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Avevamo vent'anni (Canto del volontario della libertà)

Modena City Ramblers
Language: Italian


Modena City Ramblers

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(Mulini a Vento)
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(Collettivo Migrado)
La Strage delle fonderie
(Modena City Ramblers)


Modena City Ramblers (Ugo Bellocchi e Henghel Gualdi)
Luca Serio Bertolini: chitarra acustica;
Franco D'Aniello: tin whistle, tromba;
Massimo Ice Ghiacci; mandolino, balalaika basso;
Francesco Fry Moneti: violino;
Davide Dudu Morandi: voce;
Leonardo Sgavetti: fisarmonica, glockenspiel;
Roberto Zeno: batteria Arrangiamento e produzione artistica: MCR Registrato e mixato da Luca Serio Bertolini @ Yonder Studio, San Polo d'Enza (RE), febbraio 2012 www.yonderstudio.it

Nell'ultima pagina di "Gordon... e vennero i giorni del Gufo Nero" (Bedeschi, 1995), il libro di memorie pubblicato da Glauco Monducci, il comandante "Gordon" dei Gufi Neri, compaiono lo spartito e il testo di questo "Canto del volontario della libertà", come è definito dagli stessi autori reggiani, lo storico Ugo Bellocchi ed il grande maestro Henghel Gualdi. Non sappiamo se esistano registrazioni della canzone. Noi, per non sbagliare, ne abbiamo fatte due!


Tutti i brani di Battaglione Alleato (2012):

tratto dal libro "II bracciale di sterline . Cento bastardi senza gloria. Una storia di guerra e di passioni" di Matteo Incerti e Valentina Ruozi

Battaglione Alleato MCR
CD1
1. Introduzione (Modena City Ramblers e Bruno Cappagli)
2. Avevamo vent'anni (Canto del volontario della libertà) (Modena City Ramblers)
3. Al Pivarol C'al Vin Dal Ciel (The Brave Scottish Piper) (Modena City Ramblers)
4. C'era (Rossopiceno)
5. Bastardi e pezzenti (Nuju)
6. This Time (Lion D)
7. Molto stanco (Luca Serio & the Yonders)
8. Modena (Dudu & i semi del male)
9. Ofelia Neri staffetta partigiana (Logici Zen)
10.Libertà e Foresta (Elizabeth)
11.Non era un animale (Luca Giovanardi)
12.Gino (Mutina Golem)
13.Notturno prima della battaglia (Leo Sgavetti)

CD2
1. Partigiano Hans (Popinga)
2. Tombola (Jason McNiff)
3. 27 marzo (set) (Ned Ludd)
4. Gordon, Glauco (Modena City Ramblers)
5. 22 ore (Ned Ludd)
6. L'amore altrove (Massimo Ice Ghiacci)
7. Gufo nero (Modena City Ramblers)
8. Noris, Imelde (Morandi, Ghiacci, Pinna)
9. Cinque tedeschi ad Albinea (Bertolini, Ghiacci)
10.La libertà è disobbedienza (Elizabeth e Modena City Ramblers)
11.Nozze partigiane (Fryda)
12.Testamento partigiano (Milo Brugnara)
13.Avevamo vent'anni (Canto del volontario della libertà) (al fuoco di bivacco)
(Modena City Ramblers)



