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Malbrough s'en va-t-en guerre, ou Mort et convoi de l'invincible Malbrough

anonimo
Lingua: Francese


Lista delle versioni e commenti


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Canzone popolare francese
Chanson populaire française
A French folksong
Ranskalainen kansanlaulu
[XVIII secolo; ca. 1709]
[XVIIIème siècle; ca. 1709]
[18th century, about 1709]
[1700-luvulla, noin 1709]

malbru


Les paroles dateraient de la bataille de Malplaquet , le 11 septembre 1709, au cours de laquelle John Churchill, premier duc de Marlborough (1650-1722) , fut grièvement blessé - et non tué . L'essentiel de sa carrière militaire fut consacré à lutter contre la France. C'est pourquoi les Français s'amusèrent à raconter sur un ton parodique sa mort et son enterrement. Cette chanson ne connut du succès qu'à partir de 1781. Geneviève Poitrine, nourrice du premier dauphin de Louis XVI la chantait à l'enfant royal : Marie-Antoinette la reprit au clavecin et en lança la mode. La mélodie fit le tour du monde.

malbroscore


Il testo risale forse alla battaglia di Malplaquet, combattuta l'11 settembre 1709, nel corso della quale John Churchill, primo duca di Marlborough (donde la storpiatura "Malbrough"; 1650-1722) rimase gravemente ferito, ma non ucciso. Il più della sua carriera militare fu consacrato a combattere contro la Francia, ed è per questo che i francesi si divertirono a raccontare in tono parodico la sua morte e il suo funerale. La canzone non conobbe un grande successo che a partire dal 1781. Geneviève Poitrine, la nutrice del primo delfino di Luigi XVI, la cantava al principe ereditario: Maria Antonietta la riprese al clavicembalo, e lanciò la moda. La melodia fece il giro del mondo.



Introduzione originale 20/08/2005
Original Introduction 2005/08/2005
Introduction originale 20/08/2005
Alkuperäinen esittely 20/08/2005


John Churchill, 1° duca di Marlborough (ritratto di Adriaen van der Werff, 1659-1722)
John Churchill, 1° duca di Marlborough (ritratto di Adriaen van der Werff, 1659-1722)
Malbrough s'en va-t-en guerre, nota anche come Mort et convoi de l'invincible Malbrough (“Morte e funerale dell'invincibile Malbrough”), è senz'altro una delle più famose canzoni popolari in lingua francese. E' una lamentazione burlesca sulla presunta morte di Sua Grazia John Churchill, 1° duca di Marlborough (1650-1722): durante la battaglia di Malplaquet (11 settembre 1709), combattuta durante la Guerra di successione spagnola, John Churchill era rimasto gravemente ferito, ma non era morto. In realtà, il Duca, antenato di Winston Churchill, è ricordato nella storia per essere stato, assieme a Alessandro Magno e a Scipione l'Africano, l'unico condottiero ad aver concluso la sua carriera militare senza mai avere subito una sconfitta; morì tranquillamente nel suo letto il 16 giugno 1722, all'età di 72 anni.

La canzone popolare francese, nata sulla falsa notizia della morte di John Churchill, può avere avuto senz'altro un'origine anteriore di un secolo e mezzo. Una canzone soldatesca sulla morte del Duca di Guisa (assassinato nel 1563), Le convoi du Duc de Guise, mostra notevoli analogie strutturali con il testo posteriore settecentesco. Quest'ultimo narra di come alla moglie di “Malbrough” (la storpiatura del suo nobile ducato, un tratto comune a tutte le versioni della canzone nelle diverse lingue, persino quelle inglesi!) venga data notizia della morte del marito mentre aspetta il suo ritorno dalla battaglia; tutto, ovviamente, in chiave umoristica. Per anni e anni fu conosciuta solo nella tradizione orale; la sua "irresistibile ascesa" iniziò nel 1781, quando Beaumarchais la inserì come "canzone del paggio" nella sua commedia Le nozze di Figaro. La commedia era stata rappresentata a Versailles per il futuro zar di Russia Paolo I, ma era stata subito dopo proibita su ordine di Luigi XVI. La canzone fu poco dopo su tutte le labbra, e improvvisamente cominciò ad avere un successo clamoroso prima in Francia, diffondendosi poi in tutta Europa. Nota per la sua melodia molto bella, di stampo barocco, nel medesimo periodo cominciò ad essere utilizzata in componimenti di musicisti colti (un uso che si protrarrà nel tempo): ad esempio, già nel 1780 Carl Stamitz se ne era servito per concludere una sua sonata in re maggiore. In una descrizione del Carnevale di Parigi del 1783, si ricorda come la canzone veniva suonata e cantata durante la Promenade du bœuf gras. La storia racconta poi che all'enorme popolarità di Malbrough s'en va-t-en guerre contribuì anche un episodio avvenuto nel 1785, alla nascita dell'erede al trono di Francia, Luigi XVII (figlio di Luigi XVI e Maria Antonietta): una balia del Delfino, una contadina chiamata Geneviève e soprannominata “Madame Poitrine” (“petto”, “seno”), mentre cullava il neonato gli cantava la canzone, che piacque molto anche alla Regina. Maria Antonietta usava suonarla e cantarla al clavicembalo, imitata dal re suo consorte (che, forse, non si ricordava di averla proibita assieme a tutta la commedia di Beaumarchais solo pochi anni prima) e diffondendola per tutta Versailles. La cosa non dovette portare particolare fortuna al neonato, che fu poi imprigionato da ragazzino e che morì all'età di dieci anni per una tubercolosi forse trasmessagli proprio dalla balia; che fine avessero fatto i suoi genitori, è fin troppo noto.

Il Delfino di Francia Luigi XVII, 1785-1795
Il Delfino di Francia Luigi XVII, 1785-1795
Fatto sta che, dagli appartamenti reali di Versailles, la canzone passò nelle cucine e nelle stalle, divenendo immensamente popolare tra la gente comune. Fu adottata dai commercianti e bottegai di Parigi, passando prima di città in città e poi di paese in paese e non passando affatto di moda neppure con la Rivoluzione: non bisogna scordare che prendeva in giro un condottiero che aveva passato tutta la sua carriera militare a combattere contro la Francia, e che l'Inghilterra restava il nemico principale della Francia rivoluzionaria e napoleonica. Al tempo stesso, probabilmente anche per l'episodio dello sfortunato Delfino e della sua pettoruta e tubercolotica balia, divenne anche una canzone favorita per l'infanzia. Il tono giocoso e scherzoso dei versi, molto “facili”, contribuirono senz'altro alla cosa, e a farne anche una presa in giro della guerra e delle virtù militari.

Di città in città, e di paese in paese. Ad un certo punto, nonostante tutta l'Europa fosse impegnata a darsele di santa ragione nazione contro nazione e alleanza contro alleanza durante le guerre napoleoniche, accadde un po' quel che accadde centotrent'anni dopo con Lili Marleen: la cantavano tutti. Amici e nemici, ognuno nella sua lingua, ognuno nella sua versione. La prima versione inglese risale addirittura al 1782, ed è un fatto notevole visto che vi si ironizza su un invincibile (e invitto) condottiero britannico. Durante i suoi viaggi in Francia, Goethe dichiarò di avere cominciato a odiarla, perché la si sentiva ovunque, un autentico “tormentone”. Divenne popolarissima anche in Spagna a causa dell'influenza della dinastia borbonica sulla nobiltà iberica: con il titolo “ispanizzato” di Mambrú se fue a la guerra e con il testo scritto da tale Alberto Gómez Pastor, fu “catturata” anch'essa dai bambini che la cantavano mentre giocavano alla rayuela, vale a dire il “gioco del mondo”. Ed è una caratteristica che si ritrova un po' dovunque: l'antica canzone nata dalla satira su un condottiero diviene una canzone per i giochi dei bimbi (può esistere qualcosa di più “contro la guerra” di questa...?). Contemporaneamente, il compositore e chitarrista catalano Fernando Sor (1778-1839) scrisse una serie di variazioni sul tema per chitarra sulla melodia della canzone. Dalla Spagna, la canzone si diffuse nell'America Latina.


Fernando Sor - Variations sur Marlborough s'en va t'en Guerre Op. 28 / Variationer for guitar over Marlborough, opus 28, 1828. (Holger Terp)


In Francia, peraltro, la popolarità della canzone andava lentamente declinando negli anni successivi alla Rivoluzione; si dice però che Napoleone in persona ne canticchiasse il motivo mentre passava il fiume Memel, all'inizio della sua disastrosa campagna di Russia (giugno 1812). Nel 1813, un musicista abbastanza noto, tale Ludwig van Beethoven, la utilizzò nella sua opera sinfonica Wellingtons Sieg op. 91, per celebrare la vittoria del duca di Wellington nella battaglia di Vitoria del 21 giugno 1813. Nell'opera sinfonica, Malbrough s'en va-t-en guerre rappresenta (quasi come in una “vendetta postuma”) l'armata francese, mentre l'armata inglese di Wellington è rappresentata da Rule Britannia. La sinfonia beethoveniana comporterebbe anche lo sparo di autentici colpi di cannone, il che fa capire come mai non sia mai stata eseguita spesso.

Fino a circa il 1815, comunque, la canzone sembra non avere confini (da qui il paragone con Lili Marleen); ma la sua fama non viene meno neppure posteriormente. La versione tedesca, Ma(r)lbruck zieht aus zum Kriege, ad opera di Emanuel Geibel, è del 1872; la storica Malbroch, o Mallebrok danese è del 1787. In Svezia diventa, più o meno nello stesso periodo Major Brack, che sembra sia stata cantata dal re Carlo XIII. In Norvegia (ma cantata in danese) è una popolarissima canzone di soldati. Se ne riporta anche una versione, Kaptein Brack, cantata e danzata nelle Fær Øer (!!!). La versione russa del 1854 di Nikolaj Berg, Смерть и погребение непобедимого Мальбрука ("Smert' i pogrebenie nepobednimogo Malbruka", "Morte e sepoltura dell'invincibile Malbruk") viene citata in Delitto e castigo di Fëdor Dostoevskij, dove Katerina Ivanovna Marmeladova prova a farla cantare in pubblico ai suoi figli poco prima della sua morte; nella grande letteratura russa, la si ritrova anche in Guerra e pace di Tolstoj, dove il principe Nikolaj Bolkonskij ne canta il primo verso a suo figlio, il principe Andrej, dopo essere venuto a conoscenza della strategia militare russa (parte I, capitolo XXIII). La versione ottocentesca americana, rimasta quella classica negli Stati Uniti, vale a dire Marlbrook the Prince of Commanders, è di uno dei maggiori poeti del paese: Henry Wadsworth Longfellow.

Durante tutto il XIX secolo, e oltre, la canzone però si consolida tra il popolo come canzone per bambini. E' la canzone dei soldatini di piombo e delle armate di ragazzini; e ce ne sarebbero ancora da dire tante e tante su di essa. Ma almeno tre le diciamo. La prima, e magari a qualcuno sarà già venuto in mente, è che dalla melodia di Malbrough s'en va-t-en guerre si sviluppò, in Inghilterra, quasi come sorta di “risposta” e di scherzosa esaltazione del duca John Churchill, For he's a Jolly Good Fellow, quella che da noi è nota come Perché è un bravo ragazzo.



