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The Fine Old English Gentleman

Charles John Huffam Dickens
Lingua: Inglese


Charles John Huffam Dickens

Lista delle versioni e commenti



[1841]
A satyrical broadside ballad by Charles Dickens
To the tune of The Fine Old English Gentleman
by Henry Russell (1812-1900)
First published on August 7, 1841 in the daily newspaper The Examiner

Ballata satirica da foglio volante di Charles Dickens
Sull'aria di The Fine Old Gentleman
di Henry Russell (1812-1900)
Pubblicata originariamente il 7 agosto 1841 sul quotidiano The Examiner

Charles Dickens (1812-1870)
Charles Dickens (1812-1870)


Charles Dickens autore di ballate? "Forse non tutti sanno che", si potrebbe parafrasare assieme a una nota rivista di enigmistica. Eppure, il ventitreenne Dickens, nel 1841, ne scrisse una e non di poco conto, suggerendo che "venisse recitata o cantata a tutti i ricevimenti conservatori". A dire il vero, Dickens ricorreva non di rado alla canzone, come si può vedere da tutte quelle che mise dentro il Circolo Pickwick; ma questa fu intesa come una vera e propria broadside ballad, stampata e venduta agli angoli delle strade, e ripresa, sia nella musica che -almeno in parte- nel testo, da una canzone del compositore popolare ebreo Henry Russell (suo coetaneo, essendo nato anch'egli nel 1812). La ballata di Dickens fu pubblicata il 7 agosto 1841 sul giornale progressista The Examiner, firmata soltanto con un misterioso "W"; anche nel titolo riprendeva la canzone di Russell.

Tale canzone, scritta nel 1835, si chiamava anch'essa The Fine Old English Gentleman ed era stata apparentemente intesa come una lode dei "bei vecchi tempi"; ma un'analisi più approfondita del suo testo avrebbe rivelato che Russell aveva in realtà intenti ironici, e che le sue visioni erano assai più radicali di ciò che sembravano. La cosa non era assolutamente sfuggita a Dickens, che non a caso si servì della canzone di Russell modificandola e parodiandola, a facendo di essa praticamente un antecedente per la sua ben più feroce e chiara satira. Erano tempi in cui la causa liberale e progressista era messa in grave pericolo, e il "vecchio, puro spirito" della repressione minacciava le "forti ali" della Tolleranza.



I tempi in questione erano quelli dell'elezione a Primo Ministro di Sir Robert Peel, Tory di vecchio stampo, che aveva sostituito Lord Melbourne e il suo governo Whig. Tale cambiamento di governo era realmente una seria minaccia a tutte le riforme liberali che erano state messe in atto, e il fantasma dei "vecchi bei tempi" si stava rimaterializzando. Sin dall'inizio, sulla falsariga della vecchia canzone di Russell, Dickens attacca la stupidità conservatrice espressa già nel sottotitolo: "Da recitarsi o cantarsi a tutti i ricevimenti conservatori". Solo degli idioti, infatti, avrebbero cantato quella sorta di litania a presa in giro ad un ricevimento celebrativo. Il testo va avanti implacabile in una sequela di ingiustizie politiche e di corruzione, ed ogni verso colpisce il bersaglio. Alcuni riferimenti erano chiarissimi nei confronti di eventi dell'epoca: ad esempio, nella terza strofa si esprime un paragone tra la rete spionistica messa in atto dal "vecchio bel codice", come il mitologico mostro Argo dai cento occhi, ed il massacro di Peterloo (lo scontro avvenuto a Manchester il 16 agosto 1819, quando la guardia nazionale a cavallo ("the good old Yeomanry") attaccò la popolazione a St. Peter's Field, durante una manifestazione pacifica, provocando undici morti e centinaia di feriti -da cui il nome di "Peterloo" come fosse stata una Waterloo). Dickens non scorda la corruzione e il servilismo della stampa, né la repressione degli uomini di lettere progressisti: l'imprigionamento di Leigh e John Hunt, ad esempio, che avevano scritto una satira sul Principe di Galles intitolandola The Prince of Whales ("Il principe delle balene", alla lettera, con un gioco di parole tra "Whales" e "Wales") e accusandolo di essere obeso quando la popolazione non aveva da mangiare.

Il massacro di Peterloo (Manchester, 16 agosto 1819) in una stampa popolare.
Il massacro di Peterloo (Manchester, 16 agosto 1819) in una stampa popolare.