Domenica 4 Marzo 1945. Un manipolo di sette paracadutisti britannici del 2nd Sas, le truppe scelte di sua Maestà, giunge dal cielo ai piedi innevati del Monte Cusna, sull'Appennino reggiano. Li guida un maggiore di lontane origini irlandesi, Boy Alexander Farran. Si è lanciato contro gli ordini del quartier generale, fingendo di cadere dal Dakota. Tra i sette ci sono anche due spagnoli, Francisco Geronimo (Frank Williams) e Justo Balordi, che prima di combattere con i britannici sono stati antifascisti repubblicani e poi soldati della Legione straniera francese. Questo primo gruppo di paracadutisti si reca nel borgo di Secchio dove raggiunge la missione del SOE, il servizio segreto di guerra britannico, guidata dall'agente Mike Lees. Durante una riunione con i vertici della Resistenza reggiana, alla quale partecipano anche don Domenico Orlandini "Carlo", prete partigiano a capo delle "Fiamme Verdi", ed il maggiore Annibale Alpi "Barbanera", che guidava una formazione ribelle di stampo militare, nasce il "Battaglione Alleato". Un gruppo composito di paracadutisti inglesi, partigiani italiani delle più disparate provenienze ed un reparto di partigiani russi, guidato dal disertore Viktor Pirogov "Modena". Come simbolo portano la daga alata ed il motto "chi osa vince " su campo tricolore. Sono un manipolo di trecento uomini che opererà senza divisioni politiche per lanciare l'assalto finale contro i nazifascisti. Farran, insieme a Lees, decide di sferrare il colpo decisivo per contribuire all'avanzata alleata verso la valle del Po. L'obiettivo è già nel mirino: il quartier generale del LI Gebirgs Korps, il 51° corpo di montagna nazista, ubicato a Botteghe d'Albinea in due antiche dimore, Villa Rossi e Villa Calvi. Da lì, alle porte di Reggio Emilia, i tedeschi in collegamento diretto con Berlino comandano le operazioni di difesa sulla Linea Gotica occidentale, da La Spezia a Bologna. La missione segreta porta il nome in codice: Operation Tombola. Il "Battaglione Alleato" vuole dar vita ad un'azione corale di tutta la Resistenza. Della 'partita a Tombola' entrano a far parte altre due componenti fondamentali. La squadra speciale apartitica del "Gufo Nero", alle dirette dipendenze del SOE inglese una formazione di arditi che raduna i migliori partigiani della montagna, comandati da Glauco Monducci "Gordon". Farran recluta poi i migliori elementi della 26a e 145a Brigata Garibaldi, che saranno condotti in battaglia da Giovanni Farri "Gianni". Tra i 'gufi' ed i 'garibaldini' ci sono anche disertori tedeschi e austriaci come "Giorgio" ed "Hans", "Gino", ebreo sfuggito alle deportazioni, "Pavia", carabiniere diventato partigiano e tanti altri giovani entrati nella Resistenza per i più diversi motivi. Ognuno a modo suo ha però un solo sogno: si chiama libertà! Le operazioni preliminari vedono il ruolo fondamentale di giovanissime e coraggiose staffette, guidate da Giulio Davoli "Kiss" della squadra "Gufo Nero". Tra loro ci sono "Libertà" (Giovanna Quadreri) entrata nella Resistenza con la sorella "Foresta" (Laura) "Noris" (Imelde Campani), "Tundra" (Mercedes Zobbi) e tante altre. Ogni battaglia ha la sua musica. Per i ragazzi e le ragazze di Operazione Tombola che si preparano a colpire a sessanta chilometri più a valle il quartier generale della Linea Gotica, la melodia scelta è quella dei più leggendari guerrieri: gli highlanders scozzesi. Farran anche con l'aiuto di "Bruno", giovane partigiano addetto ai codici presso la missione inglese, invia un messaggio al quartier generale. 