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Matty Rentz (Child #306)

anonimo
Lingua: Scozzese


Lista delle versioni e commenti


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Child #306
[ca. XVII secolo]
From Percy's Folio / Dal manoscritto del Percy
Unreleased / Inedita

mattyrentz


Ci scrive l'Anonimo Toscano del XXI Secolo: “Gentile Staff di 'Canzoni Contro la Guerra', ho assistito in questi giorni al consueto e periodico revival delle 'Child Ballads', e mi sono per l'ennesima volta chiesto come mai ancora (e qui mi rivolgo specificamente al sig. Riccardo Venturi, che sembra essere piuttosto addentro nella materia) non abbiate inserito Matty Rentz. Matty Rentz, scoperta in una pagina a lungo dimenticata del celebre Percy Folio (ma dal medesimo antiquario mai inserita nelle sue altrettanto celebri Reliques of Ancient English Poetry). Ugualmente mi stupisco del fatto che il sig. Venturi continui imperterrito ad affermare che le Child Ballads siano in numero di 305, quando oramai da tempo al canone Childiano Matty Rentz, riconosciuta come autentica già da Sir Arthur Quiller-Couch e in seguito da Alan Lomax nelle sue versioni appalachiane, sia stata aggiunta come ballata n° 306. Intendo quindi colmare una simile e ingiustificata lacuna proponendo il testo ripreso dal Percy Folio e trascritto definitivamente nel 1952. Le vicende di Matty Rentz riportano a tristi vicende avvenute nelle isole Shetland del XIII secolo, all'epoca di un plebiscito che doveva svolgersi per certe questioni locali non del tutto chiarite; in questo contesto si situano gli amori adulterini di Sir Matty Rentz of Leopold (Leopold era la sua avita dimora presso la località di Port of Prataugh), leader indiscusso di una delle due fazioni in lotta, e di Lady Mary-Helen Bosque, giovane e maritata discendente di una stirpe di discussi banchieri (e forse usurai) locali. Mentre attendono a piacevoli riforme del tutto diméntichi del plebiscito, i due amanti vengono traditi da un perfido paggetto, come più che sovente avviene nelle ballate tradizionali; il paggetto traditore, però, non si reca affatto da Lord Bosque, il marito della sposina fedifraga, in modo che egli possa vendicarsi dell'affronto subito; si reca, invece, dal capo dell'opposta fazione, Lord Gryllow, il quale organizza una spedizione con gazzettieri al seguito per sputtanare atrocemente Sir Matty Rentz a fini chiaramente politici.

E' abbastanza chiaro come mai una ballata del genere, per i suoi argomenti estremamente scabrosi, sia stata tanto a lungo dimenticata e scartata persino dal Percy (che pure, come è noto, sulle ballate tradizionali interveniva spesso, ed assai arbitrariamente, di propria mano). Le vicende di Matty Rentz, pur trascritte in quest'unico esemplare di ballata molto più tarda (non dovrebbe risalire a prima del XVII secolo), appartengono ad epoche selvagge e remote, sulle quali si hanno testimonianze incerte e frammentarie. La storicità di fondo degli eventi narrati non dovrebbe comunque essere in discussione. La ballata è redatta in un ostico scozzese tardocinquecentesco, ma nel presentarla qui non ho ritenuto opportuno fornire una traduzione italiana, che comunque non potrebbe mai rendere l'andamento dell'originale; qua e là ho inserito, tra le note storico-esplicative, delle note linguistiche che chiariscono (in inglese moderno) il significato di alcuni termini che potrebbero risultare oscuri ai più. Nella sua struttura generale, va detto che Matty Rentz somiglia parecchio a Matty Groves, la famosissima versione di Little Musgrave and the Lady Barnard (Child #81) interpretata, tra gli altri, da Joan Baez e dai Fairport Convention. Ma si tratta indubbiamente di due ballate differenti nella concezione e nelle vicende, che per diversi aspetti anticipano curiosamente alcuni avvenimenti contemporanei.”