La seconda è che una sua citazione moderna ci fa particolarmente piacere, anche perché la si trova in un'altra canzone, a dire il vero un po' controversa ma sul cui carattere contro la guerra non può esservi dubbio alcuno: Les deux oncles di Georges Brassens, in una strofa che riassume da sola un bel pezzo di storia di questa canzone:


Que les seuls généraux qu'on doit suivre aux talons
Ce sont les généraux des p'tits soldats de plomb
Ainsi, chanteriez-vous tous les deux en suivant
Malbrough qui va-t-en guerre au pays des enfants

La terza, e ultima, è che è approdata anche ai fumetti: la canta Rasputin nella storia (del 1980) di Corto Maltese La casa dorata di Samarcanda.

E così ci piace terminare la "reintroduzione" di questa antica pagina del 2005. Per motivi strettamente sanitari, sorvoleremo sul fatto che alla popolarità del nome "Marlborough" (senz'altro diffusa anche da questa venerabile canzone), sia dovuto anche il marchio delle sigarette Marlboro, una cui primitiva versione messa in commercio dalla Philip Morris nel 1885 si chiamava ancora Marlborough. [RV]

Mambron, Mambrù, Malbrouk, Malbrough: una canzone, mille canzoni.
di Enrico Lantelme, sulla rivista “la Beidana: cultura e storia nelle valli valdesi”, n.63, novembre 2008 – “Il francese attraverso il canto”.

Un esempio emblematico di una canzone popolare che sfugge a qualsiasi classificazione territoriale, linguistica e storica è la notissima (anche nel nostro repertorio valligiano) “Malbrough s’en-va-t’en guerre”. Spesso può accadere che testo e melodia di un canto tradizionale seguano strade diverse, dando origine a significative varianti: ma in questo caso si può ben dire che la realtà supera la fantasia, al punto che è praticamente impossibile seguirne le tracce nel corso dei secoli. Infatti queta ben nota melodia è cantata in Inghilterra con le parole “He’s a Jolly Good Fellow”, e in America come “We Won’t Go Home Till Morning” oppure “The Bear Went Over the Mountain” e in tutti i casi è ritenuta un esempio del rispettivo canzoniere nazionale. Ma la stessa melodia è popolarissima anche in Spagna, dove tutti i bambini ne cantano una versione che inizia così:

Mambrú se fue a la guerra,
¡qué dolor, qué dolor, qué pena!
Mambrú se fue a la guerra,
no sé cuándo vendrá,
do-re-mi, do-re-fa,
no sé cuándo vendrá.

Chi è questo “Mambrú”, eroe della canzone spagnola? Al di là delle apparenze, che suggerirebbero facili soluzioni, ancora oggi questa domanda non ha ottenuto risposta. Infatti l’incredibile storia di questa canzone sembra aver avuto inizio in Terra Santa, dove si dice sia nata per commemorare un crociato francese, tale Mambron, morto nei pressi di Gerusalemme.
Questa ipotesi è stata suggerita dal narratore François René de Châteaubriand il quale, essendosi recato in Terra Santa per documentarsi prima di scrivere l’epopea in prosa “I martiri” (1809), ne riportò alcune leggende assai diffuse in loco. Una di queste riferiva che una canzone ispirata alle gesta del cavaliere crociato Mambron era nota in Palestina da molti secoli.

Il componimento, secondo alcuni appartenuto alla raccolta delle “Chansons de gestes” con il titolo di “Chanson de Mambron”, ebbe una così grande diffusione in tutto l’Oriente che la sua melodia divenne popolarissima in Egitto e in Arabia, dove era comunemente ritenuta essere un vecchio canto popolare egiziano. La circostanza è confermata da un curioso aneddoto riportato anche dallo scienziato francese François Arago: durante una conferenza tenuta al Cairo di fronte ad un uditorio egiziano, il matematico Gaspard Monge accennò questa melodia e scoprì, con sua grande sorpresa, che i locali la conoscevano talmente bene da unirsi a lui nel cantarla.

Pochi anni dopo. E. Cobham Brewer (1810-1897) nel suo “Dictionary of Phrase and Fable” formula un’ipotesi diametralmente opposta sull’origine di questa canzone: infatti definisce “Malbrouk, Malbrough, Malborough o Marlbrò, una melodia araba molto nota in tutto il Medio Oriente, portata in occidente dai crociati”.

Come si può notare, già dalle prime notizie sembra impossibile stabilire l’origine della nostra canzone: “Malbrough s’en-va-t’en guerre” conferma chiaramente l’inutilità di ogni parametro razionale nella ricerca delle radici della cultura popolare. Tra l’altro, anche il nome di “Malbrough” che identifica il protagonista del racconto nella tradizione francofona è di origine assai incerta.

H. Davenson e M. David (1) affermano che la canzone avrebbe avuto un intento burlesco, in quanto diffusa dopo la battaglia di Malplaquet del 1709 durante la quale pare fosse corsa voce della morte del condottiero inglese, per la’ppunto il duca di Marlborough.

Questo nobile inglese si chiamava in realtà John Churchill, ed era figlio di un gentiluomo di campagna impoverito dalla guerra civile: fu educato alla corte di Carlo II, dove divenne paggio del duca di York, il futuro Giacomo II. Colonnello a soli 18 anni, nel marzo 1702, in seguito all’ascesa al trono della regina Anna, fu nominato primo duca di Marlborough: come comandante in capo dell’esercito inglese, capeggiò la coalizione contro Luigi XIV durante la guerra di successione spagnola. Le sue vittorie sui francesi si susseguirono ad un ritmo vertiginoso: 1704 (Blenheim), 1705 (Hochstaedt), 1706 (Remollieres), 1708 (Oudenaarde). Nel 1709 a Malplaquet subì pesanti perdite, ma riuscì comunque a costringere i Francesi alla ritirata.

La storia, come vedremo, non ci è di alcun aiuto per spiegare l’origine della canzone che parrebbe essere collegata alle vicende di questo generale inglese. Per quale motivo infatti i Francesi avrebbero dovuto celebrare le gesta del loro più acerrimo nemico?. Tra l’altro, il duca di Marlborough non morì affatto in battaglia, come racconta la canzone, ma diversi anni più tardi, nel suo letto di malattia.

In ogni caso il canto è difusissimo in tutta l’area francofona da tempo immemorabile: inoltre nel testo i riferimenti ad altri canti sono evidenti. Ad esempio una canzone del XV secolo, ispirata alla guerra tra Francesi e Bretoni poco dopo la morte di Luigi XI (1483), si chiude con questi versi:

Ne pleurez plus la belle
Car il est trépassé
Il est mort en Bretagne
Les Bretons l’ont tué
J’ai vu faire sa fosse
A l’orée d’un vert pré
Et vu chanter sa messe
A quatre cordeliers.

La somiglianza con il testo della canzone di Malbrough è notevole:

Aux nouvell’s que j’apporte,
Vos beaux yeux vont pleurer.
Malbrough est mort en guerre
Est mort et enterré
J’l’ai vu porter en terre
Pae quatre z-officiers.

Altre ricorrenze interessanti si ritrovano anche nel testo della canzone ispirata alle vicende del Principe di Orange, morto nel 1543, dove si legge:

Sa femme lui demande
Prince quand reviendrez?
Je reviendrai a Pâques
A Pâques ou à Noël
Voici Pâques venue
Et le Noël passé
Le beau prince d’Orange
N’y est point arrivé.

Anche qui la corrispondenza con i versi della nostra canzone è evidente:

Malbrough s'en va-t-en guerre,
Ne sais quand reviendra.
Il reviendra-z-à Pâques,
Ou à la Trinité
La Trinité se passe,
Malbrough ne revient pas.

Joseph Canteloube (2) notava che questo motivo poteva essere ascoltato in paesi molto distanti fra loro : Catalogna, Piemonte, Canada, Castiglia, Inghilterra, Stati Uniti, Arabia, Russia.

La sua diffusione in Francia, secondo una leggenda popolare molto nota, è dovuta a una nutrice del Delfino (tale Madame Poitrine) che la portò a corte nel 1781: la regina Maria Antonietta se ne innamorò follemente e ne decretò il successo e la fama. Ma non bisogna dimenticare che già nel 1778 Pierre de Beaumarchais ne aveva inserito il ritornello, con le parole “Que mon cœur, que mon cœur a de peine” nella romanza di Chérubin delle Nozze di Figaro, da cui sarà tratto il libretto dell’omonimo melodramma musicato da W. A. Mozart.

La melodia dalla Chanson de Malbrough ebbe un periodo di grande notorietà durante la Rivoluzione Francese. La stessa aria fu utilizzata anche da un compositore del calibro di L. V. Beethoven in un lavoro orchestrale, La Battaglia di Vittoria. E persino Gioacchino Rossini, nel 1820, ne scrisse un’armonizzazione per piano.

Ancora sulle tracce di questa straordinaria melodia scopriamo che durante al prima Guerra Mondiale i soldati francesi la cantavano con le parole “Guillaume s’en va t-en guerre”, intendendo per Guillaume il kaiser tedesco.

E’ evidente che canzoni come questa non possono essere etichettate come si fa normalmente con altre opere dell’ingegno umano: un’ultima traccia, forse la più misteriosa, ci porta addirittura sulle coste dell’Australia. Qui il capitano Cook, passeggiando sulla spiaggia con i suoi marinai un giorno dell’anno 1770, stava cantando l’aria di “Malbrough”: gli aborigeni australiani, riconoscendone il motivo, ne rimasero incantati ed esterrefatti.

Questa è la storia di una melodia senza confini e di un testo adottato ed adattato da mille paesi, al di fuori del tempo e dello spazio. Una canzone di cui probabilmente non scopriremo l’origine e la provenienza, ma che sentiremo ancora cantare, perchè il canto tradizionale non spiega, non proclama verità, non rispetta barriere, ma tocca le corde più segrete dell’animo umano.

Note:

(1) H. Davenson, Le livre des chansons, Parigi, Ed. du Seuil, 1957
M. David – A. M. Delrieu, Aux sources des chansons populaires, Parigi, Belin, 1984.

(2) J. Canteloube, Anthologie ds chants populaires français, Parigi, Durand, 1951.

[Alessandro, 10-02-2009]


Nota testuale. Il testo qui riprodotto è quello più completo, di 20 strofe, ripreso da fr.wikipedia. Usualmente viene riportato un testo, leggermente abbreviato, di 18 strofe (era quello presente in questa pagina prima della ristrutturazione). Le versioni nelle varie lingue sono generalmente assai più brevi.
1.
Malbrough s'en va-t-en guerre
Mironton, mironton, mirontaine
Malbrough s'en va-t-en guerre
Ne sait quand reviendra.
Ne sait quand reviendra

2.
Il reviendra-z-à Pâques
Mironton, mironton, mirontaine
Il reviendra-z-à Pâques
Ou à la Trinité.
Ou à la Trinité

3.
La Trinité se passe
Mironton, mironton, mirontaine
La Trinité se passe
Malbrough ne revient pas.
Malbrough ne revient pas

4.
Madame à sa tour monte
Mironton, mironton, mirontaine
Madame à sa tour monte
Si haut qu'elle peut monter.
Si haut qu'elle peut monter

5.
Elle aperçoit son page
Mironton, mironton, mirontaine
Elle aperçoit son page
Tout de noir habillé.
Tout de noir habillé

6.
Beau page, Ha! Mon beau page!
Mironton, mironton, mirontaine
Beau page, ah mon beau page !
Quelles nouvelles apportez ?
Quelles nouvelles apportez ?