'Lanciate un suonatore di cornamusa'. Lo scopo è molteplice. Seminare il panico tra le truppe tedesche asserragliate al comando del LI Gebirgs Korps e far capire che lì, a guidare quell'attacco, in prima linea, ci sono gli inglesi e non solo i partigiani italiani e russi. Un trucco psicologico e tattico, utilizzato per evitare anche la probabile rappresaglia nazifascista su Albinea. Così il 24 marzo 1945 sul cielo del Cusna un uomo in kilt si lancia con il suo paracadute. E' lo scozzese David Kirkpatrick. Lo fa rigorosamente 'alla scozzese', sotto il kilt è nudo come mamma l'ha fatto! Gli abitanti di Case Balocchi, Asta e Castiglione quando lo vedono lassù in cielo lo scambiano per una donna. L'ora si avvicina. Paracadutisti e partigiani passano l'ultima notte nei borghi della Val d'Asta. Un po' di musica, qualche canto. S'intrecciano e si rafforzano amicizie e amori. Amori che in alcuni casi dureranno tutta la vita. Il 25 marzo, i cento di Operazione Tombola si mettono in marcia insieme ad alcune staffette. Prima di partire un parà inglese regala a Sandra Zambonini, una bimba di Castiglione d'Asta, un bracciale di penny di sterline. Un regalo d'amicizia. Ma anche un triste dono d'addio. I combattenti si radunano a Valestra. Ci sono gli uomini del 2nd Sas, della 26a e 145a Brigata Garibaldi, del "Gufo Nero" e il "Battaglione Russi". La notte del 27 marzo il suono della cornamusa rompe il silenzio delle colline intorno a Botteghe d'Albinea. All'attacco! Villa Rossi e Villa Calvi sono circondate e messe a ferro e fuoco. Il quartier generale è distrutto. Villa Calvi è in fiamme. A Villa Rossi sacrificano la vita per la libertà tre britannici: James Arthur Riccomini, Sidney Guscott e Stanley Bolden. I tedeschi subiscono perdite pesantissime: oltre sessanta uomini tra morti e feriti. Il 'cervello' della Linea Gotica è messo in ginocchio. Quel che resta viene evacuato a Cavriago. Da quella notte di fine marzo nulla sarà più come prima. Ma il "Battaglione Alleato", i gufi neri, i garibaldini e le "Fiamme Verdi" 'ballano' ancora per la libertà. Lo fanno in memorabili battaglie come quella di Pasqua, il 1 aprile sul Monte della Castagna. Il "Battaglione Alleato" di Farran imperversa per le valli e bombarda Reggio Emilia e Sassuolo con un cannone il cui nomignolo è tutto un programma: "Molto Stanco". A fine aprile, finalmente il traguardo è lì davanti ai loro occhi: Libertà! Che la Storia, scritta da questi giovani con gesta al tempo stesso semplici e memorabili, giovani che sognavano ognuno con le proprie idee un futuro di libertà, pace, giustizia ed onestà, non si dimentichi di loro. Per non smettere mai di sognare, di lottare, per non smettere mai di sperare.
Matteo Incerti
Giornalista - autore con Valentina Ruozi del libro "II bracciale di sterline. Cento bastardi senza gloria. Una storia di guerra e di passioni" (Aliberti 2011)