Nota. Ad ogni buon conto, pur prendendo atto delle specificazioni dell'Anonimo Toscano del XXI Secolo, riportiamo qua sotto il video del Matty Groves interpretato da Joan Baez, al quale anche il Matty Rentz si adatta assai bene permettendo così il canto. [CCG/AWS Staff]

Hi ho, hi ho, holy day,
The best day of the yere
Lytle Mattie Rentz to Rowme dyd gae
Neapolitain to here, Neapolitain to here. [1]

He spy'd thre ladys dress'd in blacke
As they came in to viewe,
Laird Bosque's wyffe was gailie yclad, [2]
A flowre amang the fewe, a flowre amang the fewe.

She trippit up to Mattie Rentz,
Her een [3] so low casten downe,
Sayin, “Dere Mattie, theyre gain to vote Nay, [4]
Even in yowr owne towne, even in yowr owne towne.”

“I ken [5], an I wull ha' to gae,
I'll hae to change myne liffe.
But I think we coud hae now an affaire
Tho yee are Laird Bosque's wiffe, yeere the grete Laird Bosque's wiffe.”

“This meicht [6] bee fause, this meicht be trowe,
I cant denie ytt all,
Laird Bosque's a man o' vera hie rank,
He auchs [7] Etruria bank, þe grete Etruria bank.” [8]

“Oh, praye, oh praye come wi' me stay,
An let peeple vote Nay,
I'll serve ye wi' nane in sicht,
An gar [9] reforms att nicht, lovin reforms att nicht.” [10]

Here lytle page dyd lyssne [11] weel
(Hee too was to vote Nay)
And ere the sin [12] coud ryse agayne
Hee quicklie sped away, hee quicklie sped away.

He didna gae to tell Laird Bosque
Aboone [13] hys wiffes stray,
But hee neer dyd stop untull he came
To the grete Laird Gryllows side, to the grete Laird Gryllows side. [14]

“Whatt news, whatt news, my brave lad [15],
Whatt news brings yow to mee?
Bybbonaugh's burn'd [16], Sir DeMay robb'd, [17]
Lady Raggey fir'd to bee, Lady Raggey fir'd to bee? [18]

“Nae harme to Bybbonaugh or DeMay”,
The lytle page did saye,
“But Mattie Rentz is beddyd up
Wi' faire Lady Boosk gay, wi' faire Lady Boosk gay.”

Lord Gryllow ca'd [19] hys merie men,
He bade thame wi'm that thee gae, [20]
An hee bade thame bringe journalists
To luik att that guid shawe, to luik att that vera guid shawe. [21]

But amang Laird Gryllows merie men
Was ane wha wishit nae ill,
An the bravest lad in a' the crewe
Sent a twete sae luid an shrill, sent a twete sae luid an shrill. [22]

“Whatts this, whatts this”, cryd Mattie Rentz,
“Whatts this twete I do here? [23]
Itt maun [24] bee yowr husbondes merie men,
The anes that I do fere, the anes that I do fere.”

“Itts even worse an worse, lytle Mattie Rentz,
I feel my backe sae cauld,
Itt ys Laird Gryllows merie men,
A-ca'in þe press to behauld [25], a-ca'in þe press to behauld.”

Lytle Mattie Rentz he toke hys phone [26]
An tryd tae ca' De Ryaugh, [27]
But hadna hee diald the numbre yett, [28]
Laird Gryllow stode att hys fete, Laird Gryllow stode att hys fete.

“How now, how now, my lytle Rentz,
Itts this way yow gar reforms?
An itts this way yowre worryd aboon
Yowr grete referendvm, yowr grete referendvm?” [29]

“Icchettuddici [30], Laird Gryllow, my fete?
Weere just a-studyin newe reforms!
Future ys nowe, past's yestren daye,
For yow wha vote Naye, for yow wha vote Naye!”

