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A Man's a Man for a' that

Dougie MacLean
Lingua: Inglese


Dougie MacLean

Lista delle versioni e commenti


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(Dougie MacLean)
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(Dougie MacLean)


Poesia di Robert Burns
[1795]

Dougie MacLean canta una delle più belle e celebri poesie del poeta nazionale scozzese,Robert Burns(1759-1796),l'autore di "Auld Lang Syne", "Tam O' Shanter", "The Deil's awa' wi'th'Exciseman" e tante altre ballate. Robert Burns fu anche uno dei più grandi raccoglitori e catalogatori di ballate tradizionali della sua terra, che raccolse nel famoso "Scottish Musical Museum".

*

"This most famous song of liberty and independence gives us an enduring image of Robert Burns. It's the provocative and defiant Burns, who laughs in the face of the ruling classes and who openly claims that he, and his people, are as good, if not better, than any of them.

It's a sentiment that has characterised the verses of many of Scotland's best poets, from Blind Harry's tales of William Wallace to Hugh MacDiarmid's 20th Century rants. It's the same sentiment that packs the punch in the Declaration of Arbroath: that although the Scots are poor and harried by more powerful neighbours, what they should always strive for is freedom and independence.

These are the types of images that make a bard a bard, a champion of the common people. But Burns's own life isn't always consistent with his poetry, and in his time there were many different perspectives on Burns."

*

La poesia è stata cantata anche dal gruppo dei Corries.
Is there for honesty poverty
That hings his head, an' a' that;
The coward slave - we pass him by,
We dare be poor for a' that!
For a' that, an' a' that,
Our toils obscure an' a' that,
The rank is but the guinea's stamp,
The man's the gowd for a' that.

What though on hamely fare we dine,
Wear hoddin grey, an' a' that?
Gie fools their silks, and knaves their wine,
A man's a man for a' that.
For a' that, an' a' that,
Their tinsel show, an' a' that,
The honest man, tho' e'er sae poor,
Is king o' men for a' that.

Ye see yon birkie ca'd a lord,
Wha struts, an' stares, an' a' that;
Tho' hundreds worship at his word,
He's but a coof for a' that.
For a' that, an' a' that,
His ribband, star, an' a' that,
The man o' independent mind
He looks an' laughs at a' that.

A price can mak a belted knight,
A marquise, duke, an' a' that;
But an honest man's aboon his might,
Gude faith, he maunna fa' that!
For a' that, an' a' that,
Their dignities an' a' that,
The pith o' sense, an' pride o' worth,
Are higher rank than a' that.

Then let us pray that come it may,
(As come it will for a' that,)
That Sense and Worth, o'er a' the earth,
Shall bear the gree, an' a' that.
For a' that, an' a' that,
That man to man, the world o'er,
Shall brithers be for a' that.

inviata da Riccardo Venturi - 20/3/2005 - 18:33




Lingua: Italiano

PER TUTTO QUESTO E TUTTO QUELLO

Dinanzi alla onesta povertà
che ha chinato la testa in silenzio,
è stata detta ogni cosa?
Noi passiamo oltre l'abiezione di schiavi
perché osiamo essere liberi: per tutto questo.
Tutto è per questo e per quello.
I nostri lavori nel segreto si eseguono: per questo.
Rango, ricchezza e toga conquidono
l'uomo, per quello.

Se accettiamo su logora mensa
la parsimonia di cibo, non è forse per questo?
I pazzi sfoggiano gli abiti, le canaglie il vino.
Un uomo invece è uomo per tutto questo.
Per questo e per quello.
Per quello trionfano gli ornamenti sgargianti
ma un uomo onesto, benché povero,
è il re della vita, per questo.

Quando vedrete nel mondo
il potente incedere con alterigia,
guardando fisso innanzi: ciò è per tutto quello.
Pensate che gli osanna non valgono
anche se tanti sono a una parola,
perché alla vita egli è sordo; per quello.
Per questo e per quello, tutto.
La sua cintura rifulge di gemme: per quello.
Ma l'uomo di liberi sensi
guarda e sorride: per questo.

Per tutto quello, il principe può cingere
la spada a un cavaliere,
elevare un marchese o duca, ma nel loro cuore
gli uomini onesti hanno potere e guida;
per tutto questo hanno un dono supremo.
Per tutto quello e tutto questo.
Le dignità, dai potenti, sono
a quel fine rivolte.
La coscienza dell'autentico significato
innalza gli uomini al più alto rango.

Preghiamo che sia così,
che la volontà di tutto questo si compia,
che nel mondo, sentimento e valore
contengano la disordinata brama.
Per tutto questo e tutto quello.
Qualcuno, per questo, è ancora da venire;
l'uomo sarà fratello all'uomo e la terra
sarà popolata di fratelli un giorno,
per tutto questo.

inviata da Riccardo Venturi - 20/3/2005 - 18:37




Lingua: Italiano

Traduzione italiana di Cattia Salto.