Repressione, guerra, corruzione, ingiustizia; tutto questo avrebbe significato, secondo Dickens, il ritorno al potere dei "Tories" dopo che erano stati finalmente scalzati dal governo. Anche nel ritornello si insiste particolarmente sul termine "Tory", con cui i conservatori ancora venivano definiti sebbene già ben prima del 1841 vi avessero rinunciato assumendo ufficialmente la denominazione di "Conservatives". L'insistenza sul termine "Tory" ha un motivo ironico assai sottile, che può essere spiegato storicamente: in origine, infatti, "Tory" proviene dal gaelico irlandese tóraidhe (che si pronuncia esattamente "tory" nella complessa fonologia di quella lingua), che alla lettera significa "inseguitore, cacciatore". Designava, tale termine, i ribelli cattolici che cercavano di liberare l'Irlanda dagli inglesi; abusivamente, e spregiativamente, fu poi assunto dagli stessi inglesi che invece davano la caccia agli irlandesi. Tale uso storicamente abusivo del termine viene messo in risalto da Dickens, che ben ne conosceva la vera origine, descrivendo i "Tories" del tempo come "cacciatori" (strofa 4) e come coloro che portano in Irlanda la guerra e la fame (strofa 8).

Nella strofa 4, Dickens nomina il giovane William Pitt, che aveva scaldato i cuori dei reazionari quando era stato eletto Primo Ministro all'eta di ventiquattro anni (il più giovane primo ministro inglese della storia, e non solo inglese). Qui Dickens compie un autentico capolavoro, descrivendo la rapidissima carriera del giovanissimo reazionario come una discesa diretta dal Paradiso "più veloce di una locomotiva". La traduzione, va da sé, rende solo parzialmente il colpo di genio satirico di Dickens, che allude, parlando proprio di un reazionario, alle allora modernissime ferrovie, con un'azione di forza e a velocità smodata.

L'ironia di Dickens è deliberatamente feroce e tende, naturalmente, ad accusare i conservatori di tutti i mali ed i problemi del passato e del presente. Non meraviglierà quindi sapere che la ballata satirica ha goduto di rinnovata popolarità ai tempi della signora Thatcher buonanima (e malanima). [RV]
THE FINE OLD ENGLISH GENTLEMAN
New Version
To be said or sung at all Conservative Dinners

I'll sing you a new ballad, and I'll warrant it first-rate,
Of the days of that old gentleman who had that old estate;
When they spent the public money at a bountiful old rate
On ev'ry mistress, pimp, and scamp, at ev'ry noble gate,
In the fine old English Tory times;
Soon may they come again!

The good old laws were garnished well with gibbets, whips, and chains,
With fine old English penalties, and fine old English pains,
With rebel heads, and seas of blood once hot in rebel veins;
For all these things were requisite to guard the rich old gains
Of the fine old English Tory times;
Soon may they come again!

This brave old code, like Argus, had a hundred watchful eyes,
And ev'ry English peasant had his good old English spies,
To tempt his starving discontent with fine old English lies,
Then call the good old Yeomanry to stop his peevish cries,
In the fine old English Tory times;
Soon may they come again!

The good old times for cutting throats that cried out in their need,
The good old times for hunting men who held their fathers' creed,
The good old times when William Pitt, as all good men agreed,
Came down direct from Paradise at more than railroad speed. . . .
Oh the fine old English Tory times;
When will they come again!

In those rare days, the press was seldom known to snarl or bark,
But sweetly sang of men in pow'r, like any tuneful lark;
Grave judges, too, to all their evil deeds were in the dark;
And not a man in twenty score knew how to make his mark.
Oh the fine old English Tory times;
Soon may they come again!

Those were the days for taxes, and for war's infernal din;
For scarcity of bread, that fine old dowagers might win;
For shutting men of letters up, through iron bars to grin,
Because they didn't think the Prince was altogether thin,
In the fine old English Tory times;
Soon may they come again!

But Tolerance, though slow in flight, is strong-wing'd in the main;
That night must come on these fine days, in course of time was plain;
The pure old spirit struggled, but Its struggles were in vain;
A nation's grip was on it, and it died in choking pain,
With the fine old English Tory days,
All of the olden time.

