Lingua   

Tu prenditi l'amore che vuoi

Cesare Basile
Lingua: Italiano


Cesare Basile

Ti può interessare anche...

Cesare Basile: Cincu pammi
(GLI EXTRA DELLE CCG / AWS EXTRAS / LES EXTRAS DES CCG)
A che serve lo zolfo
(Cesare Basile)
Canzuni addinucchiata
(Cesare Basile)


[2015]
Album :Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più

cesarebasile-cover-300x300

“Scrivere delle note introduttive per le proprie canzoni è sempre compito grave - spiega l'autore -. Non bisognerebbe mai farlo a disco finito, perchè a quel punto il discorso è chiuso, esaurito, riversato in ognuna delle canzoni e nell'unica canzone che il disco stesso rappresenta: non hai più niente da dire e, soprattutto, non vuoi dire più niente; le storie sono lì e da sole dovrebbero raccontarsi. Si dovrebbe scriverle all'inizio le note, quando l'idea ti ha sfiorato il cuore e la mente, quando hai incrociato per la prima volta i personaggi, la splendida nebulosa che si fa canzone, disarticolata, l'intima cronaca di una scoperta,la timidezza del primo incontro, ma anche lì c'è bisogno di silenzio. Un nome non va sviscerato troppo a fondo per narrarne la storia. Organizzare un'idea, spiegarla, giustificarla al mondo, non è compito di chi racconta, è compito dei filosofi, o degli arroganti che hanno sempre chiara la parte del bene e del male.

Io so che questa lunga canzone è racconto di pupari, ladri, cantastorie, travestiti innamorati di Cristo e saltimbanchi della barricata. Un'invettiva di cenci intrecciata ai nomi di chi un nome non ce l'ha, non ha appartenenza né ingaggio, prestazione o valore di scambio. Tessuto di esistenze abusive e ferocemente viventi che, a differenza dell'uomo civilizzato, si mescolano a faccende d'impiccati rifiutando il commercio della corda. Canzone d'amore, sottratta a debito e colpa, che non chiede permesso d'esser cantata.”
La carrozza del senato
si trascina coi ruffiani
sulle lapidi lisciate
dal baciamoci le mani
il pudore delegato
annusa l'aria soddisfatto
si accarezza il sottopancia
non contempla la sconfitta

Tu, tu prenditi l'amore che vuoi

Alla fame stan cucendo
la ferita della bocca
la questione dritta in faccia
qui si guarda e non si tocca
stanno attenti che l'orgoglio
trovi posto in gradinata
abbia buoni generali
non si complichi la vita

Tu, tu prenditi l'amore che vuoi

I cecchini sul giornale
quando scostano le tende
ci rivelano feroci
che il mafioso è il sottostante
il padrone che li assolve
ha buon cuore per gli amici
compra bene e con profitto
fallimenti e cicatrici

Tu, tu prenditi l'amore che vuoi

Se una volta i Cavalieri
li chiamarono collusi
sotto sotto ci trovammo
a contemplarli da invidiosi
e a Gennaio come ogni anno
ci puliamo forte i denti
per mangiarci quel che resta
della salma di un perdente

Tu, tu prenditi l'amore e non chiederlo più
Tu, tu prenditi l'amore che vuoi
e non chiederlo più

inviata da adriana - 3/4/2015 - 09:29




Pagina principale CCG

Segnalate eventuali errori nei testi o nei commenti a antiwarsongs@gmail.com




hosted by inventati.org