“Ryse up, ryse up, lytle Mattie Rentz,
Ryse up þen an behauld!
Yowre gain to bee ashamed nowe
And bid adieu tae Leopold, adieu to yowr fuckan Leopold.” [31]

An þe vera fyrst picture þe reporteres toke
Itt was for þe Dailie Fact, [32]
But þe nextest picture þe reporteres toke
Was sent straicht to Faceboke, was sent straicht to Faceboke. [33]

“Ryse up, rise up, my gaye Ladie Bosque,
Drawe on yowr prettie clothes,
Now tell mee what youd lyke beste to doe,
A waitresse in Rome or a baby sytere in Arezzow?” [34]

She pickit up þera reforms one by one
An bade þame a' ciaone, [35]
Saide, “Dere Gryllow, please my liffe spare
An tak mee intae yowr Fyue Stares, intae yowr grete Fyue Stares!”

“Oh woe is mee, an woe is þe!
What sall I do wi' yee?
Yowre sertenlie þe biggest weþercocke
In owre beloued countree, in owre beloued countree!”
[1] Poco si sa su questo misterioso Neapolitain. Per la grande antichità della ballata, risalente ad epoche oscure, si può ipotizzare che fosse una sorta di autorità massima a metà tra il capo politico e quello religioso, probabilmente con netta prevalenza di quest'ultima prerogativa. Il fatto che Matty Rentz si rechi a “Rowme” (da non confondersi ovviamente con Roma, bensì identificabile con la località di Rowm, nelle isole Ebridi) è indicativo: la presenza sul posto delle rovine di un santuario sembra corroborare tale ipotesi. Il nome “Neapolitain”, secondo alcuni, potrebbe essere un relitto della perduta lingua pittica.

[2] L'esistenza del clan dei Bosque, o Bosk, o Boosk, è accertata per la prima volta da documenti pergamenacei ritrovati a Unst, nelle isole Shetland, e risalenti con tutta probabilità alla seconda metà del XIII secolo. Nel 1432 un Bosque è ricordato come fondatore della prima cassa di depositi e prestiti nelle stesse Shetland, fatto avvenuto circa due secoli prima.

[3] Eyes.

[4] Secondo alcune cronache redatte peraltro nell'antico linguaggio “norn”, il 4 dicembre del 1216 si tenne a Muckla Flugga, nelle Shetland, una sorta di plebiscito riguardante alcune modifiche agli statuti rurali delle isole, che divise pesantemente la popolazione. Purtroppo, l'oggetto del contendere appare molto poco chiaro, anche se si riesce a intuire che alcuni quesiti riguardavano una “riduzione” e l'abolizione di tale cnel (termine probabilmente da confrontare con l'inglese kneel; si può ipotizzare che si volesse abolire l'atto di inginocchiarsi dinanzi ad una qualche autorità).

[5] I know.

[6] Might.

[7] Owns.

[8] Si veda la nota [2]. Il termine Etruria è di origine incerta, anche se di aspetto chiaramente gaelico. Questo pone dei problemi, perché è noto che il gaelico mai fu parlato storicamente nelle isole Shetland. Qualche sovvenzione esterna permise dunque ai Bosque di fondare la banca?

[9] Do, make.

[10] E' chiaro che i due amanti qui sono estremamente vaghi sulle “reforms” che intendevano attuare nottetempo; ma non è da escludere che, purtuttavia, essi intendessero seriamente contribuire al cambiamento® e al futuro® escogitando autentiche riforme tra un amplesso e l'altro.

[11] Listen.

[12] Sun.

[13] About.