L’analisi del testo si presta a molteplici letture ideologiche, per cui alcuni vogliono vedere in Burns un rivoluzionario, un precursore del socialismo.
A mio avviso la lettura più coerente è quella che inquadra Burns come fratello massone e uomo del suo tempo; nella prima strofa Burns afferma che la ricchezza e la classe sociale non devono essere il metro con cui misurare il valore di un uomo, bensì il suo carattere. Il concetto si sviluppa nella seconda strofa: l’aspetto esteriore è solo apparenza e l’onestà vale più dei vestiti eleganti. E prosegue: il giovanotto elegante con il titolo di Lord (l’aristocratico) che si pavoneggia e riceve gli elogi è solo un idiota, mentre l’uomo “comune”, che impara a ragionare, non si lascia irretire (dalla ricchezza, dai privilegi, dalle consuetudini, dalle opinioni “comuni”. Infine nella quarta strofa si ribadisce che l’onestà (integrità) di un uomo non è prerogativa esclusiva dei potenti e si insinua un principio massone per cui i potenti illuminati, hanno il compito di dirigere l’umanità verso la fratellanza universale.
In effetti il suo non è l’elogio dell’uomo qualunque, ma dell’uomo intelligente e sensibile, che non è sminuito solo dal fatto di non appartenere all’aristocrazia o alla classe al potere (guarda caso anche Robert era nato da una famiglia dalle umili origini, ma ha saputo coltivare la sua intelligenza con studi e letture seppur da autodidatta)!
Le sue non sono idee rivoluzionarie e di sovvertimento sociale, anzi dal popolo e dai suoi appetiti è sempre bene guardarsi, egli propugna una sorta di elevazione dello Spirito umano dalle catene della brutalità e bestialità.
Si afferma il principio di una giustizia sociale illuminata in cui onestà e dignità sono virtù che prescindono dal rango o dalla nascita ma fanno parte dell’essenza umana. L’ultima strofa è insieme preghiera e profezia: un mondo futuro in cui gli uomini siano uguali, in cui non valga la legge del più forte o del più potente, in cui l’empatia e il rispetto siano valori condivisi da tutti.

Terre Celtiche
TUTTO E' PER QUESTO E PER QUELLO

I
Dinanzi alla onesta povertà
che ha chinato la testa , è tutto detto?
Noi passiamo oltre l’abiezione degli schiavi
e osiamo essere poveri(1): per tutto questo.
Tutto è per questo e per quello(2).
I nostri lavori in segreto, non è forse per questo?
Il rango non è il marchio della Guinea (sulla ghinea)
e il vero oro dell’uomo è il carattere (3)

II
Se ceniamo su modesta mensa
e indossiamo panni grossolani, non è forse per questo?
Ai pazzi date le sete, alle canaglie il vino.
Un uomo è uomo per tutto questo(4).
Per questo e per quello.
Per quello trionfano gli orpelli
ma un uomo onesto, benché povero,
è il re degli uomini(5), per tutto questo.

III
Vedete il galletto(6) con il titolo di Lord,
incedere con alterigia, guardando fisso;
sebbene a centinaia lo venerino
egli è solo un idiota(8); per quello.
Per questo e per quello.
La sua cintura(9) con la medaglia: per quello.
Ma l’uomo di liberi sensi(10)
guarda e sorride: per questo.

IV
Il principe può nominare un cavaliere,
elevare un marchese a duca,
ma un uomo onesto è superiore ai potenti
in buona fede non deve biasimare ciò
Per tutto quello e tutto questo.
le loro dignità e tutto il resto
l’autentico sentimento e l’orgoglio del valore
innalzano gli uomini al più alto rango.

V
Preghiamo che sia così,
(che si faccia la volontà di tutto questo),
che in tutto il mondo, Sentimento e Valore
portino alla vittoria dell’uomo
Per tutto questo e tutto quello.
e la terra sarà popolata di fratelli, per tutto questo.
Sono partita dalla traduzione di Carlo Gentile orientata in chiave massonica, che è a tratti un po’ libera.

1) letteralmente osiamo essere poveri (ossia essere liberi)
2) For a’ that: a dispetto di tutto ciò
3) The rank is but the guinea’s stamp: il rango non è il marchio della Guinea, ovvero l’uomo non è uno schiavo che si può marchiare e a cui si può dare un prezzo. Un’altra interpretazione traduce guinea come la moneta; il significato diventa così che la classe sociale non è un profilo stampato sul dorso di una ghinea
4) Un uomo è uomo per tutto questo: si potrebbe tradurre come “Cosa è un uomo in fin dei conti?” Ma anche “per che cosa l’uomo si dice uomo?”. Ossia Burns cerca di stabilire la definizione che rende l’uomo un uomo (sollecitando la riflessione in coloro che l’ascoltano)
5) ossia il migliore degli uomini, quello che dovrebbe stare in cima
6) yon birkie: termine arcaico per uomo presuntuoso; birkie=cool young guy; tutto il verso è un giro di parole per definire l’aristocratico, inteso come classe al potere ma non ancora per molto. La traduzione letterale del verso è: Vedete il giovane presuntuoso chiamato Signore/ che incede fissando dritto negli occhi, per tutto il resto/
7) Gentile traduce così: Pensate che gli osanna non valgono,
anche se tanti sono, a una parola,
8) coof: idiota
9) la ribband è una fascia onorifica come ad esempio l’ordine della Giarrettiera e la stella è la medaglia a forma di stella del cavalierato
10) l’uomo che impara a pensare con la propria testa
11) belt=belt around a sash that is wrapped around the waist and shoulder, part of Scottish military dress
12) he mustn’t fault that=fault being above the might of aristocratic rank

inviata da Cattia Salto - 11/9/2015 - 23:49




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