7.
Aux nouvelles que j'apporte
Mironton, mironton, mirontaine
Aux nouvelles que j'apporte
Vos beaux yeux vont pleurer.
Vos beaux yeux vont pleurer

8.
Monsieur Malbrough est mort
Mironton, mironton, mirontaine
Monsieur Malbrough est mort
Est mort et enterré.
Est mort et enterré

9.
Je l'ai vu porté en terre
Mironton, mironton, mirontaine
Je l'ai vu porté en terre
Par quatre-z-officiers.
Par quatre-z-officiers

10.
L'un portait sa cuirasse
Mironton, mironton, mirontaine
L'un portait sa cuirasse
L'autre son bouclier.
L'autre son bouclier

11.
L'un portait son grand sabre
Mironton, mironton, mirontaine
L'un portait son grand sabre
L'autre ne portait rien.
L'autre ne portait rien

12.
Alors autour de sa tombe
Mironton, mironton, mirontaine
Alors autour de sa tombe
Romarin l'on planta.
Romarin l'on planta

13.
On vit voler son âme
Mironton, mironton, mirontaine
On vit voler son âme
Au travers les lauriers.
Au travers les lauriers

14.
Chacun mit ventre à terre
Mironton, mironton, mirontaine
Chacun mit ventre à terre
Et puis se releva.
Et puis se releva

15.
Pour chanter les victoires
Mironton, mironton, mirontaine
Pour chanter les victoires
Que Malbrough remporta.
Que Malbrough remporta

16.
La cérémonie faite
Mironton, mironton, mirontaine
La cérémonie faite
Chacun s'en fut coucher.
Chacun s'en fut coucher

17.
Les uns avec leurs femmes
Mironton, mironton, mirontaine
Les uns avec leurs femmes
Et les autres tout seuls.
Et les autres tout seuls

18.
Ce n'est pas qu'il en manque
Mironton, mironton, mirontaine
Ce n'est pas qu'il en manque
Car j'en connais beaucoup.
Car j'en connais beaucoup

19.
Des blondes et des brunes
Mironton, mironton, mirontaine
Des blondes et des brunes
Et des châtaignes aussi.
Et des châtaignes aussi

20.
Je n'en dis pas davantage
Mironton, mironton, mirontaine
Je n'en dis pas davantage
Car en voilà-z-assez.
Car en voilà-z-assez

inviata da Riccardo Venturi - 20/8/2005 - 23:54




Lingua: Italiano

Traduzione italiana / Traduction italienne / Italian translation / Italiankielinen käännös:
Riccardo Venturi, 24-04-2018 09:06

malbguerr
MALBROUGH SEN VA ALLA GUERRA
o MORTE E TRASPORTO DELL'INVINCIBILE MALBROUGH

1.
Malbrough sen va alla guerra,
Mironton, mironton, mirontaine [1]
Malbrough sen va alla guerra,
Non sa quando tornerà,
Non sa quando tornerà.

2.
Ritonerà per Pasqua,
Mironton, mironton, mirontaine
Ritornerà per Pasqua
O per la Trinità,
O per la Trinità. [2]

3.
Passa la Trinità,
Mironton, mironton, mirontaine
Passa la Trinità,
E Malbrough non ritorna,
E Malbrough non ritorna.

4.
La Signora sale sulla sua torre,
Mironton, mironton, mirontaine
La Signora sale sulla sua torre,
Più in su che può salire,
Più in su che può salire.

5.
Si accorge che il suo paggio
Mironton, mironton, mirontaine
Si accorge che il suo paggio
È tutto vestito in nero,
È tutto vestito in nero.

6.
Mio paggio, eh! Mio bel paggio!
Mironton, mironton, mirontaine
Mio paggio, eh! Mio bel paggio!
Quali notizie recate?
Quali notizie recate?

7.
Alle notizie che reco,
Mironton, mironton, mirontaine
Alle notizie che reco
I vostri begli occhi piangeranno,
I vostri begli occhi piangeranno.

8.
Il Signor Malbrough è morto
Mironton, mironton, mirontaine
Il Signor Malbrough è morto,
Morto e sotterrato,
Morto e sotterrato.

9.
L'ho visto trasportato, [3]
Mironton, mironton, mirontaine
L'ho visto trasportato
Da quattro ufficiali,
Da quattro ufficiali.

10.
Uno portava la sua corazza,
Mironton, mironton, mirontaine
Uno portava la sua corazza,
Un altro il suo scudo,
Un altro il suo scudo.

11.
Uno portava la sua gran sciabola,
Mironton, mironton, mirontaine
Uno portava la sua gran sciabola,
Un altro non portava niente,
Un altro non portava niente.

12.
Allora attorno alla sua tomba,
Mironton, mironton, mirontaine
Allora attorno alla sua tomba,
Rosmarino si piantò,
Rosmarino si piantò.

13.
Si vide volar la sua anima,
Mironton, mironton, mirontaine
Si vide volar la sua anima
Attraverso gli allori, [4]
Attraverso gli allori.

14.
Ognuno si mise pancia a terra,
Mironton, mironton, mirontaine
Ognuno si mise pancia a terra
E poi si rialzò,
E poi si rialzò.

15.
Per cantar le vittorie,
Mironton, mironton, mirontaine
Per cantar le vittorie
Che Malbrough riportò,
Che Malbrough riportò.

16.
Finita la cerimonia,
Mironton, mironton, mirontaine
Finita la cerimonia
Ognuno se ne andò a letto,
Ognuno se ne andò a letto.

17.
Chi con la propria moglie,
Mironton, mironton, mirontaine
Chi con la propria moglie,
E chi tutto solo,
E chi tutto solo.

18.
Non è perché ne manchino,
Mironton, mironton, mirontaine
Non è perché ne manchino,
Ché ne conosco tante,
Ché ne conosco tante

19.
Di bionde e di more,
Mironton, mironton, mirontaine
Di bionde e di more,
E pure di castane,
E pure di castane.

20.
E non dico di più,
Mironton, mironton, mirontaine
E non dico di più,
Perché è già abbastanza,
Perché è già abbastanza.
[1] Nessun tentativo è stato fatto (o è fattibile) per “tradurre” il ritornello, che resta quindi invariato.

[2] L'11 giugno. Ma si tenga presente che il gallicismo à Pâques ou à la Trinité significa “alle calende greche” = mai.

[3] Qui “trasportare” deve essere inteso in senso toscano = fare il funerale, portare alla tomba. Il trasporto è il “funerale” (si veda il titolo della traduzione).

[4] Ironia anche sugli “allori” della gloria.

24/4/2018 - 09:07




Lingua: Inglese

English translation / Traduzione inglese / Traduction anglaise / Englanninkielinen käännös:
Guest (L. Trans.) 01-11-2017

This comforting song making fun of the death of John Churchill, 1st duke of Marlborough, while in reality he was very much alive and giving Louis XIV's French armies hell during the early 18th century Spanish succession war, ended up as a nursery rhyme.
MALBROUGH MARCHES ON TO WAR
(DEATH AND BURIAL OF THE INVINCIBLE MALBROUGH)

Malbrough marches on to war
Mironton mironton mirontaine [1]
Malbrough marches on to war
Who knows when he'll return? [2]
 
He'll be back for Easter
Mironton mironton mirontaine
He'll be back for Easter
or Trinity Sunday
 
Trinity Sunday is past
Mironton mironton mirontaine
Trinity Sunday is past
Malbrough doesn't come back [3]
 
Milady climbs up her tower
Mironton mironton mirontaine
Milady climbs up her tower
as high as she can go.
 
She glimpses her squire
Mironton mironton mirontaine
She sees her squire coming
all dressed in black.
 
Fair squire, o fair squire
Mironton mironton mirontaine
Fair squire, o fair squire
what news do you bring?
 
The news I bring, Madam
Mironton mironton mirontaine
The news I bring, Madam
will make your fair eyes cry.
 
Mister Malbrough is dead
Mironton mironton mirontaine
Mister Malbrough is dead
He is dead and buried.
 
I saw him being buried
Mironton mironton mirontaine
I saw him being buried
by four officers.
 
One carried his breastplate
Mironton mironton mirontaine
One carried his breastplate,
another his buckler [4]
 
One carried his great sabre
Mironton mironton mirontaine
One carried his great sabre
the last one carried nothing.
 
All around his grave
Mironton mironton mirontaine
All around his grave
rosemaries were planted. [5]
 
His soul was seen flying
Mironton mironton mirontaine
His soul was seen flying
through a laurel bush [6]
 
Once the ceremony was over
Mironton mironton mirontaine
Once the ceremony was over,
everyone went to bed
 
Some slept with their wives
Mironton mironton mirontaine
Some slept with their wives,
others slept alone.
 
I won't speak any further
Mironton mironton mirontaine
I won't speak any further
Enough has been said.
1] just a rhythmic pattern with no meaning

[2] the snappy French would normally read "nul ne sait quand il reviendra" (no-one knows when he'll return)

[3] the song gave an idiomatic meaning to "...ou à la trinité" similar to "when hell freezes over"

[4] for all I know, early 18th century soldiers had no shields whatsoever and precious little body armor. Malbrough's gear rather looks like a medieval knight's, possibly in an attempt to mock him

[5] in the middle ages, rosemary was believed to cleanse pestilence!

[6] sic transit gloria mundi...

inviata da CCG/AWS Staff - 16/5/2019 - 11:50




Lingua: Ucraino

Traduzione ucraina / Ukrainian translation / Traduction ukrainienne / Ukrainankielinen käännos:
guidnunc (Kate) (L. Trans.) 22-07-2015

«Мальбрук в похід зібрався», або «Смерть та похорони непереможного Мальбрука» - французька пісня, слова якої написані у xviii столітті. Мелодія, імовірно, написана ще раніше. Мелодія була використана британцями у пісні For He's a Jolly Good Fellow.
Герой пісні, Джон Черчиль, перший герцог Мальборо. Усупереч тексту пісні, яку французи співали, щоб познущатися над ворогом, Черчиль був лише поранений у битві при Мальпаке (11 вересня 1709 року), про яку тут ідеться.
МАЛЬБРУК В ПОХІД ЗІБРАВСЯ,
АБО СМЕРТЬ ТА ПОХОРОНИ НЕПЕРЕМОЖНОГО МАЛЬБРУКА

Мальбрук в похід зібрався
Міронтон-міронтон-міронтен [1]
Мальбрук в похід зібрався
Хто зна, коли прийде
 
Можливо, у Великдень
Міронтон-міронтон-міронтен
Можливо, у Великдень
Чи в Трійцю надійде
 
Ось Трійця вже минає
Міронтон-міронтон-міронтен
Ось Трійця вже минає
Мальбрук усе не йде
 
Мадам на башту сходить
Міронтон-міронтон-міронтен
Мадам на башту сходить,
Що у височині
 
І бачить свого пажа
Міронтон-міронтон-міронтен
І бачить свого пажа
У чорному вбранні
 
О пажу, добрий пажу,
Міронтон-міронтон-міронтен
О пажу, добрий пажу,
Новини розкажіть!
 
