Lingua   

Only A Hobo

Bob Dylan
Lingua: Inglese


Bob Dylan

Lista delle versioni e commenti


Ti può interessare anche...

Valley of the Low Sun
(Jakob Dylan)
Poor Miner’s Farewell
(Aunt Molly Jackson)
Bangladesh
(Joan Baez)


[1963]
Canzone registrata per “The Times They Are A-Changin'” ma poi non inclusa nell’album.
Pubblicata nel 1991 in “The Bootleg Series Volumes 1–3 (Rare & Unreleased) 1961–1991”

Bootleg

Se questa me la cassate, pazienza… Però è una canzone contro l’esclusione, come ce ne sono tante sulle CCG…
As I was out walking on a corner one day
I spied an old hobo, in a doorway he lay
His face was all grounded in the cold sidewalk floor
And I guess he’d been there for the whole night or more

Only a hobo, but one more is gone
Leavin’ nobody to sing his sad song
Leavin’ nobody to carry him home
Only a hobo, but one more is gone

A blanket of newspaper covered his head
As the curb was his pillow, the street was his bed
One look at his face showed the hard road he’d come
And a fistful of coins showed the money he bummed

Only a hobo, but one more is gone
Leavin’ nobody to sing his sad song
Leavin’ nobody to carry him home
Only a hobo, but one more is gone

Does it take much of a man to see his whole life go down
To look up on the world from a hole in the ground
To wait for your future like a horse that’s gone lame
To lie in the gutter and die with no name?

Only a hobo, but one more is gone
Leavin’ nobody to sing his sad song
Leavin’ nobody to carry him home
Only a hobo, but one more is gone

inviata da The Lone Ranger - 17/5/2010 - 08:50



Lingua: Italiano

Versione italiana di Roberto Malfatti
SOLTANTO UN BARBONE

Un giorno mentre passeggiavo, a un angolo
Ho visto un vecchio barbone. Era sdraiato in un portone.
La sua faccia era abbandonata sul gelido marciapiede.
Immagino che fosse da lì da tutta la notte o anche da più tempo.

Soltanto un barbone, ma uno in più che se ne va
Senza lasciare nessuno che canti la sua triste canzone
Senza lasciare nessuno che lo porti a casa
Soltanto un barbone, ma uno in più che se ne va.

Una coperta di giornali ricopriva la sua testa.
Il cordolo del marciapiede per cuscino, la strada per letto.
Un'occhiata al suo viso bastava per capire quanto dura
Fosse stata la strada che aveva percorso
E un pugno di monete mostrava quando denaro aveva elemosinato.

Soltanto un barbone, ma uno in più che se ne va
Senza lasciare nessuno che canti la sua triste canzone
Senza lasciare nessuno che lo porti a casa
Soltanto un barbone, ma uno in più che se ne va.

Quanto tempo occorre perchè la propria vita frani,
E per iniziare a guardare il mondo da un buco del suolo,
Per guardare al futuro con l'animo di un cavallo che si è azzoppato,
Per accasciarsi in uno scarico e morire senza nome?

Soltanto un barbone, ma uno in più che se ne va
Senza lasciare nessuno che canti la sua triste canzone
Senza lasciare nessuno che lo porti a casa
Soltanto un barbone, ma uno in più che se ne va.

inviata da Roberto Malfatti - 9/8/2016 - 17:48


Ce ne fossero, di canzoni così!

sandro - 5/9/2018 - 21:30




Pagina principale CCG

Segnalate eventuali errori nei testi o nei commenti a antiwarsongs@gmail.com




hosted by inventati.org