le inferiate scesi giù in cantina
buia ed umida, niente paura
tutto fatto in un quarto d’ora
altrimenti scatta il coprifuoco
guai a chi gira in città
manganello e olio di ricino a volontà
identità sconosciute
dietro i passamontagna
si parla in codice
solo nomi di battaglia
permessi falsi e un furgone
che si allontana
scavate le pietre
con estrema fatica
tra leoni, antilopi e fauci spalancate
sotto terra si nasconde
il lungo tubo di rame
sotto i passi di stivali
neri come la pece
ora la villa è un via vai
di soldati e generali
SS arrabbiati e sempre più brutali
in alto i fili dell’alta tensione
comunicazione diretta
Reggio Emilia Berlino
sotto l’invisibile presenza
del nostro sipario
eterno colpo gobbo
sferrato al nemico
sembra irreale
ma è una storia vera
grazie a Gigi e ai partigiani
è tornato a brillare
si può dunque abbassare
il vecchio sipario
a declamare una grande storia
finita bene...

inviata da dq82 - 12/1/2017 - 13:27




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