Несу такі новини,
Міронтон-міронтон-міронтен
Несу такі новини,
Що треба сльози лить
 
Наш пан Мальбрук загинув
Міронтон-міронтон-міронтен
Наш пан Мальбрук загинув,
В могилі він лежить
 
Його землі віддали
Міронтон-міронтон-міронтен
Його землі віддали
Чотири вояки [2]
 
Один ніс його лати
Міронтон-міронтон-міронтен
Один ніс його лати,
А другий – його щит
 
Один ніс його шаблю
Міронтон-міронтон-міронтен
Один ніс його шаблю,
А другий йшов ні з чим
 
Навколо його склепу
Міронтон-міронтон-міронтен
Навколо його склепу
Садили розмарин
 
Його душа летіла
Міронтон-міронтон-міронтен
Його душа летіла
Крізь лаври вдалечінь
 
А після церемоній
Міронтон-міронтон-міронтен
А після церемоній
Всі спочивать лягли
 
Хто спочивав з дружиною
Міронтон-міронтон-міронтен
Хто спочивав з дружиною,
А хто і сам один
 
А більше не скажу я
Міронтон-міронтон-міронтен
А більше не скажу я,
Вже досить розповів
[1] приспів народних пісень

[2] взагалі-то "офіцери", але слово надто довге

inviata da Riccardo Venturi - 16/5/2019 - 11:37




Lingua: Francese

Le convoi du Duc de Guise, l' "antenata" di Malbrough s'en va-t-en guerre
Le convoi du Duc de Guise, l'"ancêtre" de Malbrough s'en va-t-en guerre
Le convoi du Duc de Guise, the "ancestor" of Malbrough s'en va-t-en guerre
Le convoi du Duc de Guise, Malbrough s'en va-t-en guerren "esi-isä"

18 febbraio 1563: Francesco I, 2° Duca di Guisa, viene assassinato da Jean de Poltrot de Méré. Illustrazione ottocentesca.
18 febbraio 1563: Francesco I, 2° Duca di Guisa, viene assassinato da Jean de Poltrot de Méré. Illustrazione ottocentesca.


Improvvisata dai soldati di Francesco I di Lorena, II Duca di Guisa, capo delle armate cattoliche durante le guerre di religione francesi del XVI secolo. Il Duca di Guisa morì in una foresta presso Orléans il 18 febbraio 1563, assassinato con un colpo di pistola sparatogli da Jean de Poltrot de Méré, un influente capo protestante che si era posto all'agguato. Per le evidenti comunanze strutturali del resto, è indubbio che si tratti dell'antesignana di Malbrough s'en va-t-en guerre.
LE CONVOI DU DUC DE GUISE

Qui veut ouïr chanson ?
Qui veut ouïr chanson ?
C'est le grand Duc de Guise
Et bon bon bon bon
Di dan di dan bon
Qu'est mort et enterré.

Qu'est mort et enterré
Qu'est mort et enterré
Aux quatre coins du poële
Et bon bon bon bon
Di dan di dan bon
Quat' gentilshomm's y'avait!

Quat' gentilshomm's y'avait!
Quat' gentilshomm's y'avait!
Dont l'un portait son casque
Et bon bon bon bon
Di dan di dan bon
Et l'autre ses pistolets.

Et l'autre ses pistolets
Et l'autre ses pistolets
Et l'autre son épée
Et bon bon bon bon
Di dan di dan bon
Qu'a tant d'Huguenots tués!

Qu'a tant d'Huguenots tués!
Qu'a tant d'Huguenots tués!
Venait le quatrième
Et bon bon bon bon
Di dan di dan bon
Qu'était le plus dolent!

Qu'était le plus dolent
Qu'était le plus dolent
Après venaient les pages
Et bon bon bon bon
Di dan di dan bon
Et les valets de pied!

Et les valets de pied
Et les valets de pied
Avecque de grands crêpes
Et bon bon bon bon
Di dan di dan bon
Et des souliers cirés.

Et des souliers cirés
Et des souliers cirés
Et des beaux bas d'étames
Et bon bon bon bon
Di dan di dan bon
Et des culotes de piau.

Et des culottes de piau
Et des culottes de piau
La cérémonie faite
Et bon bon bon bon
Di dan di dan bon
Chacun s'alla coucher.

Chacun s'alla coucher
Chacun s'alla coucher
Les uns ave leurs femmes
Et bon bon bon bon
Di dan di dan bon
Et les autres... tout seuls

inviata da Bartleby - 15/9/2010 - 10:38




Lingua: Inglese

Marlbrook the Prince of Commanders, la versione inglese/americana di Henry Wadsworth Longfellow (1849)
Marlbrook the Prince of Commanders, the English version by Henry Wadsworth Longfellow
Marlbrook the Prince of Commanders, la version anglaise de Henry Wadsworth Longfellow
Marlbrook the Prince of Commanders, Henry Wadsworth Longfellow'n englanninkielinen versio




La versione inglese di Henry Wadsworth Longfellow (1807-1882) risale al 1849 e presenta, come è lecito attendersi (ed anche, forse, per “ricreare l'ambiente”, e creare ironia) un elevato linguaggio poetico (“pensive”, “forlorn”, “prithee”...). Anche negli Stati Uniti, la canzone è diventata un classico per l'infanzia, una Children's Song consolidata; ma viene usualmente cantata in una versione abbreviata di quattro o cinque strofe.
MARLBROOK THE PRINCE OF COMMANDERS

Marlbrook the Prince of Commanders
Is gone to war in Flanders,
His fame is like Alexander's,
But when will he ever come home?
Mironton, mironton, mirontaine.

Perhaps at Trinity Feast, or
Perhaps he may come at Easter,
Egad! he had better make haste or
We fear he may never come home.
Mironton, mironton, mirontaine.

For Trinity Feast is over,
And has brought no news from Dover,
And Easter is pass'd moreover,
And Malbrook still delays.
Mironton, mironton, mirontaine.

Milady in her watch-tower
Spends many a pensive hour,
Not knowing why or how her
Dear lord from England stays.
Mironton, mironton, mirontaine.

While sitting quite forlorn in
That tower, she spies returning
A page clad in deep mourning,
With fainting steps and slow.
Mironton, mironton, mirontaine.

"O page, prithee come faster!
What news do you bring of your master?
I fear there is some disaster,
Your looks are so full of woe."
Mironton, mironton, mirontaine.

"The news I bring fair lady,"
With sorrowful accent said he,
"Is one you are not ready
So soon, alas! to hear.
Mironton, mironton, mirontaine.

"But since to speak I'm hurried,"
Added this page, quite flurried,
"Malbrook is dead and buried!"
And here he shed a tear.
Mironton, mironton, mirontaine.

"He's dead! He's dead as a herring!
For I beheld his berring,
And four officers transferring
His corpse away from the field.
Mironton, mironton, mirontaine.

"One officer carried his sabre,
And he carried it not without labour,
Much envying his next neighbour,
Who only bore a shield.
Mironton, mironton, mirontaine.

"The third was helmet bearer -
That helmet which in its wearer
Fill'd all who saw it with terror,
And cover'd a hero's brains.
Mironton, mironton, mirontaine.

"Now, having got so far, I
Find that – by the Lord Harry!-
The fourth is left nothing to carry.-
So there the thing remains."
Mironton, mironton, mirontaine.

inviata da Riccardo Venturi - 24/4/2018 - 11:01




Lingua: Tedesco

Malbruck zieht aus zum Kriege, la versione tedesca di Emanuel Geibel (1872)
Malbruck zieht aus zum Kriege, deutsche Umdichtung von Emanuel Geibel (1872)
Malbruck zieht aus zum Kriege, the German version by Emanuel Geibel (1872)
Malbruck zieht aus zum Kriege, la version allemande d'Emanuel Geibel (1872)
Malbruck zieht aus zum Kriege, Emanuel Geibelin saksankielinen versio



Emanuel Geibel (1815-1884)
Emanuel Geibel (1815-1884)


Sebbene reinserita, questa sezione dedicata alla traduzione tedesca di Emanuel Geibel (1815-1884) è stata attribuita anche a Holger Terp, che aveva però sbagliato l'anno di attribuzione (è il 1872, non il 1782; Geibel era d'altronde nato nel 1815). La dizione “germanizzata” Malbruck è quella tradizionale nei paesi di lingua tedesca, ma nei testi disponibili si trovano anche grafie come Marlbrough, Marlbruck, Malbruch ecc.
MALBRUCK GEHT AUS ZUM KRIEGE

Malbruck zieht aus zum Kriege,
Die Fahne läßt er wehn;
Da reicht zum Kampf und Siege
Die Hand ihm Prinz Eugen.

Sie mustern ihre Truppen
Bei Höchstädt auf dem Plan:
"Gut stehn im Brett die Puppen,
Frisch auf, wir greifen an."

Und wie sie mit dem Haufen
Dem Feind entgegen ziehn,
Da kommt gejagt mit Schnaufen
Ein Hofkurier aus Wien.

Er springt in buntem Staate
Vom Roß und neigt sich tief:
"Vom hohen Kriegshofrate,
Durchlaucht'ger, hier ein Brief!"

Der kleine Kapuziner
Schiebt in die Brust ihn sacht:
"Der Herrn ergebner Diener,
Das les' ich nach der Schlacht.

Jetzt ist kein Zaudern nütze,
Jetzt heißt es dran und drauf!
Schon spielen die Geschütze
Tallards zum Kampf uns auf.

Er wirft sich auf die Franzen,
Marlbrough bleibt nicht zurück;
Bei Höchstädt an den Schanzen
Das ward ihr Meisterstück.

Wohl krachts von Wall und Turme,
Wohl sinken Roß und Mann,
Doch vorwärts geht's im Sturme,
Die Feldherrn hoch voran.

Im dichten Kugelregen,
Den Degen in der Hand,
Erklimmen sie verwegen
Des Lagers steilen Rand.

Da packt den Feind ein Grausen,
Da weicht er fern und nah,
Und hinter ihm mit Brausen
Ertönt's: "Viktoria!"

Und wie des Kaisers Reiter
Nachrasseln Stoß auf Stoß,
Da frommt kein Haltruf weiter,
Geworfen ist das Los.

Ersiegte Fahnen prangen
Zweihundert an der Zahl,
Man bringt daher gefangen,
Tallard, den General.

Doch abends als die Flaschen,
Im Kreis ums Feuer gehn,
Da zieht aus seiner Taschen
Sein Brieflein Prinz Eugen.

Studiert's und reicht's dem Briten,
Der blickt hinein und lacht:
"Parbleu! die Herrn verbitten
In Wien sich jede Schlacht.

