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Sarajevo

David Riondino
Language: Italian


David Riondino

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[1994]
Adattamento di una poesia del poeta polacco Czesław Miłosz (1911-2004)
dall'album "Temporale"

riondino
E adesso che sarebbe necessaria la Rivoluzione
i rivoluzionari sono chissà dove
e se un paese assassinato muore
loro sbadigliano di malumore

E i loro uomini di stato scelgono l'infamia
nessuno che la chiami col suo nome
era menzogna la rivolta della gioventù d'Europa
che si condanna e che condanna una generazione

Ed accogliamo nell'indifferenza il grido dei morenti
barbari incolti che si sgozzano tra loro
perché la vita di chi è sazio vale più di quella di chi ha fame
quando la vita vale come l'oro

Adesso è chiaro che l'Europa era soltanto un'impostura
fatta di nulla e nulla di sostanza
e come il nulla dicono i Profeti genera altro nulla
voi molto presto rivedrete cominciare la mattanza

E Sarajevo che vi maledice significherà
l'annientamento dei vostri figli
è colpa vostra e mentre dite "qui nessuno ci disturberà"
crescete chi violenterà le vostre figlie.

E Sarajevo che vi maledice significherà
l'annientamento dei vostri figli
e mentre dite "qui nessuno ci disturberà"
crescete chi violenterà le vostre figlie.



Language: Polish

La poesia scritta da Czesław Miłosz nell'agosto del 1993 a Berkeley.
Dalla raccolta che contiene le poesie scritte negli anni 1991–1994, intitolata "Na brzegu rzeki" (Sulla riva di fiume) Znak (1994)
Il testo trovato qui

Na brzegu rzeki

Czesław Miłosz
SARAJEWO


To teraz potrzebna byłaby rewolucja, ale zimni są, którzy
kiedyś byli gorący.

Kiedy zabijany i gwałcony kraj wzywa pomocy Europy,
w którą uwierzył, oni ziewają.

Kiedy ich mężowie stanu wybierają łajdactwo, nie odzywa
się głos, który by to nazwał po imieniu.

Kłamliwa była rewolta młodości porywającej się
na odnowę Ziemi i tamto pokolenie samo na siebie
wydaje teraz wyrok.

Przyjmując obojętnie wołanie ginących, bo są to ciemni
barbarzyńcy mordujący się wzajemnie.

I życie sytych jest więcej warte niż życie głodnych.

Teraz okazuje się, że ich Europa od początku była
wmówieniem, bo jej wiarą i fundamentem jest nicość.

Nicość, jak powtarzali prorocy, zrodzić może tylko nicość
i raz jeszcze będą jak bydło prowadzone na rzeź.

Oby zadrżeli i w ostatniej chwili spostrzegli, że odtąd słowo
Sarajewo znaczyć będzie zagładę ich synów i pohańbienie
ich córek.

Przygotowują to, zapewniając siebie: "My przynajmniej
jesteśmy bezpieczni", a tymczasem co ich obali,
dojrzewa w nich samych.

Contributed by Krzysiek Wrona - 2014/7/13 - 00:23




Language: Italian

Versione italiana della poesia di Czesław Miłosz
da questa pagina
POESIA PER SARAJEVO

E’ adesso che sarebbe necessaria la rivoluzione,
ma freddi sono coloro che allora ardevano.

Mentre un paese violato e assassinato implora il soccorso
dell’Europa in cui credeva, loro sbadigliano.

Mentre i loro uomini di stato scelgono l’infamia,
nessuno che alzi la voce per chiamarla con il suo nome.

Menzogna, la rivolta d’una gioventù avida di rifare a nuovo
la terra, e quella generazione pronuncia adesso la sua
propria condanna.

Accogliendo nell’indifferenza il grido dei morenti, perché
sono barbari e incolti, si sgozzano tra loro.

E la vita dei sazi è più preziosa della vita degli affamati.

