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Il partigiano di Pozzaglio

anonimo
Lingua: Italiano


Lista delle versioni e commenti


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A un ragazzo
(Pier Paolo Pasolini)
Da piccola vedevo
(Gruppo Padano di Piadena)
Al Pivarol C'al Vin Dal Ciel (The Brave Scottish Piper)
(Modena City Ramblers)


Luigi Ruggeri

La canzone si riferisce al giovane partigiano Luigi Ruggeri (nome di battaglia "Carmen"), che fu arrestato dai fascisti in seguito a una delazione, portato a Cremona, sottoposto a tortura e poi pubblicamente fucilato sulla piazza principale di Pozzaglio il 24 settembre 1944. L'aria a cui si ispira è quella di una canzonetta assai in voga a quel tempo, Ho detto al sole.
lapide


Interpretata dal Gruppo Padano di Piadena, dai Briganti di Maremma
La giusta pace è giunta alle porte
bandiera rossa ormai vittoriosa
troppi eroi ha raccolto la morte
ognun di loro avrà la sua rosa.

E gli eroi che son caduti per la vittoria
passeran nel libro sacro di questa storia.

Belle bambine venite ad abbracciare
chi colla fede e speranza nel cuore
l’Italia nostra seppe liberare
col proprio, sangue e il proprio onore.

Partigian son due anni che soffri tanto
ma il soffrire per la patria è sempre un vanto.

Mille tormenti hai sfidato cantando
col tuo bel mitra fedele in compagnia
nazifascisti ti stavan cercando
erano in troppi e dovevi andar via.

Ora è giunto finalmente il gran momento
che i Tedeschi e i fascisti van come il vento.

Dalla sua mamma ritorna il partigiano
dalla sua mamma oppur dalla morosa
per tanti giorni gli è stato lontano
ma per la fede ormai vittoriosa.

Partigiano son due anni che soffri tanto
ma il soffrire per la patria è sempre un vanto.

Il primo ucciso è stato a Pozzaglio
era innocente e chiamava la mamma
pietà invocava lor l’han fucilato
lo sdegno in tutti accese la fiamma

Mai pietà di quelle bestie ma bestie vili
donne e vecchi han picchiato coi loro fucili
assassini vi daremo ciò che vi aspetta
siam milioni d’Italiani vogliam vendetta.

inviata da DonQuijote82 - 26/8/2014 - 22:28


Nel “Canzoniere partigiano 1944-1950” pubblicato sulla rivista “La Piva del Carner”, numero di aprile 2015 trovo una variante reggiana di questo canto partigiano.
Il titolo è “La giusta pace” e differisce da “Il partigiano di Pozzaglio” sostanzialmente solo negli ultimi versi:

[...]
E’ Albinea che ti chiama o partigiano
dai fascisti e dai tedeschi stai pur lontano.

Il primo morto e stato a Ciano
era innocente chiamava la mamma
ma già implorava e lor l’han fucilato
di sdegno in tutti si accese la fiamma.

Assassini vi daremo quel che vi spetta
siam milioni di italiani e farem vendetta.


La versione fu riferita da tal Bruna Guidetti, classe 1923, di Broletto, frazione di Albinèa, Reggio Emilia.

E i riferimenti ad Albinèa e a Ciano d’Enza, altro paese del reggiano (una frazione di Canossa), sono molto importanti nel quadro della lotta di Liberazione.

Ad Albinèa nel 1944 i tedeschi insediarono un comando generale e anche un importante distaccamento dei GebirgsKorps, le truppe alpine della Wehrmacht. Si trattava di un centro di comando cardinale sulla Linea Gotica, sicchè il 27 marzo 1945 venne attaccato e completamente distrutto in un’azione coordinata dai britannici e a cui presero parte paracadusti inglesi delle forze speciali (SAS), partigiani garibaldini della squadra “Gufo Nero” (del comandante “Gordon”, Glauco Monducci) e anche un buon numero di partigiani sovietici.



Un particolare divertente: pochi giorni prima dell’attacco programmato venne paracadutato nella zona un soldato scozzese, tal David Kirkpatrick, che scese sull’Appenino reggiano con tanto di kilt e bagpipe. E fu lui a dare il via all’operazione a suon di piva. Il dettaglio non è di poco conto, perchè l’azione venne così attribuita senza ombra di dubbio agli alleati e i tedeschi non procedettero a ritorsioni, ai loro soliti rastrellamenti e massacri di civili.
Si veda al proposito Al Pivarol C'al Vin Dal Ciel (The Brave Scottish Piper), la canzone che i Modena City Ramblers hanno dedicato proprio a David Kirkpatrick. Lui è morto nel gennaio scorso, a 91 anni, nella sua città natale, Girvan, South Ayrshire



A Ciano d’Enza aveva invece base un presidio tedesco, specializzato nella controguerriglia, che si rese responsabile di diversi eccidi e massacri nell'Appennino reggiano e parmense. Tra il novembre del 1944 e l’aprile del 1945 quei nazisti uccisero più di un centinaio di patrioti della Val d’Enza, partigiani e civili. Il 10 aprile i partigiani garibaldini, sostenuti da un precedente bombardamento alleato, attaccarono il comando e liberarono Ciano. Nell’azione trovarono la morte il comandante “Fulmine” (Bruno Bocconi, medaglia d’oro al valor militare) ed il partigiano “Stalin” (Nando Mattioli, medaglia d’argento). Poi i partigiani furono spezzonati per errore da un paio di aerei americani, ma l’operazione si concluse con successo dopo oltre 12 ore di battaglia.

Bernart Bartleby - 29/4/2016 - 10:22


B.B. - 29/4/2016 - 14:40




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