Nur kurze Retirade
Sauvier' uns meint der Wisch:
Erlesner Senf! Nur schade,
Für diesmal Senf nach Tisch!"

inviata da Riccardo Venturi - 24/4/2018 - 11:22




Lingua: Spagnolo

Mambrú se fue a la guerra, la versione spagnola [XVIII secolo]
Mambrú se fue a la guerra, la versión en español [XVIII siglo]]
Mambrú se fue a la guerra, the version in Spanish [18th Century]
Mambrú se fue a la guerra, la version espagnole [18ème siècle]
Mambrú se fue a la guerra, espanjankielinen versio [1700-luvulla]




"Mambrú se fue a la guerra" es la versión en español de una canción popular infantil francesa, "Marlbrough s'en va-t-en guerre". Fue compuesta tras la batalla de Malplaquet (1709), que enfrentó a los ejércitos de Gran Bretaña y Francia, durante la Guerra de Sucesión Española. A pesar de su derrota, los franceses creyeron muerto en la batalla a su enemigo John Churchill, duque de Marlborough, que es a quien se dedica la canción burlesca. La melodía de la canción parece ser aún más antigua: según Chateaubriand, es de origen árabe y habría llegado a Francia llevada por los cruzados.

La canción se popularizó en tiempos de Luis XVI: una de las nodrizas del delfín solía cantarla; la canción agradó a los reyes y pronto se difundió por Versalles y luego por todo el país. A España llegó por influencia de los Borbones, con el nombre Marlborough reducido a un más pronunciable Mambrú. Solían cantarla sobre todo las niñas, típicamente acompañando al juego de rayuela.

Existen también versiones en otros idiomas. La inglesa, cantada con el estribillo «for he is a jolly good fellow» ha dado lugar a la canción del mismo nombre, conocida en España como Es un muchacho excelente, y en Argentina como Porque es un buen compañero.

En la Argentina, la poetisa y cantautora María Elena Walsh popularizó esta melodía entre los chicos, durante las décadas de 1960 y 1970 fundamentalmente. También la misma autora escribió otras canciones en homenaje a Mambrú como la Canción del estornudo. - es.wikipedia.


En torno a esta canción, el gran Mario Benedetti, escribió un texto magnífico al que tituló "La vuelta de Mambrú"; texto en el que "Mambrú" surge como un "antihéroe maravilloso" no solamente por las "armas" que decidió llevarse al campo de batalla; sino por lo que obtuvo o trajo de ella: un cargamento de genialidades "antibelicistas" –enumeradas por Mario con insólitas metáforas– entre las que destaca, ¡como no!, "MUCHAS GANAS DE VIVIR".

Fernando Lucini

«Cuando Mambrú se fue a la guerra, llevaba una almohadilla y un tirabuzón. La almohadilla para descansar después de las batallas y el tirabuzón para descorchar las efímeras victorias.

También llevaba un paraguas contra venablos, aguaceros y palabrotas; un anillo de oro para la suerte y contra los orzuelos y un llavero con la llave de su más íntimo desván.

Como a menudo le resultaba insoportable la ausencia de la señora de Mambrú, llevaba un ejemplar del “Cantar de los Cantares”, a fin de sobrellevar los veranillos de San Juan, un abanico persa y otro griego.

Llevaba una receta de sangría para sobornar al cándido enemigo y para el caso de que este no fuera sobornable llevaba un arcabuz y un verduguillo.

Así mismo unas botas de potro que rara vez usaba, ya que siempre le había gustado caminar descalzo y un calidoscopio artesanal, debido probablemente a que Marei, Edison y Lumiere no habían nacido para inventar el cine.

Llevaba por último, un escudo de arpillera porque los de hierro pesaban mucho y dos o tres principios fundamentales mezclados con la capa bajo el morrión.

Nunca se supo como le fue a Mambrú en la guerra, ni cuantas semanas o siglos se demoró en ellas. Lo cierto es que no volvió para la Pascua ni para Navidad. Por el contrario, transcurrieron centenares de Pascuas y Navidades sin que volviera o enviara noticias. Ya nadie se acordaba de él ni de su perra. Nadie cantaba ya la canción que en su tiempo era un hit.

Y sin embargo, fue en medio de esa amnesia que regresó en un vuelo regular de Iberia, exactamente el miércoles pasado. Tan rozagante que nadie osó atribuirle más de un siglo y medio. Tan lozano que parecía el bisnieto de Mambrú.

Por supuesto ante retorno tan insólito hubo una conferencia de prensa en el abarrotado salón Vip. Todos querían conocer las novedades que traía Mambrú después de tanta guerra. Cuántas heridas, Cuántos grilletes. Cuántos casus belis. Cuántos pillajes y zafarranchos de combate. Cuánto orgullo, cuántas lecciones. Cuántos laureles, cuántas medallas y cruces y chafalonías.

Ante el asedio de micrófonos que diecinueve hombres de prensa blandían como cachiporras, Mambrú, oprimido pero afable solo alcanzó a decir: —Señores no sé de qué me están hablando. Traje una brisa con arpegios, una paciencia que es un río, una memoria de cristal. Un ruiseñor, dos ruiseñoras, traje una flecha de arco iris y un túnel pródigo de ecos. Tres rayos tímidos y una sonata para grillo y piano. Un lorito tartamudo y una canilla que no tose. Traje un teléfono de ensueño y un aparejo para náufragos. Traje éste traje y otro más. Y un faro que baja los párpados, traje un limón contra la muerte y muchas ganas de vivir.

Fue entonces que nació la calma y hubo un silencio transparente. Un necio adujo que las pilas se hallaban húmedas de llanto y que por eso los micrófonos estaban sordos y perplejos.

Poquito a poco aquel asedio se fue estrechando en un abrazo y Mambrú viejo y joven y único sintió por fin que estaba en casa».
Mambrú se fue a la guerra,
¡qué dolor, qué dolor, qué pena!
Mambrú se fue a la guerra,
no sé cuándo vendrá,
do-re-mi, do-re-fa,
no sé cuándo vendrá.

Si vendrá por la Pascua,
¡mire usted, mire usted, qué guasa!
si vendrá por la Pascua
o por la Trinidad,
do-re-mi, do-re-fa,
o por la Trinidad.

La Trinidad se pasa,
¡mire usted, mire usted, qué pasa!
la Trinidad se pasa,
Mambrú no viene ya,
do-re-mi, do-re-fa,
Mambrú no viene ya.

Por allí viene un paje,
¡qué dolor, qué dolor, qué traje!
por allí viene un paje,
qué noticias traerá,
do-re-mi, do-re-fa,
qué noticias traerá.

Las noticias que traigo,
¡de dolor, de dolor me caigo!
las noticias que traigo
son tristes de contar,
do-re-mi, do-re-fa,
son tristes de contar.

Que Mambrú ya se ha muerto,
¡qué dolor, qué dolor, qué entuerto!
que Mambrú ya se ha muerto,
le llevan a enterrar,
do-re-mi, do-re-fa,
le llevan a enterrar.

En caja de terciopelo,
¡qué dolor, qué dolor, qué duelo!
en caja de terciopelo
con tapa de cristal,
do-re-mi, do-re-fa,
con tapa de cristal.

Y detrás de la caja,
¡qué dolor, qué dolor, qué pasa!
y detrás de la caja
tres pajaritos van,
do-re-mi, do-re-fa,
tres pajaritos van.
Cantando el pío-pío,
¡qué dolor, qué dolor, qué lío!
cantando el pío-pío,
cantando el pío-pa,
do-re-mi, do-re-fa,
cantando el pío-pa.

inviata da Riccardo Venturi; Marcia Rosati (ex amministratrice CCG/AWS), 2008 - 20/4/2019 - 08:28




Lingua: Spagnolo

La versione spagnola di María Elena Walsh
La versión española de María Elena Walsh
Spanish version by María Elena Walsh
Version espagnole de María Elena Walsh
María Elena Walshin espanjankielinen versio


"Mambrú se fue a la guerra" è una filastrocca per bambini, questa è la versione che cantavo quando ero piccola. Strano mi sia sfuggita quando ho inserito le canzoncine di Maria Elena Walsh... [Marcia Rosati, 2008]


María Elena Walsh,1971.
María Elena Walsh,1971.


La “piccola versione” del Mambrú popolarizzata da María Elena Walsh. Al lettore attento non sfuggirà che il Mambrú deve avere avuto qualche influenza su diverse composizioni latinoamericane, ad esempio il Run-Run se fue pa'l norte di Violeta Parra: Run-Run se fue pa'l norte / No sé cuando vendrá / Vendrá para el cumpleaños / de nuestra soledad... [RV]
Mambrú se fue a la guerra,
Chiribin, chiribin, chin chin
Mambrú se fue a la guerra,
y no sé cuándo vendrá,
aja ja, aja ja
no sé cuándo vendrá...

Vendrá para la Pascua,
Chiribin, chiribin, chin chin
vendrá para la Pascua
o para Navidad,
aja ja, aja ja
o para Navidad.

La Navidad se pasa,
Chiribin, chiribin, chin chin
La Navidad se pasa
Y Mambrú no vuelve más,
aja ja, aja ja
Mambrú no vuelve más...

inviata da Riccardo Venturi; Marcia Rosati (ex amministratrice CCG/AWS), 2008 - 20/4/2019 - 09:21




Lingua: Mirandese

A guerra do Mirandum, la versione anonima in lingua Mirandese cantata da Luis Cília nel disco “O Guerrilheiro” [1974]
A guerra do Mirandum, a versão anónima em língua Mirandesa cantada por Luis Cília no disco “O Guerrilheiro” [1974]
A guerra do Mirandum, the anonymous version in the Mirandese language sung by Luis Cília in the album “O Guerrilheiro” [1974]
A guerra do Mirandum, la version anonyme en langue mirandaise chantée par Luis Cília dans l'album “O Guerrilheiro” [1974]
A guerra do Mirandum, laulun tuntematon versio mirandeesin kielellä, jonka laulaa Luis Cília albumissa “O Guerrilheiro” [1974]

O guerrilheiro


‎“Chama-se em terras de Miranda do Douro, guerra de Mirandum, à guerra do pacto de família
em 1762, durante a qual esta cidade foi tomada pelo general espanhol Marquez de Sarria.
Há críticos que supõem que data da guerra da guerra de sucessão, sendo composta depois da batalha ‎de Malplaquet na qual o Duque de Malbrough infligiu a terrível derrota à França. Em francês, pelo ‎emprego arcaico de algumas frases também parece ser romance do tempo das cruzadas; ‎Chateaubriand ouviu cantar esta música aos árabes da Síria. Outros afirmam que também a ‎cantaram os mouros de Granada. Aqui é cantada em mirandês.”‎
‎(dall’ introduzione al brano)‎

A GUERRA DO MIRANDUM

Mirandum se fui a la guerra
Mirandum, Mirandum, Mirandela
Num sei quando benerá.

Se benerá por la Pásqua
Mirandum, Mirandum, Mirandela
Se por la trenidade.

La trenidade se passa.
Mirandum, Mirandum, Mirandela
Mirandum num bene iá.

Chubira se a hua torre
Mirandum, Mirandum, Mirandela
Para ber se lo abistaba.

Bira benir um passe
Mirandum, Mirandum, Mirandela
Que nobidades trairá.

Las nobidades que tráio
Mirandum, Mirandum, Mirandela
Bos ande fazer chorar.