(DonQuijote82)

Fine inverno 1945. Sull'Appenino reggiano ancora occupato dai nazisti ci sono para inglesi, combattenti russi, un ebreo partigiano e, ancora, disertori austriaci e tedeschi, uniti insieme a partigiani della zona nel "Battaglione Alleato". È un fermo immagine straordinario, che racconta la complessità e la ricchezza dell'esperienza resistenziale nei due anni di Linea Gotica: 320 chilometri di trincee, fili spinati, nidi di mitragliatrici, bunker, campi minati, fossati anticarro, la lOa e la 14a armata tedesca che si contrappongono all'8a armata britannica e alla 5a armata statunitense. Decine di migliaia di soldati canadesi, sudafricani, indiani, americani, inglesi, francesi, polacchi, greci, ma anche i temibili gurkha nepalesi, gli spaesati brasiliani, gli orgogliosi ebrei con la loro Brigata ebraica. Storie diverse e terribili ma al tempo stesso emozionanti, tante nazionalità che per nove lunghi, lunghissimi mesi hanno condiviso lo stesso spazio, l'Appennino tosco-emiliano. L'Emilia - Romagna ha pagato un prezzo durissimo per questa lunga permanenza del fronte: Rimini è stata liberata - dopo essere stata quasi rasa al suolo dai bombaradamenti - il 21 settembre 1944, Piacenza il 28 aprile 1945. In questi mesi migliaia di partigiani e di civili sono stati uccisi per rappresaglia o in combattimento, altre migliaia di civili e di militari sono morti sotto i bombardamenti o in battaglia, le case sono state distrutte, i ponti fatti saltare, le fabbriche chiuse con i macchinar! asportati, l'agricoltura derubata per sfamare l'esercito occupante. Però è gente tenace, quella emiliano-romagnola, non tanto disposta a guardare. E allora in migliaia sono diventati partigiani e staffette, hanno combattuto con le con le armi e senza le armi, hanno protestato, fatto sciopero, disobbedito, ostacolato in ogni modo gli occupanti nazisti e i loro collaboratori fascisti. E si sono uniti, hanno unito tutti, per conquistare la libertà: questo sono gli emiliano-romagnoli. Nutro un amore sconfinato per i Modena City Ramblers, che si rafforza di fronte ad una operazione culturale come questa, per ricordare il "Battaglione Alleato" e la più famosa delle loro operazioni militari, l'attacco al comando tedesco di Botteghe di Albinea. Forse il lavoro che facciamo noi storici non è del tutto inutile, anche se poco apprezzato da una società che vive solo nel presente; ma ci aiuta l'impegno dei Ramblers (e non solo il loro), la loro curiosità, la voglia di raccontare e cantare storie ancora vive, nelle emozioni che sanno trasmettere, nelle scintille di curosità che possono provocare. In questa operazione hanno unito, hanno messo Insieme tanti amici. Già lo avevano fatto con quel capolavori che è "Appunti Partigiani" del 2005, ed ora ripropongono questa modalità. Questo modo di intendere l'impegno è una delle eredità più belle della lotta partigiana: fare, ma fare insieme. Si chiami solidarietà, condivisione, si chiama attenzione verso gli altri, si chiama non lasciare soli quelli che rimangono indietro. Ma si chiama anche voglia di cambiare, di non subire, di combattere le ingiustizie e le diseguagllanze. Quanto è attuale, la storia che i Modena City Ramblers e i lora amici ci raccontano!
Claudio Silingardi
Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia


(DoNQuijote82)

Su nel cielo cercammo una stella che vestisse il futuro di luce. Per non smettere mai di sognare, di lottare, per non smettere mai di sperare. Chi osa vince!

I Modena City Ramblers presentano
BATTAGLIONE ALLEATO

Un progetto di disco corale per non dimenticare
La notte tra il 26 e il 27 marzo 1945 cento uomini composti da paracadutisti britannici delle SAS, partigiani scelti del Gufo Nero e della Brigata Garibaldi, soldati russi fuggiti dai campi di internamento e disertori tedeschi uniti ai partigiani attaccano il comando tedesco di Botteghe d’Albinea, sulle colline di Reggio Emilia, importante nodo nazista della Linea Gotica occidentale. L’attacco è accompagnato dal suono di una cornamusa scozzese che dà la carica agli arditi incursori. L’operazione, denominata “Tombola”, si rivelerà un successo, sia dal punto di vista strategico che da quello “morale”: le due ville del comando distrutte e considerevoli perdite nemiche. Nell’impresa, cadono tre soldati inglesi.

Questo episodio storico resta nella memoria dei tanti cittadini della zona ed ogni anno ne viene, grazie all’impegno delle istituzioni, celebrato il ricordo. Ma è grazie al libro di Matteo Incerti e Valentina Ruozi, “Il bracciale di sterline. Cento bastardi senza gloria. Una storia di guerra e di passioni” (Aliberti 2011) che molte delle vicende contenute tra le “pagine” della storia principale sono venute alla luce. Questo “scendere in profondità” ci ha fatto appassionare e pensare che anche attraverso la musica si può contribuire a rafforzarne l’epica e ampliarne la conoscenza, soprattutto tra i più giovani.