[14] Su questo Laird (Lord) Gryllow [Grylowe, Grylaugh] gli storici sono divisi. Chiaramente oppositore ai tempi del succitato plebiscito del 4 dicembre 1216, potrebbe trattarsi di un “Joseph Grylaughe” menzionato in una cronaca seriore come intrattenitore, oppure di un “Josephus Grylouus” che gli Annales Orcadenses, redatti in latino dal monaco Dunstano di Shaftesbury nella prima metà del secolo XIV, menzionano più volte come iniziatore, in diverse isole della Scozia settentrionale, di un “movimento degli onesti” in opposizione ai clan allora dominanti. Tale “movimento dal basso”, in un passo di Dunstano nominato come Quinque Stellarum Sodalicium, ebbe a fiorire per tutto il XIII secolo finché i suoi adepti non vennero sconfitti e perlopiù arsi sul rogo o buttati vivi in mare da alte scogliere con pietroni® legati ai piedi.

[15] Boy.

[16] A parziale conferma della seconda ipotesi di cui alla nota [14], Dunstano di Shaftesbury ricorda che Josephus Grylouus, uomo di notevoli facoltà economiche, possedeva un castello presso la località costiera di Bybonaugh, nell'isola di Sumburgh Head tra le località di Donoraucht e Calyphorneacht. Le rovine del castello sono ancora visibili sull'isola.

[17] Nessuna notizia certa si ha su questo Sir DeMay (probabilmente un luogotenente, o simile, di Lord Gryllow).

[18] Al contrario, la figura di Lady Virginia Raggey [Radgeigh] è storica. Vissuta tra il 1192 e il 1242, fu sacerdotessa presso il santuario di Rowme (v. nota [1]). Figura controversa, nella prima metà del XIII secolo (vale a dire esattamente l'epoca in cui sembrano situarsi gli eventi narrati in questa ballata) ebbe a schierarsi con Josephus Gryloous nel suo “movimento degli onesti”, il quale la ricambiò insediandola come sacerdotessa e officiatrice nel predetto e importantissimo santuario. Da qui la sua preoccupazione che ella potesse essere stata rimossa dalla sua carica, che assicurava al movimento il predominio spirituale e politico su una vasta area.

[19] Called.

[20] He ordered them to go with him / to follow him.

[21] To look at that (very) good show.

[22] L'uso di spedire piccoli uccelli canori che “cinguettassero” (twete) messaggi in codice secondo un preciso addestramento, era frequente nella Scozia dell'epoca. Una descrizione di tale pratica di comunicazione si trova in diverse fonti coeve della ballata: pare che alcuni uccelletti fossero capaci, dopo anni di addestramento a cura di speciali e pregiatissimi istruttori, di cinguettare fino a 140 messaggi in codice diversi.

[23] Hear.

[24] Must.

[25] Behold (“guardare, vedere”)

[26] Sorta di primitivo apparecchio di comunicazione consistente in una gabbia con dentro un piccione viaggiatore, un piccolo rotolo di pergamena e una penna d'oca già intinta d'inchiostro. Diffuso nella Scozia dell'epoca, sembra derivare il suo nome dal gaelico faíoghain “scrittore volante”.

[27] Sir Gracian DeRyaugh fu un importante esponente della fazione di Matty Rentz. Dopo la caduta del suo leader, dovette fuggire con la sua numerosa famiglia (era padre di ben nove figli), rifugiandosi nel lontano sud mediterraneo presso la città di Regium Aemiliae.

[28] Il funzionamento del phone di cui alla nota [26] prevedeva che, una volta vergato il breve messaggio, il piccione fosse toccato un dato numero di volte che corrispondevano al destinatario del messaggio ed alla rotta da seguire.

[29] Si veda la nota [4].

[30] L'esclamazione di Matty Rentz è sicuramente nel suo oscuro dialetto di Righnain-upon-Airn, ed è sfuggita finora ad ogni interpretazione plausibile.

[31] Si veda l'introduzione.

[32] Tipico esempio di “Ballad Anachronism”: all'epoca dei fatti, ovviamente, il celebre Daily Fact, la gazzetta di notizie fondata a Edimburgo nel 1528 dall'esule francese Marc de Travaux, era ancora ben al di là da venire.