Tirai las colores de gala
Mirandum, Mirandum, Mirandela
Ponei bestidos de luto.

Que Mirandum iá ié muorto
Mirandum, Mirandum, Mirandela
Jo bien lo bi anterrar.

Antre quatro ouficiales
Mirandum, Mirandum, Mirandela
Que lo iban a lhebar.‎

inviata da Bartleby - 22/2/2012 - 09:36




Lingua: Russo

Смерть и погребение непобедимого Мальбрука, la versione russa di Nikolaj Vasilevič Berg [1854]
Смерть и погребение непобедимого Мальбрука, русский перевод Николая Васильевича Берга [1854]
Смерть и погребение непобедимого Мальбрука, Russian version by Nikolay Vasilyevich Berg [1854]
Смерть и погребение непобедимого Мальбрука, la version russe de Nikolaï Vassilievitch Berg [1854]
Смерть и погребение непобедимого Мальбрука, Nikolaj Vasilevič Bergin venäjänkielinen versio [1854]

Nikolaj V. Berg (1823 - 1884)
Nikolaj V. Berg (1823 - 1884)

Из сборника «Пѣсни разныхъ народовъ. Переводъ Н. Берга.» Из цикла "Французские песни"». Опубл.: 1854.
Dalla raccolta «Пѣсни разныхъ народовъ. Переводъ Н. Берга.» (“Canti di popoli diversi. Traduzione di N. Berg”). Dal ciclo: “Canti francesi”, 1854.
СМЕРТЬ И ПОГРЕБЕНИЕ НЕПОБЕДИМОГО МАЛЬБРУКА

Мальбрук в поход поехал,
Миронтон, миронтон, миронтень,
Мальбрук в поход поехал,
Ах, будет ли назад?

Назад он будет к Пасхе,
Миронтон, миронтон, миронтень,
Назад он будет к Пасхе
Иль к Троицыну дню.

День Троицын проходит,
Миронтон, миронтон, миронтень,
День Троицын проходит,
Мальбрука не видать.

Мальбрукова супруга,
Миронтон, миронтон, миронтень,
Мальбрукова супруга
На башню всходит вверх.

Пажа оттуда видит,
Миронтон, миронтон, миронтень,
Пажа оттуда видит,
Он в черном весь одет.

"Ах, паж мой, паж прекрасный,
Миронтон, миронтон, миронтень,
Ах, паж мой, паж прекрасный,
Что нового у вас?"

"Принес я весть дурную,
Миронтон, миронтон, миронтень,
Принес я весть дурную:
Пролить вам много слез!

Оставьте алый бархат,
Миронтон, миронтон, миронтень,
Оставьте алый бархат
И светлый свой атлас!

Мальбрук наш славный умер,
Миронтон, миронтон, миронтень,
Мальбрук наш славный умер
И в землю погребен.

Четыре офицера,
Миронтон, миронтон, миронтень,
Четыре офицера
За гробом шли его.

Один его кольчугу,
Миронтон, миронтон, миронтень,
Один его кольчугу,
Другой кирасы нес.

А третий меч булатный,
Миронтон, миронтон, миронтень,
А третий меч булатный,
Четвертый — ничего.

Вокруг его могилы,
Миронтон, миронтон, миронтень,
Вокруг его могилы
Фиалки расцвели.

И соловей на ветке,
Миронтон, миронтон, миронтень,
И соловей на ветке,
И соловей запел.

Над гробом поднялася,
Миронтон, миронтон, миронтень,
Над гробом поднялася
Мальбрукова душа.

Упал на землю всякий,
Миронтон, миронтон, миронтень,
Упал на землю всякий,
Упал и после встал,

Чтоб петь его победы,
Миронтон, миронтон, миронтень,
Чтоб петь его победы
И подвиги его.

Когда ж его зарыли,
Миронтон, миронтон, миронтень,
Когда ж его зарыли,
Легли все отдыхать.

Одни сам-друг с женою,
Миронтон, миронтон, миронтень,
Одни сам-друг с женою,
Другие — как пришлось.

Там было много всяких,
Миронтон, миронтон, миронтень,
Там было много всяких,
Я видел это сам.

Блондинок и брюнеток,
Миронтон, миронтон, миронтень,
Блондинок, и брюнеток,
И рыжих, и седых".

Теперь мы всё пропели,
Миронтон, миронтон, миронтень,
Теперь мы всё пропели,
И песне той конец!

inviata da Riccardo Venturi - 20/4/2019 - 10:27




Lingua: Danese

Malbroch / Mallebrok / Malle Brok: la versione danese [st. 1787]
Malbroch / Mallebrok / Malle Brok: den danske version [tr. 1787]
Malbroch / Mallebrok / Malle Brok: the Danish version [pr. 1787]
Malbroch / Mallebrok / Malle Brok: la version danoise [impr. 1787]
Malbroch / Mallebrok / Malle Brok: tanskankielinen versio [pain. 1787]


malbdan


Malbrough s'en va-t-en guerre: Den danske originalversion og sangens historie
af Holger Terp

François de Guise er død i krigen, 1562

De folkelige eventyr og skillingsviser beskrev senere i middelalderen den almindelige modvilje til den forhadte soldatertjeneste og krigspligt. Mallebrok døde i krigen og efterlod sig ikke andet end sin enke, uniform og våben hedder det i den meget lange franske spotte- og soldatervise fra det 16. århundrede. Malbrouck s'en va-t-en guerre.

Malbrough s'en va-t-en guerre
Mironton, mironton, mirontaine,
Malbrough s'en va-t-en guerre
Ne sait quand reviendra (bis)...

Mironton er en ubestemmelig eller underlig person. Også navnet på en fransk bøfret.

Sikke et eftermæle at få, men virkeligheden er lidt anderledes i det her tilfælde: de franske soldater troede, at den kommanderende engelske general John Churchill, hertugen af Marlborough døde under slaget ved Malplaquet i 1709 under den spanske arvefølgekrig. Han døde af pest i sin seng. Børnesangen går med tiden i glemmebogen men dukker så op i forbindelse med den fransk-tyske krig 1870-1871, hvor den bruges pacifistisk. I Frankrig er sangen første gang bogtrykt mellem 1762 og 1778 i Chansons, Vaudevilles et Ariettes Choisis par Duchemin og nu er den kendt over hele Europa. Blandt relaterede sange kan nævnes: Bold General Wolfe.

Den danske bogtrykte skillingsvise er ældre end de trykte franske udgaver: Hvem der har bragt visen til Danmark vides ikke. Et forsigtigt gæt kunne være danske lejesoldater i Frankrig. Skillingsvisen er trykt i flere danske udgaver; først som ”Een nye Viise om General Malbrochs Krigsbedrifter og Død” i Schiørring's "Blandinger for Sang og Claveer - Som et Anhang til det første Bind", Kiøbenhavn 1787.

Den oprindelige Mallebrok menes at være den daværende franske hærchef og politiker, baron François de Guise (1519-1563), der blev myrdet under den første franske religionskrig efter en massakre han og hans soldater begik i Wassy i Champagne, hvor mere end 70 prote­stanter forsamlet til gudstjeneste i en lade blev dræbt og omkring 100 såret. François de Guise blev, ifølge den franske Wikipedia, dræbt året efter, for ”No contemporary poet would have sung, "Mallebrok died in the war," seeing that Marlborough died on a sick bed many years after the war had ceased. True the ballad is not synchronous with the event, but sprang from a far older period, and seems to have been sung at an earlier day about the Duke of Guise”, hedder det i historikeren Johannes Steenstrups (1844-1935) engelske afhandling the medieval popular ballad fra 1914.

I Wilhelm Schefflers (1847-1913): Die französische Volksdichtung und Sage. Ein Beitrag zur Geistes- und Sittengeschichte Frankreichs fra 1884 bd. 2 er den originale sang:

Qui veut ouïr chanson? (bis)
C'est du grand duc de Guise.
Doub, dans, doub, dans, dou dou
Dou, dou dou,
Qu' est mort et enterre.
Chacun s'allit coucher (bis)
Les uns avec leurs femmes,

Dout,
Et les autres tout seuls etc.

Gendigtet:

Hvem ønsker at høre vores sang
Hvem ønsker at høre vores sang
om den store hertug af Guise
i tvivl4, i tvivl
om hvem der er død og begravet
Alle gik i seng
Alle gik i seng
Nogle med deres kvinder
i tvivl, i tvivl
Og og andre helt alene.

Fin Alfred's version of a modernization of the original Danish text is here together with other Danish peace songs.

Fin Alfred - Mallebrok

See also rare peace records: Biblioteksudstilling om Fred here.

Love,
Holger


Marlborough Has Left for the War / Mort et convoi de l'invincible Malbrough

The Danish source for the song Een nye Viise om General Malbrochs Krigsbedrifter og Død "A new song on General Malbrochs war deeds and death": Schiørrings "Blandinger for Sang og Claveer - Som et Anhæng til det første Bind" / "Mixtures for singing and piano - As an addition to the first volume", Copenhagen 1787 is photographed in Henning Urups dissertation Dans i Danmark / Dance in Denmark, 2007, pp. 104.(In Google Books) Urup mentions the song as "le Marlboroug" or Le Malbroch (count. Danse) as a dance tune to a contra dance in 2/4 rhythm and not in the later 6/8 beat. I'm not good at reading sheet music, but the melody looks right. It may be the famous song's oldest sheet music
The mixtures for singing and piano comes from Soro Academy Library, and is probably now at the Royal Library in Copenhagen.
The dance and music are also in Elizabeth Burchenal's Folk dances of Denmark: Containing seventy-three dances (1915).

I do not know enough about folk dancing to assess whether Urup and Burchenal's tunes and dance descriptions are similar.
I need more information on this. Can you help?

Holger Terp, editor, the Danish Peace Academy.


I Danmark ble visen om General Malbrochs Krigs=Bedrifter og Død trykket i 1787. Men egentlig var den fransk og het Marlbrough s'en va-t-en guerre og handlet om John Churchill den første hertugen av Marlborough og hans tragiske død i slaget ved slaget ved Malplaquet in 1709 - noe som viste seg å bare være rykter og oppspinn, for hertugen døde ikke før i 1722 - så egentlig var det visst en gammel fransk soldatervise fra 1500-tallet som hadde blitt koblet sammen med Marlboroughs navn - eller kanskje egentlig, mener noen - var den en spansk soldatersang fra 1200-tallet og Jakob av Aragorn og Mambrú fra korstogstiden og av arabisk opprinnelse.

Søstrene på Værket 1814 - 1. august 2014 (Blog in Norwegian)
EEN NYE VIISE OM GENERAL MALBROCHS KRIGS=BEDRIFTER OG DØD
[MALLEBROK]

Malbroch i Leding farer,
Miro ton ton ton, miro tene;

Malbroch i Leding farer,
Hans Hu til Orlog stod.

Han kommer hjem til Paaske,
Til St. Hansdag forvist.

St. Hansdag var forgangen,
Malbroch kom ei igien.

Hans unge Frue ganger,
Paa høie Loft at staae.

Hun seer den unge Svend kommer,
I Sort saa var klæd.