Come Ramblers, da ormai vent’anni portiamo avanti un percorso musicale che si nutre di riferimenti alla nostra storia, con particolare riguardo alla Lotta di Liberazione, ritenendo che i valori legati alla Resistenza siano tuttora i temi fondanti per una evoluzione coerente e democratica della nostra società.

Una semplice canzone non porterà mai a nessuna rivoluzione, questo è certo.

Ma quando spinge chi l’ascolta a maturare un proprio percorso di crescita, questa è una grande conquista.

Tenendo conto dell’importanza storica della vicenda e della necessità di mantenere viva la memoria sul nostro passato, ci sembra particolarmente interessante il fatto che l’impresa militare del “Battaglione Alleato” sia stata realizzata da un insieme estremamente composito di uomini, dalle diverse vicende, esperienze, culture e capacità, uniti nel comune obbiettivo di vincere per un mondo migliore, libero e finalmente pacifico. Al di là di qualsiasi retorica e strumentalizzazione politica, consideriamo esemplare questa storia, e crediamo sia bello renderla immortale anche attraverso un progetto discografico.

I giovani combattenti che parteciparono all’impresa di Tombola, seppure profondamente segnati dall’esperienza della guerra, non erano poi così diversi da quelli di oggi. Anche loro scherzavano, cantavano e ballavano nelle notti d’attesa prima dell’attacco, inseguivano storie d’amore e tessevano amicizie, e la musica li ha sempre accompagnati, prima il suono di una fisarmonica e di un violino e la melodia di una voce, poi la cornamusa paracadutata dai cieli, che guidò nella notte reggiana l’attacco ai nazisti.

Ogni protagonista di questa storia contribuisce ad un grande affresco che merita di venire cantato e tramandato. Una storia di profonda umanità, coraggio, passione, volontà. Ci vorrebbero cento canzoni per ricordarne ogni suo colore, noi abbiamo cercato di farne il più possibile. Come Modena City Ramblers e come gruppi di lavoro aperti, in collaborazioni estemporanee o lasciando talvolta completamente l’iniziativa artistica ad altri musicisti, quelli che in questi ultimi tempi hanno incrociato il nostro cammino, per amicizia e condivisione musicale: ognuno con la sua personale esperienza e sensibilità. Un piccolo grande “Battaglione Alleato” che celebra il ricordo di quest’impresa eroica e dei suoi protagonisti.

Come Modena City Ramblers partecipiamo con cinque canzoni: “Al pivarol c’al vin dal ciel”, con un testo ibrido in dialetto reggiano e inglese, ispirata alla storia del piper scozzese paracadutato per accompagnare l’attacco, David Kirkpatrick, e uno strumentale dedicato al mitico reparto partigiano di incursori “Gufo Nero”, composto da elementi scelti tra i più valorosi e arditi, che seminò il terrore tra le linee nemiche. Ancora, una ballata dedicata al capo dei Gufi Neri, il reggiano Glauco “Gordon” Monducci, “Gordon, Glauco”, e due interpretazioni di una canzone scritta tanti anni fa dal celebre clarinettista Henghel Gualdi, con testo dello storico emiliano Ugo Bellocchi, dedicata proprio all’impresa, “Avevamo vent’anni”: una versione completa, probabilmente la prima a venire incisa, poichè pare non esistano registrazioni di Gualdi, e una versione più corta da “fuoco di bivacco partigiano”. Sempre noi Ramblers abbiamo poi inciso altre canzoni come gruppi di lavoro creativo “aperto”. “Noris, Imelde”, dedicata alla staffetta Noris, e più in generale alle ragazze che furono impegnate nell’operazione (Dudu e Massimo assieme all’ex fonico dell’Esagono, Carloenrico Pinna), “L’amore altrove”, un quadretto sui pensieri che percorrono la mente e il cuore dei combattenti (Massimo solista, con alla uillean pipes Franco), “Ofelia Neri staffetta partigiana”, dedicata ad un’altra partigiana del gruppo, che ebbe il coraggio di prostituirsi con gli ufficiali tedeschi pur di carpire preziosi informazioni (Roberto e il figlio Giacomo, sassofonista, con i LoGiCi Zen: Mavi Gianni alla voce e i vecchi amici Carlo Loiodice fisarmonicista/chitarrista e Enzo Ciliberti bassista, che avevano già in passato registrato coi Ramblers), “Modena”, ispirata alla figura del leggendario comandante della brigata di russi mandati al fronte dai nazisti come truppa d’assalto e poi fuggiti sulle montagne a unirsi sul fronte dei partigiani a combattere per la libertà, il cui nome di battaglia era proprio quello della nostra città (Dudu con Leo, Luca Serio e parte degli Yonders). Alla figura del partigiano ebreo Gino Beer è dedicato un set di tradizionali ebraici abbinati ad una canzone originale, “Gino”, registrati assieme ai Mutina Golem, band klezmer modenese, da Franco, Francesco, Roberto, Massimo e Luciano, assieme alla cantante romana Giulia Tripoti (più volte nostra ospite sul palco).



