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Petru (26/05/09)

Roberto Ormanni
Language: Italian


Roberto Ormanni

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2016
Album: “Quello che non siamo”
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“Petru (26/05/09)” è una canzone dedicata a Petru Birladeanu, vittima innocente di camorra. “Petru – racconta Roberto Ormanni – era un musicista di strada. Viveva suonando la sua fisarmonica sui treni della cumana di Napoli. Il 26 maggio del 2009, a Montesanto, venne colpito da alcuni proiettili sparati dai caricatori del clan Ricci, in faida col clan Mariano. Petru rimase mezz’ora a terra, lasciato morire nel suo stesso sangue, con al fianco soltanto la sua compagna, Mirela. La gente passava, girava la testa e andava via. Eppure i colpi della camorra non cercavano Petru. Stavano segnando il territorio. I cani lo fanno con il piscio, loro lo fanno con i proiettili”.

Petru lascia il suo paese in un giorno come tanti
In Italia con la moglie, viene, suona e tira avanti
La sua fisarmonica sui treni ed in cumana
porta un suono sporco che non porterà la fama
Quello che lui cerca non è un sogno americano
Quello che lui vuole è soltanto un sogno umano
E’ da piccolo che ha amato quelle note su quei giri
Quando musica e canzoni sono come i tuoi respiri
Un sorriso ed uno sguardo alla gente che è seduta
Qualche spicciolo gli basta per dir “L’ha vita l’ho vissuta”

Oooh, ‘ncoppa a ‘stu mare
sotto a ‘stu sole ce credo ancora
Oooh, nun me scetà
cu’ chistu suonno voglio campà

Era un maggio come tanti, forse un poco troppo caldo
Petru passa tra i passanti lì nel vico a Montesanto
Quattro moto all’improvviso son sbucate sulla strada
Per segnare il territorio fanno fuoco all’impazzata
Petru ora è a terra con Mirella lì al suo fianco
Tutti sono attorno, ma nessuno gli sta accanto
Ti giri dall’altra parte e fai finta di non guardare
Petru lì agonizzante che non riesce a respirare
E scappi da un’altra parte, senza voglia di cambiare
E Petru morto da solo non lo senti più suonare

Oooh, cà è tutto scuro
‘a pioggia cade ‘ncuollo ‘e criature
Oooh, famme scetà
pare ‘nu suonno ma è la realtà

Le canzoni certe volte, sono storie scritte in note
ma le storie certe volte, tu le vedi per le strade
Ti ricordi ancora Petru, che suonava eppoi sognava
una vita generosa con la voglia e la speranza
Ti ricordi ancora Petru, che moriva abbandonato
Se non c’eri non ricordi, ma ora sai che cosa è stato…

Contributed by Dq82 - 2019/3/11 - 14:45


Fino a qualche mese fa episodi simili avrebbero levato una cagnara ragguardevole, e a tirarle la volata ci sarebbe stato il segretario della Lega Nord per l'indipendenza della Padania Matteo Salvini.
Matteo Salvini è un sovrappeso divorziato e incapace di laurearsi persino in sedici anni; con un simile curriculum in una società normale si è tollerati nel ruolo di lavascale. Nel "paese" dove mangiano spaghetti, che società normale non è, si finisce invece a rispondere di questioni vitali.
Matteo Salvini, quale attivista di una formazione che per decenni ha perseguito la secessione di parte del territorio di uno stato sovrano, ha rischiato ipso facto di finire al muro per alto tradimento, ma nel contesto non normale della penisola italiana non ha dovuto rispondere di alcun addebito laddove per anni a fronte di farti di cronaca infinitamente meno gravi avrebbe volentieri auspicato un lavacro di fuoco ad opera del Vesuvio.
Adesso invece la Lega non infastidisce più del necessario il milieu di perdenti, fannulloni, mangiatori di spaghetti e bocciati alle medie che ha contribuito a mantenere e ad espandere: si tratta di un bacino elettorale non da poco, forse addirittura del principale.

Io non sto con Oriana - 2019/3/11 - 16:12




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