Hvad Nyt, hvad Nyt fra Krigen?
Hvor gaaer det min Gemahl?

Din Rosens Kind vil blegne,
Naar du mit Budskab hør.

Afføre din Skarlagen,
Og al din Prydelse.

Malbroch er død i Krigen,
Og lagt i sorte Jord.

Han blev til Graven baaren,
Af fire Høvedsmænd.

Den første bar hans Sabel,
Den anden bar hans Skiold.

Den tredie bar hans Harnisk,
Den fierde ingen Ting.

Der han til Graven var baaren,
Gik vi alle hiem igien.

Mænd gik med deres Qvinder,
Jeg eene gik igien.

inviata da Holger Terp - 20/4/2019 - 16:25




Lingua: Danese

Mallebrok er død i krigen: La versione danese dopo le battaglie di Dybbøl del 1864
Mallebrok er død i krigen: Den danske version efter kampene ved Dybbøl i 1864
Mallebrøk er død i krigen: The Danish version after the Dybbøl battles of 1864
Mallebrok er død i krigen: La version danoise après les batailles de Dybbøl de 1864
Mallebrøk er død i krigen: tanskankielinen versio Dybbølin taistelujen jälkeen vuonna 1864

Dybbøl, 1864.
Dybbøl, 1864.


Le battaglie di Dybbøl, combattute tra il 7 e il 18 aprile 1864, furono l'episodio decisivo della 2a Guerra dello Schleswig tra la Germania bismarckiana e la Danimarca. I danesi riportarono una disastrosa sconfitta. Da segnalare che nelle file danesi militava e si fece onore anche un reparto di volontari islandesi, forse l'unico episodio bellico a cui degli islandesi abbiano mai partecipato in modo organizzato. Preso lo storico mulino di Dybbøl erano stati eretti due monumenti distinti per ricordare i morti in battaglia delle due parti: dopo la guerra e l'occupazione nazista della Danimarca, il monumento ai caduti tedeschi fu fatto saltare in aria e non è mai stato più ricostruito.
MALLEBROK ER DØD I KRIGEN [I 1864]

Mallebrok er død i krigen
fili-ong-gong-gong og tinge-linge-ling.
Mallebrok er død i krigen i attenfireogtres.
I attenfireogtres,
i attenfireogtres.
Mallebrok er død i krigen i attenfireogtres.

Han blev til graven båren
fili-ong-gong-gong og tinge-linge-ling.
Han blev til graven båren
af fire hædersmænd...

Den ene bar hans sabel
den anden hans gevær.

Den tredje bar hans skjorte
den fjerde ingenting.

Og da de kom til graven
så var der ingen hul.

Og præsten holdt en tale
han sagde ingenting.

Nu ligger han graven [1]
og tygger på en skrå.

Og når den så bli´r gammel
så ta´r han sig en ny.
[1] Variant:

Og da de kom til graven
filiongonggong og tingelingling
der var der ingen hul.

Så tog de hver en teske
og gravede et hul.

Nu ligger han i graven
og tygger på en skrå.

Og når den så bliver gammel
så spytter han den ud.

Og præsten holdt en tale
men sagde ingenting.

inviata da Riccardo Venturi - 2/12/2005 - 03:46




Lingua: Svedese

Major Brack: La versione tradizionale svedese
Major Brack: den svenska folkversionen

Major Brack: the Swedis traditional version
Major Brack: la version suédoise traditionnelle
Major Brack: ruotsinkielinen kansanversio


Folk & Rackare, "Rackbag", 1985


Nota. La presente sezione integra la vecchia pagina (del 12.9.2005) dedicata autonomamente a Major Brack, che è stata eliminata ma che la riproduce totalmente compresi i commenti.
Note. This section includes and reproduces in its whole the old page (12 September 2005) on Major Brack (including commentaries), that has been removed.

The last part of the text (both in Swedish and the Italian translation) is misinterpreted. It should read:

Den ene var hans vapen
Den andre var hans värja
De två var honom själv

Hence, they sing "var" instead of "bar". The whole point is that the four "high men" who carried Brack to the grave were his weapon (presumably a fire arm), his sword, and the remaining two were himself. The word värja refers to a small sword.

asdf - 20/3/2016 11.22


Sista strofen berättar vad de fyra höga männen hade för uppgift, den går såhär:

Den ene bar hans vapen
Den andre bar hans värja
De två bar honom själv.

Att byta ut ”bar” med ”var” här är meningslöst og helt fel.

Sveinung Ende - 23/4/2018 10:13


Sången är en gammal och traditionell svensk version av Malbrough s'en va-t-en guerre, ou Mort et convoi de l'invincible Malbrough (Major Brack = Malbrough). Här är en komplett version på svenska och andra nordiska språk, men den danska Mallebrok eller Mallebrog finns redan i vår Malbrough-sida. I varje fall ska en fullständig omarbetning av båda sidorna vara nödvändig, t.o.m med elimination av den här sidan. Tack för hjälpen och meddelandet.

Riccardo Venturi (CCG/AWS Staff) 23/4/2018 10:53
MAJOR BRACK
[Original page: Jacopo "Laverdure" 12/9/2005 11:18]

Major Brack skull till kriget sig fara [1]
-militam tam tam militärerna-
Major Brack skull till kriget sig fara
Han for från sin gemål
/Han for från sin gemål
Han for från sin gemål/
Major Brack skull till kriget sig fara
Han for från sin gemål

Jag kommer igen till påska
Eller midsommardan förvisst

När som påska var förliden
Major Brack kom ej igen

Frun gångar sig ut till att titta
På högan berg hon står

Då fick hon se ungersven komma
I sorgse var han klädd

Ta bort eder gyllnes schärlakan
Major Brack uti kriget är död

Han blev till graven buren
Av fyra höga män

Den ene bar hans vapen
Den andre bar hans värja
De två bar honom själv.
[1] IL MAGGIORE BRACK
Traduzione italiana di Jacopo "Laverdure"
12/9/2005 11:28

Il maggiore Brack dovette partire in guerra
-Mili-tam tam tam militari-
Il maggiore Brack dovette partire in guerra
Lasciò la sua consorte
/Lasciò la sua consorte
Lasciò la sua consorte/
Il maggiore Brack dovette partire in guerra
Lasciò la sua consorte

Tornerò per pasqua
O al massimo per l'estate, vedrai

E quando pasqua era passata
Il maggiore Brack non era tornato

La moglie se ne va a scrutare
Dalla cima di una montagna

E vide venire un messaggero 
Vestito a lutto

Sbiancatevi le gote scarlatte, madama,
Il maggiore Brack è morto in guerra

Lo portarono alla tomba
Quattro omoni alti

Uno portava le sue armi
Uno portava la sua spada
Gli altri due portavano il corpo.

inviata da Jacopo "Laverdure" 12/9/2005 11:18 + CCG/AWS Staff 16/5/2019 - 16/5/2019 - 10:34




Lingua: Svedese

När Mellbom i krig skulle draga: la versione studentesca svedese
När Mellbom i krig skulle draga: den svenska "studentversionen"

När Mellbom i krig skulle draga: the Swedish students' version
När Mellbom i krig skulle draga: la version des étudiants suédois
När Mellbom i krig skulle draga: ruotsinkielisten opiskelijoiden versio

Svenskene sang også om När Mellbom i krig skulle draga, etter Måns Hultin, Östgöta nation i Uppsala, från 1851 eller några år efter det, i en studentikos utgave hvor det var både dialog på slutten og pantomime og den fjerde soldaten opptrådte splitter naken. Her kan du høre litt av den.

Søstrene på Værket

soestrene


Gli svedesi cantavano anche “När Mellbom i krig skulle draga” (“Quando Mellbom dovette andare in guerra”), oppure “Hans Multin”, nella “Östgota nation i Uppsala” (confraternita o “nazione” studentesca a Uppsala) verso il 1851 o qualche anno dopo, in un'edizione goliardica con dialogo e pantomima finale. Il quarto soldato entrava in scena nudo come mamma l'aveva fatto. Qui se ne può sentire un estratto.

Søstrene på Værket è un blog di folk, tradizioni e musica popolare scandinava tenuto da due simpatiche sorelle norvegesi vestite da streghe. Ha avuto un'importanza enorme per questa pagina.
NÄR MELLBOM I KRIG SKULLE DRAGA

När Mellbom i krig skulle draga
mi-li-tam tam ta mi-li-ta-li-a-lej
när Mellbom i krig skulle draga
han lovade komma igen.
Han lovade komma igen.
LOVA HAN KOMMA IGEN?
Ja, han lovade komma igen.

Och kommer jag inte till påska
så till trefaldighetsdag.

Trefaldighetsdag var inne,
men Mellbom kom inte hem.

Och fru Mellbom i tornet kliver,
så högt hon kunde komma opp.

Och när hon inte kom högre,
så stannade hon och bleg ut.

Då kommer där fram en pascha,
så svarter och så ful.

Goddag, min käraste pascha,
vad budskap medför du?

Det budskap jag er bringar,
skall pressa tårar fram.

Den store Mellbom är döder,
och lagder uppå bår.

Och när Mellbom skulle begravas,
gick det fyra passagerare förut.

Den förste bar prestaven,
den andre bar hans hatt.

Den tredje bar hans värja,
men den fjärde bar alls ingenting.

Fru Mellbom vid graven gråter,
och planterar en rosmarin.

Och nu emellan träden,
där svävar Mellboms själ.

inviata da Riccardo Venturi - 16/5/2019 - 11:01




Lingua: Finlandese

Herra Melperi: Versione finlandese / Finnish version / Version finnoise / Suomekielinen versio


the song performed by Kankaan Pelimannit and Heikki Laitinen


This song has given birth to a rather common Finnish idiom used to say that someone is more than ready to do something, »valmis kuin Melperi sotaan«, ready / prepared like Melperi for war. And Melperi, obviously, is a Finnish adaptation of the rather complicated English name Marlborough.
HERRA MELPERI

Herra Melperi meni sotahan,
mi-lu tam tam tam mi-lu taa-li-a-lei.
Herra Melperi meni sotahan,
odotettiin palaamaan.

Lupasi hän tulla takaisin,
mi-lu tam tam tam mi-lu taa-li-a-lei.
Lupasi hän tulla takaisin
pääsiäisten pyhiksi.

Pääsiäisten pyhät oli kulunut,
mi-lu tam tam tam mi-lu taa-li-a-lei.
Pääsiäisten pyhät oli kulunut,
eikä Melperi tullutkaan.

Ja nyt on Melperi kuollut,
mi-lu tam tam tam mi-lu taa-li-a-lei.
Ja nyt on Melperi kuollut
taisteluhun kuumimpaan.

Herra Melperi vietiin hautahan,
mi-lu tam tam tam mi-lu taa-li-a-lei.
Herra Melperi vietiin hautahan,
saattajat kävi edellä.

Ensimmäinen kantoi murhesauvaa,
mi-lu tam tam tam mi-lu taa-li-a-lei.
Ensimmäinen kantoi murhesauvaa
ja toinen kilpeä.

Kolmannell' oli miekka,
mi-lu tam tam tam mi-lu taa-li-a-lei.
Kolmannell' oli miekka,
mutt' se neljäs oli tyhjää täynn'.