“Molto stanco”, è dedicata invece al grande e pesante cannone di cui disponeva il Battaglione, faticosamente trascinato a forza di braccia dai combattenti, da cui il soprannome in questione (Luca Serio con la sua band, gli Yonders)!

“Cinque tedeschi ad Albinea” ricorda i cinque militari del Reich fucilati sommariamente ad Albinea l’estate dell’anno precedente a “Tombola” perchè in procinto di passare coi partigiani, a cui già avevano fornito preziosi informazioni strategiche, che portarono poi a pianificare l’operazione (Massimo e Luca Serio).

I reggiani “Popinga” del nostro fisarmonicista Leo hanno scritto e registrato una ballata dedicata alla figura di Hans Amoser, disertore austriaco entrato a far parte dei Gufi Neri, “Partigiano Hans”. Leo ha poi anche inciso ‘in perfetta solitudine’ “Notturno prima della battaglia”, composizione al pianoforte liberamente ispirata ad un notturno di Chopin.

Francesco in duo con il nostro ex fisarmonicista Daniele Contardo (FryDa), ha registrato “Nozze Partigiane”, ispirata alla storia del partigiano Giorgio, disertore tedesco che il giorno della Liberazione, il 25 aprile, convolò a nozze a Reggio con la sua amata Mimma, staffetta partigiana, colei che molti mesi prima lo convinse a passare “al nemico”.

Gli Elizabeth contribuiscono con una toccante ballata dedicata a due sorelle partigiane, “Libertà e Foresta”, e con “La libertà è disobbedienza”, a cui partecipiamo anche tutti noi Ramblers, in versione estremamente ‘elettrica’.

I Nuju, ospitati più volte sul palco MCR, propongono “Bastardi e Pezzenti”, amara riflessione sulle nuove generazioni di precari e sfruttati, paragonati alle generazioni che vissero la guerra e scelsero da che parte stare.

Ancora, l’amico cantautore inglese Jason McNiff ha scritto e registrato “Tombola”, ispirata alle memorie del maggiore britannico Farran, comandante del Battaglione Alleato, al riguardo della marcia che portò sull’obbiettivo (al mandolino nella registrazione c’è Francesco).

Prodotti da Francesco, che suona anche nella canzone, i marchigiani Rossopiceno partecipano al progetto con “C’era”, combat song sulla memoria delle gesta dei partigiani, costretti alla guerra per costruire un mondo futuro di pace e libertà.

Ancora, Francesco collabora col suo violino al brano di Luca Giovanardi (componente dei Julie’s Haircut), “Non era un animale”, ispirata alla cruda descrizione da parte di un ex componente dei Gufi Neri di come si eliminavano le sentinelle tedesche con le lamette da barba usate come coltelli.

Il cantautore trentino Milo Brugnara, ‘vecchia conoscenza’ della “Grande Famiglia”, contribuisce con “Testamento partigiano”, dedicata alla memoria del capo delle Brigate Garibaldi unite al Battaglione, Giovanni “Gianni” Farri.