Adesso è rivelato: la loro Europa dall’inizio non fu che
impostura. Il nulla è la sua fede, il nulla il suo fondamento.

Il nulla, ripetevano i profeti, non può generare che il nulla,
e ancora una volta saranno condotti come bestie al macello.

Che tremino e comprendano, nell’ultimo istante:
la parola Sarajevo significherà da ora l’annientamento
dei loro figli, la sozzura delle loro figlie.

Questo preparano, e si rassicurano – “Noi, almeno, siamo
al riparo” – mentre cresce dentro di essi, ciò che li abbatterà.

2005/6/4 - 14:33




Language: Croatian

La versione croata della poesia di Czesław Miłosz
tratta da questa pagina.
Czesław Miłosz
SARAJEVO

(Neka to ne bude pjesma, ali barem govorim što osjećam)
Sada bi bila potrebna revolucija, ali hladni su oni koji su nekad bili vreli.
Kad ubijana i silovana zemlja zove u pomoć Evropu u koju je povjerovala, oni zijevaju.
Kad njihovi državnici biraju podlost, ne čuje se glas koji bi to imenovao.
Lažna je bila pobuna mladosti što se zanosila obnovom Zemlje i to pokoljenje samo sebi sad izriče presudu.
Primajući ravnodušno vapaj onih što ginu, jer su to mračni barbari što se međusobno ubijaju.
I život sitnih više vrijedi nego život gladnih.
Sad se vidi da je njihova Evropa od početka bila opsjena, jer njena vjera tjera i temelj i ništavilo.
Ništavilo, kao što su ponavljali proroci, rađa samo ništavilo i opet oni će biti kao marva vođena na klanje.
Da bi zadrhtali i u posljednjem trenutku uočili da će otad riječ Sarajevo, značiti istrebljenje njihovih sinova i obeščašćenje njihovih kćeri.
Pripremaju to uvjeravajući sebe: "Mi smo barem bezbjedni", a međutim ono što će ih srušiti dozrijeva u njima samima.

2005/6/4 - 14:49




Language: English

Versione inglese della poesia di Czesław Miłosz
tratta da questa pagina
SARAJEVO

Perhaps this is not a poem but at least I say what I feel.

Now that a revolution really is needed, those who once were fervent are quite cool.
While a country murdered and raped calls for help from the Europe which it had trusted, they yawn.
While statesmen choose villainy and no voice is raised to call it by name.
The rebellion of the young who called for a new earth was a sham, and that generation has written the verdict on itself,
Listening with indifference to the cries of those who perish because they are after all just barbarians killing each other
And the lives of the well-fed are worth more than the lives of the starving.
It is revealed now that their Europe since the beginning has been a deception, for its faith and foundation is nothingness.
And nothingness, as the prophets keep saying, brings forth only nothingness, and they will be led once again like cattle to
laughter.
Let them tremble and at the last moment comprehend that the word Sarajevo will from now on mean the destruction of their sons
and the debasement of their daughters.
They prepare it by repeating: ‘We at least are safe,’ unaware that what will strike them ripens in themselves.

2005/6/4 - 14:31


È la seconda canzone sui balcani di cui trovo la traduzione in croato... non vorrei che si pensasse che in quella sporca guerra i serbi erano i "cattivi" e i croati i "buoni"... la storia è molto più complicata!!!

PS: non sono serbo!! :)
(sciacallojo)

Ah, guarda, sebbene in questa sezione del sito siano accolte canzoni che riportano un po' tutti i punti di vista, siamo ben lungi -per quanto riguarda le guerre jugoslave- dallo stilare classifiche di "buoni e cattivi". Anche perché lo smantellamento della Jugoslavia è stato uno dei cardini del cosiddetto "Nuovo ordine mondiale", un bel "nuovo ordine" di cui proprio adesso si stanno vedendo gli eccelsi risultati. Quanto alla traduzione in croato, questo è semplicemente perché qui si inseriscono le traduzioni in tutte le lingue disponibili. [RV]

2009/3/11 - 00:54




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