Ja frouva se kiipesi torniin,
mi-lu tam tam tam mi-lu taa-li-a-lei.
Ja frouva se kiipesi torniin
niin korkeell' kun mahdollist'.

Näki herrasväen nuolevan sormii,
mi-lu tam tam tam mi-lu taa-li-a-lei.
Näki herrasväen nuolevan sormii
ja siihen kuoli hän.

inviata da Juha Rämö - 19/4/2019 - 17:06




Lingua: Finlandese

Herra Melperin sotanlähtö: Versione finlandese 2 / Finnish version 2 / Version finnoise 2 / Suomekielinen versio 2: Wikipedia
HERRA MELPERIN SOTAANLÄHTÖ

Ja Melperi meni sottaan,
ram tam tam tam tam taalialei,
ja Melperi meni sottaan
jäi sinne taistelemaan.

Hän lupasi takaisin tulla
ram tam tam tam tam taalialei,
ja lupasi takaisin tulla
pääsiäisen pyhiksi.

No, pääsiäinen tuli,
ram tam tam tam tam taalialei,
jo pääsiäinen tuli,
mutt' Melperi tullut ei.

Kun ei hän pääsiäiseks' tullut,
ram tam tam tam tam taalialei,
kun ei hän pääsiäiseks' tullut,
niin sitten helluntaiks'.

Mutt' helluntai kun tuli,
ram tam tam tam tam taalialei,
ja helluntai kun tuli,
ei Melperiä kuulunutkaan.

Kas Melperi on kuollut,
ram tam tam tam tam taalialei,
niin Melperi on kuollut
ja jäänyt sinne sotahan.

Mutt' hautajaiset ne pidettiin,
ram tam tam tam tam taalialei,
ja hautajaiset ne pidettiin
oikein suuret ja komeat.

Ja nyt on laulu kaikki,
ram tam tam tam tam taalialei,
ja nyt on laulu kaikki,
sillä laulu on loppunut.

inviata da Juha Rämö - 19/4/2019 - 17:08




Lingua: Bretone

Malbroug a ya d'ar brezel: La versione bretone di Roparz Hemon
Malbroug a ya d'ar brezel: the Breton version by Roparz Hemon
Malbroug a ya d'ar brezel: la version bretonne de Roparz Hemon
Malbroug a ya d'ar brezel: Roparz Hemonin bretoninkielinen versio


Roparz Hemon (1900-1978)
Roparz Hemon (1900-1978)
Malbrough s'en va-t-en guerre, anavezet ivez evel Mort et convoi de l'invincible Malbrough, zo ur ganaouenn c'hallek eus an xviiivet kantved, anezhi ur c'hlemmgan fentus diwar-benn obidoù John Churchill, 1añ Dug Marlborough (1650–1722). Er son c'hallek e konter edo gwreg Marlborough o c'hortoz he fried da zistreiñ eus ar brezel pa glevas keloù eus e varv ; pa voe beziet ar gwaz e oa un eostig o kanañ a-us d'e vez.

Savet e oa ar son goude Emgann Malplaquet en 1709, a c'hoarvezas e Malplaquet, ur gêriadenn a zo hiziv e kumun c'hall Taisnières-sur-Hon, tostik da gêr Mons, e Belgia. Kontet eo da vezañ gwadusañ emgann Brezel Hêrezh Spagn. Trec'h e voe arme c'hall Villars war an arme saoz. Ur falsvrud a rede diwar-benn marv an dug saoz, en deus roet e anv da kastell Malbrouck / Schloss Meinsberg, en Loren : gwir eo e oa bet gloazet an dug en emgann, d'an 11 a viz Gwengolo 1709, met ne varvas nemet e 1722.

Brudet e voe ar ganaouenn adal 1781, pa voe lakaet gant ar skrivagner gall Beaumarchais er pezh Le Mariage de Figaro. C'hoariet e voe e Versailles evit an danvez-tsar Paol Iañ Rusia ha berzet war urzh ar roue Loeiz XVI.

E deroù ar XIXvet kantved e veze lâret gant Chateaubriand e teue eus broioù ar Reter. E 1813, goude Emgann Vitoria, en Euskal Herria, pa drec'has dug Wellington war arme c'hall Giuseppe Buonaparte, e voe implijet an ton gant Ludwig van Beethoven da sevel Wellingtons Sieg oder die Schlacht bei Vittoria, Op. 91, ur pennad 15 munut, da lidañ trec'h ar Saozon. E Kerzu 1867 e oa anv un operetta en Pariz. Pep a arvest a oa skrivet gant Georges Bizet, Léo Delibes, Émile Jonas hag Isidore Legouix. Hervez ar werinoniour aostralian John Meredith e vefe bet ar c'hentañ ton europen desket da henvroiz Aostralia.

Krediñ a ra lod e oa koshoc'h an ton eget ar ganaouenn hec'h-unan. Implijet eo ivez evit kanañ: "For He's a Jolly Good Fellow" / "The Bear Went Over the Mountain".

Lakaet eo bet e brezhoneg gant Roparz Hemon, hag embannet e-barzh Ar Bed Keltiek. Kavout a reer ar c'homzoù bremañ e pevare levrenn "Kanaouennoù", un dastumad kanaouennoù a oa bet lakaet gant Roparz Hemon e brezhoneg diwar ganaouennoù e yezhoù all. - br.wikipedia
MALBROUG A YA D'AR BREZEL

Malbroug a ya d'ar brezel,
tra la la la li la leno
Malbroug a ya d'ar brezel,
Pegoulz e teuy d'ar gêr?

E wreg a zo glac'haret
Pignat 'ra 'barzh an tour
Ha pa ne c'hell mui pignat,
Uheloc'h ned a ket.

A bell e wel he floc'hig,
Hag eñ gwisket e du.
Va floc'hig, din, livirit,
Perak e leñvit-hu?

"Bet on Itron er brezel,
Gwelet em eus ho kwaz
Ho kwaz e-barzh un arched
E benn oa liv d'ar c'hoar

O vont a-dreñv an arched
Pevar ofiser bras
Gant unan oa e gleze
Gant unan oa e dok
Gant unan oa e chupenn
Gant unan ne oa mann."

An itron p'he deus klevet,
A gouezh eus lein an tour.
A gouezh ouzh treid he floc'hig.
Izeloc'h ned a ket.

Hag en iliz o kanañ,
Oa pevar beleg bras.
O kanañ al Libera
Da Valbroug ha d'e wreg.

inviata da Riccardo Venturi - 20/4/2019 - 09:50




Lingua: Francese

Da "LE CODE DE LA ROUTE A MA FAÇON" di Boris Vian
(Si veda a tale proposito La chanson du déserteur)
From "Le Code de la Route à ma façon" by Boris Vian
D'après "Le Code de la Route à ma façon" de Boris Vian


L'articolo 29 del "Code de la Route" vianiano deve essere cantato sull'aria di "Malbrough s'en va-t-en guerre".
L'article 29 du "Code de la Route" de Boris Vian doit être chanté sur l'air de "Malbrough s'en va-t-en guerre".
Article 29 of Boris Vian's "Code de la Route" is to be sung to the tune of "Malbrough s'en va-t-en guerre".

UNO STRANO TIPO

Nel 1955, uno strano tipo decise di mettere in musica tutti i 102 articoli del neonato Codice della Strada francese. Intitolò la sua fatica "Le code de la route à ma façon - Texte officiel et chansons pour l'assimiler sans douleur" (Il codice della strada a modo mio - Testo ufficiale e canzoni per assimilarlo senza fatica).

Ne venne fuori un disco, esattamente il Barclay n° 80 002, cantato e recitato dall'autore con Jimmy Walter al piano, registrato il 4 febbraio 1955 a partire dalle ore 17 allo Studio Magellan di Parigi. Uscito qualche settimana dopo, fu oggetto di critiche assai favorevoli, tra le quali quella di Maurice Baquet sul giornale sportivo "L'Equipe" del 24 marzo 1955. Il disco non è mai stato però ristampato ed è divenuto un'introvabile pezzo da collezione.

Opera di CLET


Tutti i testi del "Code de la route" devono essere cantati su dei noti motivi popolari. Composti appositamente, nel disco erano accompagnati dal libretto del Codice della strada contenente il testo ufficiale degli articoli. Gli articoli 6 e 7 che qui sotto presentiamo devono essere giustappunto cantati sull'aria de "La chanson du déserteur".

Ah, dimenticavamo: l'autore, nonché strano tipo, era uno che se ne intendeva di disertori. Si chiamava Boris Vian. (RV)
5. Voies ferrées sur route

Art. 29

Lorsqu'une voie ferréeu
Est éta-blie sur une routeu
Ou vient la traverser-eu
Elle à priorité (ter)
Et tous les usagers-eu
A l'approche des transports ferroviaires
Devront la dégager-eu
Pour les laisser passer (ter)

Les gardiens du troupeau-au
Devront prendre toute mesure-eu
Pour pouvoir arrêter-eu
Leurs petits animaux (ter)

Lorsqu'une traversé-eu
N'est pas munie de barrières-eu
L'signal réglementaire-eu
Avertit l'usager
Qui ne doit s'y engager
Qu'en ayant bien r'gardé!

Lorsqu'une traversé-eu
Comporte des barrières-eu
I'n'faut pas s'bagarrer-eu
Avec le préposé
Et ne pas l'empêcher
D'essayer d'les fermer!

inviata da Riccardo Venturi - 26/9/2005 - 00:57


There are 72 documented Hispanic versions of Mambrú se fue a la guerra
aka LE CONVOI DE MALBROUGH / Malbrough s` en va en guerre in the Pan-Hispanic Ballad Projec.

http://depts.washington.edu/hisprom/

See:

http://depts.washington.edu/hisprom/op...

Love,
Holger

Holger Terp - 18/9/2010 - 00:52


Nell'ambito della totale ristrutturazione di questa pagina, l'articolo di Enrico Lantelme del 2008 inserito da Alessandro nel 2009 è stato spostato nell'introduzione generale in quanto ad essa organico. Essendo stata realizzata l'integrazione completa della versione spagnola, il Mambrú se fue a la guerra, la relativa pagina autonoma è stata eliminata. [20.04.2019]

Riccardo Venturi - 20/4/2019 - 09:40


Ieri sera mi so' visto "La favorita" di Yorgos Lanthimos, un bel film in costume che racconta, fra l'altro, i retroscena delle vicende di Sua Grazia John Churchill, 1° duca di Marlborough :-)

Krzysiek - 20/4/2019 - 16:59


bellissimo film, l'ho visto anch'io recentemente. Ma non sapevo che fosse il duca di Marlborough!

Lorenzo - 20/4/2019 - 23:41


Dopo oltre un anno di (saltuarie) fatiche questa complicatissima pagina è stata finalmente ristrutturata. La prima in tutto il sito (e, speriamo, anche l'ultima) che abbia comportato l'eliminazione di due pagine, che in realtà costituivano due versioni (in spagnolo e in svedese) della canzone originale. Sono state però riprodotte integralmente in questa pagina coi contributori e con le date originali. L'avviso di "Pagina in ristrutturazione" è stato rimosso.

CCG/AWS Staff - 16/5/2019 - 10:53




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