Il reggae man Lion D, in collaborazione coi fratelli Leo e Silvio Gaetani (figli d’arte!), in acustico, rima in patois giamaicano “This time”, ispirata alla memoria dei tanti “freedom fighters” italiani e non solo. Gli amici e compagni romani Ned Ludd musicano come una vera e propria colonna sonora combat folk due momenti della vicenda: l’intera giornata dell’attacco e la marcia che poi riportò i combattenti sui monti, “27 marzo” e “22 ore”.

Infine, al progetto collabora anche il pittore e artista multimediale reggiano Simone Ferrarini, impegnato a realizzare una quindicina di giganteschi dipinti dedicati alla vicenda, che impreziosiscono la copertina e il booklet della confezione.

Il risultato finale è un doppio cd con oltre venti canzoni, colonna sonora odierna di una storia di ieri che merita di venire ricordata, grazie anche alla musica.

Orgogliosi del patrocinio dato al progetto dalla Regione Emila-Romagna, dalla Provincia di Reggio Emilia, dai comuni di Albinea e Rubiera, dall’ANPI di Reggio Emilia e dagli Istituti Storici di Reggio, Modena e di quello nazionale, vogliamo anche ricordare che chi acquisterà il doppio cd (peraltro in commercio ad un prezzo assolutamente ‘abbordabile’) contribuirà a finanziare una borsa di studio di uno studente di Storia sul tema della storia della Resistenza, in collaborazione con l’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia (per informazioni: www. italia-resistenza.it)!

Sito ufficiale


Una semplice canzone non porterà mai a nessuna rivoluzione, questo è certo. Ma quando spinge chi l'ascolta a maturare un proprio percorso di crescita, questa è una grande conquista. Non crediamo che la musica debba necessariamente essere solo intrattenimento, e siamo pure convinti che per dare messaggi importanti occorra spesso, soprattutto nei riguardi dei più giovani, fare sognare. Cercando dei linguaggi che destino interesse, che divertano, che emozionino, che inducano a riflettere. Tenendo conto dell'importanza storica della vicenda e della necessità di mantenere viva la memoria sul nostro passato, riteniamo particolarmente interessante il fatto che l'impresa militare del "Battaglione Alleato" sia stata realizzata da un insieme estremamente composito di uomini, dalle diverse vicende, esperienze, culture e capacità, uniti nel comune obbiettivo di vincere per un mondo migliore, libero e finalmente pacifico. Ed è quello che emerge pure dalle pagine de "II Bracciale di sterline", il romanzo storico scritto da Matteo Incerti e Valentina Ruozi che ci ha spinto ad approfondire le vicende narrate e ad appassionarci perdutamente. Al di là di qualsiasi retorica e strumentalizzazione politica, consideriamo esemplare questa storia, e crediamo sia bello renderla immortale attraverso le pagine dell'arte, che, pur non potendo né dovendo sostituirsi all'insegnamento ed allo studio, sa parlare dritta al cuore ed alla mente degli uomini. I giovani combattenti che parteciparono all'impresa di Tombola, ancorché profondamente segnati dall'esperienza della guerra, non erano Poi così diversi da quelli di oggi. Anche loro scherzavano, cantavano e ballavano nelle notti d'attesa prima dell'attacco, inseguivano storie d'amore e tessevano amicizie, e la musica li ha sempre accompagnati, prima il suono di una fisarmonica e di un violino e la melodia di una voce, poi la cornamusa paracadutata dai cieli, che guidò nella notte reggiana l'attacco ai nazisti. Ogni protagonista di questa storia contribuisce ad un grande affresco che merita divenire cantato e tramandato. Una storia di profonda umanità, coraggio, passione, volontà. Ci vorrebbero cento canzoni per ricordarne ogni suo colore, noi abbiamo cercato di farne il più possibile. Come Modena City Ramblers e come gruppi di lavoro aperti, in collaborazioni estemporanee o lasciando talvolta completamente l'iniziativa artistica ad altri musicisti, quelli che in questi ultimi tempi hanno incrociato il nostro cammino, per amicizia e condivisione musicale: ognuno con la sua personale esperienza e sensibilità. Un piccolo grande "Battaglione Alleato" che celebra il ricordo di quest'impresa eroica e dei suoi protagonisti.
Modena City Ramblers, marzo 2012