[33] Qui, viceversa, il ballad singer è perfettamente a conoscenza dell'uso locale di riportare le effigi di criminali, pubblici svergognati, grassatori, banditi di strada e altri malfattori in un grosso volume di pubblica consultazione, conservato presso un luogo notabile. Ritrovarsi su tale “libro delle facce” (Face-boke) era un'ignominia difficilmente sopportabile, e condannava invariabilmente ad una sorta di morte civile. L'uso del Faceboke sembra essersi perpetuato, in alcune isolate comunità rurali, fino almeno agli albori del XIX secolo.

[34] Lady Mary-Helen Bosque era originaria del villaggio di Arezzow, o Aretsaugh, presso Lerwick.

[35] Tale diffuso saluto di addio, tipico delle isole Shetland, deve essere letto con tutta probabilità ciauàn.

inviata da L'Anonimo Toscano del XXI Secolo - 23/11/2016 - 16:16


Che rapporto c'è tra questo testo e quello di Matty Groves??? (che noi conosciamo nell'interpretazione di Fairport Convention, Joan Baez, Paul Roland...)

Flavio Poltronieri - 23/11/2016 - 16:39


Incredibol bat trù!
Genius!
E poi qualcuno osa negare i corsi e i ricorsi storici...

Lo scozzese antico è davvero ostico ma, dopo le 20 versioni di Lady Maisry che mi sono sucato nei giorni scorsi, ora mi pare di capirlo un po' meglio...

O sarà solo una mia sensazione?

O sarà invece che sento la leggenda di Matty Rentz, pur così antica, invece so fucking attuale, so bloody vicina ai giorni nostri?

Thank you, Tuscan Anonymous!

Bernart Bartleby - 23/11/2016 - 16:51


Per Flavio Poltronieri: Il rapporto con Matty Groves (Little Musgrave and the Lady Barnard) è stato chiarito dall'Anonimo Toscano del XXI secolo nell'introduzione. Interazioni tra tradizioni ballatistiche diverse sono, come certamente saprai, all'ordine del giorno; non sono da escludere nemmeno in questo caso.

CCG/AWS Staff - 23/11/2016 - 17:19


Prima di tutto, i miei complimenti all'Anonimo Toscano che ha proposto questa antica ballata di cui ignoravo (assieme a molti altri, credo) l'esistenza. A mia parziale scusante, debbo dire che non ho tutto quell'accesso al Percy Folio che sicuramente il nostro Anonimo deve avere. Non mi stupisco però delle modalità di ritrovamento del Matty Rentz: il povero librone manoscritto già era in condizioni pietose quando fu ritrovato al Percy nella dimora di un amico, abbandonato su un pavimento sporco, e dove la domestica lo adoperava strappandone pezzi di pagine per accendere il fuoco. Il resto poi lo fece il Percy stesso, scrivendoci direttamente sopra le sue note. E pensare che senza di lui, altro che Child Ballads.... (Comunque il Percy Folio se ne sta adesso sotto chiave alla British Library, Additional Ms. 27879; può darsi però che l'Anonimo Toscano abbia, beato lui, abbastanza quattrini per essersi permesso di comprare la riproduzione integrale in cinque volumi fatta dal Furnivall).

percyfo

Due pagine del Percy Folio contenenti la ballata "Bett my Wiffe" (non Child), con le note a penna di Thomas Percy. Quella in alto a destra avverte che la ballata di trova già nella "Tea-Table Miscellany" di Allan Ramsay, una raccolta di ballate e canzoni tradizionali nota a qualunque appassionato e/o studioso della balladry britannica.