The bright old day now dawns again; the cry runs through the land,
In England there shall be dear bread — in Ireland, sword and brand;
And poverty, and ignorance, shall swell the rich and grand,
So, rally round the rulers with the gentle iron hand,
Of the fine old English Tory days;
Hail to the coming time!

inviata da Riccardo Venturi - 10/11/2015 - 17:45



Lingua: Italiano

Traduzione italiana di Riccardo Venturi
10 novembre 2015

Due parole del traduttore. Almeno per ora si è rinunciato a una traduzione che non fosse proprio alla lettera; come sempre, se qualcuno si volesse cimentare in qualcosa di diverso, è il benvenuto (tenendo conto che si tratta di Dickens, non di noccioline). La spiegazione di alcuni fatti menzionati nella ballata (l'elezione di Pitt, il massacro di Peterloo...) è già contenuta nell'introduzione, e quindi non si rende necessaria alcuna nota. Pur nella traduzione letterale, mi sono permesso alla fine una specie di "boutade" rendendo il verso finale, Hail to the coming times! con il teutonico "Heil". A parte la piena corrispondenza etimologica, mi piace pensare che la cosa non sarebbe spiaciuta a Dickens stesso.
IL BUON VECCHIO GENTLEMAN INGLESE
Nuova versione
Da recitarsi o cantarsi a tutti i ricevimenti conservatori

Vi canterò una nuova ballata, ve la garantisco di prima categoria,
di quando quel vecchio gentleman aveva il suo antico status;
Quando spendevano denaro pubblico nella vecchia quantità industriale
per ogni tipo di amante, magnaccia e furfante, ad ogni nobil cancello,
ai bei tempi della vecchia Inghilterra conservatrice;
che possano presto ritornare!

Le vecchie, buone leggi eran ben condite di patiboli, fruste e catene,
con le belle, vecchie pene inglesi e le vecchie, belle torture inglesi,
con le teste dei ribelli, e mari di sangue che un tempo scorreva nelle vene ribelli;
perché tutte queste cose eran necessarie per salvaguardare i vecchi, ricchi guadagni
dei bei tempi della vecchia Inghilterra conservatrice;
che possano presto ritornare!

Quel vecchio bel codice, come Argo, aveva cento occhi bene attenti,
e ogni contadino inglese aveva le sue brave, vecchie spie inglesi
che prima tentavano il suo scontento di morto di fame con le belle, vecchie bugie inglesi,
e poi chiamavano la brava, vecchia guardia nazionale per fermare i suo lamenti fastidiosi,
ai bei tempi della vecchia Inghilterra conservatrice;
che possano presto ritornare!

I bei vecchi tempi quando si tagliavan le gole che gridavano forte nel bisogno,
i bei vecchi tempi quando si dava la caccia a uomini che tenevan fede al credo dei loro padri,
i bei vecchi tempi quando William Pitt, come concorda tutta la brava gente,
arrivò diretto dal Paradiso più veloce di una ferrovia...
oh, i bei tempi della vecchia Inghilterra conservatrice;
che possano presto ritornare!

A quei tempi senza pari, la stampa non era spesso nota per ringhiare o abbaiare,
ma adulava dolcemente i potenti come fosse un'allodola dal bel canto;
i serveri giudici, anche loro, erano all'oscuro di tutte le loro malefatte
e neanche uno su quattrocento sapeva lasciar traccia di sé.
Oh, i bei tempi della vecchia Inghilterra conservatrice;
che possano presto ritornare!

Erano i tempi delle tasse e dello strepito infernale della guerra;
vincevan quei vecchi austeri a causa della penuria di pane,
rinchiudendo in galera i letterati a ghignare attraverso le sbarre
perché non credevano che il Principe fosse proprio magrolino,
ai bei tempi della vecchia Inghilterra conservatrice;
che possano presto ritornare!

Ma la Tolleranza, sebbene volasse piano, aveva in definitiva forti ali;
quei bei giorni dovevano finire, era ovvio nel corso del tempo;
lottava il vecchio, puro spirito, ma la sua battaglia era vana,
aveva addosso la stretta di una nazione, e morì, soffocando atrocemente
assieme ai bei tempi della vecchia Inghilterra conservatrice,
tutto il tempo che fu.

I fulgidi vecchi tempi ora sorgon di nuovo; corre un grido per il Paese,
in Inghilterra il pane sarà di nuovo caro, l'Irlanda messa a ferro e fuoco;
la povertà e l'ignoranza ingrasseranno il ricco e il potente,
e così uniamoci assieme ai dominatori con la cortese mano di ferro
dei bei tempi della vecchia Inghilterra conservatice!
Heil ai tempi che verranno!

10/11/2015 - 17:51




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