(tutti e tre i commenti dal libretto del disco)
(DonQuijote82)
Per sentieri segreti, per valli,
senza casa, braccati, banditi...
Senza scarpe, affamati e inseguiti,
senza cielo, né nome, né gloria,
senza sole, fra nebbie notturne,
scarpinando per monti e torrenti,
noi puntammo a una sola vittoria:
Libertà per l'Italia e per noi!

Per fortuna avevamo vent'anni
e qualcuno parecchi di meno.
Cantavamo a settembre, la sera,
quando il buio discese su noi.
Ci cercammo, silenti e smarriti,
ci donammo ad un libero sogno,
pellegrini di zingare mete:
Per l'Italia vogliam libertà!

La speranza guidava il cammino
mentre il cuore si apriva all'attesa.
Ma per molti 11 conto si chiuse:
Li baciò sulla bocca la morte.
Il suo nome? Nemmeno il suo nome!
Per adesso è figlio d'ignoti.
II bandito caduto tra i rovi
è una croce e nulla di più.

Per fortuna avevamo vent'anni...

Con un groppo serrato alla gola,
con il pianto negli occhi disfatti,
su nel cielo cercammo una stella
che vestisse il futuro di luce...
Mi sparasti, fratello, nell'ombra...
M'hai colpito. Non conta... Perdono.
Oggi ho vinto. Gioisco. Tu canti
al mio fianco. Cantiam libertà!

Per fortuna avevamo vent'anni...

Contributed by DonQuijote82 - 2012/3/27 - 16:00



Language: French

Version française – NOUS AVIONS VINGT ANS (CHANT DU VOLONTAIRE DE LA LIBERTÉ) – Marco Valdo M.I. – 2012
Chanson italienne - Avevamo vent'anni (Canto del volontario della libertà) – Modena City Ramblers – 2012
NOUS AVIONS VINGT ANS (CHANT DU VOLONTAIRE DE LA LIBERTÉ)

Par des sentiers secrets, par des vallées,
Sans maison, traqués, mis au ban...
Sans chaussures, affamés et poursuivis,
Sans ciel, ni nom, ni gloire,
Sans soleil, dans les brouillards de la nuit,
Trottant par monts et par vaux,
Nous ne visions qu'une seul victoire :
Liberté pour l'Italie et pour nous!
Par chance, nous avions vingt ans
Certain encore moins
Nous chantions en septembre, le soir,
Quand la nuit descendait dans le noir.
Nous cherchions, silencieux et perdus,
Nous nous donnions à un songe libre
Pèlerins aux destinations tziganes :
Pour l'Italie nous voulons la liberté !
L'espérance guidait notre cheminement
Notre coeur s'ouvrait à l'attente.
Mais pour beaucoup le compte s'arrêta là :
D'un baiser de la mort sur la bouche.
Leur nom ? Pas de noms.
À présent, enfants d'inconnus.
Le bandit tombé dans les ronces
Est une croix et rien de plus.
Par chance, nous avions vingt ans...
Avec un noeud serré dans la gorge,
Avec des larmes plein nos yeux défaits
Au ceil nous cherchons une étoile
Qui vêtit notre futur de lumière...
Tu m'a flingué, frère, dans l'ombre...
Tu m'as touché. Ça ne compte pas... Je pardonne.

Aujourd'hui j'ai gagné. Je me réjouis. Tu chantes
À mon côté. Nous chantons liberté !
Par chance, nous avions vingt ans...

Contributed by Marco Valdo M.I. - 2012/4/1 - 14:11




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