Comunque, per dire una cosa a Bernart Bartleby: capisco la sua reazione di fronte allo scozzese antico (qui tardo-antico: il Percy Folio è cinque-seicentesco in origine) e, in generale, il linguaggio delle ballate tradizionali (inglesi o scozzesi che siano) è spesso ostico. Ortografie alla 'iobòia, la stessa parola che nella stessa ballata viene scritta in sette o otto modi differenti (ma, del resto, persino Shakespeare riuscì a scrivere, nel suo testameno olografo, il suo stesso cognome in quattro modi differenti), forme arcaiche e dialettali, la lingua stessa che è un'enciclopedia di "bad grammar" (e questa è anche, spesso, la sua bellezza). Però, caro Bernart, le ballate tradizionali (e non solo quelle britanniche) sono fatte al 90% di stereotipi. Sempre le stesse cose, gli stessi giri di parole, la stessa "scaletta" nella vicenda. Insomma, come dirti: una volta che uno ci ha preso un po' la mano, credo che chiunque sarebbe capace di scriversi la sua bella Child Ballad da solo. E' del resto quel che cominciò a fare il buon Coleridge, con il suo Vecchio Marinaio, spinto proprio dal ritrovamento del Percy Folio e dalla pubblicazione delle Reliques. E creò, assieme al suo amico Wordsworth, il romanticismo inglese (e, quindi, il romanticismo tout court). Poi ci si dilettarono ammodino pure il Burns ("Tam Lin", come dire, l'ha scritta lui, diciamolo una volta per tutte), sir Walter Scott e altri. Insomma, come dirti: se la cosa ti interessa, secondo me in cinque o sei mesi si potrebbe avere una Child Ballad scritta da Bernart Bartleby, senza problemi. Salud!

Riccardo Venturi - 23/11/2016 - 20:05


Eeehhh, la fai facile tu!
Gl'è che ci vole lo sgurz!
Cèchicellà e cèchinoncellà!

Saluzzi e ancora complimembri!

B.B. - 23/11/2016 - 20:20


Comunque l'antico eroe della ballata sembra avere parecchi discendenti...

L'Anonimo Toscano del XXI Secolo - 24/11/2016 - 03:13


è stupefacente come in italiano il titolo suonerebbe proprio.... "Matteo Renzi"!!!!

Flavio Poltronieri - 24/11/2016 - 16:41


In effetti, caro Flavio, ci stavo pensando anche io. Però, da studioso assolutamente glaciale e di formazione agghiacciantemente teutonica quale sono, non posso lasciarmi suggestionare da simili coincidenze. Pur ammettendo la mia grave lacuna in una vita di solitario e profondo studio dedicata alla Balladry europea, la ballata di Matty Rentz testé comunicata dall'Anonimo del XXI Secolo mi sta inducendo a vagliare le fonti storiche che, senz'altro, riportano al XIII secolo delle Alte Terre scozzesi. Certo che una consultazione diretta del Percy Folio alla British Library mi aiuterebbe non poco; sono aperto a sovvenzioni di qualunque genere. Salud.

Riccardo Venturi - 24/11/2016 - 22:13


Non avrei mai immaginato di avere un giorno l'onore di ascoltarla a cappella dalla voce di Tom Waits (ribattezzata Mathie Grove e per la bellezza della durata di sei minuti e mezzo). Se qualcuno dei "Friends in Songs" che qui incontro non ne fosse a conoscenza, la si può trovare nei bonus, come traccia conclusiva dei sette LP che compongono la versione in vinile del 2006 di "Orphans: Brawlers, Bawlers & Bastards". La vorrei dedicare in particolare a Cattia Salto. Ma non è finita, perchè gli Amici Polacchi non smentiscono la considerazione che ho di loro, difatti nel 2015, nel "Volume 15 - Tom Waits Zaspiewany" della splendida serie di tributi Empik/Dobre Piosenki, la canzone viene tradotta da Roman Kolakowski e reinterpretata da Aro Klusowski. Il titolo diventa "Maly Matty Grove". La qualità del dischetto è molto alta e la selezione dei brani di prima qualità e lo è per l'intera serie di omaggi (a Cohen, Brel, Brassens, Wysocki, Okudzawa.....). Non ho informazioni, ma deduco che queste nuove edizioni abbiano preso il testimone dai fantastici cofanetti della Kolecja Bardow.....in questo ci può aiutare il nostro compare Krzysiek...grazie

Flavio Poltronieri - 8/6/2017 - 18:57




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